Anteprima
Vedrai una selezione di 1 pagina su 2
Neuropsichiatria infantile – Epilessie parziali idiopatiche Pag. 1
1 su 2
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

EPILESSIE PARZIALI IDIOPATICHE

Epilessie a parossismi rolandici di tipo focale

Si tratta verosimilmente della forma più frequente di epilessia infantile e nello stesso tempo di unadelle forme a prognosi più benigna.

INCIDENZA PER SESSO: prevale leggermente nel sesso maschile

ETÁ DI COMPARSA: 2-13 anni con picco intorno ai 9 anni

TIPO DI CRISI DURATA E FREQUENZA: le crisi sono parziali e di tipo motorio einteressano un emivolto con estensione all’arto superiore omologo o all’intero emilato. Non si haperdita di coscienza anche se talora è possibile una secondaria generalizzazione con perdita dicoscienza. Le crisi sono brevi e si presentano solo nel sonno

EEG intercritico: punte lente ad ampio voltaggio o complessi punta lenta-onda-lenta sulle regionicentro-temporali sia mono che bilateralmente

EVOLUZIONE E PROGNOSI: l’evoluzione e la prognosi è favorevole perché le crisi tendono ascomparire nel periodo prepuberale

Epilessia parziale

benigna con punte-onda occipitali (EPO) di tipo focale

INCIDENZA PER SESSO: prevale nel sesso femminile

ETÁ DI COMPARSA: 6 anni circa

TIPO DI CRISI DURATA E FREQUENZA: le crisi sono parziali semplici e/o complesse che interessano soprattutto la vista con sintomi negativi con perdita transitoria della vista e sintomi positivi con allucinazioni, fosfemi, dischi luminosi ecc… . Frequenti sono anche le crisi motorie che possono costituire il solo sintomo

EEG intercritico: complessi punte-onda sulle regioni parieto-occipitali con possibile diffusione nelle regioni temporali che compaiono alla chiusura degli occhi e vengono bloccate alla riapertura degli stessi

EPILESSIE PARZIALI CRIPTOGENETICHE O SINTOMATICHE

Hanno un eziologia che quando evidenziabile è costituita da lesioni sia di tipo pre-perinatali quali sindrome asfittica o spossi-ischemico-emorragica e postatali quali meningo encefaliti, traumicranici e convulsioni febbrili protratte sia lesioni malformative come turbe della migrazione neuronale

malformazioni artero-venosi ecc…

Epilessie del lobo frontale

Si caratterizzano per la presenza di crisi parziali elementari complesse e secondariamente generalizzate che interessano le varie regioni del lobo frontale. Queste sono brevi con manifestazioni motorie toniche o posturali e frequenti automatismi gestuali all’esordio

Epilessie del lobo parietale

Si esprimono con crisi per lo più di tipo elementare o secondariamente generalizzato. Queste possono essere costituite da:

  • Fenomeni positivi: parestesia (alterazione della sensibilità cutanea), sensazioni di dolore a un arto, allucinazioni visive
  • Fenomeni negativi: asomatognosia (disturbo dello schema corporeo per cui il paziente non riconosce le parti del proprio corpo), vertigini, disturbi del linguaggio

Epilessie del lobo occipitale

Con crisi elementari complesse o secondariamente generalizzate. Si caratterizzano sia per manifestazioni visive che motorie

Epilessie del lobo temporale

Con crisi elementari complesse o

  1. Crisi di origine economica
  2. Crisi di origine politica
  3. Crisi di origine sociale
Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
2 pagine
1 download
SSD Scienze mediche MED/39 Neuropsichiatria infantile

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher flaviael di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Neuropsichiatria infantile e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Suor Orsola Benincasa di Napoli o del prof Gritti Antonella.