Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Comando dpkg - Principali opzioni
-L - Sdei pacchetti che contengono un file corrispondente alla stringa passata come parametro. Le altre opzioni principali sono riportate in tab. 4.13. Al solito le istruzioni complete e tutte le altre opzioni sono descritte nella pagina di manuale.
Opzione Significato
- installa il pacchetto.
- -i rimuove il pacchetto.
- -r interroga il database per la presenza di un pacchetto.
- -l stampa i file contenuti in un pacchetto.
- -L ricerca i pacchetti che contengono un file.
- -S statostampa lo di un pacchetto.
- -s stampa informazioni su un pacchetto installato.
- -p stampa informazioni su un .
- -I .deb stampa il contenuto di un .
- -c .deb
Tabella 4.13: Principali opzioni del comando .dpkg
Benché ormai anche i risultino piuttosto usati, dato che sono diventate parecchie le.deb distribuzioni basate su Debian, la loro diffusione su Internet come file singoli è piuttosto ridotta. Questo avviene proprio perché praticamente da sempre costituisce soltanto la parte di basso dpkg livello del sistema di gestione dei pacchetti.
di Debian, per cui è piuttosto raro dover usare questo comando per installare un pacchetto. Come accennato infatti uno dei grandi vantaggi di questa distribuzione, e di quelle che usano lo stesso sistema di gestione, è costituito dalla interfaccia di alto livello costituita da APT, che permette di dimenticarsi completamente del problema delle dipendenze. I pacchetti Debian infatti sono stati organizzati fin dall'inizio per indicare in maniera coerente da quali altri pacchetti essi dipendono. Diventa così possibile richiedere l'installazione automatica non solo di un singolo pacchetto, ma anche di tutti quelli da cui questo dipende. Inoltre in genere i pacchetti vengono distribuiti direttamente via rete, con una modalità che permette il download automatizzato degli stessi. Il programma di gestione principale per i pacchetti Debian non è allora dpkg, ma apt-get, che serve appunto da front-end per tutto il sistema dell'Advanced Package Tool.È indicato come nuovo default, il comando apt
, che oltre a funzionare a riga di comando fornisce anche una interfaccia testuale semi-grafica. Dato che fornisce in sostanza un sottoinsieme delle funzionalità di aptitude
, parleremo prima di lui.
Per il corretto funzionamento del sistema di APT è fondamentale mantenere una lista delle necessarie fonti dei pacchetti (i repository) nel file /etc/apt/sources.list
. Le versioni più recenti di APT prevedono anche l'uso della directory /etc/apt/sources.list.d
dove si possono indicare fonti aggiuntive; in tal caso è sufficiente inserire in questa directory un file con l'estensione .list
e lo stesso formato di sources.list
, ed il suo contenuto sarà utilizzato come se lo si fosse incluso in quest'ultimo.
Il formato del file sources.list
prevede una serie di righe formate da campi divisi da spazi, ciascuna delle quali indica una fonte di pacchetti. Il primo campo indica il tipo di pacchetti.
4. Amministrazione
ordinaria del sistema 253presenti in quel ; originariamente i soli valori possibili erano deb
e deb-src
, per indicare repository pacchetti binari e sorgenti. Il sistema di APT però è stato portato anche su distribuzioni basate su RPM, sulle quali è possibile utilizzare per questo campo il valore .rpm
.
Il secondo campo è una URI per l’accesso al repository che indica la base del rispettivo archivio. Come accennato l’accesso può essere effettuato in modalità diverse, le principali delle quali sono indicate con le URI riportate in tab. 4.14, a cui dovrà seguire la opportuna specificazione della posizione del repository.
URI | Significato |
---|---|
file: | accede ai pacchetti posti in una directory locale (o anche remota se si usa NFS, vedi sez. 8.4.2). |
cdrom: | accede ai pacchetti su un CDROM, una voce di questo tipo deve essere creata con l’ausilio di .apt-cdrom . |
http: | un ordinario riferimento ad un sito web. |
ftp: | un ordinario riferimento ad un sito FTP. |
Principali formati delle URI usate in .sources.list
I campi successivi prevedono due diverse sintassi. La prima è quella in cui si specifica in un unico campo il pathname della directory in cui si trovano i pacchetti, così come viene vista relativamente alla base specificata con la URI del secondo campo. In questo caso il campo deve essere obbligatoriamente terminato dal carattere “/” per distinguerlo dall’altra sintassi. Si usa in genere questa forma per dei elementari in cui tutti i pacchetti sono stati inseriti in un repository una unica directory.
Nella seconda sintassi il terzo campo indica invece il nome associato alla versione della distribuzione che si sta usando. Per Debian è sempre possibile usare i nomi generici stable, testing ed unstable per indicare rispettivamente la versione stabile, quella di test e quella di sviluppo; a ciascuno di questi viene anche associato un nome proprio, che per è sempre sid per le altre varia da rilascio a rilascio.
A questo segue almeno un campo aggiuntivo che indica la sezione del repository a cui si vuole avere accesso; nel caso di Debian le sezioni sono tre e cioè "main", "contrib" e "non-free". Sia il nome della versione, che le sezioni in cui essa è divisa, dipendono dalla distribuzione; ad esempio con Ubuntu, al momento della stesura di queste note, la versione corrente è "lucid", mentre le sezioni utilizzate sono "main", "restricted", "universe" e "multiverse". Quando si usa questa seconda sintassi, che è quella usata di default per i repository ufficiali delle distribuzioni che usano APT, si fa riferimento a dei repository più strutturati, in cui i pacchetti sono opportunamente organizzati in opportune directory. Si noti anche come in nessuno dei due casi si sia fatto riferimento alla architettura hardware per la quale sono compilati i pacchetti binari; con la prima sintassi questo avviene perché i pacchetti specificati in quella forma non supportano l'uso di architetture multiple, per cuiSi deve avere cura di indicarne con pacchetti adatti alla propria. Nel secondo caso invece non è necessario perché la scelta dei pacchetti corretti viene fatta in maniera automatica.
In genere la configurazione di un sources.list si fa semplicemente aggiungendo le righe necessarie a /etc/apt/sources.list. L'unico caso che necessita di una cura particolare è quello relativo a Toy Story, i nomi vengono presi dai personaggi del film. La versione stabile è squeeze mentre quella di test è wheezy. I dettagli di tutto ciò vanno oltre lo scopo di questo testo, gli interessati possono consultare il capitolo 4 di DebSys.
4. Amministrazione ordinaria del sistema 253 pacchetti di un CDROM, in cui la riga di configurazione deve essere creata con il programma apt-cdrom, che si incarica di verificare il contenuto di un CD e generare una voce con le informazioni necessarie, che permette di evitare problemi qualora si cambiasse disco nel
lettore.In genere se si è installato il sistema da uno o più CD o DVD la relativa voce completa viene creata automaticamente in fase di installazione ed è necessario modificarla solo se si vuole usare altri supporti. Per l'uso del comando si può consultare la pagina di manuale, ma in generale tutto quello che c'è da fare è inserire il CD nel lettore ed eseguire apt-cdrom add
quando verrà richiesta l'installazione di un pacchetto dal CD sarà lo stesso a richiederne apt-get
l'inserimento nel lettore.
Si tenga presente che è possibile indicare anche diversi repository, sia per indicare fonti aggiuntive di pacchetti. Ad esempio nel caso di Debian oltre al repository dei pacchetti ordinari si usa indicare anche quello degli aggiornamenti, su cui vengono inseriti tutti i pacchetti rilasciati per chiudere bug di sicurezza, che è mantenuto centralmente dal security team del progetto. Si possono anche indicare più righe con i mirror degli stessi repository.
Per poter scaricare da diverse repository fonti gli stessi pacchetti in caso una non fosse raggiungibile. In quest'ultimo caso si tenga conto che la scansione avviene in ordine sequenziale, per cui è opportuno mettere prima quelle più vicine. Un esempio del file, tratto dalla versione presente (con l'installazione via sources.list rete) su una Debian Squeeze, è il seguente:
/etc/apt/sources.list_Squeeze_ # deb cdrom:[Debian GNU/Linux 6.0.0 - Official i386 NETINST Binary-120110205-14:34]/ squeeze main deb http://ftp.it.debian.org/debian/ squeeze main deb-src http://ftp.it.debian.org/debian/ squeeze main deb http://security.debian.org/ squeeze/updates main deb-src http://security.debian.org/ squeeze/updates main deb http://ftp.it.debian.org/debian/ squeeze-updates main deb-src http://ftp.it.debian.org/debian/ squeeze-updates main
Dove, sia per i pacchetti binari che per i sorgenti, è stato indicato un mirror italiano dei repository ufficiali di Debian, ed il speciale relativo agli.
aggiornamenti di sicurezza.apt-get
. Questo prende sempre come primo argomento una parola chiave che indica l'operazione da eseguire, seguito da eventuali altri argomenti, quando previsti. Si tenga presente che in generale, per evitare pericolosi intrecci, è possibile eseguire una sola istanza alla volta di apt-get
o di qualunque altro programma che operi sulla installazione dei pacchetti. Se pertanto apt-get
è già in corso una operazione sui pacchetti si bloccherà notificando che il sistema di gestione di APT è già in uso.
In generale il primo passo da fare per operare con apt-get
è eseguire il comando apt-get update
per scaricare una lista aggiornata di tutti i pacchetti disponibili. Sarà possibile poi installare un pacchetto qualunque con il comando apt-get install nomepacchetto
, dove il nome del pacchetto corrisponde alla prima parte (quella che precede il ".") del nome del pacchetto stesso.primo “ ”) del nome del file_che lo contiene. Il programma si incaricherà di effettuare automaticamente il download dellostesso e di quelli necessari per soddisfare eventuali dipendenze, per poi procedere ad installare4. Amministrazione ordinaria del sistema 255il tutto. Qualora si voglia reinstallare un pacchetto già installato, si dovrà aggiungere l’opzione.--reinstallIl comando gestisce anche eventuali conflitti, se ad esempio si cerca di installare un pacchettoche fornisce in maniera alternativa lo stesso servizio di un altro occorrerà prima rimuoverequest’ultimo. In questo caso, ed anche tutte le volte che è necessario installare altri pacc