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SCLEROSI LATERALE AMIOTROFICA

La sclerosi laterale amiotrofica (SLA) è una malattia neurodegenerativa progressiva del motoneurone, che colpisce selettivamente i motoneuroni, sia centrali ("1° motoneurone", a livello della corteccia cerebrale), sia periferici ("2° motoneurone", a livello del tronco encefalico e del midollo spinale). È forse tra le malattie del motoneurone la più comune e conosciuta. È chiamata oltre che malattia di Charcot, dal neurologo che la descrisse per la prima volta verso la metà del 1800, anche malattia di Lou Gehrig, dal nome di un giocatore di baseball, la cui malattia nel 1939 sollevò l'attenzione pubblica.

Epidemiologia: la SLA è una patologia rara, con un'incidenza di 2-3 casi ogni 100 000 individui all'anno; si colloca ancora tra le malattie rare anche se la prevalenza negli ultimi anni sembra essere leggermente aumentata (miglioramento della diagnosi, invecchiamento della popolazione).

Aumento effettivo dei casi). Di regola è sporadica, ma esistono forme famigliari (10% circa). Colpisce soprattutto gli adulti fra i 40 e i 70 anni. Gli uomini sono colpiti più delle donne (2 a 1). Presenta una distribuzione uniforme in tutti i paesi. Il decorso è progressivo e porta a morte in 2-5 anni (sopravvivenza del 25% a 5 anni, <10% a 10 anni).

Fisiopatogenesi: l'etimologia della definizione sclerosi laterale amiotrofica chiarisce le caratteristiche della malattia: la parola amiotrofico è composta da tre termini greci, che sono mio trofico (corrispondente alla negazione), ("muscolo"), ("sviluppo"), quindi significa che i muscoli si indeboliscono e si lateralizzano; l'aggettivo si riferisce alla zona del midollo spinale (in maniera più precisa, il fenomeno coinvolge i cordoni laterali che contengono i fasci cortico-discendenti ossia le vie piramidali formate dalle sinapsi che connettono il primo motoneurone sito nella

con il secondo motoneurone si trova nelle corna anteriori del midollo spinale). Il processo degenerativo colpisce sia il primo che il secondo neurone di moto (sito nelle corna anteriori del midollo spinale). Ne deriva un rimaneggiamento di questa area che, dopo la morte neuronale, viene ad essere occupata da una reazione proliferativa dell'astroglia (astrogliosi) e al tempo stesso un pallore delle vie mielinizzate per cui progressivamente questa zona colpita dalla malattia tende a "sclerosi" o "indurirsi": ecco spiegato l'utilizzo di che significa "indurimento". Prima della morte, i motoneuroni sviluppano inclusioni ricche di proteine nel loro corpo cellulare e negli assoni; questo può essere dovuto, in parte, a difetti nella degradazione di proteine. Eziologia: l'eziopatogenesi è sconosciuta, ma verosimilmente si tratta di una malattia ad origine multifattoriale. Attualmente le ipotesi più accreditate per spiegare la degenerazione.neuronaledanno di tipo eccitotossico, sono due: un dovuto ad un eccesso di glutammato, derivante dalla trasformazione di metionina, e un danno di tipo ossidativo, dovuto ad uno squilibrio tra sostanze ossidanti e sostanze riducenti nel microambiente che circonda i motoneuroni colpiti. Clinica: l'inizio della sla può essere così subdolo che i sintomi vengono spesso trascurati. Le parti del corpo interessate dai sintomi iniziali della sla dipendono da quali muscoli nel corpo vengono danneggiati per primi. Circa il 75% delle persone sperimenta la sla con "esordio all'arto". I segni clinici che si possono presentare sono: - Segni del 1^ motoneurone: - Deficit di forza (es. visibili in seguito a prove o antigravitarie, o alla resistenza rispetto alla contro-resistenza dell'esaminatore, etc.); - Ipereflessia; un'accentuazione esagerata dei riflessi profondi o muscolo-tendinei (di norma, questi sono minimi nel soggetto sano); - Babinski incostante; - Il segno diBabinski è la risposta anomala al riflesso cutaneo plantare che indica la presenza di una lesione a carico del tratto corticospinale. Segni del 2 motoneurone:
  • Atrofia e fascicolazioni; la fascicolazione è la contrazione spontanea, involontaria, rapida e a intervalli regolari di una o più unità motorie, senza esito motorio. Le fascicolazioni sono visibili e avvertite dal soggetto come guizzi improvvisi di una parte di un qualunque muscolo (i muscoli "ballano"). Queste fascicolazioni sono dovute alla degenerazione del motoneurone e scompaiono una volta in cui l'atrofia è molto marcata, quindi con il progredire della malattia.
  • Crampi; soprattutto notturni. I crampi sono dolori muscolari improvvisi e violenti causati dalla contrazione involontaria di uno o più muscoli.
Il quadro clinico è quindi caratterizzato da atrofia muscolare a livello degli arti e dei muscoli bulbari con debolezza, spasticità, progressiva.difficoltà nell'adeambulazione, perdita di peso, disfagia e disfonia. Tra i segni iniziali della malattia figura l'atrofia della lingua che riguarda soprattutto i margini ed è talvolta asimmetrica. La progressione della malattia è inesorabile e la morte è spesso causata da insufficienza respiratoria. Nell'ambito della sla si riscontrano delle forme diverse a seconda dell'interessamento di alcuni distretti e fra le forme di sla preme segnalare la forma che interessa prevalentemente i muscoli innervati dai motoneuroni dei nervi cranici; tale forma viene indicata come paralisi bulbare progressiva. Essa può essere considerata una variante più sfavorevole della sla, ed è caratterizzata dalla paralisi rapidamente progressiva dei muscoli innervati dai nuclei motori della parte inferiore del tronco encefalo (muscoli della mandibola, del faringe, del laringe, della lingua, del volto) con conseguente: disfagia -> perdita del riflesso faringeo e

compromissione della deglutizione; disartria → inizialmente per le linguali (r, n, l), labiali (b, m, p, f), dentali (d, t), poi parola incomprensibile con voce alterata (stridula, nasale); disfonia; difficoltà della masticazione; muscoli inferiori del viso cascanti; segni pseudobulbari: riso e pianto spastico; successivo coinvolgimento spinale.

Un elemento importante e interessante da considerare della sla è il fatto che i muscoli oculari vengono sempre risparmiati. Una iniziale disartria può portare il pazienti all'osservazione del dentista; molti implicano una difficoltà che hanno nella pronuncia, soprattutto di certe consonanti, alla presenza di protesi malrealizzate o a problemi all'articolazione. Ci sono molti casi di sla che hanno sollevato tematiche di carattere etico; nelle forme ormai avanzate i soggetti affetti da sla muovono unicamente gli occhi con i quali possono comunicare con gli altri attraverso sistemi computerizzati.

La malattia mano a mano che va avanti interessa tutti i muscoli volontari (gli unici che sono integralmente conservati sono quelli deputati all'oculomozione).

Diagnosi: la clinica di questi soggetti è fortemente suggestiva ma abbiamo bisogno poi di ausili strumentali e di laboratorio per fare diagnosi; in particolare è fondamentale nella diagnosi e nel follow-up dei pazienti l'esame elettromiografico. Le indagini genetiche andranno poi riservate alle forme ad esordio particolarmente giovanile o ai casi di ricorrenza famigliare.

Trattamento: non ci sono molti farmaci efficaci; il farmaco di scelta Riluzolo è l'unico approvato nel trattamento della SLA (agente terapia sintomatica anti-glutammato). Per il resto si tratta di trattamento di problemi quotidiani antispastici, e il quali disfagia e insufficienza respiratoria (vi è un alto rischio di polmonite ab ingestis e di denutrizione). I pazienti con disfagia sono a rischio di insufficiente apporto.

calorico con conseguente peggioramento dell'atrofia muscolare, debolezza e fatica. La masticazione risulta rallentata e faticosa e vi è il rischio di polmonite ab ingestis. Con il progredire della disfagia, la PEG (gastrostomia endoscopica percutanea) deve essere considerata come alternativa o come supplemento alla nutrizione orale. I benefici di tale approccio includono adeguato apporto calorico, aumento del peso corporeo e la possibilità di utilizzare tale via per la somministrazione di farmaci. Inoltre, via via che il diaframma ed i muscoli intercostali si indeboliscono, la capacità vitale e la pressione inspiratoria forzata diminuiscono. Nell'inizio bulbare della SLA, questo può accadere prima che si verifichi la debolezza di un arto in modo significativo ed evidente. La ventilazione CPAP (ventilazione meccanica a pressione positiva continua) è frequentemente utilizzata per sostenere la respirazione, inizialmente soltanto di notte, econ l'aggravarsi della malattia, anche di giorno. È consigliabile che, prima che la terapia con c-pap diventi insufficiente, il paziente decida se farsi praticare una tracheotomia ed attraverso essa ricevere la ventilazione meccanica a lungo termine. Sclerosi multipla: malattia di tipo cronica La sclerosi multipla (SM) è una malattia infiammatoria/demielinizzante delle strutture del SNC. Descritta da Charcot e Vulpian nel 1868, venne definita anche sclerosi a placche per le sue caratteristiche neuropatologiche; tipica è la presenza di placche sclerotiche disseminate nella sostanza bianca del cervello e del midollo spinale. La parola "sclerosi" sta quindi a indicare le lesioni cicatriziali (placche o lesioni) che si vengono a formare. Con il termine sclerosi multipla ci si riferisce sia alle molteplicità delle lesioni neuropatologiche che alle manifestazioni sintomatologiche. La sclerosi multipla colpisce le cellule nervose, rendendo difficoltosa la comunicazione tracervello e midollo spinale, e progredendo fino alla disabilità fisica e cognitiva. Da un punto di vista clinico, la malattia si caratterizza per l'estrema variabilità dei sintomi: variano sia da soggetto a soggetto che nel corso del tempo nello stesso soggetto. Alla base della variabilità sintomatologica vi è il coinvolgimento in tempi diversi di strutture diverse del sistema nervoso centrale. EPIDEMIOLOGIA: la sclerosi multipla è una delle più comuni malattie neurologiche e presenta una prevalenza che varia tra i 2 e 150 casi ogni 100.000 individui, a seconda del paese o della specifica popolazione. L'Italia è una zona di endemia medio-alta (prevalenza ~100/100.000). Dagli studi epidemiologici si vede come la prevalenza della
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A.A. 2019-2020
161 pagine
SSD Scienze mediche MED/26 Neurologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher effemed di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Neurologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Siena o del prof Dotti Maria.