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PSICOLOGIA SCOLASTICA E DELL'ORIENTAMENTO

SCIENZE PEDAGOGICHE

Docente: Graziani Anna

16/04/2020

Lezione 00206. Spiegare le differenze tra la teoria di Piaget e quella di Vygotskij inerenti il rapporto che l'uomo intrattiene con il "contesto".

Piaget considera l'uomo come un essere essenzialmente biologico il cui sviluppo avviene secondo stadi che vengono determinati dalla maturazione neurobiologica. Gli individui passano da uno stadio ad un altro grazie all'interazione con l'ambiente con cui ingaggiano processi di adattamento e accomodamento; ma è il contesto che si adegua ad un supposto ritmo naturale dello sviluppo.

Per Vygotskij, che come Piaget considera lo sviluppo connesso all'interazione tra individuo e ambiente, invece sono il contesto, l'ambiente socioculturale e le stimolazioni che si ricevono dall'esterno che permettono di attivare e il progredire dello sviluppo. L'ambiente e le relazioni che vi si

stabilisconosvolgono una funzione di stimolo senza le quali non potrebbe esserci sviluppo.

Lezione 00306. Cosa si intende per "azione situata"?

L'azione situata, come definita da Suchman, è quell'azione che si determina momento per momento inseguito all'interazione sia tra i vari attori coinvolti che tra gli attori e il contesto in cui l'azione si svolge.

Connesso al concetto di azione situata è quello di apprendimento situato, ovvero lo studio delle dinamiche attraverso cui le persone costruiscono significati condivisi del contesto attraverso le azioni che in esso sono state compiute.

Lezione 00405. Spiegare cosa si intende per prospettiva socio-costruttivista.

La prospettiva socio-costruttivista di Bruner prevede che la conoscenza non sia data a priori ma venga progressivamente elaborata, ridefinita e affinata dall'uomo grazie a specifiche abilità umane che attivano tutto il loro potenziale nella interazione tra pari e grazie

all’uso di strumenti e artefatti stimolanti. In tale prospettiva il contesto è frutto di un processo di co-costruzione in cui dimensione temporale e dimensione spaziale sono fondamentali per un’adeguata comprensione dei fenomeni, ed è fondamentale in quanto luogo in cui le persone costruiscono i propri significati del mondo all’interno di una rete di relazioni e attività. Lezione 00504. Che ruolo hanno gli strumenti e le tecnologie nella teoria di Bruner? Per la teoria di Bruner l’evoluzione dell’essere umano dipende dall’uso di strumenti tecnologici e artefatti trasmessi dalla cultura e attraverso i quali si elabora nuova cultura. Strumenti e tecnologie sono gli attrezzi di cui dovrebbe essere dotata la scuola, intesa come contesto in cui le persone costruiscono i propri significati del mondo, perché incaricata istituzionalmente non solo di trasmettere concetti e strumenti per l’elaborazione di conoscenza ma anche di

equipaggiare i giovani con competenze tali da poter attivamente dare senso e forma al mondo e contemporaneamente costruire ed evolvere un senso sempre più sofisticato del sé. Gli strumenti e le tecnologie, che consentono l'evoluzione dell'essere umano e permettono di elaborare nuova cultura, sono i libri, i video e tutte quelle tecnologie che amplificano le capacità motorie e sensoriali e sviluppano le abilità intellettuali. Lezione 00707. Spiegare, brevemente, la teoria ecologica di Gregory Bateson.

Nella sua teoria ecologica Gregory Bateson afferma che il "funzionamento" dell'individuo non può essere scisso ed estrapolato dal contesto, dal suo ambiente. Il contesto non è qualcosa che circonda e influenza un oggetto di studio ma un sottoinsieme del sistema più ampio che viene scisso e ritagliato per poter essere analizzato. Le particolari azioni o enunciazioni messe in campo dagli individui sono dunque parte del

Il contesto e non vanno intese come prodotto o effetto di ciò che resta del contesto dopo che il pezzo che si voleva spiegare è stato rescisso. Lezione 00906. Esporre la proposta di Perret-Clermont e la sua importanza nel contesto educativo.

Perret-Clermont attribuisce al contesto un carattere ecologico ovvero coniuga la dimensione individuale con quella socio-culturale. La proposta che elabora, pensata per i contesti educativi, si basa sulla segmentazione dello spazio di pensiero, inteso come contenuto e contenitore di un quadro in cui sono ritratti sia gli aspetti formali che informale della situazione, in quattro livelli:

  • gli individui
  • le relazioni interpersonali
  • le appartenenze sociali
  • i sistemi simbolici

Tali livelli, come in un quadro, sono collocati all'interno di una cornice che rappresenta il contesto che altro non è che l'insieme delle regole, procedure, ruoli che fungono da cerniera tra la tradizione culturale e la situazione specifica.

La capacità di comprendere ed usare il contesto è parte integrante delle competenze richieste agli insegnanti, in quanto ogni compito assegnato non è mai soltanto cognitivo ma ha significati sociali e identitari. Colui che apprende può interiorizzare contenuto e quadro: l’obiettivo dell’educazione deve essere di dare forma al contenuto e al quadro entro cui e da cui il contenuto prende forma. Lezione 01103. Discutere, brevemente, dei cinque principi dell'attuale versione della teoria dell'attività. L’attuale versione della teoria dell'attività ha rivisitato i cinque principi di Kaptelinin e Nardi riformulandoli così: 1. Il sistema di attività come unità di analisi: l’unità di analisi passa dall’essere attività diretta verso un oggetto all’essere sistema di attività; 2. La multivocalità: un sistema di attività si configura come comunità incui sono presenti diversi punti di vista, interessi e tradizioni; la multivocalità è sorgente di cambiamenti e innovazioni e per costruire il senso di appartenenza alla comunità è necessario appropriarsi della voce dell'altro; 3. La storicità: i sistemi di attività prendono forma e si trasformano in periodi di tempo lunghi e possono essere compresi solo se si considera la loro storia evolutiva. La classe ne è un esempio in quanto luogo in cui docenti e studenti si confrontano alla luce della loro storia, realizzando uno scambio tra passato e aspettative future; i due soggetti si influenzano a vicenda e ognuno trasforma la sua storia in base all'influenza determinata dalla storia dell'altro; 4. La contraddizione: genera difficoltà e conflitti ma anche importanti indicazioni innovative. Le attività sono sistemi aperti che possono adottare nuovi elementi dall'esterno e condurre a una contraddizione secondaria.ciclo di attività. Gli strumenti non sono solo oggetti materiali, ma anche concetti, regole e convenzioni sociali. 2. La distribuzione sociale dell'attività, che implica che l'attività umana è sempre inserita in un contesto sociale e culturale. Le attività sono distribuite tra diversi partecipanti e sono influenzate dalle relazioni sociali e dalle norme culturali. 3. La costruzione sociale del significato, che sottolinea come il significato delle azioni umane sia costruito attraverso l'interazione sociale. Il significato non è intrinseco alle azioni, ma è negoziato e condiviso tra i partecipanti. 4. La natura storica e culturale dell'attività, che evidenzia come le attività umane siano influenzate dalla storia e dalla cultura. Le attività sono radicate in pratiche culturali e sono soggette a cambiamenti nel tempo. 5. La trasformazione espansiva dell'attività, che si riferisce alla capacità delle attività umane di evolversi e trasformarsi nel tempo. Le attività possono essere ampliate e arricchite attraverso l'acquisizione di nuove conoscenze e l'introduzione di nuovi strumenti. Questi cinque principi costituiscono la base della teoria dell'attività e forniscono un quadro concettuale per comprendere l'interazione tra individui, strumenti e contesti sociali nella realizzazione delle attività umane.

svolgimento delle attività e che recano con sé i segni del loro sviluppo storico-culturale;

La strutturazione gerarchica delle attività per la quale ogni individuo svolge all'interno di ogni attività, azioni diverse che hanno però il medesimo obiettivo. Tali azioni sono implementate attraverso operazioni automatiche che rappresentano il livello più elementare all'interno della gerarchia. Per Leont'ev assomigliano a funzioni svolte in modo meccanico, potremmo dire senza pensare;

L'orientamento sull'oggetto: la realtà in cui vivono gli esseri umani è fatta di oggetti che hanno due tipologie di proprietà: oggettive (definite dalle scienze naturali) e socialmente e culturalmente definite;

Il principio di internalizzazione/esternalizzazione per il quale le attività interne non possono essere comprese se analizzate separatamente da quelle esterne dato che sono legate da un continuum dinamico.

per cui si trasformano a vicenda. Le azioni sono prima pensate interiormente e poi realizzate esteriormente: la rappresentazione interna è una sorta di simulazione delle attività esterne che vengono testate mentalmente prima di essere messe in atto. L'esternalizzazione a sua volta trasforma un'attività interna in una esterna e tale operazione è necessaria quando un'azione va riparata perché ha prodotto esiti diversi da quelli attesi; 5. Lo sviluppo dell'attività: la teoria dell'attività implica una precisa metodologia di ricerca (opta per una metodologia di tipo etnografico in grado di tenere traccia della storia e dello sviluppo di una certa pratica) e rifiuta quella tradizionale delle sperimentazioni in laboratorio. Lezione 014 02. Discutere circa la natura e il ruolo degli strumenti nella teoria dell'attività. La teoria dell'attività considera ogni azione umana mediata da strumenti. Essatrae origine dall'ideologia marxista sul ruolo che gli strumenti hanno nella mediazione del lavoro. Secondo la prospettiva di Vygotskij, che ha elaborato la teoria negli anni '20 insieme a Leont'ev, gli strumenti sono per loro natura sociali e psicologici e uno di questi strumenti è il linguaggio. Essi svolgono la funzione di mediatori tra il soggetto e l'oggetto e impediscono tra questi un'interazione diretta. Nel momento in cui gli strumenti entrano a far parte dei sistemi di attività essi alterano il flusso delle funzioni mentali oltre che la loro struttura. Gli strumenti di mediazione, il cui uso va inteso come accumulazione e trasmissione sociale del sapere, non sono dati in natura ma emergono dall'interazione tra individuo e ambiente: sono la forma esteriorizzata dei processi mentali, la manifestazione dell'attività mentale. Qualsiasi azione l'uomo compia è sempre inevitabilmente mediata da strumenti che

Vengono continuamente creati e trasformati durante lo svolgimento delle attività e portano sempre i segni del loro sviluppo storico-culturale.

Lezione 01705. Riassumere le c

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A.A. 2020-2021
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Froggy_F di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia scolastica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica "e-Campus" di Novedrate (CO) o del prof Graziani Annarita.