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TRIASSICO
TRIASSICO (da 225 a 213 milioni di anni fa)
Come nel precedente periodo (Permiano) i mari sono in continua oscillazione sulle terre emerse.
Importanti per la cronologia sono gli esacoralli (che hanno sostituito i tetracoralli paleozoici nella
costruzione delle scogliere) ed alcuni crinoidi; comincia lo sviluppo delle ammoniti. I pesci paleozoici
tendono a sparire per lasciare il posto a quelli con scheletro osseo, continua la diffusione degli anfibi,
comincia il grande sviluppo dei rettili. Alla fine del Triassico si ha un importante avvenimento: la
comparsa dei mammiferi.
In Italia rocce triassiche sono presenti quasi ovunque.
Alcuni organismi del Triassico:
- Megalodon gumbeli, mollusco bivalve
- Daonella taramellii, mollusco bivalve
- Daonella lommeli, mollusco bivalve
- Claraia claraia, mollusco bivalve
- Myophoria vulgaris, mollusco bivalve
- Myophoria kefersteini, mollusco bivalve
- Avicula contorta, mollusco bivalve
- Naticella costata, mollusco gasteropode
- Tirolites cassianus, mollusco ammonite
- Trachyceras aon, mollusco ammonite
- Encrinus liliiformis, echinoderma crinoide
- Ceratites nodosus, mollusco ammonite
- Alghe calcaree diplopore
GIURASSICO (da 213 a 144 milioni di anni fa)
Il periodo Giurassico è diviso in tre epoche: MALM
DOGGER
LIAS
La situazione paleogeografica è leggermente diversa da quella dei periodi precedenti con quattro grandi
continenti: Asia e Laurenzia a nord, mentre a sud il Gondwana risulta diviso in due blocchi, quello
orientale comprende Australia, India e Madagascar, quello occidentale comprende Africa e Sud
America. Alla fine del Giurassico si verificano importanti mutamenti: Europa ed Africa cominciano a
separarsi dalle due Americhe: nasce così l’ oceano Atlantico.
I migliori fossili guida del periodo sono le ammoniti, cefalopodi a rapidissima evoluzione. Nel
Giurassico i rettili diventano i dominatori di tutti gli ambienti; compaiono i primi uccelli (molto simili
ai rettili, ma forniti di penne); i mammiferi sono ancora poco diffusi e di piccola taglia.
In Italia le rocce giurassiche sono molto diffuse soprattutto sugli Appennini e sulle Alpi.
Alcuni organismi del Giurassico:
- Phylloceras heterophyllum, mollusco ammonite
- Coroniceras biscolatum, mollusco ammonite
- Spiriferina, brachiopodo
- Perisphinctes tiziani, mollusco ammonite
- Phylloceras, mollusco ammonite
- Nerinaea, mollusco gasteropode
- Rhamphorhynchus, rettile volante
- Archaeopterix, primo uccello noto
- Eryon, artropode
- Brachiosaurus altithorax, rettile terrestre
- Stegosaurus, rettile terrestre
- Brontosaurus, rettile terrestre
- Ctenacodon, mammifero
CRETACICO ( da 144 a 65 milioni di anni fa)
In tale periodo si cominciano a verificare i movimenti precursori dell’ orogenesi alpina accompagnati
da intensa attività vulcanica sia effusiva che intrusiva. E’ il primo periodo in cui si ha una netta
diversità tra stagioni estive ed invernali (testimoniato dalle prime piante a foglie caduche). Continua la
separazione di Europa ed Africa dalle Americhe ed inizia anche la separazione tra Africa, India e
Madagascar.
Compaiono piante ancora oggi viventi: betulla, pioppo, salice, quercia, platano. Per la cronologia sono
importantissimi i microrganismi come le Globotruncane; grande importanza assumono le Rudiste,
molluschi costruttori di scogliere estinti alla fine del periodo. Inizia il declino delle Ammoniti che si
estinguono alla fine del periodo. Continua la rapida evoluzione dei Dinosauri che altrettanto
rapidamente si estingueranno alla fine del Cretacico. Gli uccelli cominciano ad assumere forme simili
alle attuali, mentre i mammiferi continuano ad avere un ruolo minore anche se compaiono le prime
forme placentate.
In Italia le rocce cretaciche sono ampiamente diffuse sugli Appennini e sulle Alpi.
Caratteristica importante del Cretacico è la sua chiusura con l’ estinzione di molti gruppi di animali
marini e continentali tra loro diversi: dinosauri, ammoniti, rudiste, belemniti. Secondo recenti studi di
Russel il 75% delle specie vegetali ed animali venne sterminato; nessun animale di peso superiore ai 25
Kg arrivò nel Cenozoico. Le ipotesi più accreditate che cercano di spiegare come ciò possa essere
successo sono due.
La prima fa ricorso all’ espansione dell’ Atlantico che avrebbe messo in comunicazione le fredde acque
polari con gli altri oceani determinando l’ estinzione di organismi specializzati come ammoniti e
rudiste; il raffreddamento dei mari avrebbe inoltre prodotto un abbassamento temporaneo della
temperatura dell’ aria favorendo l’ estinzione dei grandi rettili.
La seconda prende spunto da diverse scoperte fatte all’ interno di strati di argilla del Cretaceo
superiore. In tali materiali sono state rinvenute alte percentuali di iridio in diverse parti del mondo. Tale
elemento è scarso nelle rocce terrestri mentre è molto abbondante nelle meteoriti. Si è supposto allora
che ci sia stato un violento impatto o con un grosso meteorite o addirittura con una cometa che avrebbe
inoltre proiettato verso l’alto enormi quantità di particelle di polvere che avrebbero diminuito la
trasparenza dell’ atmosfera impedendo i processi fotosintetici. L’ unico ostacolo a questa spiegazione è
la mancanza di tracce dell’ immenso cratere generato dall’ impatto: probabilmente la collisione è
avvenuta in mare come sembra essere dimostrato dalla scoperta di qualche mese fa fatta da un gruppo
di studiosi statunitensi nell’ oceano atlantico; avrebbero individuato le tracce di un violento impatto all’
interno di sedimenti pelagici tardo-cretacici.
Alcuni organismi del Cretacico:
- Caprina adversa, mollusco bivalve rudista
- Hippurites radiosus, mollusco bivalve rudista
- Hippurites cornu-vaccinum, mollusco bivalve rudista
- Heteroceras stevensoni, mollusco ammonite degenerata
- Crioceras duvali, mollusco ammonite a spira svolta
- Exogira africana, mollusco bivalve ostreide
- Scaphites hugardianus, mollusco ammonite degenerata
- Globotruncana stuarti, foraminifero
- Belemnitella mucronata, mollusco cefalopodo
- Concinnithyris, brachiopodo
- Orbitolina kurdica, foraminifero
- Inoceramus cripsii, mollusco bivalve
- Clidastes, rettile acquatico
- Tyrannosurus rex, rettile terrestre
- Iguanodon bernissartensis, rettile terrestre
- Portheus molossus, pesce teleosteo
- Triceratops prorsus, rettile terrestre CENOZOICO
Il Cenozoico inizia circa 65 milioni di anni fa e termina con l’ inizio del Neozoico, 2 milioni di anni fa.
Il termine Cenozoico significa “della vita recente” perché in tale era si osserva un totale rinnovamento
della fauna e della flora rispetto all’ era precedente.
Il Cenozoico si apre con un periodo di transizione cui segue un innalzamento dei livelli dei mari e si
chiude con l’ emersione di nuove terre. In questa era si realizzano i movimenti imponenti dell’
orogenesi alpina che porta all’ innalzamento di tutte le attuali catene montuose: Atlante, Sierre
spagnole, Pirenei, Alpi, Appennini, Carpazi, Caucaso, Caracorum, Himalaya, Montagne rocciose, Ande
e molte altre. Il clima si va sempre più differenziando e si accentuano le stagioni. Il fatto più importante
in campo biologico è la grande diffusione dei mammiferi , che in breve sostituirono i rettili nel
dominio di tutti gli ambienti.
In sintesi, gli avvenimenti principali del Cenozoico sono:
♦ orogenesi alpina
♦ rinnovamento della flora e della fauna
♦ sviluppo delle Nummuliti e dei Mammiferi
Il Cenozoico è diviso in 5 periodi: PLIOCENE
MIOCENE
OLIGOCENE
EOCENE
PALEOCENE
I primi 3 periodi sono designati come PALEOGENE; gli ultimi 2 periodi formano il NEOGENE.
PALEOCENE ed EOCENE (da 65 a 38 milioni di anni fa)
Questi due periodi vengono trattati insieme in quanto hanno vari fenomeni in comune. Il passaggio
Cretacico - Paleocene, come già detto nel precedente capitolo, è segnato da un’ interruzione della storia
evolutiva di un vasto gruppo di esseri viventi. Per la cronologia sono molto importanti sia i
microforaminiferi che i macroforaminiferi; i molluschi si rinnovano e compaiono forme molto simili
alle attuali. I rettili sono simili a quelli odierni (coccodrilli e grosse testuggini); gli uccelli iniziano un
grande sviluppo. Nell’ Eocene i mammiferi fioriscono e si espandono in una grande quantità di
famiglie ed ordini.
La situazione paleogeografica è ormai molto simile all’ attuale, con i vari continenti ben delineati ed in
allontanamento gli uni dagli altri; per quanto riguarda l’ Italia, le Alpi sono già in sollevamento, mentre
l’ Appennino è ancora tutto sott’ acqua. Contemporaneamente alla grande attività tettonica si realizza
un intenso magmatismo, sia effusivo che intrusivo.
In Italia rocce paleo-eoceniche sono presenti dovunque.
Alcuni organismi del Paleocene e dell’Eocene
- Velates schmiedelianus, mollusco gasteropode
- Nummulites, foraminifero
- Cerithium giganteum, mollusco gasteropode
- Phenacodus primaevus, mammifero
OLIGOCENE (da 38 a 26 milioni di anni fa)
Durante tale periodo ha luogo la più importante crisi dell’ orogenesi alpina; l’ Appennino invece giace
ancora al di sotto del livello del mare. Frequenti e imponenti sono le attività magmatiche sia effusive
che intrusive; il livello dei mari è in continua oscillazione.
Tra i vegetali si ha una grande diffusione di palme e piante a foglie caduche.
Importanti per la cronologia sono i nummuliti che si estinguono alla fine del periodo; continua il forte
sviluppo degli echinidi e dei molluschi; i mammiferi sono sempre più diffusi e differenziati.
In Italia le rocce oligoceniche sono diffuse soprattutto in Veneto.
Alcuni organismi dell’Oligocene:
- Palaeomastodon, mammifero
- Arsinoitherium, mammifero
- Natica crassatina, mollusco gasteropode
- Baluchitherium, mammifero
- Mesohippus, mammifero
- Halitherium, mammifero acquatico
MIOCENE (da 26 a 7 milioni di anni fa)
Questo periodo dell’ era Cenozoica è molto complesso. E’ caratterizzato in molti luoghi da un perfetto
ciclo marino sedimentario: innalzamento progressivo del livello dei mari e successivo graduale ritiro
delle acque. Recenti ricerche affermano che in questo periodo vi fu una importante glaciazione.
L’ orogenesi alpina continua a sollevare le Alpi e l’ Himalaya, mentre gli Appennini cominciano ad
emergere al di sopra del livello del mare; continuano le imponenti attività magmatiche sia intrusive che
effusive. La regione mediterranea, che fino all’ Oligocene era sud dell’ Equatore, nel Miocene viene a
trovarsi nell’ emisfero boreale.
La flora si arricchisce di piante come pioppi, platani, castagni, tigli .
I nummuliti vengono