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PERSONE: LE LEVE DI AZIONE
1. Caso Southwest Airlines: come continuare a volare alto
Il successo è derivato da: politiche di gestione dei tempi di riattrezzagio degli aerei che
mirava a ridurre a zero i tempi morti, politiche di gestione del cliente particolari e
calorose, politiche di ricompensa con retribuzioni più alte della media, benefit, profit
sarin, pianificazione dei voli (brevi ma numerosi), grande diffusione dei valori e di una
cultura di rispetto, coinvolgimento dei dipendenti attraverso giornali, feste…molta
attenzione ai bisogni del personale.
2. I comportamenti di lavoro fra prestazione di ruolo e contributo al contesto
Prima di analizzare come si può generare valore attravero una gestioen efficace delle
persone occorre definire il concetto di prestazione lavorativa. Questa viene spesso
ricondotta tout court al risultato lavorativo osservabile, ma fermarsi a questa dimensione
può portare a delle conseguenze negative, soprattutto quando si preme troppo per
raggiungere degli obiettivi a breve termine, oppure perché spesso il risultato non dipende
da una sola persona ma da una squadra. Inoltre i risultati possono dipendere da fattori
esogeni che devono essere considerati necessariamente. Per questo occorre distinguere
tra la dimensione del risultato e quella del comportamento. In quest’ultima ritroviamo la
reale condotta di un lavoratore che anche se buona non sempre può portare a dei risultati
altrettanto buoni. Bisogna quindi distinguere ulteriormente tra prestazione di ruolo e
comportamenti contestuali: la prima indica i comportamenti che contribuiscono allo
svolgimento di una mansione che possono essere sostenuti da un’attenta progettazione,
mentre i comportamenti contestuali possono essere predicibili dalle caratteristiche
personali e comprendono anche quelle azioni che non riguardano strettamente la
mansione. Occorre quindi cercare di comprendere sempre più quelle che sono le
determinanti di un comportamento individuale.
3. Le determinanti: competenze, atteggiamenti e relazioni
Le determinanti possono essere ricercate nelle radici del comportamento, ovvero negli
atteggiamenti, nella cultura e nelle relazioni sociali ma anche nelle competenze
personali. Questi elementi danno luogo a dei comportamenti che si concretizzano nel
ruolo e danno vita ad una prestazione lavorativa in forza della loro influenza.
- il processo di sviluppo delle competenze…competenza significa “cum
petere”…dirigere verso, cercare e si collega al concetto di competizione. La
pressione dell’odierna concorrenza e la visione delle ru come fonte di
competitività focalizza l’attenzione sulla necessità di pianificare le ru.
Il concetto di competenza può essere utilizzato in senso individuale e ci si rifà
allora alla definzione di Klempt di competenza come caratteristica intrinseca
di un indidividuo causalmente collegata ad una prestazione eccellente in una
mansione”. Solo attraverso questa visione si può garantire anche la stabilità
individuale di tale caratteristica e quindi sulla sua ripetitività. E ancora, solo
attraverso questa prospettiva, si può pensare di pianificare le prestazioni e di
dar vita politiche di sviluppo e di valorizzazione del personale.
La competenza è costituita da tre fattori fondamentali:
- Conoscenze ed esperienze…sono le info che consentono di svolgere una certa
attività e tutti quegli altri saperi che abbiamo appreso attraverso processi di
deutero-apprendimento
- Capacità..fanno riferimento ai comportamenti efficaci che sia hanno e, a
differenza delle conoscenze, sono facilmente tassonomizzabili e nonostante le
capacità possano essere infinite, è generalmente accettata la suddivisione delle
4 aree: intellettiva, relazionale, gestionale (realizzativa), emotiva.
- Personalità…è la componente della competenza più intrinseca all’individuo e
in essa possiamo distinguere i tratti (modelli di comportamento ricorrenti) e i
motivi (gli obiettivi interiori, interessi e desideri che possono influenzare la
riuscita di un’attività in base alla relazione che si ha con essa)
Le competenze sono una condizione necessaria ma non sufficiente perché si manifesti un
comportamento organizzativo efficace. Perché queste si manifestino concretamente ci vuole
una giusta combinazione di vari fattori. Innanzitutto occorre stimolare e cercare di
sviluppare le competenze: questo è realizzabile facilemente con le conoscenze e le
esperienze che sono, per antonomasia, scolarizzabili e perciò acquisibili, più difficile con le
capacità che invece sono acquisibili solo parzialmente perché dipendono dal nostro
patrimonio comportamentale primario e dalle nostre attitudini personali. Attività di
formazione e di coaching possono comunque essere utili in tal senso.
Per quanto riguarda la valutazione, quella delle conoscenze ed esperienze può essere
facilmente ottenuta mediante l’analisi dei cv mentre nel caso delle capacità il processo
valutativo diventa molto più complicato e spesso imperfetto. Per l’analisi della personalità
occorre invece far riferimento ad un valutatore altamente specializzato in discipline
psicologiche .
- gli atteggiamenti e la loro evocazione…il loro studio è più trascurato e si
concentra sui tre livelli di profondità degli atteggiamenti: stati, motivi e
relazioni di attaccamento.
Stati…atteggiamenti transitori dovuti a particolari situazioni che possono influenzare per
breve tempo la reazione comportamentale di un individuo.
Motivazione…è il livello più importante per la funzione ru in quanto con motivazione
s’intende l’insieme della disponibilità ad agire degli individui che dipende dalla relazione
tra i loro interessi/motivi e gli stimoli che ricevono all’interno del contesto lavorativo. Le
attività di motivazione devono essere svolte di continuo perché una loro ripresa dopo un
periodo di disimpegno potrebbe essere inutile, ma c’è anche un altro modo per prevenire
problemi di demotivazione: il goal setting.
La definizione delle attese riduce il rischio di ambiguità del ruolo e consente di chiarire e di
focalizzare l’attenzione su quelli che sono i reali obiettivi che l’azienda richiede.
Secondo la teoria dell’aspettativa-valenza è possibile avere un livello di motivazione
soddisfacente solo se la persona ritiene di poter raggiungere quel risultato. Quindi torna il
concetto di autoefficacia sottolineato da Bandura: uan persona riesce a raggiungere un
risultato se in partenza crede di disporre delle capacità necessarie. In questa prospettiva le
attività di formazione e di coaching possono aiutare parecchio.
Un altro fattore che influenza il livello di motivazione sono le ricompense desiderate: queste
possono essere ricadute economiche aggiutive così come riconoscimenti di considerazione.
Le sanzioni invece motivano a non avere certi comportamenti, ma di solito vengono
utilizzate solo in situazioni molto gravi che sono da escludere del tutto.
Relazione di attaccamento…in questo atteggiamento rientrano due concetti: quello di
commitment (la propensione di un individuo a voler restare nell’organizzazione e a
impegnarsi perciò nel produrre dei benefici per l’azienda) e quello di identificazione
organizzativa (propensione ad identificare sé stessi con gli attributi del’organizzazione di
appartenenza, che nasconde vari pericoli poiché nel caso di cambio di strategia aziendale
questa potrebbe sembrare una minaccia all’identità dei suoi membri)
- le relazioni sociali e le culture organizzative…il comportamento di un
individuo dipende non solo dalle sue competenze ma anche dal contesto
lavorativo in cui è inserito che può influenzarlo da due prospettive:
il confronto di equità…attraverso il confronto col comportamento degli altri e osservando
quali sono quelli più ricorrenti un individuo stabilisce quali sono le azioni legittime
le pressioni al conformismo…il comportamento di un lavoratore dipende da quello che gli
altri gli richiedono.
Questi due aspetti riguardano altri due concetti importanti che sono legati sempre alla
dimensione delle relazioni all’interno di una organizzazione:
- cultura organizzativa…viene definita da Hofstede come la programmazione mentale, la
“personalità” collettiva che distingue i membri di un gruppo o di un’org.ne da quelli di
un’altra. Questa definizione non è del tutto precisa perché non sottolinea che l’inclusione in
un dato contesto ha sicuramente un effetto retroattivo sulle stesse personalità che vi fanno
parte e sui loro valori.
- relazioni interpersonali…all’interno di un’organizzazione si crea una rete di relazioni dove
i lavoratori si scambiano consigli, risorse, considerazioni e perciò anche chi sta all’interno
dell’azienda svolge il ruolo di agente di socializzazione (non solo i vertici “dettano la
cultura”). Questo ruolo non viene svolto da tutti ma solo dai soggetti che hanno una
particolare influenza sugli altri, influenza informale dal momento che sono colleghi di
lavoro.
4. Sviluppo e incentivazione delle persone: le leve a supporto della generazione dei
valori
La generazione di valore è l’obiettivo primario e il principale fattore di legittimizzazione di
un’org.ne. La tensione al risultato e alla prestazione org.ne si traduce spesso anceh in
un’altra forte tensione verso i livelli di prestazione soggettivi. I sistemi di gestione del
personale devono quindi concentrarsi su quegli aspetti che si pongono in un livello
precedente la prestazione.Occorre perciò agire sulle competenze, sui comportamenti e sulle
relazioni e richiedere alle persone un certo sforzo che deve essere mantenuto per un certo
lasso di tempo e sin che non si giunge al goal setting. L’effort perciò deve essere continuo e
deve perdurare, così come anche la richiesta di prestazioni soddisfacenti non può essere
strutturata in un’azione “one shot”…ma deve essere organizzata secondo un processo che
possa essere presidiato nella sua evoluzione. Nel momento in cui tali risultati vengono
raggiunti allora occorre dar via anche alla fase di valorizzazione. I feedback positivi devono
essere comunicati e gli obiettivi raggiunti vanno riconosciuti attraverso un utilizzo
contemporaneo di tutte le leve di gestione del personale che coinvolgano tutte le prassi:
dalle attività di ricerca e selezione (già da queste fasi iniziali vanno ricercate delle
competenze in linea con l’org.ne) alla gestione dei sistemi di valutazione che poi si
collegano con le varie prassi di gestione delle ri