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ODISSEA

L’Odissea e L’Iliade

L’Odissea, datata all’VIII sec. a.C., contiene spezzoni di Iliade e presuppone la lettura dell’Iliade

(riprende molti personaggi e fa costante riferimento a vicende dell’Iliade) e ne è l’epilogo.

ES: Libro 4, vv.

In questo episodio Telemaco si trova alla corte di Menelao e durante un banchetto Elena

riconosce Telemaco e gli narra una vicenda del padre svoltasi a Troia. Gli narra di quando Ulisse

riuscì a penetrare nella città di Troia vestito da mendicante per trovare informazioni sui progetti

dei nemici. Elena fu l’unica a riconoscerlo e promise di non fare la spia ai Troiani e si fece dire

tutti i piani dei Greci.

Questo è un altro esempio di un episodio che rimanda all’Iliade!

La poesia dell’Odissea è tuttavia diversa rispetto a quella dell’Iliade: è completamente diversa

per tema e struttura!!!

NOSTOS

Tema: = ritorno

 Nostoi

L’opera appartiene ai poemi , i poemi greci del ciclo epico che descrivevano il ritorno

degli eroi achei in patria dopo la distruzione di Troia. È infatti il poema del dopo-guerra.

Tutti gli eroi greci nel loro ritorno a casa trovano varie insidie e l’Odissea narra appunto le

vicende del ritorno di Ulisse.

Nel poema troviamo tuttavia anche i racconti dei ritorni di altri personaggi: viene presentato il

tragico ritorno a casa di Agamennone, il quale trovò la morte dalle mani della moglie e

dell’amante Egisto. Anche Menelao racconterà il suo viaggio di ritorno presso Sparta, che durò

ben 7 anni.

Struttura

L’organizzazione dell’Odissea è uguale a quella dell’Iliade: i poemi sono entrambi composti da

24 libri. L’Odissea è tuttavia profondamente diversa dall’iliade nella sua costruzione. L’Iliade è

semplice e luttuosa, con una trama unica (l’ira di Achille), mentre l’Odissea presenta una trama

complessa. La narrazione non è lineare, non viene offerta in sequenza cronologica, ma Omero

adopera anticipazioni e flashback per presentare il ritorno di Ulisse.

Il poema è suddivisibile in 3 grandi sezioni:

Libri I-IV:

Telemachia, Telemaco, sotto consiglio della dea Atena, parte per Pilo e Sparta ad incontrare i re

Nestore e Menelao. Vuole infatti chieder loro notizie del padre scomparso.

Presenta la situazione di Itaca, dove, in assenza del re Ulisse, i proci (pretendenti), ossia i re

delle città vicine, aspirano alla mano di Penelope considerando Ulisse già morto. Si trovano tutti

presso la reggia di Ulisse e compiono tracotante e gozzoviglie.

In questa sezione Ulisse è fisicamente assente ma il pensiero verso l’eroe è costante in tutti i

libri. Già sin dai primi versi il poeta chiede alla Musa di narrare le vicende di Ulisse, dell’uomo

che “di Troia la sacra rocca distrusse”.

Libri V-XII:

Ulisse prende il posto di protagonista, dapprima come ospite-prigioniero della ninfa Calipso

(presso l’isola di Ogigia), poi in navigazione su una zattera con la quale arriverà presso Scheria,

l’isola dei Feaci. Qui viene ospitato dal re Alcino e Ulisse narra le sue avventure precedenti

all’arrivo sull’isola di Calipso.

Libri VIII-XII: in questi libri è Ulisse stesso a raccontare in prima persona le vicende del suo

viaggio attraverso un lungo flashback! Costruisce egli stesso l’Odissea, condensata in soli 4

libri!

Libri XIII-XXIV: 1

Sono dedicati al ritorno a Itaca e alla riconquista di Ulisse della sua reggia. Itaca non è in mano

al figlio Telemaco ma è nelle mani dei Proci, i pretendenti di Penelope che aspirano al

matrimonio e al potere sull’isola.

Ulisse arriva a Itaca come un vero Nessuno, trasformato da Atena in un mendicante. È in

questa parte del poema che si succedono le scene di riconoscimento e mancato

riconoscimento!!!

Ulisse

 polutropos

Il poema è sfaccettato come il suo protagonista: Ulisse è , “dai molti lati”, e

polumetis , “dalla mente piena di molti accorgimenti”.

Ulisse non possiede una sola caratteristica positiva o negativa, ma è un eroe complesso, un

essere umano a tutto tondo con le sue varie sfaccettature!

Ulisse nell’Iliade non è il protagonista, ma emerge come essenziale in varie situazioni: è lui che

in un famoso discorso evita lo sfaldamento dell’esercito greco ed è soprattutto lui che porterà i

Greci alla vittoria con l’idea del cavallo. Nell’Odissea è finalmente protagonista, dove narra il

suo ritorno. È fin dall’inizio eroe dal “multiforme ingegno”, che conosce il mondo e l’animo degli

uomini. È sottoposto a avventure strabilianti che da una parte patisce, dall’altra non rifiuta e

persino, ricerca.

Ulisse è un uomo dotato di grade senso politico e di non indifferenti qualità diplomatiche,

maestro di eloquenza, dall’ingegno pronto e astuto (è infatti protetto fin dal principio da Atena,

dea dell’intelligenza), valoroso e crudele quanto basta in guerra. Ma è soprattutto un uomo che

non si lascia mai andare agli impulsi passionali, ma riflette, presta attenzione; preferisce l’uso

della parola e mira al fine della sopravvivenza e della vittoria. L’Ulisse dell’Odissea è diverso da

quello dell’Iliade: in questo poema è astuto, pronto a mentire pur di salvare se stesso e i suoi

compagni, con il pensiero fisso a salvarsi la pelle e a tornare a casa.

È l’eroe dell’esperienza umana, dell’intelligenza, della conoscenza e della

sopravvivenza!

Ulisse è un uomo che deliberatamente ha scelto il destino umano: l’ha preferito all’immortalità.

È un uomo e come tal vuole raggiungere il suo fine, il ricongiungimento con la sua donna. È

questa la cosa più importante per l’ethos dell’Odissea: l’unione tra marito e moglie, il

ricongiungimento con la donna, con il figlio e con il padre. È questo il significato della

similitudine del naufrago del letto d’ulivo: lui è lei e lei è lui allo stesso tempo!

Lo sviluppo del personaggio è complesso: appare sin dall’inizio come Uno, Nessuno, e

Centomila!!

Le tentazioni e prove

Durante tutte le sue avventure Ulisse è tentato in maniera differente dai vari mostri che

incontra. Possiamo parlare di vere e proprie prove alle quali sono sottoposte il suo essere e la

sua coscienza. In queste prove vengono messe alla prova la sua pazienza, l’intelligenza e

l’astuzia. Nessuna tentazione tuttavia è sufficiente per tentarlo totalmente, neanche la ninfa

Calipso che arriva a offrirgli l’immortalità.

Nel mito antico Ulisse è proprio l’eroe che è in grado di superare tutte le prove: Ulisse è il primo

methis

eroe dell’intelligenza nella cultura occidentale, dotato di un’intelligenza astuta, !

Methis uthis

: me + this = NON ALCUNO = = NESSUNO!!!!

Methis e uthis sono legati tra di loro: Ulisse possiede la capacità di essere uno (lui stesso),

nessuno (come nell’episodio di polifemo) e centomila (poiché ha una mente sfaccettata ed è

capace di creare varie identità a dipendenza delle situazioni).

Mangiatori di Loto (Lotofagi) 2

Ulisse scopre che mangiando i fiori di loto si cancella la memoria. L’oblio è una tentazione

molto forte per chi è lontano da casa per decenni.

I mangiatori di Loto rappresentano la tentazione suprema dell’oblio!

Polifemo

Quando giungono sull’isola dei Ciclopi i suoi compagni non vogliono sbarcare, poiché

spaventati dalle precedenti esperienze. Ulisse però desidera ad ogni costo scendere sulla terra

ferma per perlustrare l’isola.

Ulisse è si un eroe che vuole tornare a casa, ma non rifiuta mai la conoscenza di luoghi e

costumi ignoti.

Nell’episodio dell’accecamento di Polifemo emerge l’arguzia e la preveggenza di Ulisse: quando

decidono di scappare Ulisse capisce che non possono uccidere direttamente il ciclope poiché

nessuno di loro riuscirebbe poi in seguito a far rotolar via il masso che funge da porta. Capisce

che bisogna tener vivo il ciclope e allora opta per accecarlo. Decide quindi di offrirgli del vino

(bevanda mai bevuta prima dal gigante) e di farlo ubriacare. Solo così, mentre lui dorme, lui e i

suoi compagni possono accecarlo con un bastone ardente. Altri stratagemmi molto astuti

utilizzato da Ulisse sono il fatto di presentarsi come “Nessuno” a Polifemo e il legarsi sotto il

ventre delle pecore per sfuggire al gigante.

Il confronto con Polifemo è lo scontro con l’inumano, il mostro, il cannibale. Emerge in

questo episodio l’arguzia e la preveggenza di Ulisse.

Questo episodio determina l’ira di Poseidone, il quale perseguiterà Ulisse per tutto il poema

dato che gli ha accecato il figlio Polifemo. È Poseidone che determina il lungo errare per mare di

Ulisse.

Per concedere il ritorno a casa Zeus deve attendere il momento in cui Poseidone si trova ad

un banchetto presso gli Etiopi. Nel frattempo organizza un concilio tra gli dei e decide di

mandare Ermes presso Calipso per ordinarle di lasciar partire Ulisse. Poseidone di ritorno dagli

Etiopi si accorge che Ulisse sta navigando verso casa e vedendolo scatena una forte tempesta

alla quale Ulisse scampa solo per la sua capacità a nuotare, per il fatto che si trova vicino alla

terra dei Feaci e per il prezioso aiuto di una ninfa.

Circe e Calipso

Rappresentano entrambe la tentazione carnale, sessuale, poiché molto attraenti e inoltre Circe

è una maga e Calipso una ninfa, detentrici entrambe di una conoscenza superiore rispetto ai

mortali che è anch’essa fonte di tentazione per Ulisse.

Calipso

Calipso è forse la più grande tentazione alla quale deve resistere Ulisse dato che gli offre

l’immortalità se avesse deciso di rimanere con lei per sempre. Anche in questa occasione

Ulisse riesce a rifiutare poiché il desiderio di tornare a casa per rivedere la patria, la moglie e il

figlio è troppo grande oppure per la sua incontrollabile fedeltà al proprio essere uomo, per

rigetto della divinità.

Scilla e Cariddi

Sono mostri collocati secondo la leggenda nello stretto di Messina. I due mostri uccidono tutti i

compagni di Ulisse meno il protagonista, che riuscì a salvarsi poiché non è stato colpevole del

ratto delle vacche del Sole.

Sirene

Nell’antichità le sirene non erano rappresentate come al giorno d’oggi: erano degli orridi

uccellacci con il volto di donna che stavano appollaiate sul

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
7 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/02 Lingua e letteratura greca

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher DavideLettere di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura greca e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Ca' Foscari di Venezia o del prof Boitani Pietro.