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Estratto del documento

Lesioni gravi o grandi ematomi con doccia gessata, tutori articolari o tutori termoplastici. Blocca

l'articolarità tutela maggiormente le strutture lesionate

Caviglia

Per farla guarire si usa

tensoplast

• bendaggio funzionale con cerotti posizionati lateralmente

• doccia gessata (se caviglia gonfia)

• aircast due parastinchi che tengono la caviglia con una piccola cosa che si gonfia

Lesioni legamentose ginocchio

Quelli che rovinano il collaterale interno forma le ginocchia valghe, il collaterale esterno non si

rompe mai. Vengono eseguite diversi metodi

Artrocentesi: un ago nel ginocchio, con grosso ago e si tira via il liquido, se si vede delle

• bollicine di grasso vuol dire che c'è una frattura (quando si rompe il midollo ossee da

bollicine di grasso), se è sangue si è rotto il crociato e il liquido si chiama emartro, se invece

è idrartro va bene liquido limpido.Bisogna sempre fare un campo sterile se no si va a

mettere i germi causando artrite settica

Bendaggio di Jones: strati alternati di benda di cotone e di benda pehaft. Come ultimo strato

• si usa la benda elastica

Lesioni del menisco

Prima si toglieva ora invece si è capito che da stabilità al ginocchio e toglie solo dei pezzettini lo si

regolarizza

2 lezione 09/01/14

Lussazione

Spostamento reciproco, permanente dei capi articolari di un'articolazione mobile, generalmente da

azione traumatica. La più frequente è la spalla poi il gomito. Una lussazione vertebrale è una cosa

terribile perchè il midollo viene tracciato e quindi provoca una paraplegia. La più rara è la

lussazione dell'anca perchè bisogna avere le gambe a 90 gradi. Più frequente è la lussazione del

carpo, altra frequente è la lussazione acromion-claveari.

Lussazione gleno-omerali

La più frequente è la lussazione gleno-omerale e può recidivare (lussazione recidivante della spalla)

per verificare si fa il segno dell'apprensione cioè siporta la spalla in alto e indietro e lui cerca di

portare in avanti il braccio per paura. Come terapia si fa una fasciatura bloccando il braccio al petto

per una 30ina di giorni se non viene operato. Segno di benton (chi riesce a far andare le dita delle

mani verso il dorso) definisce le persone più o meno lasse, questo serve perchè a persone più lasse

ha più probabilità di lussazione di questo tipo. Se la lussazione avviene in un iperlasso conviene non

operarlo

Fratture

Si intende una soluzione di continuo di un segmento scheletrico. Le fratture vanno classificate per:

causa

• modalità di insorgenza

• sede

• entità

• forma della rima

• disposizione dei monconi

• complicanze

Causa

Può essere:

traumatica: diretta e indiretta

• patologica: tessuto osseo già alterato (osteoporosi, neoplasia)

• spontanea: da fatica

Per le fratture spontanee si può usare la scintigrafia

Modalità d'insorgenza

Rottura da flessione: l'osso si flette

• da torsione: l'osso ruota

• da compressione: come le vertebre che sono fratture patologiche

• da strappamento: i tendini essendo più forti strappano l'osso

Sede

Si forma a seconda del meccanismo una rima (cioè il taglio):

tronche

• oblique

• spiroidi

• complesse

o come sede:

diafisarie si ropme a metà

• metafisarie:

• epifisarie: se si rompe sull'articolazione si forma uno scalino che piano piano porta alla

• consunzione dell'articolazione con formazione dell'artrosi

Entità e disposizione dei monconi

composta: senza difetti di asse

• scomposta: con difetti di asse ovvero i due pezzi di ossa non combaciano. Scomposta di più

• di 10° gradi

Nelle fratture articolari si fanno le TAC per vedere se ci sono gradini all'interno di un'articolazione e

devono restare tra l'1 e i 2 mm. Se è superiore si opera perchè se no verrà sicuramente l'artrosi. Su

queste articolazioni ci vuole perfezione deve essere una ricostruzione anatomica (uguale alla natura)

Osteocondrite è il distaccamento cartilagineo dove c'è l'attaccamento dell'osso alla cartilagine

(frattura della cartilagine dell'osso per esempio ginocchio). Difficile da guarire si opera con

trapianto osteocondriale, cioè si toglie un pezzo di cartilagine da un punto che non sostiene il peso e

lo si mette al posto della frattura

Complicanze

chiuse

• esposte: divise in 1, 2 e 3. Poi c'è quella più grave è quella da sparo. La cosa principale è

• l'infezione.

In fratture esposte si tende a mettere dei fissatori esterni che tengono insime e stabilizzano una

frattura e permettono di muovere

Guarigione delle fratture

Con callo:

si forma un'ematoma

• callo fibroso

• callo osseo

• rimodellamento

Si forma un ematoma intorno alla frattura che contiene una sostanza osteoide, vengono attivati gli

osteoblasti portando poi fuori i sali di calcio formando poi l'osso e il callo osseo

Le fratture diafisarie ci mettono di più, le metafisarie di meno.

Principi di trattamento delle fratture

riduzione: si riduce tirandola. Se la frattura è diafisaria basta tirare per tirare i muscoli,

• mentre se la frattura è epifisaria la trazione serve per tirare i legamente. Per ridurre si dice

ligamento tassi.

Stabilizzazione: incruentemente con gesso bloccando la frazione a monte e a valle, quella

• crunta è l'operazione

Per il gesso nelle fratture scomposte l'asse deve essere rispettato e le due ossee devono toccarsi di

almeno il 50%

Osteosintesi: è l'operazione e si possono utilizzare placche-viti si utilizzano in tutte le fratture

articolari, fissazione esterna, chiodi endomidollari.

Le operazioni vengono fatte a seconda di età, di cosa fa uno della vita, da cioè che hai bisogno e se

uno rimane storto o no, se c'è uno scalino sopra i 2 mm oppure se il pz è in pericolo di vita (frattura

del collo di femore pz di 80 e farlo stare a letto per mesi lo si fa morire per sindrome da

allettamento)

Complicanze delle fratture

generali: immediate (subito), precoci (giorni) e tardive (mesi e anni)

• locali: immediate, precoci e tardive

Complicanze Generali

immediate: shock-politraumatizzato, con shock ipovolemico (bacino 2 litri di sangue,

• femore 800 cc, milza 500 cc) si mette subito un fissatore esterno al volo fuori sarà per far

smettere di sanguinare

precoci: tromboemolia polmonare parte un trombo da parte di una vena delle gambe

• (eparina a basso peso) oppure embolia adiposa ovvero nelle ossa ci sta del grasso che va in

giro del corpo e si ha un embolia generalizzata

tardive: piaghe da decubito, cistiti, broncopolmoniti. Vengono solo agli anziani

Non si operano quelli che non camminano ovvero i pazienti che prima della problematica era già

allettato.

Complicanze Locali

Avvengono nella parte dove ho la frattura:

immediate: esposizione (uscita dell'osso) oppure compromissione nervosa, vascolare o

• tendinea (un osso tocca una di queste tre cose e si ha appunto paralisi oppure emorragia)

precoci: sindrome compartimentale cioè la necrosi muscolare e nervosa nelle prime 24-48

• ore causato dall'uscita dell'ematoma che comprime i compartimenti schiacciando muscoli e

nervi dato anche con un gesso stretto, si forma cosi una necrosi muscolare e i muscoli

diventano fibrotici. Oppure può succedere un'infezione

tardive: infezioni su mezzi di sintesi (viti, protesi), pseudoartrosi (no union cioè frattura non

• guarita e si valuta in 6 mesi. Se la frattura dopo mesi non guarisce si chiama pseudoartrosi.

Un alta potenza del trauma causa la pseudoartrosi), vizi consolidazione (guarito storto),

osteonecrosi (in alcune fratture si può determinare il mancato arrivo del sangue e quindi

osso muore), rigidità (con il gesso si guarisce ma magari si blocca l'articolazione e non si

muove più il goito), artrosi post traumatica (i vizi di asse causano un'artrosi)

Profilassi nelle fratture

Lesioni esposte: antibiotici, antitetanici

• Arti inferiori e bacino: eparina per TVP

Sintomatologia sindrome compartimentale

Dolore importante con NRS di 10

• Parestesie/formicolio fino a perdita di sensibilità

• Dolore all'estensione passiva dita/piede

Misurazione della pressione compartimentale

Un ago all'interno del muscolo con un manometro e se è sopra i 35/45 mmHg si aprono le fascie, si

fa in poche ore è un'emergenza.

Damage control: in un politrauma si stabilizzano subito in modo veloce per bloccare le emorragie.

L'eparina a basso peso molecolare deve essere data a tutte le persone allettate e a tutte le persone

che hanno un gesso agli arti inferiori.

Infezione

Le infezioni si chiamano osteomieliti. Le possibilità chirurgiche sono:

resezione ossea (bonifica) con osso autologo da cresta iliaca per piccole perdite di sostanze

• resezione osseea e poi allungamento con Ilizarov (arto inferiore di 5-7cm). Viene tolto un

• pezzo poi viene messo un apparato che viene girato di un giro di vite cioè di un mm al

giorno fino a raggiungere la misura ottimale

resezione ossea e perone vascolarizzato se grande perdita di sostanza

Osteonecrosi

Non arriva più il sangue alla testa del femore a causa della frattura del collo del femore. Viene cosi

messa la protesi d'anca

Frattura del collo del femore

Osteoporosi è la diminuzione della massa ossea, con perdita di trabecole. La più frequente fattura è

quella di polso e poi abbiamo quella della frattura del collo del femore. I sintomi sono

accorciamento, extrarotazione ed impotenza funzionale.

La più frequente paralisi è data dalla compressione del nervo sciatico popliteo esterno (SPE) che è

nella parte esterna e viene schiacciato dalla gamba che è extraruotata. Possono esserci fratture

mediali che vengono all'interno della capsula con possibilità di necrosi, mentre quelle che vengono

dai trocanteri all'infuori si chiamano laterali. Il trattamento è diverso.

Frattura interne capsula

Per le signore anziane si mette una protesi parziale d'anca o endoprotesi togliendo la testa per la

frattura all'interno della capsula, mentre se la frattura è in un giovane si può mettere una sintesi

mettendo un chiodo e facendoli camminare.

La protesi totale d'anca si fa solo se è giovane o s

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Publisher
A.A. 2015-2016
11 pagine
1 download
SSD Scienze mediche MED/45 Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher silviatoma di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Innfermieristica in emergenza e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Piemonte Orientale Amedeo Avogadro - Unipmn o del prof Boldoroni Bianchi Renzo.