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Inoltre tale sistema della valutazione della prestazione è tanto diffuso quanto criticato dove la critica
più grande è relativa al fatto che la valutazione non sia oggettiva bensì soggettiva quindi fondata su
valutazioni disomogenee. Pertanto c'è bisogno di continuare ad investire per affinare gli strumenti e
le metodologie. Possiamo utilizzare una metafora e cioè definire il sistema di performance
management come una cerniera gestionale e organizzativa che serve a comunicare le strategie e gli
obiettivi dell'impresa.
• La valutazione del potenziale
tale tipo di valutazione è sicuramente orientata al futuro infatti si pone l'obiettivo di tratte, attraverso
date metodologie, valutazioni riguardo alle possibili prestazioni future che un individuo potrebbe
fornire se collocato in un diverso contesto organizzativo. Tale tipo di sistema di valutazione deve
fare però i conti con una cultura di un management sempre più orientato a credere in ciò che si vede
piuttosto che a ciò che emerge dalle valutazioni, quindi si tratta di un una valutazione che deve
avvenire per mano di persone esperte e capaci di dare senso alle potenzialità della persona anche
conoscendola nelle sue dimensioni più nascoste ed intime. La valutazione del potenziale richiede di
saper maneggiare strumenti capaci di ipotizzare il comportamento della persona e quindi la sua
performance futura. Le fondamenta di tale sistema stanno nel fatto che ogni individuo possiede
energie attitudini e abilità che riesce solo in parte ad utilizzare, c'è sempre un “surplus” di
potenziale da valorizzare. Ci sono diversi metodi che possono essere utilizzati per rilevare il
potenziale, si distingue fra metodi di tipo diretto e di tipo indiretto. I primi utilizzano strumenti che
hanno la capacità di rilevare direttamente le informazioni necessarie attraverso il coinvolgimento
della persona valutata, con il secondo ci si rivolge a “testimoni privilegiati” raccogliendo
informazioni dal capo, capi precedenti, clienti, ecc... Fra i programmi di valutazione quelli più
utilizzati sono: assestment center, questionari, task force, colloqui.
L'assestment center è una metodologia che consiste nella messa a punto di una serie di esercitazioni
situazionionali di gruppo ( ma anche individuali ) che hanno il compito di evidenziare i
comportamenti di successo essenziali per affrontare situazioni lavorative future.
La griglia valutativa per indagare il potenziale è costituita da dati che si rilevano e si immettono
appunto in una griglia che prevede queste 4 aree:
1. Area dei rapporti con la variabilità: comprende dati relativi a come la persona reagisce agli
input provenienti dall'esterno
2. Area intellettuale: considera l'insieme delle capacità che permettono alla persona di
individuare i termini di un problema, trovandone la soluzione adeguata.
3. Area manageriale: raccoglie dati che si riferiscono ai vari comportamenti che caratterizzano
l'agire della persona nella realtà aziendale
4. Area relazionale: vengono esaminate le capacità e le modalità relazionali.
Fatte queste descrizioni dei vari sistemi di valutazione, ci chiediamo come vengono utilizzate le
molteplici informazioni che abbiamo raccolto. Queste servono per costruire i piani di gestione sulle
persone, si disegnano vere e proprie road map all'interno delle quali vengono collocate le più
importanti decisioni di un'azienda riguardo le persone che vi collaborano. La presenza di una road
map è fondamentale, in quanto quando questa viene a mancare non si è nella prospettiva della
valorizzazione: le persone si sentono abbandonate e tradite e questo naturalmente provoca
malessere. Il management della valorizzazione ha dunque la responsabilità di costruire piani di
gestione delle persone per rispondere al bisogno di centralità che esse richiedono.
Capitolo 5 – Lo sviluppo delle persone
Il tema dello sviluppo delle persone è correlato alla filosofia di people management attuata da una
organizzazione: in un impresa dove il management delle persone non è al centro dell'organizzazione
lo sviluppo sarà frammentato, diversa è la situaziojne di una impresa che considera capitale umano
e persona fattori chiave di successo del business: in tal caso tutte le attività, i processi e gli
strumenti del people managemenet saranno orientati alla valorizzazione e a incrementare
motivazione e competenze: L'organizzazione metterà in campo competenze di people management
che si fondano sulla conoscenza delle variabili che influenzano il comportamento organizzativo e
sulla considerazione della persona vista come soggetto autonome capace di autodeterminarsi. A
seconda dell'impostazione scelta si creerà una correlazione fra attività di sviluppo e strategie di
organizzazione; in quelle del primo caso tale correlazione sarà assente, in quelle del secondo lo
sviluppo e le sue componenti assumeranno la dimensione di un fattore strategico. Possiamo definire
lo sviluppo delle persone come quel processo di gestione delle risorse umane che ha come finalità di
garantire all'organizzazione la continua valorizzazione del suo capitale umano al fine di soddisfare
allo stesso tempo sia le strategie dell'impresa sia i progetti di realizzazione dell'individuo. Riguardo
lo sviluppo vi possono essere due punti di vista e cioè quello dell''individuo e quello
dell'organizzazione, senza trascurare però l'influenza del contesto sociale. Cos'è la configurazione
organizzativa dello sviluppo? L'insieme di mission, ruoli, obiettivi ad esso assegnati, che sono di
natura evolutiva. Ultimamente c'è un progressivo orientamento delle organizzazioni ad adottare
strutture di organizzazione meno gerarchiche e piu “piatte” sono cioè modifiche a quelli che sono i
tradizionali percorsi di carriera affiancando al concetto di crescita e sviluppo dell'organizzazione,
che tradizionalmente si basano su modelli di carriera verticale, sistemi e modelli di carriera più
orizzontali.Tale modifica è frutto di nuovi equilibri che stanno emergendo nella società: far carriera
oggi infatti oltre che scalare posizioni in maniera gerarchica ottenendo maggiori gaudagni, può
significare anche avere l'opportunità di essere impegnato in nuovi progetti, cimentarsi in impegni
differenti, aumentando in questo modo la propria “employability” e cioè vendersi sul mercato con
un bagaglio molto più ampio.
Il concetto di identità è strettamente collegato alle cerchie di riconoscimento cui facciamo parte: es.
associazione sportiva, circolo degli amici, famiglia, ecc... in ognuna di queste cerchie noi
sviluppiamo un'identità che magari sarà diversa da quella maturata in altre cerchie, l'identità che
sviluppiamo sul posto di lavoro viene chiamata identità di carriera ed è l'identità sicuramente più
complessa. L'interdipendenza fra “sviluppo e carriera” e “stile di vita” è in continua crescita e come
conseguenza emergono nuove chiavi di lettura per comprendere il cambiamento di ciascuna persona
e gestire lo sviluppo delle persone e delle organizzazioni. Emerge il concetto di approccio
pluralistico che dunque sarà privilegiato sia dalle imprese e dal loro menagement sia dai lavoratori.
Alla base della boundaryless career ci sono profonde trasformazioni economiche e politiche che
sono avvenute a partire dagli anni 80. Si tratta dell'insieme dei processi di decentramento
organizzativo e di outsorcing, dei programmi di downsizing e delle strategie di riconfigurazione
degli assetti proprietari, attraverso nuove forme di cooperazione. Il concetto di boundaryless caree
va oltre l'idea di una carriera chiusa nel perimetro di un'unica organizzazione, e dunque sarà sempre
più costruita attraverso percorsi di sviluppo che prendono forma in diverse organizzazioni e
occupazioni. Se prima dunque a primeggiare era il fattore del “know-how”,ossia il possesso delle
competenze appropriate e delle conoscenze necessarie per favorire un servizio, rappresentava il
fattore più critico, oggi si evidenziano gli aspetti del “know-why” e del “know- whom” ovvero la
conoscenza del perchè e del “per chi” sono entrambe competenze che si sviluppano nelle molteplici
esperienze lavorative e nei programmi di formazione che una persona avrà sviluppato.
La teoria dei mercati interni di lavoro è definita come un'attività amministrativa all'interno della
quale la retribuzione e i criteri allocativi della forza lavoro sono governati da un complesso di
procedure amministrative. All'interno delle stessa impresa possono esserci anche più mercati interni.
Quest'ultimi nascono sulla base di fattori che non sono considerati nella teoria economica
tradizionale: La specificità della professionalità, l'adattamento sul lavoro, le consuetudini. Quindi
alla luce delle considerazioni fatte prima, appare ovvio come tale approccio al rapporto di lavoro
mostri evidenti punti di debolezza.
Le aspettative dei lavoratori di avere un contratto di lavoro a tempo indeterminato che offra certezze
ma soprattutto prospetti possibilità di avanzamento di carriera vengono meno a segutio delle
trasformazioni economiche, sociali ed organizzative. Si vengono quindi a creare nuove aspettative
messe alla base del contratto psicologico fondato da un lato sull'impegno ad offrire ai lavoratori
opportunità di impiego diversificate in ruoli diversi, dall'altro sulla disponibilità delle
organizzazioni a tenere in conto gli interessi e i progetti personali dei lavoratori. Questa nuove
concezione è stata definita “ proteiforme “, la carriera così diviene un articolato processo fatto di
tante esperienze in diverse organizzazioni. I contenuti del contratto psicologico mostrano che si sta
passando da un “translaction contract” a un “relational contract”: mentre il primo era fondato sullo
scambio di una retribuzione per tutto il tempo del periodo del rapporto di lavoro, il contratto
relazionale supera i confini di durata di un rapporto di lavoro e cioè della relazione tra la persona è
una organizzazione. PAG. 225 fare ancore di carriera di SCHEIN
La moltitudine delle sfaccettature che contraddistinguono il tema della carriera suggeriscono ad
imprese e lavoratori un approccio pluralistico allo sviluppo personale e di carriera. Le premesse di
tale concezione sono da un lato nell'impiego sempre più diffuso di contratti di lavoro atipici che
dunque sono sempre più “incerti”, dall'altro nella maggiore responsabilità richiesta e assunta dalle
persone nel determinare la p