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Domande sul gruppo sanguigno
B. ABC. AD. B03. Un soggetto del gruppo AB è caratterizzato dalla presenzaA. Di anticorpi anti-AB nel sieroB. Di antigeni A sulla superficie delle emazieC. Di nessun antigene sulla superficie delle emazieD. Di anticorpi anti-B nel siero 04. Il gruppo sanguigno meno diffuso èA. AB. ABC. OD. B 05. Il gruppo sanguigno più diffuso èA. BB. OC. ABD. A 06. L'allele B codifica perA. N-acetil-D-galattosaminaB. MetiltransferasiC. GalattosiltransferasiD. Aciltransferasi 07. Un soggetto del gruppo O è caratterizzato dalla presenzaA. Di anticorpi anti-AB nel sieroB. Di nessun anticorpo nel sieroC. Di antigeni AB sulla superficie delle emazieD. Di anticorpi anti-B nel siero 08. Gli anticorpi del sistema ABOA. Compaiono alcuni anni dopo la nascitaB. Sono presenti fin dalla nascitaC. Compaiono dopo esposizioni con l'antigeneD. Compaiono alcuni mesi dopo la nascita 09. I gruppi sanguigni sono caratterizzatiA. Dalla presenza di specifici anticorpi sulle emazieB.- Dalla presenza di particolari antigeni nel siero
- Dalla presenza di particolari anticorpi sulle emazie
- Dalla presenza di particolari anticorpi nel siero
- Il fenotipo Bombay è caratterizzato dall'assenza dell'antigene A
- Il fenotipo Bombay è caratterizzato dall'assenza dell'antigene B
- Il fenotipo Bombay è caratterizzato dall'assenza dell'antigene D
- Il fenotipo Bombay è caratterizzato dall'assenza dell'antigene A e B
- Gli antigeni del gruppo ABO sono costituiti da polisaccaridi
- Gli antigeni del gruppo ABO sono costituiti da glicoproteine
- Gli antigeni del gruppo ABO sono costituiti da oligoproteine
- I gruppi sanguigni sono caratterizzati dalla presenza di particolari antigeni nel siero
- I gruppi sanguigni sono caratterizzati dalla presenza di particolari anticorpi sulle emazie
- Il sistema sanguigno ABO
Nel caso dei gruppi sanguigni ABO possiamo avere 4 situazioni diverse. Ad esempio, un soggetto dal gruppo sanguigno A è caratterizzato dalla presenza di un antigene denominato A sulle membrana dei globuli rossi, mentre nel siero è presente un anticorpo anti-B. Viceversa un soggetto con il gruppo sanguigno B
ècaratterizzato dalla presenza di antigeni B sulla superficie delle emazie e nel plasma sono presenti gli anticorpi anti-A. Nel caso di un soggetto con il gruppo AB,questo è caratterizzato dalla presenza sia degli antigeni A sia dagli antigeni B sui globuli rossi, mentre non è presente nessun anticorpo contro questi antigeni.Infine, nel caso di un soggetto appartenente al gruppo 0, non sono presenti antigeni sulla superficie dei globuli rossi ma sono presenti nel plasma anticorpi ingrado di legare gli antigeni A e anticorpi in grado di legare gli antigeni B.Gli antigeni del gruppo ABO, sono costituiti da molecole polisaccaridiche, strutturalmente correlate.
Lezione 02101. La Malattia emolitica neonatale si ha quando
A. Una mamma Rh- porta in grembo un bimbo Rh+ alla prima gravidanza
B. Una mamma Rh- porta in grembo un bimbo Rh+ alla seconda gravidanza
C. Una mamma Rh+ porta in grembo un bimbo Rh- alla prima gravidanza
D. Una mamma Rh+ porta in grembo un bimbo Rh- alla
- Gli anticorpi anti-Rh:
- Compaiono alcuni mesi dopo la nascita
- Compaiono alcuni anni dopo la nascita
- Compaiono dopo esposizioni con l'antigene
- Sono presenti fin dalla nascita
- Un soggetto O Rh+ può ricevere una donazione da un soggetto con gruppo sanguigno:
- B Rh-
- O Rh-
- AB Rh+
- A Rh+
- Nei soggetti caucasici Rh- il gene RDH è:
- Tronco
- Deleto
- Inattivo
- Mutato
- Gli antigeni del gruppo Rh:
- Sono anche espressi sulla membrana degli eritrociti
- Sono espressi anche sulla membrana degli eritroblasti
- Sono espressi solo sulla membrana degli eritrociti
- Non sono espressi sulla membrana degli eritrociti
- L'antigene D del sistema Rh è presente:
- 5% popolazione
- 30% popolazione
- 85% popolazione
- 50% popolazione
- Qual è l'ordine di immunogenicità degli antigeni Rh:
- E > D > c > C > e
- D > E > C > e > c
- E > D > c > C > e
- D > c > E > C > e
- Il Gruppo Rh è costituito da circa 70
- 09. L'antigene D è costituito da una molecola di natura A. Proteica
- 10. L'insieme dei sistemi ABO e Rh danno origine a C. 18 genotipi e 18 fenotipi diversi
- 11. I geni che codificano per gli antigeni ABO e Rh sono D. Sui cromosomi 9 e 11
- 12. Il sistema sanguigno Rh+ Gli antigeni che normalmente sono indicati col termine Rh in realtà comprendono circa una cinquantina di antigeni diversi. Gli antigeni più importanti che vengono testati routinariamente nei contesti di medicina trasfusionale sono gli antigeni D, C, c, E, e ed i loro rispettivi anticorpi, perché sono alla base della maggior parte delle problematiche cliniche che coinvolgono il sistema Rh. Il gruppo Rh risulta quindi
Essere il sistema ematico-eritrocitario più complesso. Digruppo Rh, l'antigene più importante risulta essere quello indicato come antigene D. L'antigene D è costituito da una molecolatutti gli antigeni appartenenti al dinatura proteica e la sua presenza o assenza permette di distinguere i gruppi sanguigni in Rh+ e Rh- rispettivamente.
A differenza degli antigeni del gruppo ABO, gli antigeni del gruppo Rh sono presenti solamente sulla membrana degli eritrociti ed iniziano ad essere espressidalle emazie già a partite dall'ottava settimana di gravidanza e pienamente espressi nel neonato al termine della gravidanza.
Gli antigeni Rh sono clinicamente importanti perché sono potenzialmente associati ad emolisi post-trasfusionale e alla Malattia emolitica neonatale (MEN) anchesevera. In genere la trasfusione di emazie Rh+ in soggetti Rh- può dare origine nel 30-70% dei casi ad una reazione di immunizzazione, ma non si hanno ingenere
conseguenze cliniche significative. Molto più pericolosa invece è l'incompatibilità Rh tra la madre e il feto, perché c'è il rischio di sviluppare una malattia emolitica neonatale con gravi conseguenze per il feto.
Lezione 02201. Nella trombosi
A. I fattori anticoagulanti sovrastano i fattori coagulanti
B. I fattori anticoagulanti eguagliano i fattori coagulanti
C. I fattori coagulanti sovrastano i fattori anticoagulanti
D. Nessuna delle risposte
02. L'emostasi riguarda lo studio dei fattori
A. Coagulanti
B. Procoagulanti
C. Coagulanti e anticoagulanti
D. Protrombotici
03. Quali di queste fasi appartiene all'emostasi
A. Tutte le risposte
B. Vaso-piastrinica
C. Fibrinolisi
D. Vasocostrizione
04. I vasi capillari hanno
A. Pareti spesse e pressione interna molto bassa
B. Pareti sottili e pressione interna molto bassa
C. Pareti spesse e pressione interna molto alta
D. Pareti sottili e pressione interna molto alta
05. Il sistema linfatico
A. Ha una funzione drenante
- Ha una funzione respiratoria
- Ha una funzione nutritizia
- Nessuna delle risposte
- Si ha un emorraggia quando
- I fattori coagulanti sovrastano quelli anticoagulanti
- Nessuna delle risposte
- I fattori anticoagulanti eguagliano quelli coagulanti
- I fattori anticoagulanti sovrastano quelli coagulanti
- Si ha trombosi quando
- I fattori coagulanti sovrastano quelli anticoagulanti
- I fattori anticoagulanti sovrastano quelli coagulanti
- I fattori anticoagulanti eguagliano quelli coagulanti
- Nessuna delle risposte
- L'istamina nelle piastrine è contenuta prevalentemente nei granuli
- a
- g
- d
- b
- Le cellule della parete vascolare
- Nessuna delle risposte
- Sfavoriscono la formazione di un tappo emostaico
- Impediscono la contrazione del vaso
- Favoriscono la contrazione vascolare
- L'aggregazione delle piastrine è favorita da
- Tutte le risposte
- Trombina
- ADP
- Colagene
- Il primo tappo piastrinico non è sufficiente a fermare l'emorragia
Nei capillariB. Nei vasi linfaticiC. Nelle arterieD. Nei vasi venosi
12. Quali sono i fattori coinvolti nella formazione del tappo piastrinico? del recettore di membranaLa lesione del vaso espone le piastrine al contato con il sottoepitelio, contenete collagene e diverse altre glicoproteine. L’attivazioneglicoproteina Ia/IIa, in seguito al legame col collagene o il, fattore di Von Willebrand, provoca una deformazione della strutturale della piastrina che facilità sial’aggregazione tra le piastrine sia il rilascio del contenuto all’interno dei granuli. Fondamentalmente le piastrine passano da una forma sferoidale ad una formastellata, in seguito alla contrazione del citoscheletro, un evento necessario al rilascio dei granuli. In seguito a questo cambiamento, le piastrine esprimono sullaloro superficie la glicoproteina gp IIb/IIIa in grado di legare specificatamente il fibrinogeno. L’aggregazione piastrinica si ottiene tramite il fibrinogeno che fa daponte
tra due piastrine attivate che esprimono i recettori gp IIb/IIIa che legano il fibrinogeno. Inoltre, le piastrine rilasciano anche trombossano A2 che contribuisce a stimolare ulteriormente la vasocostrizione, per limitare la gittata del vaso e la fuoriuscita di sangue. 13. Quali sono le fasi dell'emostasi primaria? L'emostasi primaria produce il primo baluardo all'emorragia, creando un tappo che previene la fuoriuscita del sangue in seguito alla lesione del vaso. In seguito ad una lesione del vaso, le cellule muscolari e le fibre elastiche della parete del vaso si contraggono, con un meccanismo riflesso, per ridurre il diametro del vaso e la gittata. Oltre a ridurre la portata del sangue, la vasocostrizione promuove il richiamo e l'attivazione delle piastrine in prossimità della zona lesionata. Il ruolo principale delle piastrine è fondamentalmente quello di creare una sorta di tappo, che viene definito per l'appunto tappo piastrinico, che serve abloccarela fuoriuscita del sangue in seguito alla lesione del vaso. Questo primo tappo è formato da un ammasso di piastrine che sono legate tra di loro debolmente.In questa fase anche l'endotelio vascolare gioca un ruolo importante perché rilascia il fattore tissutale in seguito alla rottura della membrana citoplasmatica.Inoltre, l'epitelio promuove la produzione del fattore di Von Willebrand.Infine, un ulteriore ruolo accessorio dell'endotelio vascolare è quello di inibire l'emostasi quando il