Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Z
mantiene una depolarizzazione media quindi monofasica): alcuni canali responsabili della
trasduzione sono aperti a riposo, così lo spostamento verso le stereociglia più basse causa
iperpolarizzazione.
Questo perché, nel dettaglio:
canali K+
- i sulle stereociglia fanno passare una corrente entrante che depolarizza la cellula
(per via dell’esistenza di un gradiente di circa 125 mV essendo, in condizioni di riposo,
l’endolinfa a +80 mV, che è il potenziale endococleare, e l’interno della cellula ciliata a -45
apicale elevata K+
mV): l’estremità è infatti immersa nell’endolinfa ad concentrazione di
(per via della presenza di pompe ioniche nella stria vascolare); la depolarizzazione inoltre
permette l’apertura dei canali per il Ca2+ voltaggio-dipendenti (per la liberazione del
neurotrasmettitore)
basale perilinfa bassa K+.
- l’estremità invece è immersa nella a concentrazione di Così
canali K+ dipendenti dal Ca2+ e dal voltaggio
l’apertura di altri permette al K+ di
fuoriuscire nella perilinfa ripolarizzando la cellula rapidamente.
Pertanto, il potenziale di recettore generato dalla cellula ciliata in risposta ad uno stimolo
sinusoidale,
sinusoidale (onda sonore) è anch’esso cosicché si potrà avere una conservazione
delle informazioni temporali dello stimolo acustico fino a circa 3 KHz; quindi, riguardo le
relative risposte del nervo acustico:
frequenze inferiori a 3 KHz
- Per i singoli potenziali d’azione sono in fase con le
oscillazioni del suono dal quale sono stati innescati: esse, quindi, possono essere codificate
dai potenziali d’azione innescati dalla rapida oscillazione dei potenziali di recettore
(responsabili pertanto della codifica temporale del segnale)
frequenze maggiori a 3 KHz
- Per il potenziale di recettore non potrà più essere in fase
con un tale numero di oscillazioni nell’unità di tempo: esse, quindi, sono invece codificate
in base all’organizzazione tonotopica della membrana basilare (secondo il “codice della
linea attivata”).
Vie uditive centrali
nervo acustico cellule bipolari ganglio
Il comprende i prolungamenti centrali delle del
spirale nella coclea (mentre ogni loro prolungamento periferico contatta una o poche cellule
ciliate interne)
bulbo nucleo cocleare
Esso entra nel e innerva tre parti del (ventrale anteriore, ventrale
tonotopica
posteriore e dorsale) ognuna delle quali dispone di un’organizzazione e dà
vie parallele
origine a con un elevato grado di connessione bilaterale:
superiore mediale (MSO),
- All’oliva dove sono valutate le differenze interaurali di tempo
superiore laterale (LSO),
- All’oliva dove sono valutate le differenze interaurali di
ampiezza (intensità)
nuclei del lemnisco laterale
- Ai controlaterale, dove giungono informazioni monoaurali
collicolo inferiore,
- Al dove, in virtù delle afferenze indirette anche dai nuclei olivari e dai
nuclei del lemnisco, avverrà la definitiva localizzazione dei suoni grazie alla presenza di
rappresentazione topografica dello spazio uditivo.
una
Le successive proiezioni saranno:
Complesso genicolato mediale
- del talamo
che a sua volta proietterà alla:
Corteccia uditiva primaria,
- localizzata nel giro temporale superiore del lobo temporale,
mappa tonopica
in cui sarà presente ancora una (organizzazione conservata in tutto il
sistema uditivo, bersaglio finale della linea attivata già a livello della membrana basilare
percezione
della coclea) e che avrà un ruolo essenziale nella cosciente del suono. Da
corteccia uditiva secondaria
questa partiranno proiezioni anche alla (o aree circostanti)
che provvede all’elaborazione di segnali acustici complessi, dei suoni verbali (fonemi:
particolari distribuzioni di frequenza prodotti dalle corde vocali e modulate dalla cavità
orale articolando le diverse e creando le diverse “formanti”) e della musica.
Localizzazione dei suoni
Come prima anticipato, alla localizzazione dei suoni parteciperà il complesso olivare
superiore (oliva pontina), in particolare:
mediale (MSO), differenze interaurali di tempo.
- l’oliva superiore sulla base delle
minori di 3 KHz
Questo sistema è valido per frequenze in virtù del fatto che suoni che
originano da un lato della testa arrivano prima ad un orecchio che all’altro; sono
percepibili differenze dell’ordine di 700 microsecondi con soglie percettive di 10
microsecondi (che conferiscono alla localizzazione una precisione di circa 1°).
rilevatori di coincidenze
Si ipotizza la presenza nella MSO di attivati in risposta a
specifici ritardi interaurali che ricevono informazioni bilateralmente dai nuclei cocleari. Si
pensa che il meccanismo alla base di questa risposta sia attivato dall’arrivo
contemporaneo ad un neurone di un’informazione proveniente dalle due orecchie, la cui
sommazione avviene a livello delle cellule di “coincidenza” che si attivano solo quando i
segnali dalle due orecchie sopraggiungono contemporaneamente. L’arrivo simultaneo dei
due segnali in presenza di una differenza interauricolare circa la distanza dalla fonte,
percorso interno dall’orecchio più vicino alla
sarebbe possibile in virtù del fatto che il
fonte sonora per raggiungere la cellula di coincidenza più lungo
è dell’altro.
laterale (LSO), differenze interaurali di ampiezza
- l’oliva superiore sulla base delle
(intensità). maggiori di 3 KHz,
Questo sistema è valido per frequenze per le quali la testa rappresenta
un ostacolo per le onde acustiche e forma un’“ombra” acustica a suoni che provengono da
una sorgente laterale. I circuiti della LSO perciò calcolano tali differenze di intensità
omolaterale
eccitatorie alla fonte sonora
tramite proiezioni dal nucleo cocleare ventrale
inibitorie controlaterale.
(che avrà una risposta più alta) ed dal nucleo
Sistema vestibolare
Il sistema vestibolare lavora in sinergia con quello visivo e somatico per dare origini a
percezioni complesse come la posizione e il movimento del corpo nello spazio.
- Organi otolitici (utricolo e sacculo) e canali semicircolari
- Risposte ad accelerazioni lineari ed angolari
- Vie vestibolari centrali e riflesso vestibolo-oculare
Labirinto vestibolare canali
Il labirinto vestibolare è un sistema di comunicanti, in continuità con la coclea,
trasduzione
nell’orecchio interno, che utilizza per la dei movimenti in impulsi nervosi lo
cellule ciliate.
stesso tipo di cellule sensoriali specializzate, le
Esso è costituito da: e sacculo),
- due organi otolitici (utricolo responsabili della percezione delle accelerazioni
lineari della testa e della posizione statica della testa rispetto alla gravità
canali semicircolari,
- tre responsabili della percezione delle accelerazioni rotatorie della
testa.
Cellule ciliate vestibolari sacculo
Le cellule ciliate vestibolari sono presenti nell’utricolo e nel e in tre dilatazioni alla
base dei canali semicircolari (ampolle). Come nella coclea, l’endolinfa bagna l’estremità
apicale perilinfa basale
e la bagna l’estremità delle cellule ciliate. chinociglio
Esse sono molto simili a quelle uditive, con l’aggiunta della presenza di un più alto
dal lato delle stereociglia più alte. La flessione delle stereociglia in direzione del chinociglio
causa l’apertura di canali ionici che depolarizzano la cellula, mentre la flessione in direzione
opposta causa l’iperpolarizzazione; pertanto si ha un tipo di risposta (potenziale di recettore)
bifasica. orientamento specifico
I fasci di cellule ciliate hanno un in ciascuno degli organi vestibolari:
canale semicircolare
- in un dato le cellule ciliate dell’ampolla sono tutte polarizzate
nella stessa direzione;
sacculo striola
- nell’utricolo e nel una (curvilinea) divide le cellule ciliate in due
popolazioni con polarità opposte.
Organi otolitici lineari
Utricolo e sacculo rilevano spostamenti e accelerazioni della testa; essi contengono un
epitelio sensoriale (macula) formata da cellule ciliate e relative cellule di sostegno. Sopra le
membrana
cellule ciliate ed i fasci di ciglia si trova uno strato di materiale gelatinoso e la
otolitica, una struttura fibrosa nella quale sono immersi cristalli di carbonato di calcio
(otoconi).
La membrana otolitica è più densa delle strutture circostanti e si muove rispetto all’epitelio
quando la testa accelera o si piega: il suo scivolamento rispetto alla macula piega le
stereociglia. polarizzazione morfologica
Esiste come detto una nella disposizione delle cellule ciliate in
virtù dell’orientamento relativo delle loro stereociglia; tenendo conto che l’epitelio non giace
su un piano e che la striola ha una traiettoria curva, i diversi fasci di cellule ciliate sono
disposti in maniera tale da fare in modo che le cellule ciliate ai lati opposti della striola
abbiano risposte opposte all’accelerazione:
utricolo: piano orizzontale
- si attivano per spostamenti opposti sul (immaginando che
la striola sia disposta più o meno longitudinalmente e che tutte le cellule rivolgano il
chinociglio verso la striola);
sacculo: piano verticale
- si attivano per spostamenti opposti sul (immaginando che la
striola sia disposta più o meno trasversalmente e che tutte le cellule rivolgano il
chinociglio lontano dalla striola).
In questo modo, la varietà degli orientamenti dei fasci di ciglia permette di rilevare
accelerazioni lineari in qualsiasi direzione attivando in modo differenziale gruppi diversi di
recettori.
Ambiguità dell’accelerazione lineare
Le afferenze otolitiche non possono distinguere tra accelerazione lineare dovuta al
inerziale)
movimento lineare della testa (accelerazione e all’inclinazione della testa
gravitazionale),
(accelerazione il che può dare origine ad illusioni percettive (illusione
percettiva “head-up” in condizioni di buio o forti accelerazioni lineari, piloti delle porta-aeree
ambiguità
credevano che l’altitudine fosse troppo alta) tale può essere eliminata integrando
le informazioni provenienti dai canali semicircolari o visive.
Canali semicircolari rotazioni
I canali semicircolari rilevano le della testa.
Ciascuno dei tre canali ha alla base un’espansione (ampolla) che contiene l’epitelio sensoriale
ampollare)
(cresta con le cellule ciliate, le cui ciglia sono immerse in una massa gelatinosa
(cupola) che forma una barriera viscosa per l’endolinfa.
Durante una rotazione d