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La presa di posizione antinormativistica
La presa di posizione antinormativistica è precisa; ma non nega la realtà della norma, bensì inserisce questa in una realtà più ampia e complessa, che è la società. La presa di posizione antinormativistica è precisa; nega la realtà della norma, e inserisce questa in una realtà più ampia e complessa, che è la società. La presa di posizione antinormativistica è precisa; ma non nega la realtà della norma, bensì non inserisce questa in una realtà più ampia e complessa, che è la società. 05. Il Romano si pone dal punto di vista esattamente opposto a quello del Kelsen. Questi muoveva dalla norma, e giungeva infatti soltanto in un secondo tempo.nell'ordinamento; ilo Romano muove dall'ordinamento, e nell'ambito di questo spiega il diritto anche come esegesi
Questi muoveva dalla norma, e giungeva infatti soltanto in un secondo tempo nell'ordinamento; ilo Romano muove dall'ordinamento, e nell'ambito di questo spiega il diritto anche come norma
Questi muoveva dal dovere e giungeva infatti soltanto in un secondo tempo nell'ordinamento; ilo Romano muove dall'ordinamento, e nell'ambito di questo spiega il diritto anche come norma
Questi muoveva dalla norma, e giungeva infatti soltanto in un secondo tempo al diritto; il Romanoo muove dall'ordinamento, e nell'ambito di questo spiega il diritto anche come norma
Lezione 01901. Calogero si fa innanzitutto portavoce della necessità di addivenire ad un superamento della classica dicotomia tra "razionale" ed "irrazionale" o di addivenire ad un superamento della classica dicotomia tra "relazionale"
ed «irrelazionale» o di addivenire ad un superamento della classica dicotomia tra «razionale» ed «valoriale» o di addivenire ad un superamento della classica dicotomia tra «razionale» e «reale» o Lezione 02001. Nel primo NovecentoFilosofia e scienza giuridica si trovarno in ottima complementarietà o Filosofia e scienza giuridica si trovarno in conflittoo o Filosofia e scienza giuridica si trovarno identificatio o Filosofia e scienza giuridica non si trovarno in conflittoo Lezione 02101. Proprio verso la fine della guerra si ebbela clamorosa critica al giusnaturalismo di Gustavo Radbrucho la clamorosa conversione al giusnaturalismo di Gustavo Radbrucho la clamorosa conversione al giuspositivismo di Gustavo Radbrucho la clamorosa opposizione al giusnaturalismo di Gustavo Radbrucho02. Radbruchnel dopoguerra concepì l'ingiusta illegalità e la giusta legalità su un diritto sopralegaleo nel dopoguerraconcepì l'ingiusta legalità e la giusta illegalità su un diritto sopralegaleo nel dopoguerra concepì l'ingiusta legalità e la giusta illegalità su un diritto mai sopralegaleo nel dopoguerra concepì l'ingiusta legalità e la giusta illegalità su un diritto mai legaleo03. Il giurista Del Vecchio volle nel dopoguerrail ritorno all'idea eterna del diritto soprannaturaleo il non ritorno all'idea eterna del diritto naturaleo il ritorno all'idea eterna del diritto naturaleo il ritorno all'idea eterna del diritto positivoo04. Helmut Coing attribuisceall'idea del diritto un contenuto religiosoo all'idea del diritto un contenuto teoricoo all'idea del diritto un contenuto eticoo all'idea del diritto un contenuto spiritualeo Lezione 02201. Per l'esistenzialismola società, e quindi il diritto, sono dimensioni nelle quali l'autenticità del divino si disperde esi annulla.o la società, e quindi il diritto, sono dimensioni nelle quali l'autenticità dell'uomo si ritrova e non si annulla.la società, e quindi il diritto, sono dimensioni nelle quali l'autenticità dell'uomo si disperde e si annulla.o la società, e non quindi il diritto, sono dimensioni nelle quali l'autenticità dell'uomo si disperde e si annulla.
02. Nel pensiero di Capograssi il diritto veniva concepito non come sola norma, ma come attività, come esperienza: "esperienza giuridica", che non è ino definitiva e in sostanza l'esperienza umana, giacché "l'esperienza giuridica si allarga sino a comprendere tutta l'esperienza concreta".come sola norma, e non come attività, come esperienza: "esperienza giuridica", che è in definitiva e ino sostanza l'esperienza umana, giacché "l'esperienza giuridica si allarga
sino a comprendere tuttal'esperienza concreta". Non come sola norma, ma come attività, come esperienza: "esperienza giuridica", che è in definitiva o in sostanza l'esperienza umana, giacché "l'esperienza giuridica si allarga sino a comprendere tuttal'esperienza concreta". Non come sola norma, ma come attività, come esperienza: "esperienza giuridica", che è in definitiva o in sostanza l'esperienza umana, giacché "l'esperienza giuridica si allarga sino a escludere tuttal'esperienza concreta". Lezione 02301. Nella teoria di Rawls i principi di giustizia vengono dedotti seguendo una procedura contrattuale non ipotetica, che rappresenta una versione nuova e raffinata o dell'antico contratto sociale. Seguendo una procedura contrattuale ipotetica, che rappresenta una versione nuova e raffinata o dell'antico contratto sociale. Seguendo una proceduracontrattuale ipotetica, che rappresenta una versione nuova e raffinatao dell'antico contratto negoziale.
non seguendo una procedura contrattuale ipotetica, che rappresenta una versione nuova e raffinatao dell'antico contratto sociale.
02. L'opera di Rawls, incentrata sul tema della giustizia,ha messo in crisi uno degli assunti fondamentali della metafisica, ovvero la convinzioneo dell'impossibilità di un discorso razionale sui, o una teoria scientifica dei, contenuti deontologici.
ha messo in crisi uno degli assunti fondamentali del positivismo, ovvero la convinzioneo dell'impossibilità di un discorso razionale sui, o una teoria scientifica dei, contenuti deontologici.
ha chiarito uno degli assunti fondamentali del positivismo, ovvero la convinzione dell'impossibilità dio un discorso razionale sui, o una teoria scientifica dei, contenuti deontologici.
ha messo in crisi uno degli assunti fondamentali del naturalismo, ovvero la convinzioneo
dell'impossibilità di un discorso razionale sui, o una teoria scientifica dei, contenuti deontologici.
03. Dworkin perviene a una teoria del diritto come interpretazione e come integrità, nel senso che il diritto viene concepito non come una complessa attività d'interpretazione non lasciata, tuttavia, alla discrezionalità dei giudici, ma fermamente ancorata ai principi, frutto di un preciso svolgimento storico.
Il diritto viene concepito come una complessa attività d'interpretazione lasciata, tuttavia, alla discrezionalità dei giudici, ma fermamente ancorata ai principi, frutto di un preciso svolgimento storico.
Il diritto viene concepito come una complessa attività d'interpretazione non lasciata, tuttavia, alla discrezionalità dei giudici, ma fermamente ancorata ai principi, frutto di un preciso svolgimento storico.
Il diritto non viene concepito come una complessa attività d'interpretazione non lasciata, tuttavia, alla discrezionalità dei giudici, ma fermamente ancorata ai principi, frutto di un preciso svolgimento storico.
tuttavia, allao discrezionalità dei giudici, ma fermamente ancorata ai principi, frutto di un preciso svolgimento storico.Lezione 02401. A tale proposito, Alexy afferma che i principisono contraddistinti dalla dimensione del «peso», ma anche da quella della validitào sono contraddistinti dalla dimensione del «valore», piuttosto che da quella della validitào sono contraddistinti dalla dimensione del «peso», piuttosto che da quella della validitào sono contraddistinti dalla dimensione del «valore», piuttosto che da quella del pesoo02. Alexy definisce i principicome specie di norme che presentano caratteri e comportamenti indifferenti rispetto alle regoleo come specie di norme che non presentano caratteri e comportamenti differenti rispetto alle regoleo come specie di norme che presentano caratteri e comportamenti differenti rispetto alle regoleo come specie di norme che presentano caratteri e comportamenti nondifferenti rispetto alle norme stesse
03. Nella concezione di Dworking costituzionale della democrazia, essa non viene più vista quale semplice deliberazione della maggioranza, ma quale sistema basato sui principi che esprimono i diritti degli individui e hanno quale presupposto l'idea di eguaglianza.
essa non viene più vista quale semplice deliberazione della maggioranza, ma quale sistema basato sui principi che esprimono i diritti degli individui e hanno quale presupposto l'idea di disuguaglianza.
essa non viene più vista quale semplice deliberazione della maggioranza, ma quale sistema basato sui principi che esprimono i diritti degli individui e hanno quale presupposto l'idea di ineguaglianza.
essa non viene più vista quale semplice deliberazione della maggioranza, ma quale sistema basato sui principi che esprimono i diritti delle corporazioni e hanno quale presupposto l'idea di eguaglianza.
Lezione 026
01. Benedetto Croce definisce la
filosofia come momento metodologico della storiografia non sostenendo e osteggiando la riduzione della filosofia a metodologia contro la tradizionale concezione della filosofia come metafisica
come momento metodologico della storiografia sostenendo e difendendo la riduzione della filosofia a metodologia contro la tradizionale concezione della filosofia come metafisica
come momento metodologico diverso dalla storiografia sostenendo e difendendo la riduzione della filosofia a metodologia contro la tradizionale concezione della filosofia come metafisica
come momento metodologico della storiografia sostenendo e difendendo la riduzione della filosofia a metodologia a favore della tradizionale concezione della filosofia come metafisica
02. Alla vecchia concezione della filosofia come metafisica si è venuta contrapponendo, da alcune scuole del XX secolo, la nuova concezione della filosofia come logica
i punti di vista, alla scienza. La filosofia è una disciplina che si occupa di interrogarsi sulle questioni fondamentali dell'esistenza umana, come ad esempio il senso della vita, la natura della conoscenza, l'etica e la morale. La scienza, invece, si basa sull'osservazione, l'esperimento e la verifica empirica per acquisire conoscenza e comprendere il funzionamento del mondo naturale. La filosofia utilizza il ragionamento logico e l'analisi concettuale per affrontare le questioni filosofiche, mentre la scienza si basa sulla raccolta di dati e l'applicazione di metodi scientifici per formulare teorie e leggi che spiegano i fenomeni naturali. Nonostante le differenze, filosofia e scienza possono anche interagire e influenzarsi reciprocamente. Ad esempio, la filosofia può fornire una base concettuale per la scienza, mentre la scienza può fornire dati empirici che possono essere utilizzati per affrontare questioni filosofiche. In conclusione, la filosofia e la scienza sono due discipline complementari che si occupano di esplorare e comprendere il mondo in modi diversi, ma entrambe sono importanti per il progresso della conoscenza umana.