Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
867 SOSPENSIONE DEL DIBATTIMENTO PER ESIGENZE ISTRUTTORIE
Nelle ipotesi elencate dall'articolo 509 cpp, il codice di procedura prevede che il giudice può sospendere il dibattimento per il tempo necessario a risolvere le attività stabilite dall'articolo di cui sopra (ad es. in caso di nuove acquisizioni probatorie ecc).
868 LETTURE CONSENTITE (A DIBATTIMENTO)
La lettura di atti formati fuori dal dibattimento consente la possibilità di acquisire tali atti all'interno del fascicolo dibattimentale, perché poi possano essere utilizzati per la decisione. Tutto ciò in deroga al "principio di immediatezza" che impone al giudice di decidere in base alle prove assunte durante il dibattimento. Il codice di procedura penale prevede espressamente quali siano gli atti (contenuti verbali) la cui lettura è consentita (ad es. le precedenti dichiarazioni, non più ripetibili, di testimoni o di persone residenti all'estero).
Nel caso in cui non siano in grado di partecipare al procedimento, i verbali di prova di altri procedimenti). Inoltre in alternativa alla lettura, il giudice ha la facoltà di indicare gli atti utilizzabili per la decisione, in questo modo gli atti indicati si considereranno letti.
Art 511cpp869 CHIUSURA DEL DIBATTIMENTO
Terminata la discussione, quindi ascoltate le conclusioni del Pm e dei vari difensori (per ultimo quello dell'imputato), il dibattimento si chiude con la dichiarazione di chiusura del Presidente.
Art 524cpp870 LA LETTURA DEL VERBALE DELL'UDIENZA DIBATTIMENTALE IN CAMERA DI CONSIGLIO
Sei si rende necessaria la lettura del verbale di udienza o l'ascolto, la visione rispettivamente di nastri o fotografie riguardanti sempre il dibattimento, il giudice, sospesa la deliberazione, provvede con l'aiuto di un ausiliario o di un tecnico.
Art 524cpp871 PROVVISORIA ESECUZIONE DELLE DISPOSIZIONI CIVILI
Poiché la condanna alla restituzione e al
Il risarcimento del danno non è esecutivo automaticamente, però, la parte civile può chiederne la provvisoria esecuzione ex art 540cpp. Il giudice, se sussistono giustificati motivi, ne dichiara la provvisoria esecutività. Diversamente, invece, "la provvisionale" una volta richiesta e ottenuta dalla parte civile, è immediatamente esecutiva.
872 PROCEDIMENTI CONNESSI DAVANTI AL TRIBUNALE IN COMPOSIZIONE MONOCRATICA
In questa ipotesi la norma stabilisce che nell'eventualità ci siano procedimenti connessi e la citazione diretta a giudizio è prevista solo per alcuni di questi procedimenti, mentre per altri l'udienza preliminare allora poiché l'udienza preliminare prevede maggiori garanzie, il pm se si procede congiuntamente, presenterà per tutti il rinvio a giudizio. Art 551cpp
873 PROCEDIMENTO PER DECRETO E GIUDIZIO DAVANTI AL TRIBUNALE IN COMPOSIZIONE MONOCRATICA
Il decreto penale di condanna fa parte dei
“procedimenti speciali”. Nello specifico tale tipo di rito permette (se non viene fatta opposizione) di saltare l’udienza preliminare e il dibattimento, applicando la pena (si deve trattare solo di pecuniaria). Il Pm alla fine delle indagini preliminari se vi sono chiare prove di colpevolezza può chiedere a gip di emettere un decreto penale. Se l’imputato si oppone al decreto (atto di opposizione) respingendo il decreto penale di condanna, può chiedere al giudice (GIP) di emettere il decreto di citazione a giudizio e andare a dibattimento (che prevede maggiori garanzie) oppure richiedere (ma solo in questa sede e non in quella dibattimentale): il patteggiamento (se il PM acconsente), il giudizio abbreviato oppure può presentare domanda di oblazione. In ogni caso l’udienza preliminare non verrà celebrata. Art 557 cpp 874 ESTENSIONE DELLE NORME SUL GIUDIZIO
- limiti della loro applicabilità, le stesse norme che disciplinano il giudizio di primo grado e sempre che le norme sull'appello non dispongano diversamente.
- Art 598cpp875 SENTENZA CHE DECIDE SULL'APPELLO
Il giudice nel giudizio d'appello, se non ricorrono cause di nullità della sentenza di primo grado, può consentenza:
- accogliere l'appello se ne ritiene fondati i motivi.
- Riformare (totalmente o parzialmente) la sentenza impugnata accogliendo uno o più motivi d'appello.
- dichiarare inammissibile l'appello a causa di una delle motivazioni previste dal codice di procedura (es mancanza di legittimità del soggetto che ha proposto l'impugnazione)
- Art 605cpp876 ATTI PRELIMINARI AL GIUDIZIO D'APPELLO Verificata l'assenza di cause di inammissibilità, il giudice provvede alla citazione dell'imputato. Inoltre valuta se eventualmente vi sono le condizioni per estendere l'appello o verifica se
L'appello riguarda solo i diritti civili. Dovranno inoltre essere citati a comparire anche le parti eventuali (es. responsabile civile, parte civile ecc.). Il decreto di citazione deve essere notificato sia all'imputato che al difensore 20 giorni prima della data stabilita per il giudizio. Art. 601 cpp 877
I difensori nel giudizio di cassazione devono essere iscritti nell'albo speciale della corte di cassazione, pena l'inammissibilità dei loro atti. Il ricorrente deve eleggere come proprio domicilio quello dello studio professionale del suo difensore. Se l'imputato non ha il difensore di fiducia, il presidente ne nominerà uno d'ufficio. Art. 613 cpp 878
Si tratta dell'ipotesi procedimentale in cui il ricorso in Cassazione si svolge in udienza pubblica e non in camera di consiglio, quindi il dibattimento si svolge con il pubblico presente. Questa procedura è
prevista nell'ipotesi di ricorsi contro sentenze emesse in dibattimento o nel caso di Giudizio abbreviato. Non è necessaria la presenza delle parti, ma solo quella dei loro difensori. Art 614 cpp
LA REVISIONE DELLA SENTENZA DI CONDANNA
La Revisione rientra fra le impugnazioni straordinarie. Si tratta di un istituto a favore dei condannati, perché non prevede risoluzioni peggiorative e non può avere ad oggetto sentenze di proscioglimento.
La Revisione è attivabile senza limiti di tempo.
Presupposti:
- si deve trattare persone condannate con una sentenza o decreto penale oppure con sentenze che hanno applicato il patteggiamento.
- Il provvedimento deve essere irrevocabile
- È riservato ai condannati, i prossimi congiunti o gli eredi e al procuratore generale
Competente a decidere sulla revisione e la Corte d'appello.
Quando può essere richiesta:
- Se sopraggiungono nuove prove che possono dimostrare l'innocenza del condannato
- Se
La condanna è stata pronunciata a seguito di una falsità che sia stata accettata con una successiva sentenza revocabile (es. condanna in seguito a testimonianza poi accertata essere falsa)
Contrasto tra giudicati penali, quando cioè i fatti posti a fondamento di una decisione, non si conciliano con quelli di un'altra sentenza penale irrevocabile.
Quando la condanna è fondata su una questione pregiudiziale.
Dopo l'intervento della Corte Costituzionale è possibile proporre la revisione e quindi riaprire il processo (concluso con una condanna) quando questo è stato giudicato dalla Corte europea per i diritti dell'uomo non equo perché in violazione della convenzione europea (nuova ipotesi).
Art 630 cpp
880 IMPUGNABILITÀ DELLA SENTENZA CHE DECIDE SULLA REVISIONE
(Alle domande numero 901 e 902 scrivere per entrambe la risposta che segue)
La Corte d'appello se non giudica inammissibile la procedura di revisione
delibera (in pubblica udienza) consentenza che potrà essere di rigetto della domanda con la conseguenza del ripristino dell'esecuzione della pena dell'imputato che riassumerà la qualità di condannato oppure con sentenza di accoglimento. In tale ipotesi la condanna sarà revocata e si procederà al proscioglimento del condannato. Contro la sentenza della corte d'appello è possibile ricorrere in Cassazione. Art 637 cpp 881
IL PROCEDIMENTO DI SORVEGLIANZA
La magistratura di sorveglianza è composta dal MAGISTRATO DI SORVEGLIANZA (monocratico) che ha competenza ad es in materia di misure di sicurezza, di pene detentive sostitutive (semidetenzione e libertà controllata), di conversione delle pene pecuniarie, di ricoveri di condannati in istituti psichiatrici, dichiarazione di delinquente abituale ecc. e dal TRIBUNALE DI SORVEGLIANZA (organo collegiale). Il Tribunale di Sorveglianza svolge le sue funzioni sia come giudice di primo
grado (ad es. liberazione condizionale, riabilitazione, applicazione di misure alternative), ma anche come giudice di secondo grado (appello) ad esempio sui provvedimenti del magistrato di sorveglianza in merito alle misure di sicurezza.
Riguardo il procedimento di sorveglianza questo si svolge davanti ai due organi, in base alla loro competenza, su richiesta dell'interessato, del difensore, del PM o d'ufficio. Il codice per il procedimento rinvia a quello previsto per l'esecuzione (rito camerale). Se ci sono dubbi sull'identità della persona, il giudice effettuerà le dovute indagini per accertarne l'identità. In fine, in determinate materie, sia il Tribunale che il magistrato, possono agire "senza formalità, con ordinanza, contro la quale il PM, l'interessato e il difensore, potranno opporsi. In tal caso l'iter adottato sarà quello previsto per l'esecuzione.
Art 678 cpp 882 L'esecuzione delle misure di
SICUREZZA
Le misure di sicurezza si dividono in PERSONALI (detentive e non detentive, ad esempio il ricovero in ospedale psichiatrico o il divieto di soggiorno) e REALI (es. la confisca). La loro applicazione avviene attraverso un determinato iter procedimentale: (mettendo da parte l'ipotesi della confisca e soprattutto quella dell'applicabilità provvisoria richiesta dal PM e applicata dal giudice ad esempio durante la fase dell'istruzione del processo) se la misura di sicurezza è ordinata in seguito ad una sentenza, il magistrato di sorveglianza (che agisce d'ufficio o su richiesta del PM) deve accertare se il soggetto è "socialmente pericoloso". Inoltre decide anche sulla revoca della tendenza a delinquere dell'interessato. Art 679 cpp 883 PRINCIPI GENERALI IN TEMA DI COOPERAZIONE GIUDIZIARIA
In tema di cooperazione giudiziaria internazionale in materia penale (ex art 696 cpp) nel nostro ordinamento vigere il principio della prevalenza normativa
ietà). Inoltre, la Corte di Giustizia dell'Unione Europea ha il potere di interpretare e applicare il diritto europeo, garantendo la sua uniformità e coerenza. In ambito europeo, esistono diverse fonti di diritto, tra cui i trattati, le direttive, i regolamenti e le decisioni. I trattati sono gli atti fondamentali dell'Unione Europea e stabiliscono gli obiettivi, i principi e le competenze dell'Unione. Le direttive sono atti normativi che vincolano gli Stati membri quanto al risultato da raggiungere, ma lasciano loro la scelta dei mezzi per attuarlo. I regolamenti, invece, sono atti normativi direttamente applicabili e vincolanti per tutti gli Stati membri. Le decisioni sono atti che si applicano a specifici destinatari. Oltre alle fonti di diritto europeo, esistono anche le fonti di diritto nazionale, che possono essere leggi, decreti, regolamenti e altre disposizioni adottate dagli Stati membri per attuare il diritto europeo o per regolare questioni di competenza nazionale. In conclusione, il diritto europeo è una disciplina sovranazionale che si applica in tutti gli Stati membri dell'Unione Europea, garantendo l'armonizzazione e l'uniformità delle norme giuridiche all'interno dell'Unione.