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OBIETTIVI DEL CORSO
1. SAPER MIGLIORARE L'APPROCCIO ALL'ALLENAMENTO ED ALLO SPORT
conoscere le cose
• saper valutare la validità dei metodi utilizzati nella pratica
• imparare a porsi in modo critico
•
2. IMPARARE AD USARE UN APPROCCIO SCIENTIFICO ED EMPIRICO
saper consultare la letteratura
• SISTEMA NERVOSO
Il sistema nervoso è un sistema che funge da comunicatore tra diversi organi e funzioni
del corpo; la comunicazione avviene lungo il neurone, mediante il potenziale d'azione, e
tra i neuroni, mediante le sinapsi. Definiamo alcuni concetti cari alla nostra disciplina per
quanto riguarda il sistema nervoso:
mielina: sostanza (composta da oligodendrociti e cellule di Schwann) che funge da
• isolante, consentendo di aumentare la velocità di conduzione nella cellula nervosa
unità motorie: unità composta da fibre muscolari e relativo motoneurone, può
• essere di tipo alfa, e quindi innervare le fibre muscolari extrafusali, oppure di tipo
gamma, e quindi innervare le fibre intrafusali;
fusi neuromuscolari: fusi che registrazion l'ampiezza e la velocità dello
• stiramento, sono dotati di componenti muscolari e sensoriali, sono deputati al
riflesso da stiramento;
riflesso da stiramento: riflesso causato dall'interazione tra motoneurone e fuso
• neuromuscolare, che determina lo stiramento in seguito ad un allungamento;
motoneuroni gamma: motoneuroni che si attivano quando esiste una discrepanza
• tra allungamento reale e voluto, quando il movimento programmato non soddisfa le
condizioni reali, quando i livelli di espressione della forza non corrispondono allo
spostamento voluto;
riflesso flessorio: riflesso tipico, per esempio, di quando cammino e finisce il
• marciapiede, causato dai fusi neuromuscolari;
nodi di Ranvier: spazi tra una guaina mielinica e l'altra che ripotenziano il segnale
• mediante canali del sodio e del potassio voltaggio-dipendenti.
La plasticità sinaptica è la capacità di modificare i collegamenti sinaptici, in termini di
numero o di variazioni di sostanze; essa ci permette di modificare o perfezionare il
movimento.
QUALI SONO GLI ASPETTI CHE INFLUENZANO LA PRESTAZIONE?
1) fattori di controllo: motivazione, concentrazione, attenzione, ...;
2) fattori fisici: potenza, velocità di contrazione muscolare, forza muscolare, resistenza
alla fatica centrale e periferica, resistenza organica, rapidità, costo energetico,...;
3) capacità di adattamento all'ambiente.
NEUROFISIOLOGIA DEL MOVIMENTO (Davide Anchisi)
Per spiegare parte di questi fattori esiste un fenomeno molto curioso, denominato deficit
bilaterale, che riguarda la forza muscolare: se un soggetto solleva 50 kg con un arto non
è detto che ne sollevi 100 con l'azione combinata dei due arti. Questo deficit è
parzialmente spiegabile con il fatto che il controllo motorio dell'esercizio con un arto è più
semplice rispetto a quello con due arti: nel movimento combinato di due arti, infatti,
avviene una perdita nella capacità di coordinazione. È possibile ridurre questo deficit
"naturale" con l'allenamento: atleti che necessitano di elevata coordinazione simultanea
laterale non presentano infatti questo deficit (coordinazione sincrona bilaterale).ù
Da cosa dipende la prestazione?
FATTORI FISICI FATTORI SPECIFICI FATTORI COGNITIVI FATTORI AMBIENTALI
Forza Tecnica Motivazione
potenza tattica fiducia
velocità strategia autocontrollo
mobilità ansia
accuratezza attenzione
precisione
coordinazione
equilibrio
resistenza
Tutti questi fattori vanno ad influenzare il sistema cardiocircolatorio ma soprattutto il
sistema muscolare (caratteristiche metaboliche, strutturali, condizione di fatica) ed il
sistema nervoso (velocità di conduzione, tipo di UM).
Ma quali relazioni ci sono tra il controllo motorio (apprendimento) e la prestazione?
Ogni attività motoria produce un adattamento specifico, distinto in due componenti:
1) adattamenti neuromuscolari, come l'influenza sul trofismo e sul tipo di UM (forza,
resistenza, velocità);
2) adattamenti centrali (apprendimento motorio), con effetti di automatismo (massimo
controllo ed efficienza), programmazione, controllo, coordinazione, gestione
dell'equilibrio e della postura.
Il feed-back è quel processo in cui il risultato controlla il centro di controllo, modificando la
risposta secondo l'input derivante dall'effettore. È positivo quando rafforza l'azione
dell'effettore, negativo quando inibisce l'azione dell'effettore. Il feed-forward, invece, è un
sistema che agisce in previsione, intervenendo con un azione prevista.
Su quali concetti si basa la "Neurofisiologia del Movimento"? Che aspetti analizza nel
fenomeno del "controllo del movimento"?
Il controllo, così come la programmazione, del movimento utilizza informazioni provenienti
da due sistemi diversi:
informazioni sensoriali (previsione e feed-back, anticipazione o correzione del
• movimento);
esperienza motoria.
•
Le informazioni sensoriali provengono dall'ambiente esterno mediante i recettori
sensoriali, ma anche dall'organismo a livello propriocettivo (muscoli, tendini, ...).
NEUROFISIOLOGIA DEL MOVIMENTO (Davide Anchisi)
L'AZIONE EFFICACE
1. SCELTA DELL'AZIONE: ideazione dell'azione a partire dagli obiettivi, dalla
memoria, dalle emozioni e dalle percezioni;
2. SCELTA DEI MOVIMENTI: pianificazione dei gesti;
3. SCELTA DEI MUSCOLI;
4. SCELTA DELLE CARATTERISTICHE DI CONTRAZIONE MUSCOLARE;
5. SCELTA DELL'ASSETTO PER MANTENERE L'EQUILIBRIO.
L'ideazione dell'azione è compito soprattutto della corteccia prefrontale, che riceve
informazioni sensoriali dalle aree parietali, informazioni emotive ed è in connessione con
le aree deputate alla memoria motoria.
In seguito all'ideazione e pianificazione dei movimenti abbiamo la definizione dei comandi
motori, ultimo step prima dell'azione; nella realizzazione della fase dei comandi motori
abbiamo dei "rumori" (incertezza, variabilità) tali che l'azione reale sarà la somma
dell'azione programmata e di una quota di incertezza: per verificare se l'azione è andata a
buon fine abbiamo il feed-back sensoriale, che ritorna alla fase dei comandi motori.
Anche il feed-back sensoriale, sia esso prima dell'azione o dopo, contiene una certa quota
di rumore: maggiore è il rumore a livello di percezione sensoriale, maggiore sarà la quota
d'importanza delle esperienze motorie nella progettazione dell'azione. Le esperienze
motorie pregresse cambiano il modo di percepire e ci permettono di dare un senso logico
alle percezioni disturbate. Il SN effettua dapprima un inferenza statistica, stabilendo quali
sono le informazioni statisticamente (in base all'esperienza) più realistiche, e quindi un
processo decisionale, scegliendo le contromosse.
La percezione non è mai un processo "puro", ma una costruzione influenzata anche dalla
memoria: nello sport l'esperienza aiuta anche nelle nuove situazioni in quanto stabilisce la
probabilità della realtà della percezione e permette di eliminare i fattori irrilevanti.
Esempio dell'interferenza tra due sistemi di controllo motorio è, oltre all'illusione di
Pinocchio, il test di 30" della sedia: il soggetto, legato ad una sedia, viene fatto ruotare per
30" e deve cercare di alzarsi in piedi. Il sistema vestibolare, deputato all'analisi delle
accelerazioni in rotazione, viene ingannato ed attua delle risposte automatiche inutili
determinando la caduta a terra del soggetto. Anche questo riflesso è allenabile: inibendo il
sistema vestibolare, che l'esperienza ci ha fatto etichettare come "non affidabile", si affida
il controllo motorio alle informazioni visive (più attendibili).
In base all'esperienza un soggetto può dare più o meno importanza alle informazioni, in
termini di affidabilità e risultato: esempio classico è il discorso (in radio o per telefono)
percepito da lontano, che diventa più chiaro se ne viene riconosciuto il contesto.
NEUROFISIOLOGIA DEL MOVIMENTO (Davide Anchisi)
CONTROLLO DELL'EQUILIBRIO
Il controllo dell'equilibrio, mantenimento ed aggiustamento della posizione nello spazio, è
deputato ai riflessi posturali, che riguardano corpo ed arti: esempio di riflesso posturale per
il mantenimento dell'equilibrio è quello che stimola l'estensione dell'arto ipsilaterale
quando la proiezione del baricentro cade fuori dalla base di appoggio (sistema
esterocettivo tattile), per rimettere in asetto il corpo.
Per comprendere meglio il controllo dell'equilibrio facciamo un esempio: se dovessimo
inviare un robot su Marte e dovessimo progettarlo, che strumenti inseriremmo per il
mantenimento dell'equilibrio e della stazione eretta?
AMMORTIZZATORI SENSORI DI APPOGGIO AMPIEZZA DELLA BASE
Presenza di appoggio
tipo di appoggio
recettori di pressione
RECETTORI DI VELOCITA' RECETTORI D'INCLINAZIONE TELECAMERA
Radar Bolla Vista
ruote inclinometro
accelerometro
Nel controllo dell'equilibrio, esistono tre sistemi:
1) vestibolare;
2) visivo;
3) tattile.
Il sistema vestibolare ci fornisce informazioni sull'inclinazione e sull'accelerazione
rotazionale, mediante i sistemi otolitici ed i canali semicircolari. Nei sistemi otolitici sono
presenti dei cristalli di ossalacetato immersi in un gel, all'interno del quale sono disposte le
ciglia: all'accelerazione le ciglia si inclinano a seconda della stessa. Questo sistema
matura più lentamente di quello visivo: se notiamo, i bambini hanno maggiori difficoltà a
mantenere l'equilibrio ad occhi chiusi.
La gestione dell'equilibrio è determinata dall'integrazione dei sistemi; ne esiste in genere
per ogni situazione uno prevalente. È possibile anche visualizzare la discrepanza e le
interferenze di informazioni tra i diversi sistemi: tipico esempio è il test di 30" della sedia.
La soluzione della gestione dell'equilibrio sta nell'utilizzo delle informazioni esclusivamente
di un sistema oppure il compromesso tra le informazioni dei diversi sistemi.
Il cervelletto è una delle strutture adibite al mantenimento dell'equilibrio ed alla gestione
dei meccanismi di anticipazione: l'alcol è una sostanza che inibisce questa regione
cerebrale, determinando incapacità di mantenere la stazione eretta e difficoltà nei tempi di
reazione nell'ubriaco a piedi o alla guida. Esso integra le varie informazioni provenienti
dagli organi di senso; se mancano info