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Osteoblasto e precursore osteoclastico comunicano tra loro mediante un meccanismo di recettore
– ligando, chiamati RANK e RANKL. Il loro legame fa sì che l’osteoclasto venga attivato e quindi
venga promosso il riassorbimento osseo, che avviene ad opera di enzimi acidi che erodono la
matrice ossea. Vi è un altro fattore, l’osteoprotegerina, che si lega a RANK e non permette la
maturazione degli osteoclasti: quindi evita il riassorbimento osseo.
Calcio, vitamina D e paratormone sono direttamente interessati nel metabolismo osseo.
I fattori patogenetici dell’osteoporosi possono essere suddivisi in:
- Fattori genetici
- Fattori ambientali
- Fattori nutrizionali
- Attività fisica
- Fattori ormonali
L’assorbimento intestinale del calcio viene stimolato dalla vitamina D, una proteina liposolubile
sintetizzata a livello cutaneo grazie all’irradiazione con i raggi UV. Regola l’assorbimento
intestinale di calcio e controlla la secrezione di paratormone. Inoltre la vitamina D è importante
per lo stato di salute generale e per una corretta funzionalità del sistema immunitario.
Per avere una corretta produzione di vitamina D bisogna esporre braccia e gambe per 10 – 15
minuti al sole.
Il paratormone o PTH ha un’azione ipercalcemizzante: controlla sia l’assorbimento intestinale
(aumentandolo), che il riassorbimento osseo (aumentandolo), ma anche l’escrezione renale del
calcio e la sintesi renale di vitamina D.
Anche gli ormoni sessuali (estrogeni e testosterone) promuovono l’assorbimento intestinale di
calcio e la massa ossea. Infatti, una donna nel post – menopausa, non avendo più picchi ormonali
sessuali, avrà fratture più frequentemente.
La massa ossea non cresce in maniera illimitata, ma arriva ad un limite definito picco di massa
ossea. Questo picco si raggiunge verso i 30 – 35 anni, oltre i quali lo scheletro è destinato ad
indebolirsi sempre più andando avanti nella senescenza. Ovviamente, non tutti i soggetti
raggiungono lo stesso picco di massa ossea. Alcuni raggiungono il 100% (e il declino dell’osso sarà
più lento), mentre altri raggiungono percentuali inferiori (e chiaramente avranno un declino più
veloce). Anche il picco di massa ossea influenza la frequenza di fratture e l’osteoporosi.
L’osteoporosi può essere suddivisa in:
- Forme primitive:
o Post – menopausale
o Senile
- Forme secondarie:
o Patologie da malassorbimento (celiachia, morbo di Crohn, etc)
o Utilizzo di farmaci (corticosteroidi)
Fattori di rischio per osteoporosi e/o fratture osteoporotiche
- Età avanzata.
- Sesso femminile, perché con la menopausa si ha un brusco calo di estrogeni, cosa che non
avviene con gli androgeni nell’uomo.
- Pregresse fatture da fragilità.
- Fumo.
- Alcool.
- Carenza di vitamina D.
- Familiarità per fratture del femore e/o osteoporosi.
- Menopausa precoce.
- Ridotta attività fisica.
- Immobilizzazione protratta, ad esempio a causa di incidenti o interventi di chirurgia
maggiore.
- Ridotto introito di calcio.
- Eccessivo introito di sodio, che fa eliminare più calcio.
- Trapianti
- Farmaci
- Basso BMI.
- Diabete mellito.
Solo la metà dei pazienti con fratture vertebrali viene diagnosticata clinicamente!
Diagnosi
1. Anamnesi. Importante chiedere l’età, se si è nel post – menopausa, se il paziente assume
farmaci particolari, se si hanno altre patologie, se c’è stata una riduzione della statura (può
esserci stata una frattura alla colonna vertebrale), se c’è tendenza alle cadute, etc. Esiste
un questionario online che si chiama FRAX, che permette di valutare il rischio di frattura a
10 anni.
2. Segni e sintomi. Dolore, immobilità, alterazione del profilo osseo, aumento della cifosi
toracica.
3. Esame obiettivo. Misurare il BMI
4. Diagnostica strumentale
Densitometria ossea (DEXA) o MOC. Sotto i 65 anni si deve fare alla colonna
lombare, sopra i 65 al femore. Come si diagnostica l’osteoporosi nei pazienti più
anziani? Tramite il T – score. Se il T – Score è:
- Minore di - 1, è nella norma;
- Compreso tra - 1 e 2,5, facciamo diagnosi di osteopenia.
- Minore di 2,5, facciamo diagnosi di osteoporosi.
- Minore di 2,5 con associata frattura da fragilità, facciamo diagnosi di
osteoporosi grave conclamata.
Un’altra misurazione possibile è lo Z – score, utilizzato solo per valutare bambini,
adolescenti ed in generale soggetti sotto i 30 anni. La MOC è importante non solo
nella diagnosi, ma anche nel follow – up dei pazienti a rischio di frattura o che
hanno già avuto fratture.
TC quantitativa, ma è meno specifica della MOC.
Ecografia quantitativa (QUS), utilizzata a livello delle falangi e del calcagno.
5. Esami di laboratorio, che servono per valutare le cause secondarie di osteoporosi e ci
danno informazioni sul turnover osseo. Tra questi troviamo calcemia, fosfatemia, fosfatasi