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Effetto dell'investimento sull'innovazione e la struttura di mercato

Al crescere dell'investimento crescono i risultati delle innovazioni in termini di tempo: quindi l'impresa più investe in ricerca prima riesce a realizzare l'innovazione. L'effetto di rimpiazzo si annulla. La struttura di mercato post-innovazione è molto concentrata. Il monopolista ha un incentivo molto forte a difendersi dai nuovi potenziali entranti: l'innovazione è stimolata dal fatto che, in mancanza di questa, il soggetto può essere escluso dal mercato o grazie all'innovazione realizzata dal suo concorrente.

LEZ. 15 DOMANDA 6. Illustrare il modello di Reinganum. L'incremento dell'investimento in ricerca e sviluppo aumenta la probabilità di realizzare l'innovazione, ma la probabilità di vincere la gara per il brevetto non è così scontata. Le conclusioni cui giunge il modello ci insegnano che con un'innovazione drastica non emerge il problema della dissipazione della rendita di monopolio.

quindi l'effettoefficienza è pari a zero: i profitti sono maggiori per l'impresa entrante che inizialmente non aveva alcun profitto. Pertanto l'impresa insediata, se aumenta gli investimenti in ricerca, lo fa con lo scopo di prevenire l'entrata dipotenziali competitor: di conseguenza prevale l'effetto di rimpiazzo e l'investimento dell'impresa entrante è maggiore. Saranno le imprese "nuove" a sostituirsi agli incumbent entrando nel mercato. In altre parole, il mercato tende a essere meno concentrato per la forte spinta delle imprese ad entrare. L'assunto di base è che l'ottenimento del brevetto non è un risultato certo e la probabilità di ottenerlo è diversa per ogni impresa. Nel modello emerge che il grado d'incertezza riguardante la futura innovazione è correlato positivamente con la riduzione dei costi che l'introduzione della stessa riesce a realizzare. Il

modello è maggiormente adattabile ad innovazioni drastiche.

LEZ 15 DOMANDA 7. Cosa suggerisce l'analisi congiunta del modello Gilbert-Newberry e Reinganum?

In definitiva i due modelli ci suggeriscono che la dinamica dell'innovazione e le caratteristiche di concentrazione del mercato dipendono dal grado d'incertezza e dalle peculiarità dell'innovazione.

LEZ. 16 DOMANDA 10. Quali sono i caratteri dei modelli con memoria?

Nei modelli "con memoria", si considera la verosimile ipotesi che la capacità innovativa dipenda anche dalla storia dell'impresa e dallo stock di conoscenze che questa ha accumulato. Per questi modelli sembra che la concorrenza possa essere più fluida che per i modelli statici e proprio l'attività di ricerca sembra rendere più dinamico il mercato. Anche in questi modelli sembra prevalere l'ipotesi della persistenza del monopolio, poiché l'impresa che ha accumulato un

Il vantaggio di conoscenza riesce sempre ad innovare per prima.

LEZ. 16 DOMANDA 11. Illustrare i caratteri del modello Harris-Vicker.

È un modello che si basa sull'importanza dell'accumulo interno di conoscenza, in cui il leader dispone delle conoscenze per lo sforzo innovativo e il follower deve investire per colmare il gap rispetto al leader. Si tratta, quindi, di una gara tra imprese già insediate e presenti nel mercato e si dimostra che una maggiore competitività del mercato di impiego dell'innovazione rafforza gli investimenti in ricerca e sviluppo di tutte le imprese. In altre parole, se le imprese sono fortemente competitive e il gap tecnologico che le separa è ridotto, il processo innovativo è accelerato, mentre se la distanza è molto ampia il processo innovativo e rallentato.

LEZ. 16 DOMANDA 12. Illustrare i caratteri del modello Fudenberg.

Un'impresa che gode di un vantaggio in termini di conoscenza, può ottenere

Un brevetto preventivo che crei una rete di protezione all'innovazione che sta realizzando, pertanto riesce ad anticipare i concorrenti, mantenendo così la propria posizione monopolistica. La persistenza del vantaggio monopolistico non è, però, necessariamente una soluzione di equilibrio. Talvolta anche imprese più giovani possono giungere ad accumulare un livello di conoscenza tale da superare il monopolista. Si parla del fenomeno del leapfrogging: questa è una strategia difensiva attraverso la quale il cambiamento tecnologico realizzato da un soggetto è neutralizzato attraverso un cambiamento ancora maggiore da parte del concorrente. Questo può verificarsi quando vi sia asimmetria informativa e le imprese leader d'innovazione non siano in grado, con precisione, di stabilire gli investimenti in R&S dei potenziali concorrenti, oppure quando l'impresa entrante riesce a superare gli sforzi di ricerca dell'incumbent.

LEZ.

17 DOMANDA 13. Definire l'accordo di licenza. Con l'accordo di licenza un'impresa, licenziante, trasferisce ad un'altra, licenziatario, una determinata tecnologia di cui ha i diritti di sfruttamento, in cambio di una contropartita di natura pecuniaria.

LEZ. 17 DOMANDA 14. In quali accordi prevale l'aspetto strategico? Con gli accordi di licenza ex-ante, cioè stipulati prima di compiere l'investimento in ricerca e sviluppo.

LEZ. 17 DOMANDA 15. Vantaggi e svantaggi della corresponsione del canone all'inizio del contratto o in fase successiva. Il corrispettivo previsto nella contrattazione degli accordi di licenza può essere corrisposto immediatamente o in tempi successivi alla conclusione del contratto. Nel primo caso si ha un vantaggio per il licenziante perché da un lato può disporre immediatamente delle somme pattuite, dall'altro diminuisce il rischio d'insolvenza. Al tempo stesso questa formula è molto

svantaggiosa per il licenziatario. Il pagamento in forma dilazionata, comunemente sottoforma di versamento di royalty, è particolarmente vantaggioso per il licenziatario, perché il computo dello stesso è legato, in modo proporzionale, al successo che questo ritrae dallo sfruttamento della licenza.

LEZ. 18 DOMANDA 16. Parlare delle RJV.

Le Research Joint Venture (RJV) sono forme di collaborazione tra imprese che si associano per realizzare attività di ricerca e sviluppo. Attraverso questa formula associativa le imprese riescono ad internalizzare le esternalità positive derivanti dall'investimento in ricerca, contribuendo a migliorare il risultato economico degli aderenti all'accordo, ed eliminando, almeno parzialmente, le distorsioni del mercato, che derivano dal fatto che la conoscenza è assimilabile ad un bene pubblico. Le imprese che partecipano a una RJV decidono di sacrificare parte dei benefici derivanti dalla ricerca per non sostenere,

singolarmente, gli oneri di questa.LEZ. 18 DOMANDA 17. Tra incentivi e negatività della cooperazione in ricerca quali aspetti prevalgono?Se il mercato è molto competitivo, la riduzione degli oneri per ricerca è impiegata per ridurre i prezzi e il consumatore ne trae il massimo beneficio. Al contrario, quando la cooperazione induce a una collusione sul mercato finale dei beni, si ha una chiara riduzione del benessere sociale.

LEZ. 18 DOMANDA 18. Cosa sostengono D'Aspremont jacquemin in ordine al livello efficiente di cooperazione nella ricerca?D'Aspremont e Jacquemin cercano di individuare a quale livello di spillovers la cooperazione tra due imprese è socialmente efficiente. Dal modello si evince che fino a quando lo spillover è basso, ossia le conoscenze e le competenze circolano con difficoltà, i benefici che l'impresa ritrae dagli investimenti in R&S superano i vantaggi ottenuti dai concorrenti, per effetto della fuga d'informazioni5.

In altri termini l'impresa avrà incentivo ad aumentare gli investimenti in ricerca e sviluppo. LEZ. 18 DOMANDA 19. Quali rischio possono presentare le RJV in termini di benessere sociale? Si creano perdite di benessere sociale come in qualsiasi altro tipo di collusione. Sarà quindi necessario valutare ogni caso sulla base dell'analisi dei minori benefici in termini di perdita del benessere sociale dovute alla concentrazione del mercato e i benefici derivanti da un migliore utilizzo delle risorse. LEZ. 18 DOMANDA 20. Quali sono i vantaggi di una RJV in ordine alle esternalità? Le imprese riescono ad internalizzare le esternalità positive derivanti dall'investimento in ricerca, contribuendo a migliorare il risultato economico degli aderenti all'accordo, ed eliminando, almeno parzialmente, le distorsioni del mercato, che derivano dal fatto che la conoscenza è assimilabile ad un bene pubblico. LEZ. 20 DOMANDA 15. Cosa si intende per

‘trappole delle competenze’? Conducono imprese di successo a sclerotizzare i propri percorsi di crescita, trasformando punti di forza in punti di debolezza, che ostacolano o rendono difficile il cambiamento tecnologico.

LEZ. 20 DOMANDA 16. Perché spesso le imprese neonate sono più innovative di quelle già insediate?

Secondo l’approccio evolutivo sono maggiormente innovative e pronte ad afferrare le nuove opportunità le imprese neonate, non soggette a meccanismi già strutturati. Le imprese già insediate, al contrario, talvolta rimangono bloccate all’interno delle “trappole da competenza”, legate allo sviluppo di tecnologie che hanno dato loro successo.

LEZ. 20 DOMANDA 17. Quali differenze esistono tra conoscenza tacita e codificata?

La conoscenza codificata riguarda la parte del sapere che si può trasferire da un soggetto all’altro attraverso il linguaggio formale; la conoscenza tacita è radicata

nel comportamento, nell'azione esercitata in un determinato contesto.

LEZ. 20 DOMANDA 18. Che ruolo ha l'aspetto organizzativo nell'impresa che vuole innovare?

Nell'ambito dell'impresa innovativa l'aspetto organizzativo è molto rilevante perché rappresenta il canale attraverso cui sono scambiate informazioni all'interno della struttura, in modo da arricchire il processo di conoscenza, anche attraverso l'interazione tra i diversi elementi. E rappresenta anche uno strumento di lettura di evidenze empiriche quali la sostanziale rigidità che le imprese con performance soddisfacente mostrano verso il cambiamento: in altri termini, secondo l'approccio evolutivo sono maggiormente innovative e pronte ad afferrare le nuove opportunità le imprese neonate, non soggette a meccanismi già strutturati.

LEZ. 20 DOMANDA 19. Che differenza esiste tra informazione e conoscenza nell'approccio

evolutivo? L'informazione è un insieme di dati, anche formalizzati, mentre la conoscenza è proprio la capacità di apprendere. Secondo l'approccio evolutivo il cambiamento, e di conseguenza l'innovazione, hanno come elemento base la conoscenza, cioè la capacità di acquisire e utilizzare informazioni per adattarsi all'ambiente e migliorare.
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
38 pagine
3 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/06 Economia applicata

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Flower25 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia applicata e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica "e-Campus" di Novedrate (CO) o del prof Laino Antonella.