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Visioni meccanicistiche
Queste visioni traggono origine dalle teorie di Taylor (organizzazione scientifica del lavoro) e di Weber (organizzazione burocratica) che tra il 1900 e il 1940 influenzarono enormemente le aziende pubbliche e private nello strutturare le loro organizzazioni interne.
In questa visione viene posta maggior attenzione alle strutture e alle "procedure" e non su chi fa le cose e ai loro comportamenti. Secondo queste impostazioni si ritiene che i risultati siano sempre e solo in funzione delle risorse con una attenzione centrata quindi sull'efficienza.
In altre parole l'azienda è "funzione" dell'azienda, vista quindi come organizzazione autoreferenziale e dove la ricerca della coerenza avviene attraverso le regole interne fissate in modo specifico e dettagliato al fine di raggiungere l'efficienza. Uno degli effetti collaterali dell'approccio burocratico è la comparsa nel tempo di "circoli viziosi".
con trasposizione dei "mezzi" (cioè le regole burocratiche) per raggiungere i risultati ed assicurare conformità ed omologazione di trattamento al cliente che diventano "fini". In altre parole il rispetto della regola è fine a se stesso e non all'ottenimento del risultato, creando quindi una "deriva burocratica" che cristallizza l'organizzazione che non si adatta con le sue regole al variare del contesto esterno. In questa visione per intervenire sugli output si agisce prevalentemente sulle risorse.La visione dell'attenzione è centrata soprattutto sull'efficacia e sull'utilità del prodotto e, cosa importantissima, l'azienda è in funzione dell'ambiente. Dall'ambiente infatti l'azienda riceve le risorse (input) e all'ambiente dovrebbe restituire gli output a soddisfacimento di bisogni reali. Dall'ambiente inoltre riceve sollecitazioni e pressioni che determinano l'orientamento strategico e le conseguenti scelte organizzative.
Questo concetto fa sì che l'organizzazione sia eteroreferenziale e non più autoreferenziale (centrata cioè sulla sua efficienza) ma fortemente orientata, oltre alla ricerca dell'efficienza interna come mezzo e non come fine, anche alla ricerca della coerenza con l'ambiente esterno.
Questa coerenza con l'ambiente esterno si concretizza quindi in una ricerca dell'utilità che qualche autore definisce anche "efficienza allocativa" e cioè
la capacità di rispondere ai bisogni del propri clienti. In questa visione per intervenire sull’output si ritiene opportuno agire sul comportamento delle persone più che sulle risorse. Questa visione, sicuramente più condivisibile, basa quindi il suo orientamento su tre caposaldi:- approccio processuale: centrato quindi sull’analisi e l’ottimizzazione dei processi;
- visione sistemica: dove si considera l’azienda sanitaria come un sistema sociotecnico aperto, con superamento delle regole univoche, e forte ricerca della coerenza interna ed esterna;
- approccio contingente: con un adeguamento dell’organizzazione al contesto esterno ed alle situazioni ambientali.
Certe situazioni quindi saranno più opportuno un approccio meccanico ed in altre un approccio organico. Tutto questo in relazione al contesto ambientale esterno e alla maturità dell'organizzazione.