Anteprima
Vedrai una selezione di 4 pagine su 12
Organizzazione aziendale - Contingentismo Pag. 1 Organizzazione aziendale - Contingentismo Pag. 2
Anteprima di 4 pagg. su 12.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Organizzazione aziendale - Contingentismo Pag. 6
Anteprima di 4 pagg. su 12.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Organizzazione aziendale - Contingentismo Pag. 11
1 su 12
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

CHARLES PERROW

Questo autore ci consente di applicare la stessa logica e di sofisticarla, di vedere più dettagli e di applicarla anche a contesti diversi dalla fabbrica. Egli riprende lo stesso tipo di logica, infatti afferma come Joan Woodward che la tecnologia è la variabile indipendente e l'organizzazione è la variabile dipendente. Siamo quindi sempre in una logica di teoria contingentista dove il fattore contingente fondamentale è la tecnologia.

Perrow tuttavia cerca di estendere il ragionamento di Woodward, cerca di usare questa logica per interpretare, comprendere, per aiutarci a spiegare la configurazione organizzativa non soltanto delle fabbriche, ma in qualsiasi tipo di organizzazione. Per fare questo occorre estendere il concetto di tecnologia (perché Woodward, occupandosi soltanto dell'organizzazione della fabbrica, era principalmente focalizzata sulla tecnologia di produzione). Perrow invece ha l'ambizione di estendere.

il concetto di tecnologia è più ampio e comprende tutte le azioni svolte su un oggetto, con o senza l'aiuto di strumenti o dispositivi meccanici, al fine di produrre dei cambiamenti su tale oggetto. Questo concetto non è molto diverso da quello proposto da Thompson in termini di razionalità tecnica, legata alla conoscenza tecnica. Anche secondo Perrow, la tecnologia non è necessariamente legata agli artefatti, agli strumenti o ai dispositivi meccanici.tag html.

ma ha a che fare con le azioni, e dunque le azioni sono ovviamente informate, guidate da conoscenze. Quindi secondo Perrow, così come secondo Thompson, la tecnologia ha a che fare con la conoscenza che abbiamo circa cosafare, quali azioni svolgere, al fine di produrre un cambiamento desiderato sull’oggetto che stiamo tentando di trasformare.

Allora chiaramente se si tratta di un oggetto fisico, se vogliamo trasformare una materia prima in un prodotto (es. un pezzo dilegno grezzo in una statuina; o un insieme di componenti in un’automobile; ecc.) possiamo sia servirci di artefatti, strumenti,di dispositivi meccanici, ma possiamo anche servirci semplicemente delle nostre mani, del nostro ingegno.

Pensiamo all’azione di un medico che deve fare una diagnosi in relazione ad alcuni sintomi che esplicita un paziente; la diagnosidel medico può servirsi anche di strumenti o dispositivi tecnologici, ma può essere fatta anche senza alcuno.

strumento,semplicemente con la conversazione può ascoltare i sintomi da parte del paziente e ricostruire attraverso le sue conoscenzequali sono le possibili cause riconducibili che hanno in qualche modo condotto a questi sintomi.Ci sono una serie di altre attività, altre professioni, dove l’uso degli strumenti o dispositivi meccanici può essere più o menoutile o diffuso.Quindi la tecnologia non necessariamente ha a che fare con gli strumenti fisici che utilizziamo, ma ha più a che fare con leazioni che svolgiamo, per perseguire una certa trasformazione.Dunque l’uso degli strumenti e degli artefatti spesso è utile e fondamentale, ma non è ciò che definisce nella sua naturaintrinseca fondamentale il concetto di tecnologia.Questo va un po’ control ‘uso comune della parola tecnologia; oggi quando usiamo la parola tecnologia pensiamo aglistrumenti, agli oggetti, agli artefatti, ai computer, ai telefoni, alle macchine,

ad artefatti di qualsiasi tipo; questa è l'idea di uso comune di tecnologia, è il senso che diamo alla parola tecnologia quando parliamo nella conversazione di tutti i giorni.

L'ANALISI DELLA TECNOLOGIA

Ci sono tantissimi tipi di tecnologie diverse (anche Thompson ricordiamo che ne individuò 3 tipi diversi); anche Perrow fa un esercizio di questo tipo e individua 4 tipi generali di tecnologie che sono individuati tramite due variabili fondamentali. Egli dice che possiamo analizzare tutto il numero infinito di tecnologie che gli esseri umani hanno a disposizione e che creano tutti i giorni in base a due variabili fondamentali:

  1. la prima variabile è l'idea che ci sono poche o molte eccezioni nel nostro svolgimento dell'azione. La prima variabile che possiamo mettere in orizzontale (schema slide) è il fatto che ci sono "few exceptions", cioè poche eccezioni, oppure "many exceptions", cioè
molte eccezioni, nel nostro processo produttivo che svolgiamo attraverso l'utilizzo di una certa tecnologia. In certi casi ci sono poche eccezioni, perché quello che facciamo porta più o meno sempre allo stesso identico risultato, oppure perché i problemi che affrontiamo sono molto simili gli uni dagli altri; abbiamo molte eccezioni quando invece le stesse azioni possono condurre a risultati differenti o quando abbiamo casi eccezionali, inusuali più frequentemente. Questa è la prima variabile che collochiamo sull'asse orizzontale. 2 - sull'asse verticale abbiamo la seconda variabile, che è il grado di analizzabilità dei problemi. Abbiamo problemi più facilmente analizzabili e problemi più difficilmente analizzabili. In questo caso abbiamo problemi produttivi, di realizzazione del nostro output, che sappiamo ben codificare, su cui abbiamo conoscenze molto precise, e dunque dove abbiamo la capacità di saperintervenire con una certa precisione. Al contrario, man mano che andiamo su abbiamo problemi sempre più difficilmente analizzabili, dove non abbiamo conoscenze precise, dove è più difficile codificare la natura dei problemi stessi, edunque è più difficile immaginare quali sono le soluzioni per i nostri problemi produttivi. Semplificando, se incrociamo queste due variabili il numero di eccezioni e l'analizzabilità dei problemi abbiamo 4 casi tipici (in realtà abbiamo infiniti casi, a seconda che si collochi più a sinistra o più a destra, più in basso o più in alto; ma Perrow semplifica la complessità della realtà identificando 4 zone, 4 categorie dove è più semplice identificare le differenze fondamentali che troviamo tra situazioni organizzative diverse). 1° caso: il caso più semplice è quello delle tecnologie che Perrow chiama di routine. Sono tecnologie di

La routine è una situazione in cui abbiamo poche eccezioni e dove i problemi sono facilmente analizzabili e codificabili. Quindi se abbiamo poche eccezioni e se i problemi sono facilmente analizzabili, il nostro processo organizzativo e produttivo è un processo di routine, dove non dobbiamo preoccuparci delle eccezioni e dove sappiamo esattamente che cosa fare.

Gli esempi sono tantissimi, sono tutte quelle produzioni molto semplici dal punto di vista delle conoscenze che sono necessarie; pensiamo alla produzione di prodotti semplici come bulloni, o prodotti molto facilmente realizzabili, o attività molto semplici, attività di tipo amministrativo che non richiedono tante competenze sofisticate, dove non ci sono variazioni, ecc.

Ribadiamo che questo non ha a che fare soltanto con i processi produttivi, anche se gli esempi si riferiscono soprattutto alla produzione; potremo fare esempi anche dal punto di vista dell'erogazione di servizi e a qualsiasi altra.

attività umana. Pensiamo ad un'attività di servizi dove ci sono poche eccezioni, dove i problemi sono facilmente codificabili.

2° caso: dove i problemi sono meno facilmente analizzabili (siamo quindi in alto nella matrice) ma le eccezioni sono comunque poche. Vuol dire che più o meno facciamo sempre le stesse cose, ma facciamo fatica a codificare delle procedure precise, perché le attività sono così complesse da essere trasformabili in procedure, routine, in codici; esempio: industrie artigianali, come la produzione di prodotti in vetro di tipo specialty, quindi con un certo contenuto anche artistico, o comunque artigianale. Se pensiamo a questo tipo di attività abbiamo prodotti che sono abbastanza simili gli uni agli altri (dal punto di vista dei materiali, del processo generale che viene utilizzato, ecc.) dove ognuno è un po' diverso (le forme possono essere un po' diverse, ecc.) ma le eccezioni sono relativamente poche.

è molto difficile però codificare il tipo di attività da svolgere (perché ad esempio la competenza necessaria risiede tutta nell'esperienza, nella manualità, nella gestualità dell'artigiano, che ha avuto esperienze di anni ed anni, ha fatto molti errori e piano piano ha sviluppato delle pratiche che sono implicite nella sua esperienza, sono nella sua testa, nella sua manualità, nella sua esperienza, ma che lui stesso farebbe fatica a descrivere in modo accurato; lui stesso non riuscirebbe a spiegare per filo e per segno in che modo riesce a creare un prodotto molto bello come un vaso di vetro, o qualcosa del genere). È il caso tipico infatti di tutte le attività dove la conoscenza si dice sia tacita, cioè una conoscenza che è dentro la testa delle persone, è implicita nella loro conoscenza, e che è molto difficile da codificare. Classico esempio di conoscenza tacita è quello di

andare in bicicletta.

3° caso: altro caso è quello in cui siamo in una situazione di analizzabilità elevata di problemi ma abbiamo molte eccezioni.

Questo è il caso delle società di ingegneria, ad esempio società che producono macchine piuttosto articolate, o che devono costruire strade, ponti, ecc.; da un lato i problemi sono più analizzabili, perché siamo in grado di determinare in modo preciso cosa fare per, quali sono le attività, le procedure, qual è il modo migliore per costruire una casa, un ponte, una macchina (ameno che non siamo in situazioni innovative, ma allora saremo nell’ultimo caso).

Siamo quindi in una situazione dove le conoscenze sono già abbastanza consolidate, l’ingegnerizzazione di questi prodotti è già ben codificata; tuttavia abbiamo molte eccezioni, perché ogni ponte è un po’ diverso dagli altri, la conformazione del territorio è diversa.

parte personalizzati. Questo richiede una grande attenzione ai dettagli e una capacità di adattamento alle esigenze specifiche dei clienti. Per raggiungere questo obiettivo, utilizziamo una combinazione di competenze tecniche, creatività e esperienza nel settore. Ogni progetto viene affrontato con cura e attenzione, cercando di trovare la soluzione migliore per soddisfare le esigenze del cliente. Utilizziamo tecnologie all'avanguardia e metodi di lavoro efficienti per garantire la qualità e l'efficienza del nostro lavoro. Ogni passo del processo di costruzione viene attentamente pianificato e monitorato per assicurare che il risultato finale sia di alta qualità. La nostra filosofia è quella di creare edifici che siano funzionali, esteticamente piacevoli e sostenibili. Ci impegniamo a utilizzare materiali e tecnologie eco-sostenibili, riducendo l'impatto ambientale dei nostri progetti. Siamo orgogliosi del nostro lavoro e ci impegniamo a fornire ai nostri clienti prodotti di alta qualità che soddisfino le loro esigenze specifiche.
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
12 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/10 Organizzazione aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Elena_m1997 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Organizzazione aziendale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Ferrara o del prof Masino Giovanni.