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Elenco dei comuni

PIMONTE C.M.POGGIOMARINO DPGRC n. 12917/99POLLENA TROCCHIA DPGRC n. 2176/90POMIGLIANO D'ARCO DPAP n. 78/90POMPEI DPGRC n. 14069/83PROCIDA DPGRC n. 4715/84QUARTO DPAP n. 291/94www.politologi.com Scienze Politiche - Federico II 30 www.politologi.com Scienze Politiche - Federico IISEMINARIO di ORGANIZZAZIONE E PIANIFICAZIONE (3CFU) – Prof. Tullio D'APIONTE – AA. 2008/2009SAN GENNARO VESUVIANO DPAP n. 294/94SAN GIUSEPPE VESUVIANO DPGRC n. 8327/83SAN PAOLO BELSITO DPAP n. 6/86SAN SEBASTIANO AL VESUVIO DPAP n. 65/90SANT'AGNELLO DPGRC n. 8220/82SANT'ANASTASIA DPAP n. 323/94SANT'ANTIMO DPGRC n. 4586/76SCISCIANO DPAP n. 223/94SERRARA FONTANA DPGRC n. 13390/84SOMMA VESUVIANA DPGRC n. 4890/83SORRENTO DPGRC n. 4192/77STRIANO C.P.n. 62/98TORRE ANNUNZIATA DPGRC n. 4569/83TORRE DEL GRECO DPGRC n. 2598/78TRECASE DPGRC n. 4569/83TUFINO DPAP n. 59/91VICO EQUENSE DCA n. 1/86VILLARICCA DPAP n. 14/87VISCIANO C.M.VOLLA DPGRC n. 7616/91a) PRG adottati Data di

adozioneBARANO 7-04-1999CAMPOSANO del. C.C. n. 40/97CERCOLA del. C.C. n. 31/98COMIZIANO n. 1 del 29/5/98FRATTAMAGGIORE 16-01-1998LETTERE n. 8/99LIVERI gen-99META DI SORRENTO del. C.C. n. 54/98PIANO DI SORRENTO del. C.C. n. 9/98PORTICI del. C.C. n. 81/98POZZUOLI 4-12-1996QUALIANO del. C.C. n. 12/99S. ANTONIO ABATE del. C.C. n. 54/97S. MARIA LA CARITA' apr-99S. GIORGIO A CREMANO del. C.C. n. 95/97MASSA DI SOMMA 12-12-1997

b) PRG restituiti ai comuni Data di restituzione

OTTAVIANO 25-01-1999TERZIGNO 29-05-1997

c) Comuni commissariati (l.r. n. 17/82)

ARZANOCASOLA DI NAPOLIFORIO D'ISCHIAROCCARAINOLASAVIANOSAN VITALIANOCICCIANOCASANDRINO

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SEMINARIO di ORGANIZZAZIONE E PIANIFICAZIONE (3CFU) – Prof. Tullio D'APIONTE – AA. 2008/2009

5. PROSPETTIVE ED ESIGENZE DI RAFFORZAMENTO DEL QUADRO TECNICO-AMMINISTRATIVO

Dalle sintetiche considerazioni svolte in precedenza appare

Evidente che il PTCP non riguarda soltanto l'Assessorato al Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia, ma si configura come strumento di pianificazione e di programmazione dell'intera Giunta provinciale, come il complemento territoriale del bilancio provinciale, come il riferimento continuo dell'attività di concertazione e collaborazione istituzionale che la Provincia è impegnata a svolgere con la Regione, con i Comuni, con le altre pubbliche Amministrazioni, con gli operatori privati.

Pertanto il progetto preliminare del PTCP 99 è stato finalizzato anche alla raccolta ed all'integrazione dei contributi - di conoscenza, di programma, di progetto - che saranno forniti dagli altri Assessorati, con particolare riferimento a quelli all'ambiente, ai lavori pubblici, alle attività produttive, e, soprattutto, al bilancio.

Da ciò deriva la necessità di un deciso rafforzamento delle strutture tecniche ed amministrative della Provincia.

non solo per ciò che concerne la formazione del PTCP, la sua programmata attuazione ed il suo continuo, sistematico adeguamento al mutare della realtà, ma anche per lo svolgimento delle altre funzioni che le leggi nazionali e regionali affidano alla Provincia stessa, con particolare riferimento alla difesa del suolo, alla riduzione del rischio vulcanico, sismico e idrogeologico, alla protezione civile, al potenziamento dei sistemi infrastrutturali e dei servizi, alla assistenza tecnica ai Comuni ed alla sistematica collaborazione con essi, alla costruzione, infine, di un efficiente sistema informativo territoriale (SIT), nel quale siano raccolte esistematizzate sia le conoscenze di cui già dispongono gli organismi di settore che già operano nel territorio provinciale, sia quelle che dovranno essere continuativamente acquisite attraverso efficienti e coordinati sistemi di monitoraggio, di comunicazione e di protezione civile, da definire d'intesa con i Comuni,

con la Regione, con la Prefettura e con le Amministrazioni statali competenti, anche ai sensi dell'art.14, comma 1 lettera 1, della legge 142/90. Per rispondere a queste fondamentali esigenze è indispensabile potenziare gli uffici della Provincia (partendo dalla immediata istituzione dell'Ufficio del Piano e del SIT provinciale, con il Laboratorio metropolitano di pianificazione - METR0LAB) i quali dovranno essere necessariamente articolati in "sedi locali", distribuite sul territorio provinciale. Alle sedi locali, comprendenti anche i "Laboratori zonali", collegati con il METROLAB, dovrebbero essere affidati i compiti di monitoraggio ambientale (istituzione e gestione delle stazioni di rilevamento, con la comunicazione dei dati al SIT), di

coordinamento locale della protezione civile, divigilanza e presidio, di esecuzione (diretta e/o mediante affidamento) delle opere dimantenimento migli orativo finalizzate alla difesa del suolo, alla regimazione dei corsid'acqua, al miglioramento della qualità delle acque, alla gestione delle risorse idriche, alla riqualificazione ambientale nonchè alla assistenza tecnica ai Comuni ed alla defin izione edattuazione dei Patti territoriali e dei relativi accordi di programma. La assistenza tecnica aiComuni è fondamentale per consentire agli stessi di chiedere ed ottenere finanziamenti statali ecomunitari per la realizzazione di programmi complessi, soprattutto finalizzati al recupero urbano(programma PRUSST, programma URBAN, programma Qcs 2000 - 2006) ed alla riqualificazioneambientale, anche ai sensi dell'art. 15, comma 1 lettera a, della legge 142/90.

Le sedi locali suddette intese quali "Presìdi metropolitani" si configurano come

organismi di decentramento della Provincia e, in quanto terminali delle funzioni e delle informazioni da queste svolte, potranno anche ospitare organismi già esistenti (Comunità montane, Enti parco, centri di studio e di ricerca, Autorità di bacino di interesse regionale, ecc.). La loro localizzazione sarà suggerita dal PTCP, tenendo conto delle dimensioni demografiche dei Comuni, dei caratteri tettonici e geomorfologici del territorio provinciale, con particolare riferimento alle aree vulnerabili, del sistema della mobilità, soprattutto con riferimento ai collegamenti locali. Esse pertanto, potranno svolgere funzioni di servizio nei confronti di aree sovracomunali che in prima approssimazione ed essenzialmente al fine di agevolare la comprensione di una realtà complessa quale è quella della Provincia, vengono delimitate nella rappresentazione riprodotta di seguito e realizzata tenendo conto della articolazione areale assunta a base del

Preliminare di Piano..Per ognuna di tali aree sovracomunali vengono qui di seguito riportati i dati relativi alla superficie, alla popolazione al 2001 ed alla relativa densità:

Area A- Comune di Napoli Kmq. 117,27 ab.1.004.500 ab./Kmq. 8.566

Area B- Flegrea, con Procida e " 124,79 " 221.322 " 1.774 Ischia

Area C- Giuglianese " 132,93 " 248.366 " 1.868

Area D- Nord di Napoli " 41,37 " 286.057 " 6.915

Area E- Acerra-Pomigliano " 133,39 " 288.212 " 2.161

Area F- Nolana " 192,29 " 170.972 " 889

Area G- Vesuviana interna " 151,92 " 231.048 " 1.521

Area H- Vesuviana costiera " 103,50 " 379.515 " 3.667

Area I- Penisola Sorrentina con " 173,67 " 239.296 " 1.378 Capri

PROVINCIA Kmq. 1.171,13 ab.3.069.288 ab./Kmq. 2.621

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Tullio D'APIONTE – AA. 2008/2009 Dai dati suesposti risulta evidente la concentrazione della popolazione nel territorio di Napoli e dei Comuni a nord del Capoluogo, nei quali risiede il 43% della popolazione provinciale, su una superficie pari al 13,5% del totale provinciale. Nella figura allegata è riportata l'ipotesi di delimitazione suddetta, determinata anche in relazione agli ambiti sovracomunali in cui si articola attualmente il territorio provinciale, qui di seguito elencati: A.S.L. Aziende sanitarie locali A.T.O. - Ambiti territoriali ottimali per la gestione delle risorse idriche Bacini idrografici di interesse regionale Parchi regionali Comunità montane Distretti scolastici Patti territoriali. Nelle tabelle allegate sono riportati i dati relativi, per ogni ambito sovracomunale, alla superficie territoriale (in kmq), alla popolazione residente al 1997 e alla densità abitativa (ab/kmq). Gli ambiti sovracomunali individuati hanno esclusivamente funzioni.

dì riferimento e diarticolazione del territorio provinciale, al fine di agevolare le valutazioni di una realtà particolarmente complessa e di determinare più agevolmente la pianificazione e la programmazione per aree organiche. Ci sono, tuttavia, casi in cui singoli Comuni o aggregazioni di essi sono inevitabilmente relazionati a più "ambiti" confinanti, come ad esempio Castellamare di Stabia ed i comuni del Faito che rappresentano un'area filtro tra il Torrese-Stabiese (dei cui contratto d'area fa parte Castellammare) ed i comuni sorrentini. In altri casi, pur esistendo una indubbia omogeneità geomorfologica e ambientale, alcune ambiti sovracomunali potrebbero considerarsi suddivisi in parti in funzione della diversità dei problemi, come nel caso dei Comuni Flegrei e delle isole flegree. In questi casi si potrebbe ipotizzare una sottodivisione all'interno degli ambiti B (Flegreo), in un'area B1 relativa ai quattro comuni.

continentali ed un'area B2 relativa ai 6 Comuni dell'isola di Ischia ed al Comune di Procida, ed 1 (Penisola Sorrentina), in un'area Il costituita dal Comune di Castellammare di Stabia e quelli del Faito e un'area 12, costituita dai Comuni sorrentini (da Vico Equense a Massa Lubrense) ed i Comuni dell'isola di Capri. Anche in questa ipotesi va ribadito il ruolo puramente strategico e non amministrativo delle suddivisioni individuate, anche ai fini della elaborazione dei programmi di intervento.

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QAUADRO ANALITICO DEMOGRAFICO E TERRITORIALE

AREA "A" NAPOLI

Comune popolazione variazione sup. tot. V

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A.A. 2012-2013
41 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/06 Economia applicata

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Sara F di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Organizzazione e pianificazione del territorio e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Napoli Federico II o del prof D'Aponte Tullio.