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Opinione pubblica e elezioni rappresentative
Non tutte le opinioni si trasformano in opinione pubblica. Anzi, molto spesso le opinioni restano, per così dire, in uno Stato, in una condizione che sarebbe impreciso definire privata, perché hanno comunque un ruolo politico ma questo ruolo non avviene attraverso un'esplicita discussione in manifestazioni pubbliche. Il quadrante in basso a sinistra, in cui si incrociano i due concetti di opinione individuale e di élite, identifica una situazione che a prima vista può apparire un po' anomala, quella delle elezioni rappresentative. È chiaro che il circuito delle elezioni rappresentative riguarda anche altri concetti, tanti altri fenomeni, ma nel nostro caso, qui in particolare, ci interessa segnalarlo: perché? Perché molto spesso le elezioni avvengono in maniera silenziosa, avvengono cioè senza che le persone si diano la briga di manifestare, discutere apertamente, tanto è che qualcuno di loro sentito parlare.del concetto di maggioranza silenziosa, cioè del fatto che gran parte dell'elettorato, di fatto, si esprime non attraverso manifestazioni particolarmente visibili, come ad esempio discussioni animate o posizioni pubbliche, ma si esprime nel segreto dell'urna. In questo senso, il quadrante in basso a sinistra ci aiuta a capire e ricordare che il fenomeno della rappresentanza elettorale è un fenomeno che potrebbe fare a meno dell'opinione pubblica, nel senso che potrebbe, spesso, prescinderne. Le motivazioni elettorali possono riferirsi a una molteplicità di fattori, non sempre legati alla formazione di opinioni attraverso il dibattito pubblico: ad esempio, l'appartenenza di classe, la socializzazione politica, le posizioni ideologiche, l'interesse. In molti di questi casi, l'elettore può scegliere di delegare la rappresentanza delle proprie opinioni a un'élite partitica e/o parlamentare, piuttosto che partecipare attivamente al dibattito pubblico.Partecipare attivamente alla formazione di una opinione pubblica indipendente ed informata. Gli studi empirici sul fenomeno elettorale hanno mostrato inoltre che spesso gli elettori non hanno a disposizione le informazioni necessarie per compiere la propria scelta o non assumono i costi per la loro raccolta (ciò che Anthony Downs ha definito "ignoranza razionale"), esprimendo un voto superficiale o facendo riferimento a "euristiche", vale a dire a scorciatoie cognitive utilizzate come risposta alla complessità decisionale.
In una democrazia rappresentativa le elezioni rappresentano uno dei principali strumenti di partecipazione politica e di espressione delle opinioni. Ancora da valutare è però l'influenza dei mass-media sul comportamento di voto. Gli studi dei primi decenni del secolo scorso valorizzavano il ruolo dei media, ritenuti capaci di influenzare le opinioni dei cittadini come un "proiettile magico", secondo le parole di Lasswell.
Più di recente si è messa in discussione l'onnipotenza dei media nella formazione delle scelte di voto.
Opinione Pubblica 3
Ci troviamo in situazioni in cui tutti pensano che le elezioni prenderanno una certa piega perché il dibattito è stato quello, per le discussioni, magari per i processi. Poi, invece, quando si va a vedere il risultato del voto, si scopre che gli individui, autonomamente, hanno espresso le loro opinioni in modo diverso. Questo è importante proprio perché ci aiuta ad un lato a capire che le opinioni individuali sono importantissime in politica, ma non sempre finiscono nel grande calderone, nel magma, nel confronto dell'opinione pubblica, e al tempo stesso ci aiutano a mettere a fuoco l'altro quadrante, quello in basso a destra. Anche qui, le opinioni vanno a finire direttamente in scelte. Noi abbiamo scelto per questo quadrante, scelte politiche, policies, abbiamo scelto i due termini di policy e del referendum.
Perché in qualche modo i referendum sono una modalità di prendere decisioni, anche queste a partire dalle opinioni delle persone, senza dover necessariamente passare per il filtro della discussione. Secondo gli studi empirici di Butler e Ranney la pratica dei referendum sta crescendo in importanza e frequenza nelle democrazie occidentali, in risposta al declino del partito politico come attore di intermediazione fra stato e società. Il loro testo Referendum around the World costituisce uno dei più riusciti tentativi di offrire una casistica delle esperienze referendarie su scala globale. Anche in questo caso le discussioni pubbliche accompagnano sempre dibattiti referendari, ma poi, alla fine si va alla conta è la conta e una conta silenziosa cioè, in cui la volontà, l'opinione individuale può contare a prescindere dal dibattito. Questo è importante, perché uno dei problemi che in genere si hanno quando si parla di
opinione pubblica che sembra che stiamo un po' dappertutto, quindi che sia importantissima, che influenzi fenomeni, eccetera. Poi alla fine uno si domanda: ma come si fa a contarla? Come si fa a pesarla? Ed è uno dei problemi importanti per la democrazia. Proprio rispetto a questo problema dobbiamo sempre ricordarci che le opinioni contano, sia nel processo della rappresentanza elettorale, sia in quello diretto, più massificato dalla volontà referendaria, contano anche a prescindere dalla loro espressione in pubblico. Una volta chiarito questo, che possiamo affrontare i due quadranti superiori, che sono quelli Opinione Pubblica invece più direttamente centrali nella nostra discussione, perché là invece si, il pubblico cioè, lo si vede, ma si manifesta in modo molto diverso. Due fattori chiave rendono conto dello sviluppo e del consolidamento di un'opinione pubblica vigile: mezzi di comunicazione diffusi e pluralistici che fungano sia dafonti di informazione che datribuna per la discussione (media), e la scelta razionale degli individui come parametro basilare per il giudizio libero e responsabile (choice). È solo a partire dall'età dell'illuminismo che si può parlare propriamente di opinione pubblica. Lo sviluppo dell'opinione pubblica è legato ad una particolare struttura dei mass media che ne garantisca l'autonomia. Giovanni Sartori chiama tale configurazione "un sistema di comunicazioni di massa a struttura policentrica e controbilanciante, nel senso che non è dominata da una voce sola" (Democrazia). In questo caso, infatti, a differenza di quanto avviene nei regimi totalitari, le comunicazioni di massa non si sovrappongono agli strumenti di socializzazione e di propaganda di Stato e non si rivolgono costantemente alla mobilitazione delle masse. La pluralità e il policentrismo dei mezzi di informazione è, dunque, uno degli elementi costitutivi.dai media di massa e infine le opinioni dei cittadini comuni. Secondo Deutsch, le opinioni delle élite hanno un ruolo dominante nella formazione dell'opinione pubblica, poiché sono considerate più autorevoli e influenti. Tuttavia, è importante sottolineare che il concetto di opinione pubblica non è univoco e può variare a seconda del contesto storico, politico e culturale. Alcuni studiosi sostengono che l'opinione pubblica sia un'entità collettiva e razionale, in grado di influenzare le decisioni politiche, mentre altri la considerano una costruzione sociale e manipolabile. In ogni caso, l'opinione pubblica svolge un ruolo fondamentale nelle democrazie moderne, poiché rappresenta il punto di incontro tra i cittadini e il potere politico. È attraverso l'opinione pubblica che i cittadini esprimono le proprie preferenze, valutano le azioni dei governanti e partecipano al dibattito politico. In conclusione, l'opinione pubblica è un concetto complesso e sfaccettato, che coinvolge diversi attori e processi. È un elemento centrale delle democrazie moderne e rappresenta uno strumento di controllo e partecipazione dei cittadini alla vita politica.deterioramento della qualità dell'informazione a causa della diffusione di notizie false e della manipolazione dei media. Nel quadrante in basso a sinistra, invece, troviamo il ruolo delle opinioni dei leader. Questi leader d'opinione, che possono essere politici, intellettuali o influencer, hanno un grande potere nel plasmare l'opinione pubblica. Le loro posizioni e le loro idee influenzano le scelte e le decisioni del pubblico. Infine, nel quadrante in basso a destra, abbiamo le convinzioni del demos, cioè del popolo. Le opinioni e le credenze della gente comune sono importanti perché rappresentano la volontà e i desideri della maggioranza. Tuttavia, queste convinzioni possono essere influenzate dai media e dai leader d'opinione. In conclusione, la formazione dell'opinione pubblica è influenzata da diversi fattori: i media, i leader d'opinione e le convinzioni del popolo. È importante essere consapevoli di questi fattori e cercare di valutare in modo critico le informazioni che ci vengono fornite.fenomeno che diventerà sempre più decisivo nella formazione dell'opinione pubblica, e cioè insieme con la sua massificazione cresce il peso degli strumenti di misurazione dell'opinione pubblica perché in fondo se riflettiamo un limite dell'opinione, chiamiamola culturalmente informata, è difficile capire quanto l'articolo di quell'importante editorialista veramente rifletta gli orientamenti di chi, di quante persone? Di fronte a questo tipo di domanda che dal punto di vista della teoria democratica non è una domanda rilevante, non basta dire: c'è libertà di opinione, ma diventa importante capire quanto veramente un'opinione pesa rispetto a un'altra. ecco perché noi troviamo che in questo quadrante in alto a destra, l'incontro fra opinione pubblica e masse avviene all'insegna di due parole, uno sono i sondaggi, sondaggi che crescono in maniera sempre più significativa.esponenziale di pesone negli ultimi cinquant'anni; l'altro il concetto di agenda setting. Vuol dire che sempre più nell'orientare le scelte dei governanti, ci si basa sui sondaggi. I sondaggi diventano uno strumento utilizzato non solo per influenzare, ma anche per catturare i mutamenti nell'opinione. Tuttavia il sondaggio resta sospeso a metà, in bilico fra direttismo e manipolazione. Se per alcuni i nuovi strumenti di rilevazione delle opinioni rappresentano un'occasione per ascoltare la cittadinanza in tempi rapidi, la scelta dei temi e la costruzione strategica delle domande dei sondaggi costituiscono però anche una tecnica efficace per plasmare le preferenze dei cittadini. I sondaggi possono produrre, ad esempio, l'effetto identificato da Elisabeth Noelle-Neumann con il bandwagon, che è con