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STRATEGIA DEL STRATEGIA DEL
SISTEMA CHIUSO SISTEMA APERTO
Definendo un sistema determinato nelle sue Un sistema comprende un numero di variabili
attuali condizioni ne determineremo lo stato superiori a quello che possiamo affermare in un
verso cui si muoverà. dato momento, oppure alcune variabile sono
Per poter fissare le attuali condizioni è soggette a influenze che non siamo in grado di
necessario che le variabili e le relazioni controllare o prevedere.
implicate: Considerata come un sistema naturale,
Siano sufficientemente limitale da poter l’organizzazione è un insieme di parti
essere comprese interdipendenti che formano un tutto, poiché
Siano sotto il nostro controllo o passibili ognuna fornisce un contributo ricevendone
di una previsione affidabile. qualcosa, mentre il tutto è interdipendente con
un ambiente più ampio.
Occorre quindi che il sistema sia chiuso o, se la Lo scopo viene identificato nella sopravvivenza
chiusura non è completa, che le forze esterne del sistema.
agenti su di esso siano determinabili in anticipo.
Focus sul problema della performance e Focus sul funzionamento di fatto delle
dell’efficienza dell’organizzazione: organizzazioni: interesse allo studio delle
interesse allo studio delle organizzazione organizzazione per sé
come veicolo per il conseguimento Scopi potenzialmente ambigui
razionale di obiettivi Sistema non totalmente determinato
Scopi specifici e non ambigui Importanza della struttura informale e
Sistema totalmente determinato o comportamentale
determinabile in anticipo Metafora dell’organismo
Importanza dei concetti di controllo e
pianificazione
Metafora della macchina
Problema dell’incertezza: Problema dell’incertezza:
è escluso per principio: non rientra è cruciale e in parte ineliminabile
Esame di Organizzazione Aziendale Pagina 6
nell’orizzonte teorico di questi studiosi. Può derivare da:
Eventuali inefficienze o incongruenze sono Ambiente
imputabili ad una inadeguata progettazione Tecnologia
Individuo, nella sua dimensione:
( psicologico – comportamentale –
cognitiva strategico razionale)
APPROCCIO DEL APPROCCIO DEL
MODELLO RAZIONALE SISTEMA NATURALE
A) SCIENTIFIC MANAGEMENT A) STUDIO DELL’ORGANIZZAZIONE
(F.W. TAYLOR 1856-1915) INFORMALE
(E. MAYO E RELAZ. UMANE
anni 30’-40’)
Si occupa principalmente di attività Si pone l’attenzione sulle variabili trascinate dai
manifatturiere e simili utilizzando come modelli razionali:
criterio fondamentale l’efficienza economica Sentimenti;
Cerca di massimizzare l’efficienza Gruppi;
pianificando procedure secondo una logica Controlli sociali;
tecnica (definizione di norme standard e Status;
contratto di conformità dei comportamenti Lotta per lo status.
alle norme)
Si presuppone che:
Vengono intese non come deviazioni casuali o
i compiti siano ripetitivi;
errori, ma risposte adattive di essere umani in
gli scopi siano noti;
situazioni problematiche.
l’output irrilevante;
L’apertura deriva da comportamenti non
disponibilità di risorse di qualità prevedibili dell’individuo, sottratti al controllo
omogenea. dell’organizzazione.
B) ADMINISTRATIVE MANAGEMENT B) STUDIO DEI RAPPORTI
(H.FAYOL 1841-1925) ORG-AMBIENTE
(BARNARD, SELZNICK)
Mette a fuoco le relazione strutturali tra L’apertura deriva dai rapporti con l’ambiente, da
produzione personale approvvigionamenti e conseguenze non desiderate e inattese dei
altre unità di servizio dell’organizzazione. programmi manageriali a causa dei rapporti con
Anche qui il criterio fondamentale è altre unità sociali da cui l’organizzazione
l’efficienza economica che viene dipende.
massimizzata tramite specializzazione dei
compiti e raggruppamento in dipartimento.
Si presuppone che:
ci sia un piano guida che fissa
specializzazione, settorializzazione e
controllo;
gli scopi siano noti;
l’output irrilevante;
disponibilità automatica di risorse;
i compiti di produzione siano noti.
Esame di Organizzazione Aziendale Pagina 7
C) TEORIA DELLA BUROCRAZIA
(M. WEBER 1864-1920)
Si concentra sull’analisi e la pianificazione
del lavoro d’ufficio per rispondere alle
richieste degli utenti.
Massimizzare l’efficienza economica tramite
la definizione e la gerarchizzazione degli
uffici, l’assegnazione di uffici secondo
competenza, la fissazione di regole e norme
per categorie di attività, la classificazione di
casi e utenza, incentivi ai funzionari di
avanzamento carriera.
Si presuppone che:
non ci sia intrusione del potere politico
non ci sia influenza delle componenti
umane di funzionari
gli utenti possano essere spersonalizzati
e classificati
Entrambe le concezioni colgono aspetti sempre presenti nelle organizzazioni complesso:
sono spesso strumenti efficaci per il raggiungimento di obiettivi attraverso azione pianificata e
specializzata
Però:
Un approccio trascura le influenze dell’ambiente e la dimensione dell’organizzazione informale
L’altro considera come marginali gli obiettivi organizzativi e il problema del loro perseguimento.
UNA POSIZIONE DI SINTESI
L’organizzazione viene vista come un fenomeno che affronta e risolve i problemi in un ambiente che
non rivela completamente le alternative disponibili e le conseguenze connesse.
C’è quindi necessità di processi di ricerca, apprendimento e decisione, in un ambiente complesso
secondo razionalità limitata (invece di massimizzare l’efficienza si cerca un adempimento
soddisfacente).
Le organizzazioni complesso son quindi sistemi aperti, indeterminati ed esposti all’incertezza, ma
allo stesso tempo soggetti a criteri di razionalità e quindi richiedenti determinatezza e certezza.
Diventa fondamentale il problema del trattamento organizzativo dell’incertezza: tenendo conte del
fatto che le principali fonti di incertezza sono l’ambiente e la tecnologia.
Esame di Organizzazione Aziendale Pagina 8
LIVELLI ANALITICI DI UN’ORGANIZZAZIONE COMPLESSA
A) SUBORGANIZZAZIONE TECNICA (nucleo tecnico)
I problemi e le attività vertono sulla prestazione e effettiva della funzione tecnica (es.
conduzione delle classi da parte degli insegnanti, trasformazioni materiali nella
manifattura).
Ci sono esigenze primarie imposte dalla natura del compito tecnico e dal modo in cui le
persone collaborano per svolgere il lavoro.
Prevale la logica del sistema razionale chiuso: c’è interesse da parte dell’organizzazione a
rimuovere da questo livello quanta più incertezza possibile.
B) LIVELLO MANAGERIALE
Controlla la sub. tecnica attraverso:
La mediazione tra questa e chi ne utilizza i prodotti (clienti, allievi, pazienti, ecc..)
Reperimento di risorse necessarie per svolgere le funzioni tecniche
Decide su questioni come:
Caratteri generali del lavoro da svolgere
Ordine delle operazioni
Politiche dell’occupazione e degli acquisti
Media tra la sub. tecnica e il livello istituzionale e le loro differenti logiche.
C) LIVELLO ISTITUZIONALE
Media tra l’organizzazione e il più ampio sistema sociale in cui è inserita (ambiente) e da
cui dipende per la sua legittimazione e per la realizzazione dei suoi scopi.
Prevale la logica del sistema aperto: deve essere flessibile ed adattabile per soddisfare le
esigenze ambientali. LIVELLO ISTITUZIONALE
LIVELLO MANAGERIALE
SUBORG. TECNICA
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Cap. 2 La razionalità nelle organizzazioni
RAZIONALITA’ TECNICA ( o tecnologia):
<<Insieme di attività capace di conseguire i risultati attesi in base alle conoscenze umane circa i
rapporti causa-effetto>> oppure <<Sistema di relazioni di causa- effetto che porta al risultato
desiderato>>
Può essere valutata attraverso:
CRITERIO STRUMENTALE (EFFICACIA): adeguatezza della tecnologia a produrre il
risultato voluto. Una tecnologia perfetta sotto il profilo strumentale produce sempre i
risultati attesi.
CRITERIO ECONOMICO (EFFICIENZA): capacità di produrre i risultati con l’investimento
minimo necessario di risorse.
AZIONE STRUMENTALE si fonda su due elementi:
Gli esiti o risultati attesi desiderati (obiettivi da raggiungere)
Le credenze (o conoscenze) circa i rapporti di causa – effetto
Posto un certo risultato desiderato, le conoscenze dell’uomo circa i rapporti causa-effetto
indicano le variabili necessarie ed il modo con cui manipolarle al fine di raggiungere tale
risultato.
TIPI DI TECNOLOGIE
1. DI CONCATENAMENTO (Long- Linked Technology)
Implica un’interdipendenza seriale: un atto z può essere espletato solo dopo la complete
riuscita di un atto y, che a sua volta dipende da un atto X, ecc..
Es. catena di montaggi x y z ecc…
Si avvicina alla perfezione strumentale quando produce un prodotto STANDARD in modo
RIPETITIVO, a passo COSTANTE.
Una volta messe a punto, le proporzioni di risorse impiegate possono essere rese standard al
punto in cui ognuna contribuisce per quando le compete, evitando che alcuna venga
sottoutilizzata.
E’ in questo ambito che la corrente dello scientific management ha offerto il suo maggiore
contributo.
2 DI MEDIAZIONE (mediating technology)
È tipica di quelle organizzazioni la cui funzione è collegare tra loro utenti o clienti
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es. banca, posta, servizio telefonico.
Ha necessità di operare:
Secondo modalità STANDARDIZZATE, per rendere compatibili le operazioni dei vari
segmenti dell’organizzazione.
ESTENSIVAMENTE cioè relativamente ad una molteplicità di soggetti distribuiti nel tempo e
nello spazio.
Qui si avverte l’utilità delle tecniche burocratiche di classificazione e applicazione
impersonale delle norme.
3 INTENSIVA (Intensive technology)
E’ volta a produrre cambiamenti in un oggetto specifico. La selezione, la combinazione e la
sequenza delle operazioni sono determinate dal feed-back proveniente dall’oggetto stesso
(es. ospedale)
La tecnologia non può essere né ripetitiva né standardizzata, anche se si possono usare
capacità e tecniche standard (ma in combinazioni e sequenze sempre diverse)
Limiti della razionalità tecnica: essa è perfetta sotto il profilo strumentale quanto più
riesce ad operare secondo la logica del sistema razionale chiuso.