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N.B.
Corteccia unimodale somatosensitiva: Sita nel lobulo parietale anteriore
Corteccia uditiva unimodale: In prossimità della zona di Wernicke
Per quanto riguarda invece le aree unimodali, come dice il nome, elaborano una modalità per volta.
Quelle eteromodali, più modalità alla volta.
Altre strutture che possiamo identificare sono: La via afferente del What e quella Efferente del Where.
La via del What si trova in prossimità dell'ippocampo (memoria), quindi nel momento in cui vedrò un
oggetto di cui non so il nome, mi verrà detto e me lo ricorderò.
La via efferente del Where invece ci permette di individuare la posizione dell'oggetto rispetto al mio
corpo, per poi mettere in atto una risposta motoria. Che partirà dalla zona dorsale.
Controllo chimico del comportamento: Lezione 4
Nel controllo chimico del comportamento, i neuroni portano le informazioni attraverso due sistemi
differenti: • Chimico: dato dal potenziale sinaptico
• Elettrico: dato dai neurotrasmettitori.
N.B.
Il comportamento riguarda quei sistemi di reazioni che portano l'organismo ad agire o meno rispetto
all'ambiente circostante. Bisogna sottolineare come, l'attività elettrica e chimica oltre ad elementi
basilari, modula anche elementi complessi come quelli comportamentali (es. reazione di fuga).
Ovviamente tutti questi meccanismi sono messi in atto da sistemi coordinativi differenti:
• Diretto: Caratterizzato dal fatto che il neurone, il cui assone costituisce la parte
iniziale di due sinapsi, farà sì che l'informazione arrivi unica a valle, senza essere modulata.
• Indiretto: Caratterizzato dal fatto che il neurone deposita un quanto di
neurotrasmettitori nel letto della vascolarizzazione, questi seguiranno ovviamente il flusso
ematico di sangue, finché per osmosi, non verranno "raccolti" da altri neuroni.
• Diretto parallelo: Caratterizzato dal fatto che le reti diverse di neuroni,
interconnessi del SNA posso cooperare per attivare contemporaneamente diverse parti del
corpo. L'esempio più lampante è il riflesso neuro patellare
• Vescicolare: Stiamo ovviamente parlando di una struttura vescicolare, di
conseguenza non vascolarizzata, con assenza di sinapsi sui neuroni a valle. Questa presenta
delle vescicole che contengono dei quanti neurotrasmettitoriali (una quantità di trasmettitori).
Le vescicole in questo caso non è detto che comunichino in maniera diretta, nonostante ci sia
una stimolazione del neurone, che viene attivato solo in alcune circostanze.
Ma, chi coordina tutti questi sistemi? Ipotalamo , che è connesso attraverso un peduncolo all'ipofisi,
sospesa alla base del cervello, in prossimità del palato. Ipofisi che regolarizza l'attività del cervello in
base ad esigenze, che variano in base alle circostanze.
L'ipotalamo invece risulta essere situato in vicinanza del chiasma ottico, questo per far sì che le
informazioni possano essere trasmesse in maniera più rapida. Attraverso alcuni studi si è inoltre notato
come ogni lato dell'ipotalamo è suddiviso in 3 zone principali: Laterali, mediali e periventricolari.
• La zona laterale e mediale: connettono l'encefalo con il telencefalo.
• Periventricolare: In questa zona le cellule giacciono a fianco del 3° ventricolo,
risulta essere una zona molto importante in quanto contiene gruppi neuronali con funzioni
differenti. Tra cui il NSC, SNA e ipofisi. NSC: nucleo sovrachiasmatico, risulta essere un
incrocio delle varie vie visive primarie. E' addetto alla regolazione dei ritmi circadiani, cioè
ritmi della durata di 24h. Il NSC funge da sveglia interna e regolatore del metabolismo. SNA:
Sistema nervoso autonomo, che si suddivide in simpatico e parasimpatico. Quello simpatico
"attiva", mentre quello parasimpatico riporta alla condizione "zero". Quello parasimpatico deve
inoltre mantenere l'attività funzionale degli organi del corpo.
• Ipofisi: Ghiandola con cui l'ipotalamo “parla” con il corpo. E' composto inoltre
da un lobo posteriore ed uno anteriore, alimentati da cellule magnocellulari e parvocellulari. I
due lobi differiscono per alcune caratteristiche, tra cui: Il lobo posteriore rilascia 2 tipi di
neurormoni che andranno a creare il cosiddetto circuito ADH o della Diuresi (spiega). I
neurormoni protagonisti di questo circuito sono: L'ossitocina e la vasopressina. Per quanto
riguarda invece il lobo anteriore, risulta essere una vera e propria ghiandola, di forma
circolare/ovale. Le sue cellule secernono una grossa quantità di ormoni, addetti al controllo
della secrezione di altre ghiandole del corpo (Es. mammarie). Questo lobo risulta essere sotto il
controllo dei neuroni neurosecretori parvocellulari della zona periventricolare che, secernono a
loro volta neuroni ipofisiotropici all'interno di un letto capillare, che ha il compito di
vascolarizzare il pavimento del 3° ventricolo. Questa vasta rete prende il nome di "sistema
portale ipotalamo-ipofisaria".
Sistema nervoso autonomo: Lezione 5
Il SNA è sotto il controllo della zona periventricolare. Risulta essere costituito da una fitta rete di
cellule e fibre sparse in tutto il corpo. Come possiamo intuire dal nome, il SNA andrà controllare tutti
quei comportamenti/funzioni che non sono controllabili volontariamente. C’è da sottolineare come, in
base alla situazione in cui ci troviamo, il nostro SNA andrà a produrre due tipi di risposte:
• Reazione di fuga: In questo tipo di reazione verranno attivati tutti quei
meccanismi che prepareranno l’organismo alla fuga.
• Reazione di rilassamento: In questo tipo di reazione avremo un rallentamento
dell’attività metabolica e funzionale, per far sì di tornare ad uno stato di quiete.
N.B.
All’interno del nostro organismo esistono una serie di meccanismi che permettono il corretto
funzionamento di tutto l’apparato, questo insieme prende il nome di “Omeostasi”.
Come già sappiamo, il SNA è composto da SNA simpatico e parasimpatico, che differiscono per alcune
caratteristiche, anatomiche e funzionali:
• Simpatico: Ha origine dal midollo toraco-lombare, è composto inoltre da una
catena gliale che si connette ai vari organi e che ha il compito di inibire l’attività ematica.
Inoltre le terminazioni gliali in questo sistema risultano essere lontane dagli organi bersaglio.
• Parasimpatico: Ha origine dal midollo cervico-spinale, a differenza del simpatico
NON ha una catena gliale, questo perché i vari organi hanno una velocità di riequilibratura
differente l’uno dall’altro. Inoltre le sue terminazioni gliali risultano essere vicine agli organi
bersaglio.
Per quanto riguarda invece le differenze funzionali, queste dipendono dal tipo di neurotrasmettitore
coinvolto dai sistemi. I due neurotrasmettitori coinvolti sono l’Acetilcolina (Ach) e la
Noradrenalina(Na):
• Neurotrasmettitori pregangliari: Entrambi i sistemi andranno a coinvolgere
l’acetilcolina.
• Neurotrasmettitori postgangliari: Il parasimpatico coinvolgerà sempre
l’acetilcolina, a differenza del simpatico, che andrà a coinvolgere la noradrenalina.
N.B.
Ovviamente i due sistemi differiscono anche per caratteristiche fisiologiche, infatti:
• Simpatico: Viene elicitato (ottenere una risposta che però non è mediata da
nessun tipo di ragionamento, quindi è una forma riflessa) in condizioni di particolare attenzione
(Rabbia, paura, sesso)
• Parasimpatico: Facilita i vari processi fisiologici (Digestione, crescita, risposte
immunitarie).
Fenomeno del disturbo post traumatico da stress: Deficit caratteristico di quei soggetti che
manifestano un’alterazione di una capacità, che va a riflettersi su entrambi i sistemi.
All’interno del SNA abbiamo la presenza di un altro sistema, il cosiddetto “Sistema gastro-
mesenterico” chiamato anche “piccolo cervello”, contenente dei recettori con il compito di determinare
la sensorialità e l’attività motoria. Questi sono:
• Plesso submucoso del Meynert.
• Plesso mioenterico di Auerbach.
Bisogna sottolineare come, il piccolo cervello, in maniera indipendente dal cervello contiene sia un
sistema sensoriale, che media l’estensione dell’intestino tenue ed innesca la contrattilità; sia un sistema
motorio, che consiste nel moto di peristalsi.
Il piccolo cervello è un organo molto sensibile allo stress, infatti delle alterazioni fisiologiche possono
bloccare la sua naturale contrazione, in aggiunta ad un’incapacità di rispondere a stimoli di tipo
percettivo. A causa dello stress può inoltre succedere di incorrere in deficit riguardanti la produzione
linfatica (Vedi questione sostanze di scarto non eliminate, tossine si depositano su parete intestinale e
bruciano i villi. Se quest’azione persiste, si rischia un’intossicazione cronica).
Sistemi modulatori diffusi del cervello:
Questi sistemi hanno il compito di definire la comunicazione nel cervello, per attivare le varie reazioni
comportamentali. Ovviamente ne esistono di diversi tipi, che però condividono alcuni principi comuni:
• Ogni nucleo di ogni sistema è dotato di un piccolo gruppo di neuroni.
• I neuroni dei vari sistemi originano maggiormente dal tronco encefalico.
• Ogni neurone influenza altri neuroni.
• Le sinapsi liberano molecole di neurotrasmettitori nel liquido extracellulare, il
che permette una diffusione a più neuroni contemporaneamente.
Sono stati identificati 4 sistemi modulatori, raggruppati a coppie di 2:
• Locus coeruleus noradrenergico: Ha una grossa influenza sull’attenzione, la
memoria, il ritmo sonno-veglia e il metabolismo.
• 9 nuclei del rafe serotoninergici: Siti lungo la linea mediana del tronco
encefalico, si suddividono in caudali e rostrali. Quelli caudali risultano essere più bassi, posti
nel bulbo. Innervano il midollo spinale e modulano le risposte nocicettive (dolore). Quelli
rostrali invece sono siti nel ponte e nel mesencefalo, risultano essere attivi durante la veglia e
sono addetti alla modulazione della sfera emotiva, in più proiettano in maniera diffusa al
cervello.
E’ importante ricordare che entrambi i sistemi andranno a costituire quella che viene definita
“formazione reticolare ascendente”. Vedi esperimenti Moruzzi-Magoun sui gatti.
L’altra coppia di sistemi modulatori riguarda le patologie, infatti avremo:
• Sistema dopaminergico: formato dalla Substantia Nigra Dopaminergica e l’Area
Tegmentale Ventrale. La sub. Nigra risulta essere importante in quanto proietta al nucleo striato
e modula la pianificazione del movimento fine a riposo (vedi morbo di Parkinson e questi