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LA VARIAZIONE DI TENSIONE ATTIVA IN RELAZIONE ALLA LUNGHEZZA DIPENDE
DALLA LUNGEHZZA DEL SARCOMERO che condiziona il numero di interazioni actina-
miosina.
Alla lunghezza del muscolo a riposo (2-2,2μm) si ha il MASSIMO NUMERO DI INTERAZIONI
MASSIMA T SVILUPPATA. A maggiori o minori lunghezze si ha MINOR NUMERO DI
INTERAZIONI E MINORE T SVILUPPATA.
L accorciamento (FASE ISOTONICA) inizia dopo che è stata raggiunta la T necessaria a vincere il
carico (FASE ISOMETRICA). Durante l accorciamento la T isometrica massima sviluppabile
diminuisce con il diminuire della lunghezza. Mentre a parità di lunghezza iniziale, l entità dell
accorciamento diminuisce con l aumentare del carico.
ATTIVITà ISOTONICA: maggiore è il carico applicato ad un muscolo (P), maggiore è la T
sviluppata. Raggiunta la T sufficiente a superare P il muscolo inizia ad accorciarsi e la T sviluppata
RIMANE COSTANTE e uguale a P. la velocità di accorciamento (V) varia al variare del carico.
È COSTANTE ALL INIZIO, AUMENTA AL DIMINUIRE DELLA MASSIMA T ISOMETRICA
SVILUPPABILE. L accorciamento termina poi quando la lunghezza del muscolo è quella alla quale
T isometrica massima è uguale al carico P da spostare.
RELAZIONE FORZA-VELOCITà
La velocità di accorciamento della fibre muscolari dipende dalla velocità con cui avviene il ciclo di
interazioni actina-miosina e ciò dipende da tre fattori:
1. CARICO APPLICATO (la velocità con cui un ponte trasverso ruota è dipendente dal carico
che gli è stato applicato sopra ripartito per il numero dei ponti).
2. Attività ATPasica di miosina
3. Massima forza isometrica sviluppata (maggiore è la forza sviluppata maggiore è la velocità
di accorciamento)
Se la forza è superiore alla tensione massima non si ha più accorciamento ma ALLUNGAMENTO.
E se arrivo ad un valore doppio della tensione massima il muscolo CEDE.
(P+a)*(V+b)=K EQUAZIONE DI
La relazione forza-velocità è di tipo IPERBOLICO:
HILL .
Con a e b che corrispondono alla distanza degli asintoti dell iperbole dagli assi della curva F-V.
Questa relazione esprime la CAPACITà DEL MUSCOLO DI SVILUPPARE POTENZA (W)=
P*V (cioè carico per velocità).
Le fibre muscolari si dividono in:
- rapide rapido sviluppo di T
- lente lento e duraturo sviluppo di T
I comandi motori per produrre movimento devono convergere sui motoneuroni α. I motoneuroni
che innervano un singolo muscolo sono raggruppati insieme in un NUCLEO MOTORE e sono in
numero inferiore al numero di fibre che compongono il muscolo. Perché OGNI MOTONEURONE
INNERVA Più FIBRE MUSCOLARI (UNITà MOTORIA).
UNITà MOTORIE E CLASSIFICAZIONE DELLE FIBRE
MUSCOLARI
CLASSIFICAZIONE DELLE FIBRE MUSCOLARI:
- I tipo: rosse SCOSSA LENTA, affaticamento scarso, attività metabolica ossidativa o aerobica,
attività ATPasica bassa
- II A: rosa SCOSSA RAPIDA, affaticamento intermedio.
- II B: bianca (per basso contenuto di mioglobina), SCOSSA RAPIDA, affaticamento rapido,
attività metabolica glicolitica, attività ATPasica miosinica elevata.
L UNITà MOTORIA è formata da un motoneurone α+ fibre muscolari da esso innervate (in genere
le fibre innervate sono tutte dello stesso tipo). Ogni fibra muscolare riceve un solo terminale
assonico RAPPORTO FIBRA MUSCOLARE:FIBRA NERVOSA è di 1:1.
Il numero delle fibre muscolari per unità motoria è variabile:
- UNITà MOTORIE PICCOLE: poche fibre muscolari: da 10 a 100 MOVIMENTI FINI
- UNITà MOTORIE GRANDI: 600-1000/2000 fibre MOVIMENTI GROSSOLANI E CON
FORZA.
Reclutando più o meno unità motorie si regola la forza di contrazione del muscolo. Le fibre
appartenenti ad unità motorie diverse si mescolano per garantire, in caso di attività di poche unità
motorie, una buona DISTRIBUZIONE DELLA FORZA SVILUPPATA DALL INTERO
MUSCOLO.
Ogni muscolo presenta tutti i tipi di fibre, ma la proporzione di ciascun tipo di unità motoria varia a
seconda del tipo di attività muscolare.
• UNITà MOTORIE S:
SLOW FIBRE I
Livelli di forza bassi. Contrazione lenta, resistenza alla fatica elevata attività sostenute nel tempo
• UNITà MOTORIE FF:
FAST FATICABLE FIBRE IIB
Livelli di forza elevati, contrazione molto rapida, affaticabili massima rapidità e forza per brevi
periodi.
• UNITà MOTORIE FR:
FAST RESISTANT FIBRE IIA
Livelli di forza intermedi, contrazione a velocità intermedia, resistenza alla fatica.
Le unità motorie FF sono innervate da MOTONEURONI GRANDI con assoni di grande calibro
ELEVATA RAPIDITà DI CONDUZIONE.
Le unità motorie S sono innervate da MOTONEURONI PICCOLI con assoni di piccolo calibro
BASSA VELOCITà DI CONDUZIONE.
Le unità motorie FR sono innervate da motoneuroni con caratteristiche intermedie.
L ORDINE DI RECLUTAMENTO DELLE UNITà MOTORIE DIPENDE DALLA
PRINCIPIO DELLA DIMENSIONE
GRANDEZZA DEI MOTONEURONI .
S FR FF
Quando la forza muscolare diminuisce cessano di scaricare in sequenza:
FF FR S
L ordine con cui vengono reclutate è direttamente proporzionale alla forza
generata e alla velocità di contrazione ed inversamente proporzionali alla
resistenza alla fatica .
La forza sviluppata da un muscolo può essere aumentata attraverso due modalità:
1. Reclutamento di un numero maggiore di unità motorie
2. Aumento della frequenza di scarica dei motoneuroni già attivi.
La frequenza di scarica nei motoneuroni α è tale da generare nelle fibre innervate TETANI
INCOMPLETI. Le singole unità motorie sono attive in MANIERA ASINCRONA per cui abbiamo
fasi di contrazione OMOGENEE, sarebbero invece non omogenee se le unità motorie si attivassero
tutte insieme.
In questo modo abbiamo CONTINUITà DEL MOVIMENTO E COSTANZA DELLA
CONTRAZIONE.
CONVERGENZA DELLE VIE NERVOSE
I motoneuroni sono sottoposti alla convergenza di più input e ciò è alla base dei fenomeni di
FACILITAZIONE E OCCLUSIONE.
• FACILITAZIONE: Via A scarica a neurone 2 e 3 e sottosoglia anche al 4 che quindi non
genererà impulso. La Via B scarica ai neuroni 5 e 6 e sottosoglia anche al 4. Se ATTIVO
CONTEMPORANEAMENTE LE VIE A E B AVRò ATTIVAZIONE NON SOLO DI
2,3,5,6 MA ANCHE DI 4 CHE RICEVE DUE STIMOLI SOTTOSOGLIA CHE
PORTANO ALLA SUA ATTIVAZIONE. Ciò comporterà che il risultato dell attivazione
contemporanea di A e B è maggiore delle attivazioni singole. Il neurone 4 innervato
sottosoglia sarà detto FRANGIA SUBLIMINALE.
• OCCLUSIONE: la Via A attiva i neuroni 2,3,4. Anche la Via B attiva i neuroni 2,3,4, ma se
queste vengono attivate insieme a livello del neurone 4 non avrà SOMMA ALGEBRICA
degli impulsi quindi la somma delle due vie non darà un valore maggiore delle singole
attivazione perché il neurone 4 è sommato una sola volta perché risponde alternativamente
alla via A o alla via B.
Costituisce la parete degli organi interni cavi (arterie, vene, vescica e canale digerente).
È controllato dal SNA. È formato da cellule più piccole dello scheletrico, che hanno tutte un
NUCLEO SINGOLO e un reticolo plasmatico senza TUBULI T. la velocità di contrazione è più
bassa e duratura dello scheletrico e ciò è funzionale per REGOLARE IL CALIBRO DEI
CONDOTTI.
I muscoli lisci si dividono in due categorie:
• UNITARIO: presente nel tratto gastrointestinale, vescica, ureteri, utero e vasi. Le cellule
muscolari sono tutte accoppiate elettricamente con GIUNZIONI COMUNICANTI (GAP
JUNCTION) l attivazione delle cellule vicine è molto rapida e porta ad una
CONTRAZIONE UNICA DELLA PARETE COME UN SINCIZIO FUNZIONALE.
Le cellule sono caratterizzate da ATTIVITà PACEMAKER con ONDE LENTE di
depolarizzazione di membrana che avvicinano il valore di voltaggio di membrana a quello
del valore soglia. L innervazione avviene tramite rilascio di neurotrasmettitore da parte delle
VARICOSITà DEL SNA.
• MULTIUNITARIO: cellule realmente separate tra loro, a livello delle quali le varicosità
prendono contatti singoli con le cellule (ATTIVAZIONE INDIPENDENTE).
MORFOLOGIA: i miofilamenti sono disposti in FASCI A DECORSO LONGITUDINALE che
si attaccano ai CORPI DENSI (corrispettivo delle linee Z del muscolo striato). Non abbiamo
TROPONINA, ma al posto di essa troviamo CALDESMONE E CALPONINA. Il caldesmone
come la troponina nel muscolo scheletrico IMPEDISCE L ATTACCO ACTINA-MIOSINA perché
INIBISCE L ATTIVITà ATPasica DELLA MIOSINA.
LE TESTE DELLA MIOSINA SONO PRESENTI LUNGO TUTTO IL
FILAMENTO QUINDI IL FILAMENTO SCORRE PER DISTANZE
MAGGIORI DELLO SCHELETRICO.
Il p.d.a. che insorge è Ca++-dipendente ha una cinetica di attivazione più lenta di quella del Na+.
Il Ca++ che entra durante il p.d.a determina la contrazione. I canali per il Ca++ del muscolo liscio
sono controllati anche da altri stimoli:
- neurotrasmettitori del SNA (noradrenalina e acetilcolina)
- ormoni
- segnali paracrini
- stiramento muscolare
Anche l inibizione della contrazione si ha tramite diversi segnali chimici.
Le onde lente di contrazione sono mediate da variazioni intracellulari di ATP e dalle proprietà di
apertura di canali al K+ ATP-dipendenti sul sarcolemma (+ ATP depolarizzazione di membrana
per chiusura di questi canali, -ATP iperpolarizzazione di membrana per apertura di questi canali)
e queste onde lente consistono in uno STATO PREPARATORIO che deve essere incrementato dall
esterno per raggiungere il valore soglia.
Uno stato di depolarizzazione sostenuto nel tempo TONO MIOGENO. Alcuni tipi di muscolo
liscio presentano la DEPOLARIZZAZIONE SPONTANEA, detta POTENZIALE PACEMAKER,
che raggiunge sempre la soglia per la nascita del p.d.a., a cui segue la contrazione. Queste cellule
muscolari sono dette CELLULE PACEMAKER.
ACCOPPIAMENTO ELETTROMECCANICO
Nel muscolo liscio dipende fondamentalmente dal Ca++ extracellulare. Per cui avremo p.d.a che
causa apertura dei canali al Ca++ voltaggio-dipendenti di tipo L che fanno entrare il Ca++
extracellulare aumenta la concentrazione di quello intracellulare il Ca++ attiva i recettori
della Rianodina presenti sul reticolo sarcoplasmatico ulteriore aumento della concentrazione di
Ca++ intracellulare CONTRAZIONE.
Il Ca++ rientra nel reticolo con una pompa Na+/Ca++.
CONTRAZIONE DEL MUSCOLO LISCIO
Ca++ esterno + Ca++ dal reticolo sarcoplasmatico entrano nella