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COLEOTTERI FILLOFAGI
FAMIGLIA Scarabaeidae (Haplidia Etrusca, Anomala Juni, Melolontha o Maggiolino,
scarabeidi del noccioleto
Gli adulti sono defogliatori; le larve sono rizofaghe.
- Anomala e Haplidia presentano cicli annuali, mentre il maggiolino compie 1
generazione in 3 anni.
- Volo degli scarabeidi: maggiolino a maggio, anomala juni a giugno, haplidia etrusca a
luglio
CICLO: svernamento come adulti, che si nutrono di foglie. Dopo 15 giorni dallo
sfarfallamento si riproducono, ovidepongono nel suolo a 20 cm di profondità; le larve
rizofaghe si nutrono ai danni del palco radicale del nocciolo, per poi impuparsi nell’
inverno successivo ( ciclo annuale) o nella primavera del 3°anno per poi sfarfallare
(Melolontha)
DANNI: Distruzione di apparati radicali interi, morte delle piante.
MONITORAGGIO: In settembre-ottobre: valutare la popolazione larvale che si appresta
a svernare (trattamenti con granulari al terreno rari e poco efficaci). Alla ripresa
vegetativa: sondaggi nella rizosfera del 5% delle piante, per valutare l’entità della
popolazione larvale. SI= 2 larve/pt.
Durante il volo: SI= 2-3 adulti/pianta (soprattutto per Haplidia)
LOTTA
- AGRONOMICA: Erbai autunno vernini per alleggerire i danni sulle radici del
nocciolo (le larve sono indotte ad alimentarsi delle erbacee)
- CHIMICA:
A) LARVICIDA: controllo delle giovani larve con granulari al terreno + Controllo
biologico con nematodi entomopatogeni.
B) ADULTICIDA: Uso di lambda-cialotrina, clorpirifos-metile, fosmet, in post
allegagione durante i voli.
FAMIGLIA Chrysomelidae: Leptinotarsa decemlineata o Dorifora della Patata
CICLO 3 gen/anno incomplete. Sverna da adulto nel terreno; risale in superficie in
aprile-maggio con T° che deve raggiungere i 14°C alla profondità di svernamento.
Dopo un periodo di intensa alimentazione si hanno gli accoppiamenti e
l’ovideposizione (fino a 2000 uova /femmina). Il periodo larvale interessa il mese di
maggio e metà giugno, mentre i nuovi adulti si hanno in luglio e daranno vita ad una
generazione estiva che si sposterà sulle coltivazioni di melanzana.
DANNI: Della pianta rimane poco (fusti principali) dopo un forte attacco di adulti e
larve di dorifora.
MONITORAGGIO: esaminare, a partire dai primi stadi vegetativi, 50 piante/ettaro,
scelte a caso nell'appezzamento. Si predispone l’intervento se si riscontrano più di 25
ovature di dorifora.
LOTTA: Bacillus thuringiensis var. tenebrionis; lufenuron (ICI derivato dell’urea)
clorpirifos-metile e fosmet (ESTERI, abamectina (AVERMECTINA), clotianidin o
acetaprimid (NEONICOTINOIDI)
COLEOTTERI RIZOFAGI
FAMIGLIA ELATERIDAE – GENERE AGRIOTES (o ferretti)
CICLO: Svernano da adulti nel terreno; a marzo-aprile iniziano i voli di ovideposizione
alla ricerca di
terreni freschi ricoperti di vegetazione. Le larve, i famosi ferretti, schiudono a giugno e
attaccano
radici e tuberi per i 2-4 anni successivi fino a completare lo sviluppo.
CONTROLLO
Agronomico: evitare di irrigare in prossimità della raccolta, per ostacolare la risalita di
questi fitofagi; attuare rotazioni includenti specie non suscettibili.
Chimico: soglia d’intervento: 6 larve/mq, verificata mediante carotaggio del terreno in
presemina su almeno 10-15 punti/ha
FAMIGLIA CURCULIONIDAE – GENERE Otiorhynchus spp.
CICLO E DANNI: Svernano come larva in diversi stadi di sviluppo per via della scalarità
delle ovideposizioni. Specie particolarmente dannosa su fragola biennale su cui svolge
la sua unica gen./anno. I danni più gravi sono quelli causati dalle Larve mature che in
primavera scavano delle nicchie nella zona del colletto, all’interno del fusto, con
distruzione della pianta. L’attacco si manifesta a chiazze. Ovideposizioni da agosto a
settembre
CONTROLLO BIOLOGICO: Funghi entomopatogeni (Beauveria bassiana, Metarrhyzium
anisopliae, etc.), nematodi entomoparassiti possono controllare lo sviluppo delle
popolazioni a condizione che siano utilizzati su larve giovani in autunno.
L’oziorrinco attacca anche l’olivo: le foglie attaccate in questo caso presentano i
margini erosi con degli incavi a forma di mezzaluna.
COLEOTTERI CARPOFAGI
1) Curculio Nucum o Balanino del nocciolo
CICLO Sverna come larva nel terreno; si impupa in primavera. Gli adulti compaiono in
aprile-maggio; fase di alimentazione sulle foglie del nocciolo, prima dell’inizio
dell’attività di ovideposizione, da metà maggio a metà luglio. Le femmine forano il
frutto con il rostro e depongono un uovo a frutto. Le larve si alimentano per un mese;
la nocciola, ormai priva di ogni contenuto cade al suolo e le larve posso uscire
praticando un foro e usandolo come via d’uscita per poi impuparsi e svernare. Ciclo
anche poliennale (le larve possono compiere superpausa).
Danni: Gli adulti determinano una cascola di giovani nocciole, forandole con il rostro,
sia per alimentarsi che per ovideporre. Le larve divorano il seme. Perdite anche del
75% dei frutti
MONITORAGGIO: Per scuotimento al mattino di buon’ora; si usano teloni per
raccogliere gli adulti che cadono dalle piante. SI= 2-3 adulti/pianta.
Interventi: Insetticidi adulticidi che agiscono per contatto: chloriantraniprole, lambda
cialotrina ed etofenprox (PIRETROIDI), indoxacarb (DI RECENTE SINTESI). Nematodi
entomopatogeni sulle larve
2) Curculio Elephas o balanino delle castagne.
CICLO e DANNI: simile alla specie che attacca il nocciolo, però sfalsato di ca. 3
mesi: infatti gli adulti iniziano a comparire in settembre fino ad ottobre. Le femmine
di solito forano il riccio e Il pericarpo del seme con l’apparato boccale; quindi si
voltano e depongono un uovo nel foro scavato. Le larve si sviluppano a spese del
seme (anche più larve per frutto). completato il ciclo si interrano e svernano in una
cella pupale.
MONITORAGGIO: Alla raccolta: valutare il grado d’infestazione dei frutti
CAMPIONAMENTO: da luglio a settembre- inizi ottobre scuotere le piante al mattino
presto, affinché gli adulti cadano su un telone posto preventivamente al di sotto
della chioma.
INTERVENTO:
MECCANICO: raccolta e distruzione dei frutti con cascola prematura
AGRONOMICO: Evitare che le castagne rimangano a lungo in campo; sistemarle su
superfici cementate;
raccogliere e distruggere le larve che abbandonano i frutti
BIOLOGICO: nematodi entomopatogeni in primavera e in autunno.
COLEOTTERI ENTOMOFAGI
FAMIGLIA CARABIDAE: EX: CALOSOMA SICOPHANTA su lepidotteri defogliatori
forestali.
FAMIGLIA COCCINELLIDI: Sono predatori generalisti. La mobilità dei coccinellidi
rende difficile il mantenimento delle popolazioni introdotte con i lanci, a meno che
non si operi in coltura protetta adottando apposite barriere antinsetto. I contesti
applicativi di maggior rilievo sono il metodo propagativo e il metodo protettivo, che
possono fornire anche risultati di grande portata, tuttavia in casi specifici si ricorre
anche al metodo inoculativo.
COLEOTTERI XILOFAGI
FAMIGLIE BUPRESTIDAE E CERAMBICIDAE
ENDOSIMBIOSI: I microrganismi, ospitati nei ciechi gastrici, presiedono alla
digestione del legno, possedendo il corredo enzimatico necessario e nello stesso
tempo sono fonte di vitamine, steroli per gli stessi insetti.
1) CERAMBYX CERDO: Cerambice della quercia.
La larva si sviluppa all'interno del tronco e dei rami maggiori delle querce. Le
piante vecchie e malate vengono preferite. Scava grosse gallerie, del diametro di
alcuni centimetri ed impiega tre anni per compiere il suo completo sviluppo.
2) SAPERDA CHARCHARIAS O Saperda dei pioppeti
CIACLO: Completa il suo ciclo di sviluppo in due anni. Sverna allo stadio larvale
dentro al legno delle piante ospiti; il periodo di uscita degli adulti è abbastanza
ampio (da giugno a settembre). L'ovideposizione avviene in un pozzetto, scavato
con le mandibole, nel sottoscorza.
DANNI Attacco basale su piante giovani; distribuito lungo il fusto su pt di 4-5 anni.
Rottura di rami e piccoli fusti, con scadimento qualitativo del legno. Alterazioni
cromatiche e Sfogliatura del legno compromessa
Saperda Populea o saperda minore: attacca fusti di piccole dimensioni e rametti di
piante indebolite; risulta molto meno dannosa della saperda maggiora.
3) MONOCHAMUS GALLOPROVINCIALIS
Coleottero Cerambicide vettore di un Nematode xilofilo del pino. Se non vettore, la
sua presenza comporta benefici all’ambiente forestale (mobilizzazione di sostanza
organica + nutrizione delle larve su insetti scolitidi).
CICLO: 1 gen/anno. L’adulto emerge trasportando con sé i Nematodi e inizia a
nutrirsi sulla chioma del pino. Se la specie di pino è resistente, i nematodi non
attecchiscono; in caso contrario questi ultimi vengono inoculati tramite la
nutrizione del coleottero e si muovono verso le ferite sulla corteccia, dove iniziano
a nutrirsi dello xilema, causando deperimento e la morte dell’ospite vegetale. Nel
frattempo, gli adulti del cerambicide depongono le uova nella fessura della
corteccia, attraendo i nematodi distribuiti sul substrato. Nel caso in cui il pino fosse
già deperente il cerambicide può ovideporvi andando a trasmettere ulteriormente il
nematode. Le larve dell’insetto si sviluppano nel legno, e prima di impuparsi,
vengono raggiunti e infettati dalle larve durevoli del nematode che nel frattempo si
riproduce nutrendosi delle cellule del legno.
DANNO: DIRETTO (erosioni superficiali a rami e germogli) + INDIRETTO
(trasmissione del patogeno). In condizioni di deficit idrico e temperature estive
superiori a 24°C, dopo circa 3 settimane dall’ingresso si registrano i seguenti
sintomi, a partire da:
metà maggio - metà luglio: appassimento e ingiallimento degli aghi;
fine agosto - ottobre: disseccamento della chioma e morte della pianta. Il fogliame
bruno-rossiccio può rimanere sugli alberi morti fino all’estate successiva.
4) AROMIA BUNGII
CICLO e DANNO: Il cerambice cinese delle drupacee compie una generazione ogni
due anni e sverna come larva all'interno delle profonde gallerie scavate all'interno
dei tronchi dopo la schiusa delle uova; la loro presenza è segnalata dall'accumulo
di mucchietti di segatura, prodotta dalle stesse larve, alla base del tronco o sulle
branche.
LOTTA OBBLIGATORIA: Abbattimento immediato delle piante infestate o con
presenza di sintomi causati dall'insetto in questione, compreso asportazione e
distruzione delle radici.
CURCULIONIDAE SCOLYTINAE
SPECIE XILOFAGHE E XILIMICETOFAGHE. Gli scolitidi trovano un valido substrato
riproduttivo su piante sofferenti per varie cause (es. siccità) e sul materiale di
potatura o di schianto lasciato al suolo. Si sviluppano in piante sane,
stressate/deperenti o morte:
1) Le specie che attaccano piante in perfetto vigore vegetativo sono dette
PRIMARIE.
2) Altre, dette SECOND