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R
Mentre l’elaborazione sensoriale genera una rappresentazione interna del mondo esterno,
l’elaborazione motoria prende avvio da una rappresentazione interna relativa al risultato
che si vuole raggiungere.
I movimenti volontari sono governati da leggi che possono essere modificate con
l’esperienza e precisamente:
• Il sistema nervoso si prefigura il risultato delle azioni motorie indipendentemente
dal tipo di effettore utilizzato e dalla modalità di esecuzione del movimento.
• Il tempo necessario per rispondere allo stimolo dipende dalla quantità di
informazioni che devono essere elaborate (periodo di latenza).
• La velocità di esecuzione del movimento è inversamente proporzionale alla
precisione del movimento eseguito.
Il movimento diretto ad uno scopo è rappresentato in forma astratta piuttosto che come
una serie di movimenti articolari con contrazioni muscolari.
Organizzazione dei sistemi motori
I sistemi motori vengono elaborati a vari livelli del sistema nervoso:
• Midollo spinale: è il livello più basso di organizzazione e contiene circuiti che
mediano i riflessi e i movimenti automatici, come la locomozione. Il circuito più
semplice è monosinaptico, ma nella maggior parte dei casi si hanno circuiti
polisinaptici, i cui motoneuroni e interneuroni ricevono connessioni dai neuroni dei
centri superiori, i quali possono modificare le risposte riflesse e coordinare i circuiti.
• Tronco encefalico: riceve dalla corteccia cerebrale e proietta al midollo spinale
mediante i sistemi discendenti mediali (controllo della postura, integrazione delle
informazioni visive, vestibolari e somatosensitive) e i sistemi discendenti laterali
(controllo del movimento dei muscoli distali degli arti e quindi dei movimenti
finalizzati di braccia e mani e il controllo del movimento di occhi e capo).
• Corteccia: è il livello più alto di elaborazione. La corteccia motrice primaria e
premotrice proiettano al midollo spinale, mediante il tratto cortico-spinale, e al
tronco encefalico. In realtà la corteccia facilita o inibisce i circuiti riflessi presenti ai
livelli gerarchici più bassi. Gli schemi di coordinazione sono relativamente
stereotipati.
• Cervelletto e nuclei della base: fanno parte dei circuiti a feed-back che controllano
corteccia e tronco encefalico nella pianificazione ed esecuzione del movimento.
Stabiliscono proiezioni con corteccia e talamo, che sono necessari per garantire
scorrevolezza e la fluidità di un movimento.
Organizzazione del midollo spinale
Le fibre afferenti primarie dei recettori cutanei e dei recettori profondi si ramificano a
livello delle lamine e stabiliscono connessioni con tipi differenti di neuroni:
- Motoneuroni: i corpi sono disposti nei pool motoneuronali o nuclei motori, la cui
disposizione segue la regola prossimo-distale:
1. Muscoli più prossimali sono innervati dai motoneuroni disposti in posizione
mediale del ms.
2. Muscoli distali sono innervati da motoneuroni disposti in posizione via via più
laterale.
- Interneuroni locali: sono neuroni i cui assoni rimangono confinati nello stesso
segmento spinale o adiacente. Hanno una disposizione che rispecchia quella dei
motoneuroni:
1. Interneuroni della zona mediale proiettano ai motoneuroni mediali: determinano
il controllo dei muscoli assiali di entrambi i lati.
2. Interneuroni della zona laterale proiettano ai motoneuroni laterali: determinano
il controllo dei muscoli ipsilaterali.
- Neuroni propriospinali: le terminazioni raggiungono segmenti più lontani del
midollo:
1. Mediali: decorrono nelle colonne mediale e ventrale. Alcuni assoni percorrono
l’intero midollo e coordinano movimenti di collo e pelvi.
2. Laterali: hanno proiezioni minori. Questo spiega perché le parti distali, ovvero
mani e dita, hanno una maggiore indipendenza.
Organizzazione della corteccia
La corteccia cerebrale controlla la capacità di organizzare ed eseguire i movimenti fini e
di precisione.
Le vie discendenti che da essa prendono origine sono:
• Vie cortico-bulbari: controllano i motoneuroni di faccia e tronco.
• Vie cortico-spinali: controllano motoneuroni di tronco e arti.
La corteccia contiene aree contenenti mappe somatotopiche che proiettano in
corrispondenti bersagli del midollo spinale.
Le aree corticali deputate al controllo del movimento sono la corteccia motrice primaria
(area 4 di brodmann) e la corteccia premotoria (area 6 d brodmann).
Le fibre discendenti decorrono lungo il tratto cortico-spinale, che a livello delle piramidi si
divide in:
• Fibre che decussano (tratto cortico-spinale laterale): proietta ai nuclei motori della
parte laterale.
• Fibre che non decussano (tratto cortico-spinale ventrale): proietta alla zona
intermedia che controlla i motoneuroni dei muscoli assiali.
Riflessi spinali
Con il termine di riflessi o azioni riflesse, si indica la modalità più semplice attraverso cui
il snc elabora una risposta pronta e adeguata ad uno stimolo appropriato. Sono
movimenti stereotipati evocati dall’attivazione di recettori cutanei e muscolari, che
rappresentano le unità di base dei movimenti.
Alcuni riflessi danno avvio a movimenti che allontanano da situazioni potenzialmente
pericolose, altri si adattano automaticamente a schemi motori, in modo da mantenere o
raggiungere uno scopo comportamentale.
Le risposte evocate da un riflesso e finalizzate, dipendono da meccanismi capaci di
reclutare intensità e tipo di risposta in funzione del tipo di compito motorio da eseguire e
dello stato comportamentale (atteggiamento funzionale).
In condizioni normali i riflessi possono essere modificati in modo da potersi adattare al
compito motorio che si deve eseguire. Tale flessibilità consente che i riflessi vengano
incorporati in movimenti complessi avviati da comandi del snc.
Caratteristiche dei riflessi
Le caratteristiche generali di un movimento riflesso possono essere così riassunte:
• Si tratta di un movimento automatico o involontario evocato da uno stimolo.
• Interessa di solito la stessa regione del corpo dove è caduto lo stimolo.
• Sono azioni utili all’organismo con un preciso finalismo.
I riflessi sono utilizzati per il controllo di molte funzioni essenziali come funzioni
vegetative, movimenti involontari come il controllo posturale e il mantenimento
dell’equilibrio (riflessi posturali) e le risposte difensive (riflessi nocicettivi).
Proprieta’ generali dei riflessi
Le caratteristiche comuni a tutti i tipi di riflesso sono:
• Soglia del riflesso: rappresenta la soglia minima che lo stimolo deve possedere per
evocare una determinata risposta riflessa. La soglia viene raggiunta se la somma
degli epsp generati raggiunge una ampiezza sufficiente a superare la soglia di
scarica.
• Tempo del riflesso: rappresenta l’intervallo di tempo che intercorre tra lo stimolo e
la comparsa della risposta riflessa. Il tempo riflesso totale comprende:
1. Tempo di conduzione degli impulsi nelle fibre nervose di fibre afferenti ed
efferenti.
2. Tempo riflesso centrale che sarà tanto maggiore quanto più alto sarà il numero
di interneuroni (stazioni sinaptiche interposte tra i neuroni in entrata e in
uscita).
Organizzazione divergente
In tutte le vie riflesse del midollo spinale i neuroni afferenti stabiliscono connessioni
divergenti: la stimolazione di un piccolo numero di fibre sensitive provoca la contrazione
di un piccolo numero di muscoli, ovvero vengono attivati i motoneuroni di muscolo
omonimo e muscoli sinergici.
Organizzazione convergente
Sugli interneuroni del midollo spinale converge una enorme quantità di informazioni di
origine diversa.
Modulazione dell’intensita’
La variabilità dell’intensità della risposta riflessa dipende dalla trasmissione sinaptica
delle vie riflesse.
Ci sono tre sedi nel ms dove è possibile modulare l’intensità:
• Motoneuroni.
• Tutti gli interneuroni.
• Centri superiori.
Può esserci inoltre un controllo di tipo comportamentale come nel caso della locomozione,
che rappresenta un movimento volontario in alcuni aspetti, come l’inizio della
locomozione o un cambio di direzione, e un movimento riflesso in quanto tutte le fasi del
ciclo del passo non vengono controllate, ma procede in automatico.
I riflessi spinali sono riflessi motori il cui centro riflesso è localizzato nel midollo spinale,
una formazione nervosa allungata situata nel canale vertebrale.
Il ms è formato da sostanza grigia (corpi dei neuroni) situata nella parte interna. In
sezione trasversa appare con una forma ad h dove si distinguono con simmetria
bilaterale:
1. Corna dorsali o posteriori: contengono cellule che ricevono afferenze sensoriali
dai gangli delle radici dorsali.
2. Corna ventrali o anteriori: contengono i motoneuroni che proiettano i loro assoni
ai muscoli attraverso le radici ventrali; i motoneuroni sono di due tipi:
Motoneuroni alfa: che innervano le fibre muscolari.
o Motoneuroni gamma: che innervano i propriocettori del muscolo.
o
3. Zona intermedia: è la zona interposta tra le corna dorsali e ventrali e contiene
neuroni i cui assoni terminano nel corno ventrale o nel tronco encefalico e nel
cervelletto. Inoltre nei segmenti toracici e lombari contiene i neuroni
pregangliari del sistema nervoso autonomo.
La sostanza grigia comprende neuroni organizzati in dieci lamine (i-x) o strati; ciascuna
lamina viene definita in base all’organizzazione citoerchitettonica dei neuroni.
Le lamine i-vi corrispondono al corno dorsale, la lamina vii equivale alla zona intermedia,
le lamine viii e ix formano il corno ventrale, mentre la lamina x è costituita dalla sostanza
grigia che circonda il canale centrale.
I motoneuroni contenuti nel corno ventrale del ms sono disposti in gruppi, ovvero i
motoneuroni che innervano la muscolatura assiale sono disposti medialmente, mentre
quelli che innervano la muscolatura distale sono posti lateralmente; i motoneuroni che
innervano i muscoli flessori sono disposti più dorsalmente rispetto a quelli che innervano
gli estensori.
La zona intermedia contiene interneuroni che trasmettono e modulano gli output motori
in risposta agli input sensoriali e ai comandi provenienti dal cervello.
La sostanza bianca è disposta esternamente alla sostanza grigia ed è costituita da fibre
nervose mieliniche disposte in cordoni o colonne (dorsali, laterali e ventrali) e fasci.
Le fibre nervose della sostanza bianca conducono segnali in ascesa verso l’encefalo (vie
sensitive) e in discesa verso il midollo (vie motorie).
In particolare la sostanza bianca è suddivisa per ciascun lato in tre fasci di fibre:
• Colonne dorsali: costituite da fibre afferenti primarie che trasportano informazi