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BRAIN’) BRAIN’).
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Goodale & Milner (1992).
Offrono un interpretazione funzionale differente delle due vie che prendono origine dalla corteccia visiva primaria.
Invece di dare enfasi al diverso tipo di informazioni analizzato dalle due vie (oggetti e spazio, ‘what’ e ‘where’), G&M hanno
dato risalto al diverso uso dell’informazione visiva nelle due vie corticali.
Secondo G&M:
- la via ventrale serve a costruire una rappresentazione percettiva del mondo e degli oggetti,
- la via dorsale serve al controllo visivo delle azioni su quegli oggetti.
Ad una visione per la percezione nella via ventrale, G&M contrappongono una visione per l’ azione nella via dorsale.
Proprietà dei Neuroni della Via Ventrale Proprietà dei Neuroni della Via Dorsale
Sensibili alle caratteristiche degli oggetti Non solo risposte visive, ma visuo-motorie
Specifici per le diverse categorie (ad es, facce) Congruenza tra risposta visiva e motoria
( ad es, neuroni dell’ area AIP)
Invarianti per posizione spaziale, dimensione, colore e Associati con diversi tipi di effettori
prospettiva
Non direttamente associati con le aree frontali e il Modulati dal comportamento (visual enhancement)
movimento
Perche due vie corticali separate per identificazione e localizzazione?
- Le due vie operano in parallelo, cioè simultaneamente.
Questo rende l’ elaborazione dei diversi attributi di uno stimolo piu’ rapida.
- Le due vie sono specializzate, quindi il processamento dell’informazione è più efficiente (meno soggetto ad errori o
interferenze).
- I processi di identificazione e quello di localizzazione hanno richieste computazionali differenti. Esempio: I sistemi di
riferimento per localizzare uno stimolo sono diversi (centrati sull’ osservatore o ‘viewer- centred’) da quelli necessari per
identificare uno stimolo (centrati sull’oggetto o ‘object-centred’).
- La separazione delle due vie può aver costituito un vantaggio durante l’ evoluzione.
La lesione di una via (‘cosa’) lascia intatto il funzionamento dell’altra via (‘dove’).
Esempio: il paziente agnosico (non riconosce gli oggetti) può localizzare ed interagire normalmente con gli oggetti.
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La Via Dorsale
Funzione = Percezione Spaziale e Movimenti
nello Spazio
L'alta velocità con cui la via dorsale elabora le
informazioni è dovuta, oltre che alle
caratteristiche dei neuroni magnocellulari, al
fatto che comunica direttamente con la MT.
MT (V5) = corteccia temporale mediale
Questa via arriva a comunicare con la corteccia
parietale posteriore, la quale è divisa in più
zone, ognuna delle quali svolge un particolare
compito.
CO/PO = Corteccia Parieto-Occipitale
MIP = Corteccia Mediale Intraparietale
VIP = Corteccia Ventrale Intraparietale
AIP = Corteccia Anteriore Intraparietale
LIP = Corteccia Laterale Intraparietale
PRR = Parietal Reaching region
PPC = Corteccia Parietale Posteriore
Rappresentazioni Spaziali Multiple nella Corteccia Parietale Posteriore
La neurologia classica considerava la corteccia parietale
posteriore la regione cerebrale in cui informazioni
sensoriali di diversa modalita’ convergevano per
formare una rappresentazione unitaria dello spazio.
Anche l’ esperienza soggettiva sembra suggerire che lo
spazio attorno a noi sia unitario ed indivisibile.
Tuttavia, le neuroscienze cognitive moderne utilizzando
metodiche diverse (‘singole-unita’ nella scimmia,
studi funzionali e neuropsicologici nell’ uomo) hanno
stabilito che la corteccia parietale posteriore contiene
non una ma numerose aree corticali, ciascuna delle
quali ospita una mappa spaziale distinta e svolge una
funzione specifica.
Principi Organizzativi Comuni delle Aree della Corteccia Parietale Posteriore
Distinte anatomicamente e funzionalmente, però le diverse aree corticali parietali si basano su principi organizzativi comuni:
1) Integrano le diverse informazioni sensoriali (visive, uditive, somestiche, vestibolari, ecc…) per formare una
rappresentazione multimodale dello spazio esterno ed di quello corporeo.
2) Utilizzano diversi sistemi di riferimento (centrati sull’occhio, sulla testa, sul corpo) necessari per localizzare un oggetto in
base alle situazioni. A Dx o Sx rispetto a dove guardo, a dove ho la testa, al tronco, ecc…
3) Convertono gli input sensoriali in programmi motori (se localizzo un oggetto solitamente è per interagire con esso).
Via Dorsale connessa direttamente con la Corteccia Parietale Posteriore.
4) Controllano organi effettori distinti (mano, braccio, bocca, occhi) in regioni spaziali distinte (spazio peri-corporeo, spazio
extra-corporeo).
5) La loro lesione provoca complessi deficit nella percezione spaziale e nella capacità di generare azioni dirette nello spazio
(neglect e atassia ottica). 16
Localizzazione tramite sistemi di coordinate
Ogni area visiva contiene una rappresentazione o mappa dello spazio esterno.
Identifica la posizione spaziale dello stimolo.
Le corteccie V1, V2 e V3
1)
Si basano su un sistema detto retinocentrico: ogni punto dello spazio corrisponde a un particolare punto sulla retina. Fisso un
oggetto e so dove si trova per via della sua proiezione sulla mia retina.
Ogni posizione dello spazio viene riferita ad un sistema di assi cartesiani il cui centro (origine) corrisponde al centro della
retina (‘eye- centred’ representation).
Quindi le coordinate retiniche di una posizione spaziale non sono stabili, ma variano ogni volta che il soggetto sposta gli
occhi.
Le diverse aree parietali trasformano il sistema di coordinate retinotopiche in sistemi di riferimento egocentrici più stabili
(centrati sulla testa, o sul tronco dell’osservatore), combinando il segnale visivo retinotopico con segnali extraretinici non
visivi (propriocettivi, vestibolari, uditivi).
2) Area LIP:
Tiene conto se la posizione dell'occhio nell'orbita cambia.
I neuroni dell’area LIP ricevono due tipi di segnali:
1) Segnale visivo retinotopico che indica la posizione dello stimolo rispetto alla retina (occhio);
2) Segnale propriocettivo che indica la posizione dell’occhio nell’ orbita.
Sistema di riferimento Centrato sul Capo: attraverso la convergenza di questi due segnali, i neuroni sono in grado di
A) rappresentare (in modo meno ambiguo rispetto alla codifica retinocentrica) la posizione di uno stimolo visivo rispetto alla
testa (‘head-centred’ representation).
Posizione della Testa: nella LIP, circa metà dei neuroni visivi sono modulati dalla posizione degli occhi nell’orbita, ma
rispondono anche alla posizione della testa.
La modulazione della risposta visiva (retinotopica) è funzione della direzione dello sguardo, sia che la testa o gli occhi
siano utilizzati per dirigere lo sguardo.
Sistema di riferimento Centrato sul Corpo: convergenza di segnali visivi (retinocentrici) e propriocettivi (dagli occhi e
B) dalla testa). I neuroni sono in grado di rappresentare/codificare la posizione di uno stimolo visivo rispetto a corpo (‘body-
centred’ representation).
Sistema di riferimento Centrato sul Mondo: alcuni neuroni visivi dell’area LIP sono anche modulati dalla posizione della
C) testa nello spazio. Questo consente di codificare gli stimoli visivi rispetto al mondo esterno (‘world-centred’
representation). In questo caso vengono utilizzati i recettori vestibolari (orecchio) dell'area 7a.
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Le risposte visive dei neuroni parietali sono modulate dalla posizione della testa rispetto al corpo e allo spazio.
Questi segnali possono derivare:
- dai recettori propriocettivi del collo che si attivano quando testa e tronco non sono in asse (A);
- recettori vestibolari che si attivano quando la testa ruota nello spazio (B).
Si noti che in A solo i propriocettori del collo sono attivi (la testa e’ fissa nello spazio), mentre in B solo i recettori vestibolari
sono attivi (testa e tronco sono in asse).
Sistema di coordinate centrate sul corpo (area LIP) = Stimolo visivo sulla retina + occhio nell’ orbita + testa sul tronco (dai
recettori propriocettivi del collo)
Sistema di coordinate centrate sul mondo esterno (area 7a) = Stimolo visivo sulla retina + occhio nell’ orbita + testa nello
spazio (dai recettori vestibolari)
Esecuzione dell’Azione
Una volta che, grazie al sistema di riferimento, l'oggetto è stato localizzato, l'azione viene implementata.
I neuroni della via dorsale aumentano la loro attività e la modulano in seguito ad un movimento, sia che questo sia dell'occhio,
sia che questo avvenga intorno al soggetto.
Da ciò si deduce che tali neuroni sono sì visivi, ma anche correlati al movimento.
Integrazione Sensori-Motoria nella Corteccia Parietale
Posteriore
La corteccia parietale posteriore riceve informazioni di diversa
modalità sensoriale (visiva, uditiva, vestibolare, propiocettiva
dagli occhi, testa e arti) e trasforma i segnali visivi retinotopici
provenienti dalla prime aree visive in informazione codificata
rispetto a sistemi di coordinate più complessi e stabili (ad es,
centrati sulla testa e sul corpo), utili per il controllo e la guida
dei movimenti nello spazio esterno.
Benchè storicamente considerata una regione per l’analisi
sensoriale (spaziale) dello stimolo, la corteccia parietale
posteriore (PPC) contiene neuroni che non sono nè
strettamente sensoriali n motori.
Attualmente si ritiene che la PPC costituisca uno stadio
intermedio nell’ elaborazione dell’informazione.
Nella PPC ha sede una rappresentazione astratta dello spazio su
cui operano meccanismi funzionali che sono importanti per
trasformare stimoli sensoriali nello spazio in piani e decisioni
motorie (integrazione sensori-motoria).
ella Corteccia Parietale Posteriore (PPC)
Classi principali di neuroni n
Si distinguono in:
Visivi: rispondono alla presentazione di uno stimolo visivo, anche in assenza di risposta motoria.
1) Aumenta/Risponde di più anche quando mi preparo a fare il movimento, non solo mentre lo faccio.
Es l’attività dei neuroni visivi aumenta se il soggetto usa il braccio e cerca di raggiungere l’oggetto.
2) Visuo-Motori: rispondono alla presentazione di uno stimolo visivo che e’ target di un atto motorio.
3) Motori: Rispondono mentre l’ animale compie un’ azione motoria, sia in presenza che in assenza di controllo visivo.
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Le aree della PPC
Contengono numerose rappresentazioni spaziali. Rispondono a seconda delle diverse modalità di movimento, ognuna per il
controllo di un diverso effettore motorio:
- LIP → movimenti saccadici (consentono all’ occhio di passare velocemente da un punto di fissazione all’ altro)
- VIP → movimenti di bocca e viso
- PRR/MIP→ movim