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Il Congresso di Vienna e i Karlsbad Decreti

Il Congresso di Vienna, tenutosi nel 1814-1815, fu un importante evento che segnò la fine delle guerre napoleoniche e la riorganizzazione dell'Europa dopo la caduta di Napoleone Bonaparte. Durante il congresso, i rappresentanti delle principali potenze europee si riunirono per discutere e negoziare i confini e i regimi politici dei vari stati.

Tuttavia, il Congresso di Vienna non riuscì a soddisfare appieno le aspettative e le richieste dei vari gruppi sociali e nazionali. Tra i principali problemi emersi durante il congresso vi furono:

  • La mancanza di una vera rappresentanza popolare: i negoziati furono condotti principalmente dalle élite aristocratiche e monarchiche, senza coinvolgere direttamente la popolazione.
  • La resistenza al cambiamento: molti sovrani cercarono di attuare riforme sociali, ma si trovarono di fronte a una forte opposizione da parte dell'aristocrazia e della borghesia, che erano diventate sempre più influenti grazie alle rivoluzioni e ai cambiamenti politici avvenuti in Francia e in altri paesi.
  • Il mancato riconoscimento del principio di nazionalità: nonostante le richieste di autonomia e indipendenza da parte di vari gruppi nazionali, il congresso non riuscì a garantire il riconoscimento dei diritti nazionali.

Successivamente al Congresso di Vienna, si tennero le manifestazioni studentesche tedesche che portarono alla creazione dei Karlsbad Decreti. Questi decreti furono promulgati nel 1819 e miravano a limitare la libertà di stampa e di associazione, nonché a sopprimere le idee liberali e nazionaliste.

Le manifestazioni studentesche tedesche svolsero un ruolo importante nella lotta per un vero parlamento rappresentativo e per una maggiore autonomia politica. Tuttavia, i Karlsbad Decreti rappresentarono un passo indietro rispetto alle richieste di cambiamento e di democratizzazione avanzate dai movimenti studenteschi.

Un'ospirito nazionale. Nel corso della prima festa della Wartsburg, festa luterana in occasione dei 300 anni della riforma e 4 anni dalla battaglia delle nazioni, viene ucciso un generale russo per mano di uno studente universitario.

Decisioni:

  • Intervento militare federale a sostegno dei governi per sorvegliare le università e i luoghi frequentati dagli studenti.
  • Tutti i professori di orientamento liberale sarebbero stati licenziati o allontanati.
  • Divieto delle associazioni studentesche di riunirsi.
  • Nessun incarico pubblico per gli studenti.
  • Legge restrittiva sulla stampa con censura preventiva.
  • Commissione investigativa.

Interpretazioni storiografiche:

  • Italia - critica il Congresso di Vienna per aver ignorato i principi del liberalismo e per aver sacrificato le approvazioni nazionali delle popolazioni sull'altare della ragion di stato.
  • Mme de Stael e storiografia tedesca - critica i diplomatici riuniti a Vienna per aver sacrificato, in nome dell'equilibrio europeo, le aspirazioni nazionali delle popolazioni.
tedesce di una nazione solida e unita. Per le potenze riunite a Vienna e, soprattutto per l'Austria, questa è una cosa positiva: una Prussia disseminata è meno forte e pericolosa di una Prussia unita. Storiografia francese → si imputa Talleyrand di aver accettato la Prussia sul confine Orientale della Francia, cosa che più tardi porterà alla sconfitta di Sedan. Conclusioni: - Pace durata 100 anni, esclusa la guerra di Crimea che viene considerata un avvenimento coloniale. - Sistema di congressi ripetuti nel tempo tra le varie potenze → effimero. Dura solo 4 anni. - In base alle interpretazioni, il Congresso di Vienna ha più o meno importanza. Studiosi di impostazione marxista ne hanno ridimensionato la portata, considerandolo un ciclo storico di corto respiro, incapace di far fronte al desiderio di rinnovamento suscitato dalla Rivoluzione francese e dall'avvento di Napoleone. - Nasce il fenomeno del Costituzionalismo → le nazioni richiedono.delle costituzioni in grado di limitare il potere del monarca. Le Costituzioni vengono concesse, ma sono comunque costituzioni provenienti dall'alto e non frutto di una decisione dell'Assemblea rappresentativa. Segnano tuttavia una cesura con il passato. Ritorno della Rivoluzione Tra il 1820 e il 1849 si susseguono 3 cicli rivoluzionari. I primi due sono eminentemente politici e ispirati a movimenti nazional-liberali, mentre il terzo è orientato alla trasformazione democratica e a tratti anche della rivoluzione sociale. Prima ondata si sviluppa in America Latina e attraverso la Spagna arriva in Europa. Caratteristiche comuni prima ondata: ● propaganda e sistema diffusivo ● direzione del movimento da ovest a est ● società segrete ● ruolo dei militari ● indipendenza e sovranità nazionale come obiettivi politici ● spaccature e divisioni interne tra democratici e liberali-moderati o tra fazioni militari America Latina ● In Francia il re Luigi XVIII, dopoessersi reso conto dell'irreversibilità dei cambiamenti apportati dalla rivoluzione francese e dall'avvento di Napoleone, confermò la Carta Costituzionale già concessa nel 1814. Il tentativo di trovare un compromesso si manifestò con un apparente ritorno al passato: la carta rimaneva comunque un elaborato del re senza alcun apporto da parte di un'assemblea di deputati in rappresentanza della nazione, ma rimaneva pur sempre una costituzione che segnava una rottura definitiva con il passato assolutistico del paese. La costituzione stabiliva l'uguaglianza dei cittadini e l'istituzione di due camere: la camera dei pari nominata dal re e la camera dei deputati, eletti con suffragio censitario. In opposizione allo status quo, in Francia si schieravano gli ultras, sostenitori reazionari dei privilegi dell'aristocrazia che desideravano ritornare all'ancienne régime, e le correnti di alta borghesia con un orientamento liberale moderato. Anche in Gran Bretagna, unica nazione europea che

godeva di un Parlamento e che vantava il maggior livello di libertà individuale, si verificò una svolta conservatrice successiva agli anni del congresso di Vienna imposta dal primo ministro Lord Liverpool.

Dopo il 1815 la Gran Bretagna è teatro di un ciclo di recessione economica che viene contrastato da coloro che detengono il potere con misure protezionistiche. I salari bassi e l'aumento dei prezzi dei beni di prima necessità talvolta violente. Manifestazioni Opposizione alla Restaurazione

Liberalismo: corrente di pensiero frutto dell'ascesa economica della borghesia imprenditoriale e commerciale che si fonda sui seguenti principi:

  • Libertà individuale: tutela dei cittadini in caso di eccesso di potere, uguaglianza di fronte alla legge, diritti naturali
  • Ordinamento costituzionale dello Stato e separazione dei poteri
  • Libertà economica: favoreggiamento della libera iniziativa e del libero mercato

Il liberalismo si fonda sul

Pensiero di John Locke, secondo cui lo stato ha il dovere di rispettare i diritti inalienabili di ciascuna persona. Spesso i liberali guardavano con grande preoccupazione l'idea di conferire alle masse il potere di partecipare alla politica. I liberali rifiutavano azioni di forza e tendevano ad affidarsi alla battaglia politica attraverso la stampa e la propaganda.

Ideologia Democratica: non si differenzia dal liberalismo sui principi quanto sui metodi della loro attuazione: i democratici:

  • credono nella sovranità popolare → auspicano il suffragio universale
  • promuovono l'istruzione
  • desiderano porre rimedio alle ingiustizie sociali
  • fautori dell'indipendenza nazionale

A differenza dei liberali, non rifiutano l'ipotesi di una soluzione rivoluzionaria. Le idee democratiche discendono dal pensiero filosofico di Jean Jacques Rousseau che teorizza la libera natura dell'uomo e quindi sostiene un contatto paritario tra i membri della società.

Comunità volto al perseguimento del bene comune, fondamento della convivenza umana.

Non potendo esprimere le proprie idee, coloro che avevano idee contrarie all'ordinestabilito, si trovarono costretti a riunirsi in società segrete. Associazioni clandestine che mirano all'elaborazione ideologica ma anche all'organizzazione di azioni dimostrative e insurrezioni. A far parte di queste società erano principalmente gli intellettuali, i funzionari, gli ufficiali napoleonici e qualche aristocratico illuminato. Le masse non dimostrarono alcun interesse nei confronti del messaggio di rinnovamento e di libertà proveniente da queste associazioni.

La rivoluzione francese e il periodo Napoleonico introdussero nello scenario politico il principio di Nazionalità che si sviluppò principalmente nell'800. Principio di Nazionalità è Cosmopolitismo '700 dell'illuminismo → importanza unione sovranazionale erede

Principio di nazionalità: desiderio di ciascun gruppo geografico stretto da sentimenti di solidarietà linguistica, economica, culturale, politica e storica di costituire un entità che sia libera, indipendente e che abbia il potere di autodeterminarsi.

I più importanti esponenti del nazionalismo sono:

  • Herder:
    • Auspica un ritorno al medioevo
    • Ritiene la razza tedesca superiore alle altre
    • Sostiene la diversità fondamentale, originaria e naturale delle nazioni ogni nazione è un'entità a sé stante, impenetrabile con dei caratteri fisici e degli ideali che devono permanere senza essere alterati da mescolanze straniere.
  • Fichte:
    • Tiene i discorsi alla Nazione Tedesca
    • Fonda il moderno sentimento della superiorità del popolo tedesco
    • Sostiene e alimenta l'idea di sacrificio per la patria

MOTI '20-'21

L'ordine di Vienna è messo in crisi del ciclo rivoluzionario 1820-1825 che deve il suo inizio.

a:- l'opposizione dell società segrete i cui obiettivi erano:- Ottenimento di una costituzione- Indipendenza- Unità nazionale- crisi economica e sociale

In Spagna:

  • Sul trono Ferdinando VII ripristina l'assolutismo
  • 1820 una guarnigione dell'esercito spagnolo deicide di dare vita ad un'insurrezione obiettivo: ristabilire la costituzione del 1812
  • All'insurrezione aderiscono anche i liberali che obbligano il re ad accordare le richieste e ad eleggere un nuovo parlamento
  • Il re emana una costituzione che riprende i principi liberali→ distinzione potere legislativo e esecutivo
  • 1822 la Quadruplice Alleanza, senza la Gran Bretagna, affida la repressione militare alla Francia Ristabilimento potere assoluto

In Portogallo:

  • 1820, gruppi di intellettuali e militari misero in atto una rivolta
  • Re Giovanni VI si trova costretto a concedere una costituzione su modello di quella spagnola
  • 1823 la Guarnigione Militare di Lisbona impone lo
Il re sospende la costituzione e riassume i suoi poteri assoluti Nelle due Sicilie: Rivolte guidate dagli ufficiali Morelli e Silvati L'opposizione liberale all'assolutismo si somma con l'insofferenza per il dominio borbonico → insurrezione indipendentista 1820 istituzione parlamento siciliano e ripristino della costituzione del 1812 Il re Borbone soffoca la rivolta 1821 l'esercito austriaco scende in sud Italia e sbaraglia le truppe fedeli alla costituzione I moti falliscono a causa della scarsa aderenza popolare e perché si sottovaluta la reazione delle potenze europee A Napoli: L'insurrezione ebbe come protagonisti gli intellettuali e i militari, guidati da Guglielmo
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Publisher
A.A. 2021-2022
11 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Aya0109 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Trento o del prof Blanco Luigi.