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Il monaco Eisai e la diffusione del buddhismo Zen in Giappone
Ma comunque alla fine del 1100, quando Eisai appare sulla scena politica e religiosa del paese, egli è semplicemente un monaco, formatosi alla scuola Tendai che però ha vissuto per un lungo periodo in Cina, formandosi presso i migliori maestri, e riporta in Giappone informazioni su quella che egli considera non tanto una nuova religione quanto nuovi aspetti del buddhismo in generale. Egli parla di zen mitsu (esoterismo zen) e intende proporre la meditazione come un addendum al buddhismo già praticato in Giappone.
Arriva in Giappone e pensa di avere la vita facile ma manca da parecchi anni e nel frattempo i Taira ei Minamoto si sono scontrati, e stato fondato il bakufu e la sede centrale è stata collocata a Kamakura (mentre l'imperatore a Kyoto). Eisai si illude di poter avere un supporto dalla casata imperiale ma immediatamente si trova in collisione con gli interessi Shingon e Tendai, e a un certo punto è costretto a ritirarsi nel Kyushu.
dovec'è meno pressione politica e fonda un primo tempio dove si può praticare la meditazione ma è ancora un TEMPIO TENDAI. Tornato in Giappone e, riambientatosi, si rende conto della situazione cristallizzata della corte imperiale controllata dallo shingon e tendai, tuttavia a Kamakura c'è il bakufu e quindi decide di attraversare il paese e cercare il patrocinio del nuovo potere, nel 1199. Dopo aver unificato il paese e sconfitto i Taira, Yoritomo muore cadendo da cavallo e lascia vedova Masako (compagna speciale di Yoritomo che l'aveva voluta a tutti i costi, molto più giovane di lui e che proveniva dal casato degli Hojoo, alleato al clan Taira; era scappata di casa insieme alla nutrice e raggiunti alcuni attendenti di yoritomo nell'area di Kamakura, venne portata presso un monastero dove poi i due si sposeranno; tuttavia è possibile che Yoritomo abbia voluto sposare Masako in un tentativo di rafforzare il suo potere sulMasako è stata anche una grande compagna anche dal punto di vista politico ed economico, quando Yoritomo muore non si lascia prendere dagli eventi, rimasta vedova prende i voti come era uso tra le donne dell'aristocrazia rimaste vedove, e trasferisce la propria residenza presso un monastero. Tuttavia, sarà l'unica donna nella storia giapponese ad essere intitolata (non ufficialmente ma nella vulgata popolare) come anoshoogun (il generalissimo donna), perché in realtà monaca o meno sedeva al consiglio di stato e gestiva il paese e l'operato dei figli (2 e 3 shonagon) le donne dell'aristocrazia militare, educate fin da bambine, erano addestrate alle arti militari, alla caccia, al combattimento per la difesa personale e dei figli ecc.
Eisei chiede alla nuova rappresentante non ufficiale (ma sapeva che fosse lei la vera forza politica del momento) dei finanziamenti per aprire una sala di meditazione. Masako decide di fornire dei finanziamenti.
un piccolo appezzamento di terra e i finanziamenti necessari a costruire questo piccolo padiglione che tuttavia NON E' ANCORA ZEN, ma dove si pratica semplicemente la meditazione. E così in qualche modo comincia la storia dello zen, atto di patrocinio politico che ne sancisce in qualche modo la fondazione. I figli di Masako e di Yoritomo non sono proprio dei santi uomini, molto dediti alle donne e all'alcool. Avviene che Yoriie si ammala gravemente, alcuni testi dicono che ebbe un avvelenamento da alcool, altri che avesse contratto la leptospirosi (febbre molto alta e blocco delle funzioni urinarie, nei casi meno gravi in un decorso di una decina di giorni) una malattia infettiva che si contrae a contatto con il fango e trasmesso dai ratti. Dopo gli inutili tentativi dei medici di corte, viene chiamato Eisai (proveniente dalla Cina e quindi sapiente). Egli porta con sé delle medicine cinesi e un contenitore pieno di un liquido non meglio identificato che.somministra continuamente al giovane shogun e porta con sé anche la bozza di un testo che lui ha scritto nel frattempo "bere tè per una vita longeva"; quello che Eisai fa bere allo shogun è tè cinese, perché ha portato dei semi di tè dalla cina e li ha piantati presso la nuova sede garantita gli da Masako. Sblocca la funzione renale, e lo shogun si riprende.
Il testo "bere tè per una vita longeva" è un testo molto breve però complicato ma concentriamoci su un piccolo passaggio.
"Il tè è un elisir per la salute ed è una straordinaria risorsa per la longevità. Spirito della terra, cresce sulle valli e coloro che lo raccolgono hanno lunga vita. L'India e la Cina entrambe gli hanno conferito valore inestimabile e un tempo il nostro paese lo ha amato. Oggi come allora è un miracoloso medicamento. Non dovremmo dunque raccoglierlo? Il Giappone non si nutre di
sostanze dal gusto amaro mentre in Cina, dove si beve in particolare te, visono uomini sani e longevi. Il nostro paese invece è pieno di persone deboli e smunte e tutto perché non se ne fa uso.Se spirito e cuore non sono in armonia, bere tè diventa fondamentale. Il cuore è il sovrano dei cinque organi, il tè è il primo dei gusti amari e l'amaro è il principale dei gusti; e dunque il cuore ama questo gusto." dopodiché il testo verrà definito e dato alle stampe. La cosa che salta all'occhio, è questo confronto molto forte con la Cina ; in più egli non dice "non dobbiamo dunque berlo" ma "non dobbiamo dunque raccoglierlo". Cosa significa?Il tè era già noto in giappone ma coltivato solo in appezzamenti minuscoli ad uso e consumo delle famiglie aristocratiche. Dato che i Fujiwara avevano poi completamente interrotto le comunicazioni con la Cina, gliimportazione di te erano andate scemando. Questo invito a "RACCOGLIERE il tè" significa? ● riallacciare i rapporti con la Cina (non tanto quelli ufficiali, ma sicuramente i rapporti commerciali. il monachesimo buddista era l'unico che non aveva restrizioni ad andare e venire dalla Cina per studio, e non c'erano vincoli) ● Coltivarlo per poterlo vendere; Eisai sta proponendo allo shogun un grande business e ovviamente una percentuale del guadagno andrà allo shogunato. Masako, donna molto all'avanguardia, (era stata lei a ristrutturare urbanisticamente Kamakura, che doveva essere splendente quanto la capitale imperiale), fornisce a Eisai i latifondi per la coltivazione del tè. Per questo, quando si afferma che il tè veniva utilizzato nella ritualità e nell'andamento della vita monastica dello zen sarebbe bene ricordarsi anche che il tè era una voce importantissima di questi monasteri, anche perché lo zen.(figlio del chan cinese) si fonda su vari pilastri dottrinali e uno di questi è "un giorno senza lavoro è un giorno senza cibo"; le coltivazioni di tè e di riso erano una voce fondamentale per l'alimentazione dei conventuali ma anche per la gestione economica di queste sedi monastiche. Dopo poco il giovane shogun che è tornato a nuova vita desidera in qualche modo ricambiare il favore e decide di dare a Eisai i fondi per aprire una sede abbaziale (non una piccola sede monastica) importante, dove si praticasse la dottrina zen. (cioè il Kenninji (1202), Kyoto, patrocinato di Yoriee.) Istintivamente si potrebbe pensare che questa sede sarà costruita a Kamakura, e invece viene costruita a Kyoto (per controllare le dinamiche politiche imperiali) in poche parole, il pensiero politico di Masako (anche se ufficialmente esplicitato dai figli), è che ogni potere politico deve avere un riferimento religioso. Del tendai e delloshingon non ci si può fidare perché armati fino ai denti (monaci soohei, i nuovi studi hanno dimostrato che non erano monaci ma mercenari che prendevano i voti, vestivano una vestesimile a quelle dei monaci e che erano le squadriglie armate di tendai e shingon), che costituiscono un grande pericolo per il bakufu, che deve contare sulle sue forze militari e le sue alleanze. Di conseguenza, bisognava costruire un nuovo modello religioso che rispondesse alle esigenze del bakufu; lo zen era appena arrivato in Giappone, non aveva potere economico e poteva essere manipolabile, asservito al potere shogunale. È per questo che si dice che lo zen sia la dottrina buddhista dei samurai, ma non perché più simile alla forma mentis della classe militare ma perché storicamente si è fatto in modo che divenisse la rappresentazione religiosa della classe militare e dello shogunato. Con un monastero a Kyoto si controlla tutto il territorio. (Giardino zen: non)direttamente o indirettamente appropriarsi di questa moda. I giardini zen, infatti, divennero un simbolo di status e di potere. Tuttavia, nonostante la diffusione tra le classi nobiliari, i giardini zen mantengono comunque un legame profondo con la spiritualità. La loro progettazione e realizzazione richiedono una profonda conoscenza delle filosofie buddiste e taoiste, nonché una sensibilità artistica particolare. I giardini zen possono essere realizzati utilizzando diversi materiali, non solo ghiaia e rocce. Ad esempio, si possono utilizzare piante, fiori, acqua e persino elementi architettonici come ponti e pagode. L'importante è che il design e l'organizzazione degli elementi rispecchino i principi di armonia, equilibrio e semplicità tipici dello stile zen. In conclusione, i giardini zen non sono solo riservati agli ambienti monastici e non sono necessariamente composti solo da ghiaia e rocce. Sono un'opera d'arte che può essere apprezzata e realizzata in diversi contesti, pur mantenendo un legame profondo con la spiritualità e la filosofia zen.giardini di questo tipo ed era quindi un messaggio di potere. Io pago per mostrare che posso. E i monaci, che erano i paesaggisti e disegnatori, non dissero ovviamente di no. Un’altra voce economica importante delle abbazie e delle sedi zen, quindi, furono la produzione locale e dislocata di giardini di questo tipo, che avevano un messaggio di ricchezza. Il punto è che il giardino più famoso del mondo è Ryooanji (kyoto), fattoci vedere in maniera ossessiva nella nuova campagna di restauro dell’immagine giapponese. Tuttavia è un luogo comune, una sollecitazione psicologica per la quale o ti piace o ti piace, e se ti piace vuol dire che lo capisci. Se tu non senti niente sei out. ma questa è la cosa che meno assomiglia allo zen, ma il Giappone potenzia quest’immagine perché è uno di quei modelli che si amplificano come le geishe, lo ikebana ecc, spacciandosi per un paese pacifico, estetico e innocuo, in una strategia cheMira a cancellare ricorsi storici precedenti che è meglio far dimenticare. Da Masako in poi tutti quanti gli uomini di governo di spicco patrocinarono un nuovo tempio.