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Vacatio legis: è il periodo di tempo che deve trascorrere tra la pubblicazione e l'entrata in vigore dell'atto normativo: di
regola un periodo di 15 giorno. (es. Decreto legge entra in vigore lo stesso giorno della pubblicazione). Trascorso il
termine di vacanza (vacatio legis), la norma entra in vigore ed è vincolante e si presume che tutti siano a conoscenza
delle norme pubblicate. Nel caso di presunzione di conoscenza delle norme giuridiche ci troviamo di fronte a una
presunzione assoluta, nel senso che nessuno può scusarsi per il fatto di non aver potuto conoscere il provvedimento
normativo. Ci si trova di fronte alla presunzione relativa quando potrei spiegare perché non sono venuta a conoscenza
di tale norma.
Anche le Regioni hanno potere legislativo in determinate materie diverse da quelle attribuito allo Stato e nel rispetto
della Costituzione. Per alcune materie tale attribuizione è esclusiva, per altre concorrente (art 117 Costituzione).
2)Decreto legge: (art 77 Cost) è un atto avente forza di legge emanato dal Governo in caso straordinari di necessità ed
urgenza. Viene promulgato dal PdR e pubblicato sulla Gazzetta ufficiale. Entra in vigore lo stesso giorno della
pubblicazione e deve essere convertito in legge dal parlamento entro 60 giorni, altrimente il decreto legge decade e
perde tutti i suoi effetti(ex tunc). I decreti legge non convertiti in legge entro 60 giorni non possono essere riproposti
dal Governo, a meno che non sia reso indispensabile dal verificarsi di nuovi presupposti oppure ne vengano
sostanzialmente cambiate le norme. Se manca il presupposto di necessità ed urgenza gli effetti del decreto legge e poi
della legge ordinaria vengono meno.
3)Decreto legislativo: (art 78 Cost) è un atto avente forza di legge emanato dal Governo su delega specifica del
Parlamento. La legge delega deve indicare l'oggetto su cui deliberare, i principi e i criteri cui il Governo dovrà fare
riferimento e i termini entro i quali il Governo dovrà emanare il decreto. Successivamente viene promulgato dal PdR e
pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Entra in vigore 15 giorni dopo la pubblicazione.
4) I regolamenti: fonte secondaria del nostro ordinamento giuridico. Possono essere emanati dal Governo, dalle Regioni,
dalle Provincie, dai Comuni. Essi possono essere emanati solo nelle materie non coperte da riserva di legge. I
regolamenti possono essere:
-regolamenti esecutivi: hanno lo scopo di dare attuazione alle leggi, ai decreti leggi e legislativi, spiegandone le
disposizioni.
-regolamenti di organizzazione: che disciplinano il funzionamento degli uffici pubblici, in modo tale da garantire il
buon funzionamento.
-regolamenti delegati:con i quali vengono determinati nuovi diritti e doveri per i cittadini.
5) Le norme corporative: norme emanate durante il periodo fascista.
6) Usi: fonti del diritto non scritte e consistono in comportamenti tenuti dalla collettività nella convinzione che siano
vincolati dalla legge. Possono essere:
-usi normativi: consuetudine come fonte di diritto, cioè come fonte di regole giuridiche che si applicano solo in
mancanza di regole scritte o per espresso richiamo di questo.
-usi contrattuali: si tratta di prassi contrattuale diffusa nel traffico economico, o in particolare ambiente o zone.
-usi interpretativi.
In caso di contrasto tra due norme si possono applicare:
-il criterio cronologico : tra norme provenienti da fonti di pari livello gerarchico (es. Tra due norme emanate dal Parlamento),
prevale la più recente. La norma più vecchia viene così abrogata.
L'abrogazione è la cessazione di efficacia di un atto normativo. Può essere espressa (quando il legislatore dichiara
espressamente l'abrogazione della vecchia norma) o tacita (quando la nuova norma non fa esplicito riferimento all'abrogazione,
ma il suo contenuto è diverso rispetto a quello della precedente, o è completamente innovativo). L'abrogazione non ha effetto
retroattivo. Un modo particolare di abrogazione della legge è il referndum popolare abrogativo, indetto su richiesta di 500.000
elettori o 5 consigli regionali. Non è ammesso il referendum per le leggi tributarie o di bilancio, o di amnistia e di indulto, di
autorizzazione a retificare trattati internazionali.
L'annullamento e l'abrogazione deteminano la cessazione d'efficacia delle norme giuridiche.
-il criterio gerarchico: in caso di contrastro tra norme prodotte da fonti diverse, prevale quella di grado superiore. La norma
prodotta dalla fonte inferiore dovrà ritenersi ilegittima, dunque viene annullata. L'annullamento viene dichiarato con una
sentenza emanata da un giudice e ha effetto retroattivo. L'organo che annulla le norme è la Corte costituzionale, composta da 15
giudici e ha il potere di annullare le norme il cui contenuto è in contrasto con i principi costituzionali. La corte costituzionale
non può agire di propria iniziativa, ma è necessario che qualcuno ne chieda l'intervento. Questo può avvenire:
1) in via incidentale: quando durante un processo, una delle parti o il pubblico ministero ritengono una norma che
dovrebbe essere applicata in un processo in corso non conforme alla costituzione. Viene chiesto così al magistrato che
dirige la causa di sospendere il processo e di rimettere al giudizio della corte costituzionale la questione di legittimità
costituzionale indicando le norme che sono in contrasto con uno o più articoli costituzionali. Il giudice, definito a quo,
deve prima verificare che la richiesta sia rilevante (indispensabile per la corretta conclusione del processo) e fondata
(deve avere cioè un minimo di fondamento giuridico).
2) In via diretta: quando è lo stato a rivolgersi alla corte per giudicare incostituzionale una legge regionale in quanto ha
ecceduto le proprie competenze. Oppure può essere la Regione a ricorrere contro una legge dello stato o di un'altra
regione che abbia invaso le proprie attribuzioni.
La Corte Costituzionale discute in udienza pubblica la questione di legittimità costituzionale, poi si ritira per emettere la
sentenza che può essere di rigetto quando non accoglie le ragioni dei richiedenti, o di accoglimento quando riconosce la legge
ilegittima dal punto di vista costituzionale. La norma cessa di produrre effetti dal giorno successivo alla pubblicazione sulla
Gazzetta Ufficiale.
-il criterio di competenza: regola i rapporti tra fonti abilitate ad incidere su materie diverse.
Il principio di irretroattività: è quel principio per cui le norme giuridiche valgono solo per il futuro e non possono estendere i
loro effetti a situazioni che si sono verificate prima della loro entrata in vigore. Il principio di irretroattività è sempre valido in
materia penale.
Ci sono alcuni casi di retroattività:
-le norme dichiarate espressamente retroattive dall'organo che le ha emanate sempre che non si tratti di norme penali.
-norme penali più favorevoli al reo. es. Chi è stato condannato per falso in bilancio ed è stato condannato al carcere, con
l'entrata in vigore della nuova norma che costituisce ora un illecito amministrativo, il detenuto verrà liberato e sottoposto solo
alla nuova sanzione amministrativa.
-le norme con cui il Parlamento chiarisce il significato di una norma emessa in precedenza. (interpretazione autentica).
Territorialità della legge: Le leggi italiane vigono solamente all'interno del territorio italiano. Va inteso CUM GRANO SALIS-
ciò non significa che il giudice può applicare solo le norme che sono state approvate dagli organi legislativi della Repubblica
ma piuttosto può applicare solo le norme che trovino fondamento in una delle fonti del nostro ordinamento. (es. All'interno del
diritto italiano interno penetarno anche le norme dei regolamenti comunitari, in base all'art 10 Cost.).
In una situazione di conflitto tra leggi di Stati diversi, il diritto internazionale privato, stabilisce quale legge, italiana o straniera,
debba essere applicata ai rapporti che si originano nel territorio dello Stato, tra italiani e stranieri o tra stranieri. I criteri ai quali
si ispira il diritto internazione privato sono:
-il principio di nazionalità: si applica la legge dello Stato a cui la persona appartiene, anche se si trova all'estero. Es. Se un
norvegese muore in italia, la successione dei beni è regolata dalle norme esistenti in Norvegia.
-il principio della legge locale: si applicano le leggi esistenti nel luogo dove si trova la cosa o dove si è verificato il fatto. es. In
caso di incidente avvenuto sul territorio italiano, si applicano le norme giuridiche italiane.
-il principio dell'autonomia contrattuale:si fa riferimento al principio della legge locale, salva una diversa volontà delle parti le
quali possono pertanto richiedere l'applicazione della legge nazionale di uno dei contraenti.
-il principio di territorialità:le leggi penali si applicano a tutti coloro che si trovano sul territorio dello Stato.
-il criterio di reciprocità: agli stranieri sono riconosciuti gli stessi diritti riconosciuti agli italiani nello stato al quale
appartengono.
Una legge straniera non può mai essere applicata se contiene disposizioni contrastanti all'ordine pubblico (ai principi
fondamentali del nostro ordinamento giuridico)
L'applicazione delle norme giuridiche
E' il giudice civile che applica le regole alla fattispecie concreta tramite la sentenza ( è la decisione del giudice, che una volta
esaminato il caso concreto interpreta le norme e le applica).Si divide in tre momenti legati tra di loro:
-Legislazione: le fonti
-giurisprudenza: insieme delle sentenze emanate dai giudici. Queste sentenze vengono raccolte nei massimali che sono degli
appositi registri. La giurisprudenza è una fonte normativa, nel senso che, spesso i giudici, nel risolvere un caso tengono conto
delle decisioni emanate dagli altri giudici su casi simili, ispirandosi a esse in tutto o in parte.
-dottrina: la letteratura specialistica, cioè il parere di uno studioso o di un gruppo di studiosi su quell'argomento.
Mentre le leggi e gli atti nomrmativi devono essere pubblicate prima di entrare in vigore, le sentenze solo eccezionalmente
sono soggette a pubblicazione legale: es. Le sentenze della Corte costituzionale sono pubblicate nella Gazzetta Ufficiale ma
come regola generale, le sentenze vengono soltanto depositate negli uffici di cancelleria del giudice. Le reviste di
giurisprudenza sono le reviste specializzate nella pubblicazione delle sentenze. Es. La giurisprudenza italiana, il Foro italiano.
L'interpretazione
L'interpretazione giuridica consiste nell'attribuire alle norme giuridiche il loro esatto significato, allo scopo di poterle applicare
secondo giustizia ai casi concreti. Il compito di interpretare le norme spetta ai magistrati. L'interpretazione giudiziale è
vincolante solo per le parti del processo.
Ci sono tre tip