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IMPARARE A LEGGERE

da un lato vuol dire fare una transcodifica grafema-fonema, partire da una

parola scritta e riuscire a trovarne il suono e produrlo.

Poi ovviamente lo scopo non è quello di trovare la forma sonora della parola

scritta ma arrivare ad attivare una serie di info semantiche che io conosco e

che mi permettono di comprendere quello che leggo

Quindi il primo obiettivo è quello di dare un suono alla forma scritta, ma

soprattutto anche senza dare il suono perché la scrittura silente potrebbe

essere perfettamente efficace per comprendere, portarmi a casa il senso di

quello che leggo questo è l'obiettivo finale dell'acquisizione strumentale

della lettura.

Sappiamo che il primo aspetto che affrontiamo è tutto l'aspetto di analisi visiva

di quello che ci viene presentato, che nel momento in cui la forma scritta ha

tante versioni (che si chiamano allografi) fondamentalmente significa costruirci

con l'esperienza una conoscenza astratta delle lettere. 58

Con l'esperienza quello che succede è che io immagazzino le parole che

incontro più volte, diventando parole che poi io memorizzo e lessicalizzo mi

costruisco una rappresentazione ortografica, che è una rappresentazione che

mi dà un'informazione rispetto alla ortografia della parola, che sono

fondamentalmente organizzate e dipendenti da molti aspetti linguistici.

Per esempio tanto più una parola è comune e frequente tanto più veloce si

costruisce la mia conoscenza lessicale. Ma non solo: tanto più veloce e

accurato sarà anche il mio recupero di questa conoscenza lessicale dal mio

sistema linguistico, perché chiaramente questa rappresentazione ha un livello

di attivazione facile il lessico è organizzato rispetto a una serie di dimensioni,

tra cui la frequenza d'uso, di somiglianza in base alla lunghezza, alla

costruzione sillabica, questa conoscenza lessicale è quella che mi permette di

attivare tutte le mie conoscenze di quella parola.

Noi possiamo in realtà costruirci una rappresentazione ortografica della parola

che non ha una semantica (es non parole che ci viene presentata molto

spesso).

Nella lettura esperta il fatto di aver riconosciuto la parola come una parola

conosciuta, mi permette anche di accedere alla forma fonologica, cioè al suono

di quella parola che ho già articolato più volte e che quindi mi è facilmente

realizzabile come articolazione.

Poi vi è questo aspetto di produzione della parola che significa recupero la

sequenza fonologica e la mantengo nel buffer, ovvero il magazzino a breve

termine uditivo-verbale, per tutto il tempo che ho bisogno per pronunciarla.

Tutti questi passaggi per noi sono automatici, ma per un bno che impara a

leggere non lo sono.

processo semantico - lessicale, cioè io ho letto attivando tutte le mie

conoscenze lessicali e accedendo alla semantica, che è la lettura esperta è il

risultato dell'apprendimento della lettura, è la via di lettura più efficace quando

per esempio devo andare veloce e focalizzarmi sul significato.

sub lessicale: aggira le conoscenze lessicali o fonologica, perché

processo

quello che facciamo con questa seconda procedura è applicare le regole di

conversione grafema-fonema e che ci permettono di leggere qualsiasi stringa

anche quando non l'abbiamo mai vista ed è la via che il bno che inizia a

leggere utilizza ed esercita. Ovviamente condivide con la via lessicale tutto lo

stadio dell'analisi visiva.

fondamentalmente abbiamo un processo di segmentazione della stringa che

non è una lettera per lettera, perché altrimenti non riconoscerei la regola di

conversione del cluster. Quindi segmento la stringa o per grafemi o per sillabe,

attivo i fonemi corrispondenti e poi assemblo e tutto ciò avviene con delle

risorse maggiori rispetto alla via lessicale lo scanning deve essere più

efficace, maggiori richieste per il buffer fonologico, c'è un maggior costo visuo-

attentivo rispetto alla via lessicale, perché abbiamo questa segmentazione,

questo scanning che deve essere ben efficace, poi c'è l'aspetto di recupero

della fonologia per cui tutte le regole fonologiche e quindi anche questo

aspetto fonologico di cui non ho solo imparato a memoria il suono, ma applico

le regole. 59

Poi c'è l'assemblaggio che è sempre memoria a breve termine fonologica

(spazio di memoria a breve termine dove io mantengo la traccia verbale e

fonologica).

Io posso utilizzare la via sublessicale anche per leggere le parole note ed è

quello che avviene all'inizio e anche nella revisione del testo. Idealmente uno

può utilizzare entrambe le procedure a seconda degli scopi della propria lettura

il lettore esperto ha a disposizione entrambe le vie e in una lingua ad

ortografia trasparente come la nostra tutto sommato la procedura fonologica

funziona sempre (quasi sempre), a parte le eccezioni, tra cui per esempio la

lettura di omofono non omografi.

PROVE CON OMOFONI NON OMOGRAFI utilizzate per la valutazione nel dsa

Es: il l'ago è fatto d'acqua vero o falso?

Se un bno leggesse per via lessicale-semantica e rispondesse vero non

assocerebbe la parola ago all'oggetto deficit semantico che è una cosa

rarissima

Quello che è più facile è che utilizzi la procedura sublessicale e si basa per il

suo giudizio sul suono che produce (suono lago = l'ago) la sua lettura che

esita dalla conversione fonema grafema suona corretto, perché per

discriminare devi utilizzare l'ortografia e devi passare per la lessicale e

semantica.

La prova degli omofoni non omografi è una prova che ci dice quanto il bno si

basa solo sulla fonologia (sul suono) o no. Se si utilizza la lettura semantico-

lessicale comunque ci si accorge del significato che non sta in piedi, se invece

leggono per via sublessicale che invece è la procedura che si inizia a

stabilizzare quando apprendo e che continuo a sovra utilizzare se sto facendo

un po' fatica a costruirmi delle conoscenze lessicali o un lessico, quello che

faccio è basarmi sul suono di quello che leggo ad alta voce, e il suono non è

sufficiente per fare una discriminazione.

La prova omofoni non omografi si utilizza anche per la valutazione degli

apprendimenti dettando la frase, e mi aspetto che il bno recuperi l'ortografia

basandosi sul significato della frase (elaborazione profonda della frase) si

valutano gli errori ortografici elaborazione superficiale, non elabora il

significato di ciò che viene dettato per discriminare.

È una prova che ci permette di fare una diagnosi funzionale, che ci mette in

luce se la procedura prevalente è sublessicale o lessicale.

ACCENTAZIONE

Un’altra eccezione della nostra lingua è l'accentazione: la stragrande

maggioranza delle parole (85%) ha una accentazione piana (accento cade sulla

penultima sillaba), 15% invece sono sdrucciole (accento sulla prima sillaba)

molte anche ad alta frequenza. È molto probabile che si regolarizzino alcune

sdrucciole soprattutto se a bassa frequenza, questo perché è come se

applicassimo la regola

il fatto di regolarizzare le parole sdrucciole è un segno di lettura sublessicale,

perché l'accentazione è sempre una regola

Le parole sdrucciole le posso leggere correttamente solo se lessicalizzate!

Perciò gli errori di accentazioni possono essere un segno di sovra uso della via

sublessicale. 60

Nel lettore esperto tendenzialmente queste due procedure sono attivate in

parallelo e automaticamente e spesso vince la procedura che in quel contesto

è più veloce e la velocità dipende dalla frequenza delle parole, dal contesto

della lettura e dalla strategia che utilizziamo (es revisione)

Come si arriva all'acquisizione di queste due procedure?

Il contesto linguistico è fondamentale: le lingue sono molto variabili in base alla

trasparenza ortografica e questo determina in modo molto significativo il

percorso dello sviluppo dell'abilità di lettura

STUDIO 2003

Studio 2003 cross linguistico in cui sono andati a vedere in diversi bni

l'accuratezza di lettura a fine 1^ elementare, in lingue trasparenti e opache

noi italiani siamo fra i 3 paesi che raggiungono un'accuratezza in fine prima

elem. molto alta.

Il contesto ortografico scandisce tempi diversi di acquisizione!

STUDIO 2 61

Questi sono dati riferiti al contesto italiano, dati italiani che guardano la

velocità e accuratezza che sono i parametri di attenzione per valutare la base

delle abilità di lettura.

Stiamo guardando alla lettura di stringhe singole, stiamo testando la capacità

di leggere parole o non parole.

Abbiamo il percorso di sviluppo e la velocità in sec, poi abbiamo le parole ad

alta frequenza/bassa frequenza/non parole + lunghezza dello stimolo (pallini

bianchi parole corte e pallini neri le parole lunghe)

curve a potenza (la prestazione migliora con il passare degli anni)

Quello che vogliamo vedere è il confronto fra queste 3 curve.

VELOCITA'

stimoli che hanno le curve prestazionali migliori sono quelli ad alta

gli

frequenza.

Dalla prima alla seconda elementare c'è un salto molto significativo inizio

dell'alfabetizzazione.

Questo salto è ancora più evidente per le parole ad alta frequenza.

Abbiamo ovviamente anche il beneficio delle parole corte, ma anche quelle

lunghe ma ad alta frequenza si sovrappongono a quelle corte.

questo effetto lunghezza accade perché quando io lessicalizzo (parole ad

alta frequenza) automatizzo e ho minori costi legati alla lunghezza, perché

tanto sono parole che ho nel lessico.

ma anche ciò che è meno frequente posso lessicalizzarlo, soprattutto se è

corto.

Per le non parole c'è un po' di costo strategia sublessicale

ACCURATEZZA 62

Abbiamo sempre dalla prima elementare alla terza media. Abbiamo in bianco

gli stimoli lunghi e in nero gli stimoli corti e fa vedere il n. di errori.

le parole ad alta frequenza corte fin dalla prima elem. presentano un basso

numero di errori

alle medie rimangono errori sulle non parole

L'apprendimento della lettura tendenzialmente nelle ortografie trasparenti

procede nel corso del primo anno con un grande incremento sia in velocità sia

in accuratezza. Già dalla seconda elementare gli errori sono solo occasionali e

su parole difficili, perché la nostra è una lingua semplice questo si es

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
236 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Giugika di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Neuropsicologia dello sviluppo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Girelli Luisa.