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MECCANISMI DI COORDINAMENTO:
1. L’adattamento reciproco: le unità si coordinano senza ricorrere al capo gerarchico o alla standardizzazione,
ma realizzano un processo di comunicazione fondato su basi informali.
2. La supervisione diretta: consiste nell’assegnazione di un compito di controllo e coordinamento a una
posizione o unità di grado superiore che esercità un potere di autorità verso le unità inferiori e si assume le
responsabilità delle stesse.
La standardizzazioneil coordinamento viene realizzato ex ante, attraverso la predeterminazione chiare e precisa
delle norme e dei caratteri necessari alle attività.
3. S. dei processi: prevede la definizione delle azioni\decisioni che vanno prese in determinati momenti e da
determinate persone, ma anche la fissazione di divieti e obblighi. Comprende procedure, mansionari e
regolamenti.
4. S. dei risultati: ex ante viene definito l’obiettivo da raggiungere. Come farlo è soggetto a decisioni soggettive
5. S. degli input(libro) o della capacità dei lavoratori(slide): prevede la formazione e l’addestramento del
personale.
6. [PRESENTE SOLO DUL LIBRO] meccanismi trasversali e orizzontali: realizzano il coordinamento tra le unità,
riducendo il ricorso a processi e canali di comunicazione verticali in favore di quelli trasversali o orizzontali.
i caratteri che permettono di individuare le varie tipologie sono tre:
a. Grado di stabilità: meccanismi temporanei ad hoc o permanenti
b. Composizione: individuale o collettiva
c. Grado di formalizzazione : informale\formale
Le modalità sono: STABILITA’ COMPOSIZIONE FORMALITA’
CONTATTI DIRETTI( rapporti occasionali tra due unità che si Permanenti collettivi Informali
accordano spontaneamente per risolvere i problemi) O RETI \temporanei
INFORMALI (modelli informali tra attori che si ripetono nel
tempo assumendo stabilità)
RUOLI DI COLLEGAMENTO( es. spostamento di una persona per Permanenti Individuali Formali
favorire la comunicazione)
RIUNIONI(strumento fondato sull’interazione interpersonale dei Permanenti\ Collettivi Formali\informali
soggetti partecipanti. Ad hoc o programmate, gerarchiche o di temporanei
coordinamento)
TASK FORSE(gruppi temporanei di soggetti diversi per trovare Temporanee Collettivi Formali
una soluzione a un problema specifico)
TEAM(come sopra ma sono permanenti. Risolvere problemi che Permanenti Collettivi Formali
si ripresentano nel tempo)
RUOLI DI INTEGRAZIONE Permanenti\ Individuali Formali
temporanei \collettivi
RUOLI DI INTEGRAZIONE sono ruoli individuali come il:
o Product manager
o Process manager
o Project manager
o Brand manager
o Ecc…
Ad essi viene assegnato il potere e la resposabilità di garantire il coordinamento di attività e risorse appartenenti a
diverse unità organizzative, divisionali e funzionali.
Le caratteristiche sono:
- Durata: temporanea o permanente
- Continuità
- Assenza di autorità gerarchica specifica s
- ulle unità che vanno a coordinare
Come scegliere gli strumenti di coordinamento adatti alle specifiche esigenze aziendali ?
Il modello di scelta può essere sintetizzato così:
a. le attività da coordinare possono essere piuttosto “strutturate” e standardizzate, oppure, al
contrario, presentare frequenti “eccezioni”, con l’esigenza di trattare e trasmettere molte
informazioni tra i soggetti coinvolti;
b. alcuni strumenti di coordinamento sono adatti alle situazioni di routine, mentre altri presuppongono
incertezza dei compiti;
c. l’approccio per processi e l’ICT hanno un ruolo fondamentale ai fini dell’efficacia di molti degli
strumenti di coordinamento.
4. DECENTRAMENTO e accentramento
Il grado di decentramento\accentramento è collegato all’aspetto della specializzazione verticale e può essere
definito come MODALITA’ DI DISTRIBUZIONE DELL’AUTORITA’ DECISIONALE.
Per valutare il grado occorre capire qual è la sede nella quale le decisioni(significative e influenzanti) vengono prese.
Accentramento l’autorità è concentrata in un limitato numero di unità
Decentramento il potere decisionale viene distribuito ad un numero elevato di posizioni e unità organizzative.
VANTAGGI
ACCENTRAMENTO Maggiore coordinamento garantito attraverso l’attribuzione di potere decisionale
(sistemi tradizionali, a uno o pochi soggetti
gerarchici orientati Assunzione delle decisioni con un orientamento e una visione sistemica generale
all’efficienza) dell’org che permette una conduzione più coordinata
Attenuazione dei conflitti di potere e dei comportamenti individualistici
Minori costi di struttura
DECENTRAMENTO Sopperisce alla limitatezza delle informazioni e delle conoscenze specialistiche ed
(sistemi cd, learning operative del vertice
organizzation riduce il sovraccarico al vertice
orientati Genera maggiore flessibilità organizzativa
all’efficacia— Motivazione rafforzata dei manager a capo delle unità
output)
Come attenuare i confini verticali tra i diversi livelli organizzativi ?
I mezzi per attenuare i confini verticali e bilanciare correttamente il ruolo dell’alta direzione, del management
intermedio e del nucleo operativo possono essere distinti così:
o spostare una parte delle prerogative decisionali in un ambito più vicino ai problemi da risolvere
(cambiando il ruolo delle figure gerarchiche e lo stesso sviluppo verticale della struttura)
o diffondere le informazioni (anche grazie all’ICT)
o arricchire le competenze professionali di tipo “generalistico”(nei confronti di chi ha competenze
soprattutto “tecniche”)
o riorientare i sistemi premianti dalla “posizione” al “risultato”
5. FORMALIZZAZIONE
Formalizzare = esplicitare in forma scritta e ufficiale
“chi” svolge determinate attività
“che cosa” deve fare un certo soggetto
“come” devono essere svolte le varie attività e i vari processi
Strumenti utilizzati: organigramma, mansionari, procedure e flow chart
In che misura è opportuno formalizzare l’organizzazione ?
Per rispondere a tale domanda è opportuno considerare i rischi che la formalizzazione comporta:
- si privilegia il rispetto delle regole, perdendo di vista gli obiettivi
- si rifiuta l’innovazione
- si trattano male i clienti
- si crea un clima demotivante per il personale
Per tali ragioni, in aziende piccole, o appartenenti ad un ambiente dinamico, si preferisce limitare la formalizzazione
allo stretto indispensabile.
SCHEMI OPERATIVI DI STRUTTURA macro-strutture
Gli schemi operativi di struttura riguardano scelte concrete in materia di divisione, raggruppamento,
coordinamento, decentramento del lavoro, specie ai livelli medio-alti della struttura organizzativa:
raggruppamento per input funzionale
raggruppamento per outpu divisionale
insieme delle due a matrice
- Struttura elementare
- S. plurifunzionale
- S. multidivisionale
- S. a matrice
semplice (pluri)funzionale (multi)divisionale A matrice
Raggruppament Poche macro funzioni Organi direttivi Per bussines(sbu) o Per funzione E output
o lavoro (lavoro diviso in base alle specializzati PER altro output
direzionale tecniche) FUNZIONE
n-livelli base 2, max 3 3 (più ulteriori) 4(inclusi staff 3
centrali, più altri)
Decentramento Forte accentramento Accentramento o Decentramento a Accentramento o
\acc decentramento favore delle sbu decentramento
carattere selettivo selettivo con delega
PM
Coordinamento Prevale gerarchia Coesistono diversi Vari meccanismi; Coesistono diversi
meccanismi centri di profitto meccanismi
Organi di staff Nessuno Fni tecnostr\supporto Centrali e periferici Fni tecnostr\supporto
Meccanismi op Poco sviluppati e informali Sviluppati e Sviluppati e Sviluppati e
formalizzati formalizzati formalizzati
Stile Autoritario-paternalistico Utilizzo della delega Partecipativo a livelli Utilizzo della delega
manageriale alti
Vantaggi Elevata flessibilità Efficienza e Presidio dell’output Presidio bilanciato
specializzazione dell’input e dell’output
(economie di
specializzazione, di
scala produttive
Svantaggi Vunerabilità: In caso di bussines Scarsa efficienza Difficoltà di
sbilanciamento operativo, diversificati e scarsa implementazione
poca sorveglianza, code di attenzione al cliente
problemi, limiti sviluppo
strategie complesse
[dal libro]
Struttura elementare :
- Forte accentramento delle decisioni a lv della direzione generale
- La divisione viene realizzata quasi sempre subito dopo il vertice
- Non sono presenti organi di staff
- Se è presente una distinzione per funzione, sono presenti quelle tecnico produttive e amministrative
- Controllo di gestione elementare, modello di management padronale
- Difficoltà bel monitoraggio della variabile economico finanziaria
Struttura plurifunzionale:
- Raggruppamento per funzioni del lavoro
- Sotto al vertice vengono distinte tutte le funzioni dell’azienda (funzione commerciale, di produzione e
logistica, quella amministrativa, quella di ricerca, ecc
- Raggruppamento per attività omogenee(input) che facilita il raggiugimento dell’efficienza
- Il sistema di controllo di gestione viene articolato in centri di responsabilità economica(centri di costo, ricavo
e profitto)
Struttura Multidivisionale
- Tipica della aziende di grandi dimensioni
- Raggruppamento per output( per bussiness, famiglia di prodotti, per cliente, per zone geografiche)
- I responsabili di divisione sono direttori generali e hanno ampia autonomia in riguardo alla SBU
- Altamente accentrata
- Organi di staff con funzioni non operative
- Controllo di gestione basato su centri di profitto
Struttura a matrice:
- Simultaneità del raggruppamento per input e per output
- Tipica aziende con produzione su commessa
- Due criteri di raggruppamento = due responsabili (resp funzioni e resp di commessa)
- L’alta direzione delega i poteri di una determinata area al relativo resp di funzione e incarica il resp di
commessa di gestire lo sviluppo e la realizzazione dell’oggetto di propria competenza
- Controllo di gestione particolarmente articolato
-
[slide]
Strutture funzionali modificate
- Per gestire la molteplicita’ di variabili senza perdere i vantaggi della specializzazione funzionale, vengono
creati degli organi da affiancare alla struttura funzionale per presidiare le criticità;
- Tali organi si distinguono in base alla loro temporaneità o meno ed in base al fatto che siano o meno dotati
di autorità gerarchica
I vanta