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Il legame tra l'infiammazione, le cellule adipose e muscolari nell'obesità

Alfa e PAI - Questo non viene clinicamente osservato con un aumento della PCR. Infatti, l'obesità è prima di tutto uno stato infiammatorio in cui a lungo termine si sviluppa l'insulino-resistenza. Qual è il meccanismo che collega il cross-talk tra le cellule adipose e muscolari con l'infiammazione? Con l'aumento del volume e del numero delle cellule adipose, abbiamo un proporzionale aumento delle adipocitochine, soprattutto dell'IL-6, che promuove l'infiammazione. Nel processo di espansione delle cellule adipose, si verifica un richiamo chemiotattico di macrofagi che rilasciano TNF-alfa, contribuendo all'infiammazione. Il TNF-alfa viene rilasciato sia dai macrofagi che dalle cellule adipose in espansione. L'IL-6 e il TNF-alfa si legano ai recettori presenti sulla membrana delle cellule muscolari, innescando una cascata di attivazione di proteine citoplasmatiche junk-stat, che a loro volta attivano fattori trascrizionali, promuovendo l'espressione di altre proteine trascrizionali come sok3.

che interagisce con AKT. AKT blocca la fosforilazione del 3-fosfatidil-inositolo che è responsabile della casca enzimatica che porta alla traslocazione sulla membrana plasmatica del trasportatore GLUT4. Quindi AKT blocca l'entrata del glucosio nella cellula. Questo si traduce al livello macroscopico in insulino-resistenza e contemporaneamente in iperinsulinemia. Epidemiologia: È una patologia ad alta incidenza soprattutto nei paesi occidentali. Secondo l'OMS l'aumento della prevalenza di questa patologia è una vera e propria epidemia. La popolazione in Italia con obesità è intorno al 10% anche se sarebbe un dato sottostimato. L'obesità aumenta il rischio di insorgenza di altre patologie:
  1. Diabete mellito
  2. Iperuricemia
  3. Dislipidemie
Classificazione: Ne troviamo diversi tipi:
  • Eziologica:
    • Primaria
    • Secondaria: da altre patologie come il sdr di Cushing, deficit di GH, ipopituitarismo, ipotiroidismo, ipogonadismo, sdr dell'ovaio policistico, insulinoma
malattie genetiche come sdr di prader-willi, laurance-moon-breld, (mono o poligenetica) moderata (tra 30 e 34), severa (tra 35 e 39) e grave (>40), può essere androide = obesità centrale ---> grasso viscerale e previscerale che aumenta il rischio di malattie cardiovascolari e metaboliche, ginoide = il grasso si concentra in sede gluteo-femorale ----> grasso sottocutaneo e di solito grasso iperplastico aumenta il rischio di varici, artrosi, linfedema, osteoartriti o intermedio. iperplastica protettiva per gli insulti esterni o ipertrofica, la cellula adiposa aumenta di volume immagazzinando acidi grassi fino a quando satura non dirotta i grassi verso gli altri organi ----> fenomeno lipotossicità; di solito però l'obesità conclamata è una forma mista. L'obesità è una patologia multifattoriale causata dallo squilibrio della spesa.

energetica e dell'introitocalorico. In rari casi è determinata da geni maggiori, la cui mutazione causa obesità nell'uomo e questi geni sono leptina, POMC e pro-ormone convertasi e altri. Nella maggior parte dei casi è insieme della predisposizione genetica e dei fattori ambientali-culturali a generare obesità. La predisposizione genetica in questo caso fa riferimento alla teoria dei genotipo risparmiatore cioè esistono individui con un set genetico che gli permette di accumulare efficientemente tessuto adiposo e di consumare poco. Attraverso studi sappiamo che la suscettibilità a diventare obesi è associata a vari polimorfismi di geni come gherlin, ADRB3, del DNA mitocondriale, APOE, TGFbeta-1, ENPP1 e CART.

Per quanto riguarda i fattori ambientali:

  1. Dieta squilibrata povera di fibre e di carboidrati ma ricca di grassi che fa diminuire il senso di sazietà verso fibre, carboidrati e lipidi e rendono i cibi più appetibili
Sedentarietà e poco esercizio fisico 3. Farmaci antipsicotici, antidepressivi, gluco-corticoidi, insulina e sulfoniluree 4. Fattori psicologici: non solo i soggetti obesi hanno frequentemente un disturbo del comportamento, ma hanno un profilo psicologico abbastanza specifico: bassa autostima, complesse relazioni familiari, tono dell'umore probabilmente depresso o ansioso. Quindi comporta: 1. Uno stato infiammatorio che nella persona normale non abbiamo 2. Il dirottamento degli acidi grassi dalla massa grassa a quella magra, con steatosi della massa magra ma anche fegato = LIPOTOSSICITÀ Conseguenze endocrinologiche all'obesità: - Funzionalità tiroidea normale - GH sono ridotti - Funzione gonadica alterata: nel maschio avremo alti livelli di estrogeni per aromatizzazione degli androgeni al livello del tessuto adiposo e bassi livelli di testosterone (libero e totale), mentre nella donna abbiamo aumento degli estrogeni per aromatizzazione da parte del tessuto adiposo.

adipe e abbiamo aumento degliandrogeni da parte dell' ovaio per stimolazione del LH (aumentato per aumento degli estrogeni). L'iperandrogenismo contribuisce all' iperinsulinemia che aumenta i androgeni di origine surrenalica.Questo porterà al livello clinico disturbi mestruali oligo o amenorrea, irsutismo e policistosi ovarica

Cortisolo è aumentato nel sangue e nelle urine dd con sdr di cushing è secrezione cortisolosopprimibile dopo somministrazione di basse dosi di cortisolo.

Nel pz obeso si instaura insulino-resistenza che porta a iperinsulinemia.Sia FFAs che TNF-α, secrete in grandi quantità dagli adipociti aumentati di volume, giocano unpromettente ruolo nello sviluppo dell'insulinoresistenza.L'insulina è il maggiore regolatore dell' HSL (lipasi ormone sensibile), l'enzima è adibito all'idrolisi deitrigliceridi, ha un effetto inibitorio degli FFAs sulla sensibilità

all'insulina e questo guida all'aumento della lipolisi negli adipociti. Questo effetto è aumentato dall'up-regulation dell'idrolisi dei trigliceridi da parte di TNFα nel tessuto adiposo. Quindi anche TNF-α contribuisce all'insulinoresistenza attraverso l'inibizione dell'espressione di geni che sono essenziali per il signalling dell'insulina e la differenziazione degli adipociti.

L'aumento del flusso di acidi grassi e IL-6 attraverso il circolo portale porta ad un aumento dell'accumulo epatico di lipidi. Con l'obesità abbiamo una riduzione dei trasportatori del glucosio (GLUT4) a livello adiposo, tessutale e epatico. L'insulino resistenza ha effetti diversi a seconda dell'organo interessato:

  • nel cuore determina fenomeni di alterazione diastolica e a lungo termine ipertrofia cardiaca.
  • il dirottamento degli acidi grassi nei vari organi altera il metabolismo delle lipoproteine con

aumentoLDL e colesterolo tot ------> le lipoproteine quindi hanno una maggiore possibilità di essere ossidate eglicate portando ad un'aumento stress cellulare e alterazione periferica ( aterosclerosi = disfunzioneendoteliale), ridotta vasodilatazione e quindi ipertensione e alterazione parete vascolare.Quindi complicazioni dell'insulino-resistenza (SINDROME DISMETABOLICA) sono patologiecardiocircolatoria su base aterosclerotica come infarto cardiaco, ictus, ipertensione arteriosascompenso e arteropatia obliterante degli arti inferiori.Complicanze obesitàSindrome metabolicaNel obeso all'ipotalamo si instaura leptino-resistenza che porta a riduzione di sazietà ---> il soggettocontinua a mangiare senza freno fino ad arrivare alla condizione di spill over cioè il grasso si sposta dallasede sottocutanea il suo normale sede di contenimento alle sedi vescicali :1. Muscolo : il dirottamento degli eccesso di acidi grassi e omega 3

(LIPOTOSSICITA') verso muscolocomporta formazione in sede di citochine pro-infiammatorie che allertano il nutrient sensing systemche impedisce la traslocazione sulla membrana plasmatica del GLUT4 portando a insulino-resistenza,riduzione uptake glucosio nella cell muscolare e aumento di glicemia plasmatica2. Fegato : steatosi (LIPOTOSSICITA' E INFARCIMENTO EPATICO) e insulino-resistenza che annullal'inibizione di gluconeogenesi e glicogenolisi ---> aumento glicemia plasmatica. Inoltre la produzione->di citochine pro-infiammatorie provoca produzione di proteine della fase acuta tra cui fibrinogenoresponsabile stato protrombotico.Il pancreas reagirà a questa insulina resistenza con maggiore secrezione di insulina che porta a esaurimentodelle beta cell ulterioramente aggravata da glicotossicità e lipotossicità. Non solo l'iperinsulinemiaincrementa catecolamine plasmatiche e riassorbimento di sodio portando a IPERTENSIONE.Diagnosi secondo i

seguenti criteri:

  1. Obesità addominale misurata con la circonferenza vita negli uomini >102 e nelle donne >88 cm
  2. Pressione arteriosa elevata > 130/85 mmHg o trattamento antiipertensivo
  3. Alterata sensibilità al glucosio ---> Glicemia a digiuno >100 mg/dl
  4. Trigliceridemia >150 mg/dl
  5. Colesterolemia bassa e HDL <40 negli uomini e <50 nelle donne

È una condizione di prediabete e pre-eventi cardiovascolari acuti e fa tratta.

La sindrome metabolica è correlata a rischio cardiovascolare maggiore delle persone sane perché:

  • IPERINSULINEMIA ---> mancata attivazione delle lipoproteina lipasi ostacola castabolismo di chilomicroni e VLDL ricche di trigliceridi che per compensare vengono trasferite a HDL e LDL ----> HDL si riducono e LDL piccole e dense aumentano il rischio di essere glicate e quindi innescare il processo di aterogenesi ---> rischio CV aumentato correlato solo a grasso viscerale.

Diabete tipo 2 per esaurimento delle

solo nell'insorgenza di diabete e malattie cardiovascolari, ma anche nello sviluppo di tumori. Complicanze dell'obesità:
  • Insulino-resistenza
  • Complicanze respiratorie
  • Sindrome delle apnee notturne
  • Malattie del tratto gastroenterico
  • Disfunzioni osteo-articolari
  • Alto rischio di malattie neoplastiche
solonell'insulino-resistenza ma anche nella regolazione di oncogeni responsabili del differenziamento cell (attivando processi d
Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
7 pagine
SSD Scienze mediche MED/04 Patologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher mocking-bird di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Patologia sistemica 2 e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma Tor Vergata o del prof Spallone Vincenza.