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OLFATTO:
La sensibilità olfattiva è data dagli organi olfattivi situati nelle cavità nasali; ogni organo è
composto da un epitelio olfattivo e una lamina proprio connettivale.
L’epitelio olfattivo contiene: recettori olfattivi, cellule di sostegno e cellule basali
La lamina propria connettivale contiene: ghiandole olfattive (gh. Di Bowman, le cui secrezioni
assorbono acqua e formano muco che ricopre epitelio) e fasci di neuroni non mielinizzati.
Epitelio olfattivo: epitelio cilindrico
pseudostratificato cigliato; è un
neuroepitelio e i suoi neuroni sono gli unici
che degenerano e vengano rigenerate
continuamente dalle cellule basali. Questo
epitelio comprende tre tipi di cellule:
- basali
- allungate di sostegno: sugli apici ci sono
microvilli immersi nello strato mucoso
dell’epitelio
- sensoriali olfattive, ovvero i neuroni
bipolari affusolati che si estendono
apicalmente tra i microvilli, con 5-20 ciglia
immobili.
Recettori olfattivi: neuroni altamente modificati che
all’apice possiedono ciglia che si estendono nel muco
soprastante. La stimolazione olfattiva avviene quando
sostanze odorose interagiscono con proteine leganti le
sostanze poste sulla superficie delle ciglia.
In una superficie di circa 5cm2 ci
sono 10/ 20 milioni di recettori.
Ciascun recettore è adibito alla
percezione di un sottogruppo di 10000
tipi diversi di odori; il numero di
odori primari varia da 6 a 10.
Nell’uomo esistono 30 diverse
popolazioni di recettori per gli odori.
Alla prima inspirazione il 2% dell’aria giunge agli organi olfattivi, annusando ripetutamente la
stimolazione dei recettori viene intensificata; popo aver raggiunto la mucosa olfattiva, le sostanze
idrosolubili e liposolubili diffondono nel muco prima di stimolare i recettori olfattivi. Le cellule
recettoriali mostrano un elevato adattamento sensoriale, sono molto sensibili ad un odore nuovo, ma
la loro attività diminuisce o si arresta quando l’odore è costantemente presente.
NB: Gli stimoli olfattivi sono le uniche informazioni sensitive che raggiungono direttamente la
corteccia cerebrale senza fare sinapsi nel talamo!!!
Utilità dell’olfatto:
- Fornisce ai vertebrati informazioni sull’ambiente circostante
- HOMING
- comunicazione basata sulla secrezione di messaggeri chimici specie- specifici i Feromoni; essi
indicano lo stato sociale all’interno di una struttura gerarchica, permettono di marcare il territorio e
segnalare la disponibilità per l’accoppiamento.
Gli odori sono meno importanti per i vertebrati arboricoli o volatori rispetto a quelli acquatici e
terrestri.
Organi Vomeronasali (narici, nella maggior parte dei tetraploidi) coppia di organi medioventrali
dell’epitelio olfattivo; sono diversi a seconda del tipo di animale:
- negli squamati: due strutture distinte con apertura rivolta verso la bocca, usati insieme a lingua
biforcuta
- nei mammiferi: sacchi a fondo cieco che si aprono nella parte anteriore della bocca
GUSTO: I bottoni gustativi sono recettori a forma di
barilotto, costituiti da un insieme di 20-30
cellule recettrici e di sostegno. La superficie
delle cellule gustative è dotata di microvilli
che contengono le molecole dei recettori per
gli agenti chimici.
Pori gustativi: permettono ai bottoni
gustativi di aprirsi verso l’esterno
Sensazioni gustative:dolce, salato, acido e
amaro; sono poi state individuate altre due
sensazioni gustative nell’uomo: umami e
l’acqua
NB:I recettori rispondono più rapidamente ad
una sensazione sgradevole che a una gradevole
VISTA: L’OCCHIO
Occhi: strumenti visivi altamente sofisticati e hanno il compito di ricavare informazioni
sull'ambiente circostante attraverso la luce; forma sferica di diametro 2,5 cm e peso di 8 g, e si
trovano nella cavità orbitale. In essa troviamo anche i muscoli estrinseci, la ghiandola lacrimale,
alcuni nervi cranici e i vasi sanguigni che irrorano l’occhio.
Come funzionano: raccolgono la luce che proviene dall’ambiente, ne regolano l’intensità attraverso
il diaframma (iride), la focalizzano con un sistema di lenti per formare un’immagine che viene poi
trasformata in segnali elettrici che, attraverso il nervo ottico, vengono inviati al cervello per
l’elaborazione e l’interpretazione.
Globo Oculare: cavo e distinguiamo due cavità :
- camera posteriore (detta “camera vitrea”) perché contiene il corpo vitreo
- camera anteriore contiene umor acqueo ed è suddivisa in posteriore e anteriore.
Parete dell’occhio: formata da tre tonache distinte (che si interrompono al polo posteriore per far
passare le fibre nervose proveniente dalla retina):
- tonaca fibrosa esterna: cornea e sclea
- tonaca vascolare intermedia: uvea (iride + corpo ciliare + coroide)
- tonaca nervosa interna: retina
Tonaca Fibrosa Esterna:
Sclera: guaina di supporto e protettiva del contenuto bulbare, e permette inserzione ai muscoli
oculomotori; è costituita da fibre collagene, fibre elastiche e fibrociti. Sulla superficie esterna della
sclera troviamo l’Episclera (sottile lamina di tessuto connettivo lasso vascolarizzato).
Cornea: parte anteriore della tunica esterna, ha una superficie anteriore convessa, con diametro
orizzontale maggiore di quello verticale (diverso raggio di curvatura), e una superficie posteriore
concava con stesso raggio di curvatura.
La cornea è formata da 5 diversi strati:
- epitelio pavimentoso pluristratificato (con cellule basali con attività replicativi)
- membrana di Bowman: fibre di collagene
- stroma: fibre connettivali parallele, sostanza fondamentale, cheratociti
- membrana di Descemet: acellulare, fibre di collagene
- endotelio : strato unicellulare (cellule esagoni senza capacità replicativi collegate da desmosomi e
addensamenti intercellulari) Bm: membrana di Bowman
Sp: substantia proprio
Dm : membrana di descemet
En: cellule endoteliali
Tonaca Vascolare Intermedia ( Uvea o Tonaca pigmentata)
E’ compresa tra sclera e retina e si riconoscono 3 porzioni: iride, corpo ciliare,
coroide
Tonaca Nervosa Interna (Retina o Nervosa bulbo oculare)
La retina è una membrana sottile, delicata, trasparente, leggermente
rosea perché vascolarizzata; la faccia esterna è a contatto con la
coroide, tramite l’epitelio pigmentato attraverso un’aderenza solida,
mentre la faccia interna è a contatto con il corpo vitreo, cui aderisce
nella regione dell’ora serrata (a livello della base del vitreo).E’
costituita dal:
- Foglietto esterno (o Epitelio pigmentato): adeso insieme al
neuroepitelio alla retina mediante un meccanismo osmotico di pompa
dell’epitelio pigmentato stesso.
- Foglietto interno (o retina propriamente detta)
Strati più esterni (dai fotorecettori allo strato delle cellule
gangliari) usati per la trasmissione del segnale percepito dai
coni e bastoncelli fino alle fibre del nervo ottico; esso
trasporta il segnale fino al cervello.
La retina funziona come la pellicola di una macchina
fotografica che si “impressiona” con l’immagine e, attraverso
il collegamento con un cavo (il nervo ottico), consente di
trasmettere l’immagine al cervello (dove viene “sviluppata”).
Superficie interna della retina, osservata con un oftalmoscopio
Nervo Ottico: fibre provenienti dalla retina convergono in un punto,
penetrano la sclera con la lamina cribrosa, e formano il nervo ottico;
nel loro decorso queste fibre non sono mielinizzati perché ciò
impedirebbe alla luce di raggiungere i fotorecettori
Le Camere dell’Occhio
- cavità anteriore:
- camera anteriore: si estende dalla cornea all’iride
- camera posteriore: fra l’iride e il corpo ciliare e il cristallino, ripiena di Umore acqueo
- cavità posteriore: contiene umor acqueo e corpo vitreo
Glaucoma: patologia in cui vi è un’interferenza con la normale circolazione e riassorbimento
dell’umor acqueo, ciò porta all’aumento della pressione oculare.
Il Cristallino:
Organo trasparente posteriore alla cornea, mantenuto in posizione da legamenti che partono dal
corpo ciliare della coroide (zonula di Zinn); la sua funzione è quella di mettere a fuoco l’immagine
sui fotorecettori della retina e modificarne la forma.
Strutturalmente si distinguono due componenti:
- Capsula o Cristalloide: membrana sottile che avvolge il cristallino, l’integrità della capsula è
indispensabile per gli scambi metabolici e per il mantenimento della trasparenza (che dipende dal
fatto che le fibre sono strettamente addossate le une alle altre)
- Epitelio sottocapsulare; riveste superficie interna capsula sul tratto anteriore ed equatoriale.
Parenchima: formato da fibre lenticolari immerse in una sostanza cementante; si distingue una
porzione interna e centrale (nucleo) e una porzione superficiale (strato corticale)
Proprietà del cristallino:
-Trasparenza: permette alle immagini di essere correttamente proiettate a livello della retina
- potere diottrico: capacità di modificare le direzioni dei raggi di luce per focalizzarli e formarne
un'immagine, questa capacità dipende dal processo accomodativo
Ogni fotorecettore è formato da:
- segmento esterno: bastoncello o cono, formato da dischi membranosi appiattiti
- segmento interno: contiene organuli e prende contatto con altre cellule
Bastoncelli:
- articolo esterno: cilindrico e l’ estremità si trova tra i processi dell’epitelio pigmentato; costituito
da numerosi dischi impilati, contiene la rodopsina che è il fotopigmento specifico.
- articolo interno: affusolato e formato da due tratti: ellissoide (per la respirazione del fotorecettore),
mioide (per la contrazione sotto l’azione della luce)
- unito al suo corpo cellulare dal tratto esterno della fibra; il corpo cellulare è quasi esclusivamente
occupato dal nucleo; da qui parte il tratto interno della fibra, il quale termina con un piccolo
rigonfiamento, detto sferula, che prende contatto con le cellule bipolari.
Coni:
- articolo esterno: leggermente appuntito, lievemente più corto di quello del bastoncello; è costituito
da una serie di dischi sovrapposti, contiene diverse opsine
- articolo interno: è grosso, ha forma conica e vi si distingue un ellissoide e un mioide; nella fovea i
coni sono più lunghi e più sottili, alla periferia invece sono più corti e più tozzi. Il tratto esterno
della fibra è molto corto o quasi inesistente; il nucleo del cono sta pertanto a ridosso del segmento
interno.
Elementi di conduzione:
- Cellule bipolari (per coni e bastoncelli): fanno confluire gli impulsi, generati da fotorecettori, sulle
cellule