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Farmaci antiproliferativi
La quasi totalità dei farmaci antiproliferativi è attiva
su cellule in ciclo, pur avendo un’attività su cellule in
G0 e differenziate.
Si distinguono
• Farmaci ciclo non-specifici
• Farmaci ciclo specifici
a) fase specifici (antimetaboliti, antibiotici
antitumorali)
b) fase non-specifici
Razionale all’uso della chemioterapia
• In una popolazione cellulare omogenea e per un farmaco che
agisce in modo esponenziale esiste un rapporto diretto tra
numero di cellule presenti in una neoplasia e possibilità di
guarigione.
• In popolazioni eterogenee il successo terapeutico dipende dalla
quota di cellule resistenti.
• L’ipossia costituisce un fattore importante in quanto
contribuisce alla resistenza.
• Le potenzialità di un farmaco dipendono dalla possibilità che il
farmaco entri a contatto con il tumore ad una dose tumoricida e
per un tempo adeguato (ruolo della vascolarizzazione,
dell’assorbimento, della dose e degli intervalli, delle fasi del
ciclo cellulare e dello schema di somministrazione).
Meccanismi di citodistruzione
1. Farmaci citotossici
2. Farmaci citostatici
• Necrosi: è dovuta a danno fisico alle cellule e
rappresenta un processo passivo che coinvolge
numerose cellule ed il tessuto circostante.
• Apoptosi: processo selettivo che richiede
consumo di energia e sintesi di nuove proteine e
che porta ad una trasformazione morfologica della
cellula.
La maggioranza dei farmaci citotossici
agisce inducendo apoptosi.
Principio della distruzione frazionata
• Studi di Skipper e Schabel su un modello
animale di leucemia murina
• La sopravvivenza degli animali è inversamente
proporzionale al numero di cellule inoculate o
sopravviventi dopo la terapia.
• La distruzione cellulare da parte dei farmaci
antiblastici segue la legge cinetica di primo
ordine, cioè una determinata dose di farmaco
distrugge una frazione costante di cellule e non
un numero fisso di cellule (log-kill)