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DNA

­capacità di metastatizzare

Crescita neoplastica

tendenzialmente si attiva molto pi ù spesso il ciclo cellulare nelle cellule

neoplastiche.

Caratteristiche crescita tumorale :

1.immortalità delle cellule trasformate (muoiono per necrosi, non per apoptosi)

2.riduzione dell'inibizione da contatto

3.ridotta inibizione da contatto sulla divisione cellulare

4.perdita della necessit à di ancoraggio

Nei tumori solidi il r itmo di crescita non è esponenziale bens ì è gompertziano.

Infatti solo inizalmente la crescita è esponenziale.

FASI DEL PROCESSO DI METASTATIZZAZIONE

fase 1: distacco della cellula tumorale del tessuto di appartenenza (r idotta

espressione di molecole adesive dette caderine)

fase 2: la cellula tumorale che si è disgregata dalla massa tumorale è nelle

condizioni di disgregare la matrice extracellulare (attraverso enzimi

proteolitici) e migrazione f ino ai vasi

fase 3: arresto della cellula neoplastica nel letto capillare dell'organo bersaglio

(attraverso molecole come integrine, molecole adesive leucocitarie)

fase 4: crescita delle cellule neoplastiche nell'organo bersaglio (importanti i

fattori di crescita)

Modalità di dif fusione dei tumori

un tumore diffonde per dif fusione continua o locale oppure per propagazione a

distanza.

Le cellule neoplastiche si propagano a distanza attraverso 3 vie di diffusione:

via linfatica, via ematica, via endocavitaria.

Il tumore tende a inf iltrare e diffondersi per continuit à gli organi che ne sono

adesi o circostanti. Vi sono per ò fattori che influenzano le sedi di diffusione:

sede della neoplasia, istologia (sarcomi, adenocarcinomi, linfonodi

regionali,carcinomi spenocellulari), reattivit à immunitar ia.

Le metastasi linfonodali tendono a essere pi ù caratteristiche nei carcinomi. Le

cellule giungono al seno marginale di un linfonodo attraverso i linfatici

afferenti seguendo la corrente della linfa. La tendenza al superamento della

capsula linfonodale dipende dall'isotipo tumorale.

PREVENZIONE

.prevenzione primaria : r imozione dell'esposizione a un fattore di rischio prima

che il tumore insorga e assumere comportamenti o far maci che r iducono la

probabilità di comparsa dei tumor i

.prevenzione secondaria: per mettere una diagnosi di tumore in fase pre­

sintomatica in modo che gli interventi terapeutici disponibili per mettano la

guar igione

SCREENING : ha l'obiettivo di ridurre la mortalit à per una patologia.

Non è un test diagnostico, con lo screening non si fa diagnosi di tumore!

L'oggetto: la popolazione

Scopo: è la riduzione della mortalit à per un determinato tumore

Condizioni: deve esserci un'elevata frequenza della malattia, un'elevata

mortalità per la malattia, la disponibilit à di un test per la diagnosi precoce,

l'accettabilità da parte della popolazione, la

disponibilità di trattamenti in grado di modificare la storia della malattia,

r isorse economico­organizzativo.

Valutazione: controllo dei risultati ottenuti (costi/benefici)

Benef ici attesi: riduzione mortalit à, riduzione dei costi per trattare la malattia

in stadi precoci, riduzione di invasivit à degli interventi terapeutici

Costi attesi: aumento dell'ansia da parte delle persone, aumento dell'incidenza

della malattia, allungamento del periodo di malattia per alcune persone, costi

organizzativi.

Il caso in cui anticipare la diagnosi non ci modif ica la storia naturale della

malattia LEAD TIME

Prevenzione serena : è il programma di diagnosi per il tumore dell'utero, della

mammella e del colon­retto. Bisogna fare pap­test, mammografia,

sigmoidograf ia, esame del sangue occulto nelle feci.

Prevenzione terziaria : consiste nel limitare i danni

DIAGNOSI DEI TUMORI

Si basa su concetto di malattia, di infermit à e di situazione ambientale.

La malattia riguarda esclusivamente gli aspetti patologici legati a una sede

tumorale, l'infer mità riguarda la persona in genere.

L'infermità sono i segni e i sintomi percepiti dal paziente trasmessi a chi

assiste il pz, come conseguenza della malattia.

Fondamentale nel discorso della diagnosi è la situazione ambientale, cio è il

contesto in cui l'individuo si trova.

Il processo diagnostico : tutti gli atti che vengono compiuti per definire la

malattia, per individuare la classe o il gr uppo della malattia del paziente in

modo che facendo rifer imento alla nostra esperienza precedente, possiamo

mettere in atto i provvedimenti clinici che siamo in grado di eseguire e che il pz

è disposto ad accettare il suo stato di salute.

Classif icazione TNM

indaga il tumore (T), lo stato dei linfonodi (N), e le metastasi (M).

La scelta del tipo di indagine, della sequenza delle indagini e delle modalit à di

esecuzione va concordata tra il medico clinico e lo specialista esperto del mezzo

diagnostico che si vuole utilizzare.

Spesso in campo oncologico, processo diagnostico e interventi terapeutici si

intersecano. È indispensabile che ogni “attore” collabori con l'altro al fine di

garantire accuratezza diagnostica e correttezza terapeutica.

In tutto ciò, il r uolo dell'infer miere è importante per la preparazione all'esame

e l'assistenza prima e dopo l'esame stesso. In particolare si occupa della

somministrazione di farmaci, valutazione accessi venosi adeguati,

somministrazione eventuali mezzi di contrasto, digiuno se prescr itto, protesi

gioielli e vestiti, controllo del dolore e dell'ansia, mettere insieme la

documentazione necessaria af f inch è segua il pz nel suo iter diagnostico.

L'impostazione diagnostica deve essere impostata nel rispetto dei costi

biologici, economico­organizzativo.

L'accuratezza diagnostica viene misurata attraverso due parametri: la

specif icità e la sensibilit à. La sensibilità è la percentuale di r isposte positive in

una popolazione composta di soli individui malati. La specificit à invece è la

percentuale di risposte negative in una popolazione di soggetti sani.

L'ef f icienza è la percentuale globale delle r isposte corrette positive e negative

ottenute in tutti i soggetti esaminati.

Il valore predittivo di un r isultato + : VP+= VP/ (VP+FP) x100

Il valore predittivo di un r isultato ­ : VP­= VN/ (VN+FN) x100

il valore predittivo è la dimensione della capacit à di un test diagnostico di

def inire i ver i malati e i veri sani.

Raggi x : radiograf ia convenzionale (rx,mammografia,urograf ia ecc)

Risonanza magnetica: non usa radiazione ionizzanti, impiega campi magnetici,

è in grado di evidenziare le differenze tra i tessuti molli.

Ecograf ia: dipende molto dall'operatore. Permette l'esecuzione di biopsie mirate

o altri interventi terapeutici, non deter mina danni all'organismo.

Recentemente sono stati introdotti mezzi di contrasto anche per l'ecograf ia che

per mettono una migliore caratter izzazione delle immagini.

L'ecograf ia correlata all'endoscopia ci per mette di fare esami pi ù accurati.

Diagnostica Radioisotopica : PET , si somministra il fluorodeossiglucosio cio è

uno zucchero che diventa reattivo, si lascia trascor rere del tempo e poi con la

gamma camera andiamo a leggere le immagini delle porzioni del nostro

organismo che captano maggiormente questo zucchero.

Endoscopia: con str umenti a f ibre ottiche si possono vedere alcuni organi.

Esempi sono la broncoscopia, colonscopia, laparoscopia, coledocoscopia,

EGDS... è correlabile all'ecograf ia.

MAR CATORI TUMORALI (Markers neoplastici)

molecole o prof ili molecolari rilevabili a livello dei liquidi biologici o dei

tessuti che segnalano la presenza, lo sviluppo o l'evoluzione di una neoplasia.

I marcatori tumorali non devono essere considerati diagnostici!

Esprimono solo una probabilit à della presenza di una neoplasia. Importante

oltre che il valore è l'andamento temporale (come sta andando la terapia)

Sono utili nel monitoraggio di pazienti durante il trattamento.

FATTORI PROGNOSTICI

serie di caratteristiche che condizionano l'approccio terapeutico al paziente,

possono essere legati al tumore, al paziente o al trattamento e poi sono

considerabili alcuni indicator i che ci danno un'idea dopo il trattamento.

CLASSIFIC AZIONE IN STADI

è un metodo per descr ivere obiettivamente lo stato di una neoplasia in vari

momenti temporali.

È un rapporto all'evoluzione del tumore.

Essa permette:

.descrizione precisa dell'estensione della malattia

.aiuta il clinico nella pianif icazione terapeutica

.for nisce indicazioni prognostiche

.assiste nella valutazione dei risultati terapeutici

.facilita lo scambio di info tra centri

.per descrivere la neoplasia è necessar io il Granding e la sua estensione

Granding : l'estensione anatomica iniziale

Stadiazione radiologica: tac e rm

Stadiazione clinica

Stadiazione chirurgica

Il T (tumore) N (linfonodi) M (metastasi) è la base della classificazione

tumorale. È una classif icazione preterapeutica, ed è quella più utilizzata per i

tumori solidi, però ce ne sono alcuni che sfuggono da questa classificazione;

carcinoma ovarico e neuroblastoma.

La classif icazione post chirurgica è la pTNM, basata sui dati obiettivi.

PRIN CIPI DI TERAPIA DEI TUMORI

Concetti di base

.terapie locali

.terapie sistemiche

.programma terapeutico

Organizzazione dei servizi

.gr uppi multidisciplinari (GIC)

.centro accoglienza servizi (CAS)

.gestione dell'ammalato

Ruolo dell'infermiere

.valutazione dell'ammalato

.somministrazione delle terapie

Il percorso più comune di un oncologo: vi è la comparsa di un segno/sintomo che

porta ad accertamenti di tipo radiologico/str umentale e a loro volta

citologico/istologico e viene fatta la diagnosi e si studia la malattia, a sto

punto si propone al pz un piano di tipo terapeutico. Vi è anche il caso dello

screening, e porta a una diagnosi in fase presintomatica.

Fatta la stadiazione si divide in METASTATICHE e NON METASTATICHE;

si scopre se è resecabile o non la malattia; se non è resecabile si r icorre alla

chemio, radio, terapia or monale o immuno terapia. Se è resecabile si cerca di

capire se il pz è operabile o no, se non è operabile a causa del quadro clinico in

generale, si ricade nella situazione precedente; se è operabile si ricorre alla

chirurgia ma può non essere il primo approccio.

Equipe oncologica

­oncologo

­chirurgo

­radioterapista

­infermiere

­f isiatra

&sh

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
26 pagine
SSD Scienze mediche MED/06 Oncologia medica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher silviatoma di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Oncologia clinica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Piemonte Orientale Amedeo Avogadro - Unipmn o del prof Rossi Davide.