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Estratto del documento

L’apparato lacrimale ha la funzione di mantenere umide le

porzioni oculari esposte all’aria: è situato dorso-lateralmente al

bulbo oculare ed il liquido che produce viene drenato dai punti

lacrimali, orifizi di origine dei dotti lacrimali, che in profondità si

aprono nel sacco lacrimale, rivestito di mucosa. Esso è

parzialmente accolto in una depressione dell’osso Lacrimale e

costituisce il primo tratto espanso del dotto nasolacrimale. Il

dotto nasolacrimale si estende dalla superficie orbitale dell’osso

Lacrimale alla cavità nasale (alle narici in alcune speci), attraversando il Mascellare.

Muscoli oculari estrinseci

I muscoli oculari estrinseci hanno la funzione di muovere l’intero bulbo oculare:

 I muscoli retti (dorsale, ventrale, mediale e laterale) si staccano dall’orbita lungo i margini di emergenza

del nervo ottico e si portano allargandosi in avanti all’esterno della fascia del bulbo. Ciascuno occupa un

quadrante e a livello dell’equatore del bulbo oculare penetra con la parte tendinea nella fascia e va ad

inserirsi sulla sclera. La loro contrazione determina la rotazione del bulbo oculare secondo la direzione

dei rispettivi muscoli.

 I muscoli obliqui (dorsale e ventrale) originano dal fondo dell’occhio e si portano avani a terminare

rispettivamente sulla porzione dorso-mediale e ventro-laterale del globo oculare. Quando l’occhio è

ruotato verso l’angolo mediale, ne determinano il movimento verso l’alto o verso il basso; quando è

spostato verso l’angolo laterale, ne provocano una parziale rotazione in senso orario o antiorario.

Circolazione sanguigna e Innervazione

La circolazione arteriosa è garantita dall’arteria oftalamica esterna, che prende rapporti con l’arteria

oftalamica interna (della cavità cranica) grazie al nervo ottico, e dalle sue derivazioni. A livello della retina, si

trova l’arteria centrale della retina; sono presenti poi nel bulbo oculare: le arterie ciliari posteriori (mediale e

laterale), da cui originano le arterie ciliari posteriori brevi (circa 20), che costituiscono a livello della sclera il

cerchio arterioso, e che si continuano con le arterie ciliari posteriori lunghe nell’episclera, fino al margine

periferico dell’iride, dove formano il grande cerchio arterioso dell’iride (vasi radiali di questo costituiscono il

piccolo cerchio arterioso dell’iride); le arterie ciliari anteriori sono meno complesse, dando rami ai corpi

ciliari e al grande cerchio arterioso.

La circolazione venosa è sostenuta da satelliti della vena oftalamica: le vene ciliari anteriori, nella parte

anteriore del corpo ciliare, raccogliendo anche l’umor acqueo dal plesso sclerale; le vene ciliari posteriori,

nella parte posteriore del globo oculare; le vene vorticose (4, una per quadrante), nei corpi ciliari e nella

coroide).

L’innervazione sensitiva è fornita da branche del nervo trigemino (V° nervo cranico), quella motrice dal

nervo oculomotore comune (III° nervo cranico), nervo trocleare (IV° nervo cranico) e nervo abducente (VI°

nervo cranico). Insieme all’oculomotore, decorrono le fibre parasimpatiche destinate alle ghiandole e al

muscolo ciliare.

Miosi e midriasi

La miosi è la contrazione della pupilla ed è regolata dal muscolo sfintere della pupilla, innervato dalla

componente parasimpatica del nervo oculo-motore; la midriasi è la dilatazione della pupilla ed è regolata

dal muscolo dilatatore della pupilla, innervato dal sistema nervoso simpatico tramite il ganglio cervicale

craniale.

Vie della miosi e della midriasi:

 ricezione di un impulso luminoso da parte della retina;

 trasmissione dell’impulso tramite i neuriti delle cellule multipolari al nervo ottico;

 nervo ottico: fuori dal bulbo oculare presenta la guaina mielinica, è avvolto dalle meningi ed al centro

presenta la vena e l’arteria centrale della retina;

 le fibre del nervo ottico si suddividono in:

componente temporale (laterale): non si decussa;

o componente nasale (mediale): si decussa;

o

 chiasma ottico (solo per la componente nasale);

 tratti ottici, che si portano:

corpo genicolato laterale, da cui partono fibre genicolo-corticali (radiazioni ottiche) che si

o portano all’area visiva della corteccia cerebrale (corteccia telencefalica a livello occipitale);

collicolo rostrale, da cui originano:

o fibre per la componente parasimatica del’oculo-motore (accomodamento e miosi);

 fascio tetto-spinale mediale (midriasi).

Per l’accomodamento e la miosi dalla componente parasimpatica dell’oculo-motore originano fibre dirette

al ganglio ciliare, che innerva il muscolo ciliare e lo sfintere della pupilla.

Per la midriasi dal fascio tetto-spinale mediale originano fibre crociate che raggiungono la colonna

intermedio-laterale (lamina VII) dei primi segmenti del midollo spinale toracico, dalla quale originano fibre

per il ganglio cervicale craniale, che innerva il dilatatore della pupilla.

Orecchio L’orecchio è la struttura adibita all’udito,

organo di senso specifico che registra le

variazione dell’equilibrio e le onde

sonore. È costituito da:

orecchio esterno: organi di ricezione;

- orecchio medio: organi di

- trasmissione;

orecchio interno: organi di

- percezione, (udito ed equilibrio).

L’orecchio medio e l’orecchio interno

sono situati nella parte auricolare (parte

tuberosa) dell’osso temporale.

I suoni che arrivano all’orecchio esterno percorrono tutto il meato acustico esterno e raggiungono la

membrana del timpano, che separa l’orecchio esterno da quello medio.

Sviluppo embrionale

La parte cocleare, destinata a percepire le onde sonore, si afferma filogeneticamente nelle specie terrestri,

per raggiungere la migliore organizzazione nei mammiferi. La parte vestibolare, collegata all’equilibrio,

invece, è più antica.

Durante lo sviluppo embrionale, gli organi dell’orecchio interno derivano da un placode uditivo,

ispessimento dell’ectoderma, posto a ciascun lato dell’espansione romboencefalica dell’encefalo; questo

presto diviene profondo e si cavita (otocisti), sviluppando le parti uditive (coclea) e quelle collegate alla

registrazione di movimenti (canali semicircolari, utricolo e sacculo). L’orecchio medio e quello esterno sono

connessi esclusivamente alla parte uditiva e hanno origine dalla trasformazione della prima fessura

brachiale, un’evaginazione dell’endoderma faringeo cui ne corrisponde una dell’ectoderma embrionale. Tale

fessura non si presenta pervia, è un diaframma, rivestito internamente di ectoderma ed internamente di

endoderma, a dividerla in una parte comunicante con l’esterno, il condotto uditivo esterno, ed in una che si

apre nella cavità faringea. La lamina divisoria darà origine alla membrana del timpano. Intorno all’orifizio

esterno della fessura brachiale, si sviluppa il padiglione auricolare da masserelle di tessuto a forma di

tubercoli.

Orecchio esterno

Costituito da padiglione auricolare e meato acustico esterno.

Padiglione auricolare (o pinna)

Vi si distinguono due superfici, due bordi, una base e un apice.

La superficie esterna è convessa verso il piano mediano e aumenta la propria curvature sino a divenire quasi

circolare in prossimità della base. La superficie interna è concava e ripete, in modo inverso, le caratteristiche

dell’esterna; è attraversata da diverse pliche, che vanno appianandosi in corrispondenza dell’apice.

Il bordo craniale (margo tragicus) ha andamento irregolare, si divide nella porzione inferiore in due parti

divergenti (crura helicis). Il bordo caudale è in genere convesso (margo antitragicus).

L’apice ha comportamento vario, in alcune specie si presenta a punta, in altre molto allargato e

rotondeggiante. La base è concava e si adatta all’orifizio del meato acustico esterno.

Lo scheletro è costituito dalle cartilagini elastiche:

auricolare o concale, la più espansa, a formare gran parte del padiglione auricolare, costituita da una

- sottile lamina di cartilagine elastica con parte basale ripiegata a formare un tubo che delimita la cavità

della conca (cavità ellittica), la cui regione mediale è espansa in un eminenza concale (inferiormente

prolungata in un processo stiloideo); nel margine caudale della cartilagine, si trovano diverse pieghe;

anulare, con forma quadrilatera, costituisce ¾ di un cerchio aperto medialmente e completato da

- tessuto elastico, a contatto col meato acustico, di cui costituisce la parte esterna;

scutiforme, irregolarmente triangolare, alla base della cartilagine temporale sul muscolo temporale,

- spessa caudalmente e sottile anteriormente, con angolo mediale prolungato in un processo.

Il padiglione auricolare si proietta all’esterno del capo con orientamento, forma e dimensioni variabili nelle

specie:

 nel cavallo, ha generalmente forma ad imbuto ed apice appuntito, è rivestito da cute spesso molto

pigmentata e sollevata sulla superficie interna in 3-4 pliche longitudinali e parallele ai margini;

 nel bovino, è orientato lateralmente, con parte media ampia e piana, l’apice è rotondeggiante e non

orientato anteriormente; nel margine anteriore, porta i peli, mentre quello posteriore, convesso, è

sottile ed irregolare, inoltre la cartilagine anulare è quasi completa ed ha forma irregolare;

 nel maiale, differisce profondamente nelle varie razze; la cartilagine concale ha forma di foglia con

parte basale concava internamente ed un margine libero (elice), cui si oppone sulla parete mediale

del meato acustico, un rilievo trasversale (antelice), fra questi si trova lo scafo. La parte di cartilagine

che delimita la porzione posteriore costituisce il trago e l’antitrago, separati da un’incisura

intertragica. È, inoltre, rivestito da cute più o meno pigmentata, con peli più radi sulla superficie

interna, su questa scorrono due o tre pliche, alte alla base che si annullano verso l’apice;

 nei carnivori, ha forma costante nel gatto, anche molto differente nel cane; nella cartilagine concale

è ben visibile lo scafo, delimitato da elice, antielice, trago e antitrago (un’incisura protragica lo

suddivide in processo mediale e laterale). L’antielice si solleva spesso in un processo orientato

rostralmente, che si spinge nel lume del meato acustico. L’elice, a livello della porzione basale del

margine anteriore, si sdoppia dando origine ad un braccio mediale ed uno laterale dell’elice, in

rapporto entrambi col trago. La cartilagine nella regione basale, si avvolge e delimita la parte

iniziale del meato acustico, inferiormente è delimitata dalla cartilagine anulare, che forma un anello

incompleto. La pelle è caratteristica della razza ed

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
30 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/06 Anatomia comparata e citologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Bruco94 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Anatomia con elementi di istologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Perugia o del prof Ceccarelli Marilena.