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Estratto del documento

Vicino Parigi vi era una donna, Giletta, figlia di un medico, che si era innamorata del conte di Rossiglione e

sapendo che egli era alla corte del Re e che il re stava in fin di vita, preparò una pozione insegnatale dal

padre e disse al re che in cambio della guarigione le doveva dare in sposo quel suo cortigiano. Così fu e

sebbene controvoglia si sposarono però il conte si recò a Firenze e disse alla moglie che non la amava e che

voleva che la sua futura moglie si presentasse a lui con il suo anello magico al dito e con un suo figlio in

braccio. In seguito la donna scoprì la donna che amava e le disse se poteva chiedere al re farsi inviare in

segno del suo amore l’anello e se un giorno si sarebbe potuta sostituire a lei in cambio di una forte somma.

Questa che era povera accettò, e così nove mesi dopo si presentò con l’anello e il figlio piccolo e il re

riconosciutola e apprezzata la sua tenacia la risposò.

3 giornata DECIMA NOVELLA (DIONEO)

Nella città di Capsa un signore ricco aveva una figlia quattordicenne bella e avvenente che non essendo

cristiana e avendo visto i suoi concittadini che erano felici poiché servivano Dio, si ritirò nel deserto e andò

da un eremita, chiedendogli quale fosse il servigio più gradito da Dio; egli si invaghì di questa, cedette alle

tentazioni e le disse che il modo più indicato per servire Dio era rimettere il diavolo nell’inferno e questo

voleva dire che dovevano avere un rapporto. Alla ragazza questo modo piacque molto e lo volle fare molte

altre volte e fu talmente contenta che raccontò ai suoi concittadini che questo era un servigio molto gradito

a Dio e tutti si sollazzarono convinti di rendere omaggio al Signore.

4 giornata PRIMA NOVELLA (FIAMMETTA)

Il principe di Salerno Tancredi aveva una figlia, Ghismunda, che era ormai in età da marito, ma suo padre

non si adoperava per trovarle un marito né lei osava chiederlo. Un giorno si innamorò ricambiata di uno dei

tanti uomini della corte del padre, un giovane di umilissime origini di nome Guiscardo. I due iniziarono a

frequentarsi. Tramite un passaggio in una grotta, i due giovane tutte le notti si incontravano nella camera

della fanciulla. Tancredi però aveva l’abitudine di andare dopo mangiato nella camera della figlia per

discorre con lei. Un giorno vi entrò e non trovando la figlia, si addormentò sul suo letto sotto le lenzuola. Fu

svegliato dall’incontro dei due amanti. Voleva reagire d’impulso, ma gli venne in mente una vendetta più

raffinata. Il giorno seguente catturò il giovane e poi andò dalla figlia per dirle che aveva scoperto la sua

tresca amorosa e che Guiscardo era suo prigioniero. La fanciulla disse che si sarebbe suicidata se il suo

amato fosse morto. Guiscardo fu ucciso dopo il colloquio. Il padre le inviò in una coppa d’oro il cuore

dell’amante che la fanciulla baciò più volte. La fanciulla bevendo una pozione velenosa si suicidò e fu

sepolta dal padre nel sepolcro di Guiscardo.

4 giornata QUINTA NOVELLA (FILOMENA)

Nella città di Messina vi abitavano tre fratelli, ricchi mercanti, con la sorella minore Elisabetta, fanciulla

molto bella che loro non avevano ancora maritato. Questa si innamorò di un giovane di nome Lorenzo che

lavorava presso il fondaco dei tre fratelli. Anche Lorenzo si innamorò di Elisabetta e i due incominciarono

frequentarsi segretamente. Il fratello maggiore accortosi della relazione ne parlò agli altri due fratelli e tutti

e tre , dopo aver portato Lorenzo in luogo solitario lo uccisero e lo seppellirono. Una notte comparve in

sogno a Elisabetta Lorenzo che le diceva di essere stato ucciso dai suoi fratelli e le rivelò dove era

seppellito. Le fanciulla vi si recò, scavò e taglio la testa dal corpo che dopo averla fasciata mise in un vaso e

ricoprì di terra e vi piantò delle piante. Spesso la fanciulla riversava lacrime sul vaso e i fratelli avvertiti dai

vicini, le tolsero il vaso e scoperta la testa la sotterrarono. Dopo i tre fratelli partirono per Napoli affinché

non si sapesse la storia e la sorella continuando a versare amare lacrime morì.

4 giornata SESTA NOVELLA (PANFILO)

Messer Negro da Pontecarraro aveva una figlia di nome Andreuola, giovane e molto bella, la quale era

innamorata di Gabriotto, un uomo di bassa condizione. I due, scoprendosi innamorati, si sposarono

segretamente. Una notte, Andreuola sognò la morte di Gabriotto. Così il giorno dopo, lei cercò di

convincerlo a rinunciare al loro incontro segreto, ma lui non l’ascoltò. Una volta insieme, Andreuola gli disse

del sogno, ma lui la confortò, dicendole che non doveva porre fede nei sogni e raccontò il suo anche lui,

spiegandole che se avesse dovuto credere ai sogni quella notte non avrebbero proprio dovuto incontrarsi.

Andreuola, spaventata, lo abbracciò e lo baciò e lui improvvisamente morì tra le sue braccia. Disperata e

piangendo, la ragazza chiamò la sua fante, che le consigliò di portare il corpo davanti alla porta della casa di

Gabriotto, per consegnarlo ai parenti. E così fecero. Ma mentre camminavano, incontrarono il podestà per

strada, che trovatele con un morto, le portò davanti alla signoria. Qui, esaminato il corpo, si pensò che la

ragazza lo avesse affogato e fu ritenuta colpevole, ma il podestà le disse che l‘avrebbe lasciata andare, se

avesse acconsentito di diventare sua moglie, e lei rifiutò. Messer Negro, saputa la cosa, corse a liberare la

figlia. Tornati a casa, messer Negro ordinò che fossero preparati i funerali per Gabriotto. Passati alcuni

giorni, il podestà continuò ad insistere sulla proposta fatta alla figlia, ma lei, insieme alla sua fante, decise di

farsi monaca.

4 giornata OTTAVA NOVELLA (NEIFILE)

Girolamo abitava a Firenze ed era il figlio di un grandissimo mercante. Crescendo insieme a Salvestra, la

figlia di un sarto, questo a poco a poco si innamorò di lei. La madre di Girolamo si accorse di questo amore

e subito non fu d’accordo così decise di far allontanare il figlio da quella ragazza, dicendo ai tutori di

convincere il ragazzo a partire per Parigi…e insistettero così tanto che alla fine il ragazzo acconsentì. Lo

fecero stare a Parigi molti anni e alla fine, ritornato più innamorato di prima, trovò Salvestra già sposata.

Girolamo decise di parlarle, ed entrato di notte in casa di nascosto, dopo essersi assicurato che il marito

dormisse, andò da lei. Spaventata, la donna stava per gridare ma non appena si accorse che era Girolamo,

lo pregò di andarsene ma lui non volle e cominciò a dormire vicino a lei. Ma l’uomo, quella notte, morì per

il gran dolore. La donna, accortasi dopo poco tempo che il giovane era morto, andò dal marito e gli

confessò tutto. Preso dal panico, l’uomo pensò che sarebbe stato meglio riportare il corpo a casa e così

fecero. Il giorno del funerale, i due decisero di andarci, coperti in modo che nessuno li avrebbe riconosciuti,

per capire se qualcuno sospettava di loro. Ma la donna non appena vide il corpo morto, a viso scoperto si

gettò su di lui per piangere e morì di crepa cuore. Le donne che andarono a prenderla per consolarla, la

riconobbero e la trovarono morta. La notizia arrivò anche al marito di Salvestra che pianse molto e raccontò

la verità, così tutti capirono il motivo della morte dei due ragazzi e furono seppelliti insieme.

4 giornata NONA NOVELLA (FILOSTRATO)

Messer Guiglielmo Rossiglione e messer Guiglielmo Guardastagno erano due nobili cavalieri di Provenza. A

entrambi piacevano le armi e amavano molto sfidarsi in gare o tornei. Nonostante abitassero molto distanti

l’uno dall’altro, Guardastagno si innamorò della moglie di Rossiglione e dopo diversi incontri fece in modo

che questa se ne accorgesse. Lei, conoscendolo, cominciò ad innamorarsene, e quando il marito se ne

accorse, pensò ad una maniera per vendicarsi e uccidere il rivale. L’occasione si presentò con un torneo in

Francia. Rossiglione invitò Guardastagno ad andarci insieme. Mentre Guardastagno si stava avvicinando al

castello, disarmato ma accompagnato da due servitori, l’altro cavaliere sbucò all’improvviso da un

cespuglio, lo uccise e gli strappò il cuore. La sera, lo dette al cuoco affinché lo cucinasse e una volta pronto

la moglie lo mangiò di gran gusto. A quel punto il marito confessò alla moglie che quello che aveva appena

mangiato era il cuore del suo amato Guardastagno. La donna, in preda al disgusto e alla disperazione, si

gettò dalla finestra e morì. Il giorno dopo la cosa si seppe per tutto il paese e i due furono seppelliti insieme

nel castello di Rossiglione.

6 giornata PRIMA NOVELLA (FILOMENA)

Filomena intende dimostrare quanto le donne siano capaci di motti arguti, e come essi si addicano alla

donna stessa, e a tal fine porta l’esempio di come una donna zittì un cavaliere incapace. Madonna Oretta

era rispettata e conosciuta, e un giorno, viaggiando insieme con delle persone, ricevette da un cavaliere la

proposta di salire sul suo cavallo ed essere da lui intrattenuta. Oretta salì allora sul cavallo, ma il cavaliere

era incapace di raccontar le storie, e così, esasperata alla fine gli disse che il cavallo aveva un andamento

troppo duro per lei e che quindi avrebbe preferito continuare a piedi.

6 giornata SECONDA NOVELLA (PAMPINEA)

Un giorno giunsero a Firenze degli ambasciatori inviati lì da papa Bonifacio. Essi erano ospiti di Geri Spina,

marito di Oretta. Il gruppo, ogni giorno passava davanti al negozio del fornaio Cisti, il quale, pur facendo un

lavoro umile, aveva potuto arricchirsi. Quest’ultimo aveva una riserva di vini bianchi, la migliore di Firenze,

ed era desideroso di offrirne un po’ anche alla brigata che ogni giorno passava di lì. Tuttavia, a causa della

sua umile posizione, non poteva invitarli, e così decise di tentarli, mettendosi per due mattine di seguito a

gustare il suo vino davanti al locale. Il secondo giorno, Geri, chiese al fornaio di poter assaggiare un po’ del

suo vino. Questo piacque talmente tanto agli ambasciatori, che tutte le mattine passarono da lui per berne.

Un giorno, Geri decise di organizzare un banchetto in onore degli ambasciatori che stavano per ripartire, e

per questo mandò un suo servo dal fornaio a prendere un po’ di quel vino. Il servo si presentò allora da Cisti

con un recipiente talmente grande che quando il fornaio lo vide, ridendo, disse al ragazzo che certo il suo

padrone non lo aveva mandato da lui. Riferito questo, Geri disse al servo di tornare dal fornaio e chiedergli

a chi dunque lo aveva mandato, e Cisti rispose che sicuramente lo aveva mandato a prendere acqua

nell’Arno. Geri comprese dunque che era

Dettagli
A.A. 2014-2015
10 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

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