Anteprima
Vedrai una selezione di 1 pagina su 4
Neoclassicismo ed eclettismo Pag. 1
1 su 4
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

ECLETTISMO.

di GHISA PORTOGHESI

Eclettismo Eclettismo: dal gr. EKLEIDO cioè

atto a scegliere, volontà di

scegliere e accostare diverse cose

L'Eclettismo quindi punta a rompere con il Neoclassicismo per ricercare e/o stili. Si sviluppa tra il 1815 e il

nuove forme nell'arte medievale, orientale ed africana. Si inizia a prendere

spunto dall'arte gotica e romanica, si scoprono nuovi materiali per la 1890. Secondo la definizione di

costruzione come il ferro, il vetro e la ghisa, si approfondiscono gli studi e i Gobetti è la tendenza ad accogliere

calcoli. Esempio del connubio tra tecnologia e ripresa storica possono elementi da ricomporre secondo

essere il Niederschonweide Bridge con le sue riprese gotiche e il Britannia coerenti principi storici (es. la

Bridge con riprese dall'arte persiana. tripartizione), destinazione

dell’edificio e accostamenti

bizzarri per l’epoca. Con

Frampton l’Eclettismo si rompe quasi del

tutto con la culturale neoclassico

Trasformazioni tecniche nell'ingegneria strutturale: dalla fine del '700 per ricercare nuove forme come

appare per la prima volta il primo materiale artificiale per la costruzione

 quelle medievali o esotiche: ne

architettonica il ferro. Inizialmente viene solamente usato per la

costruzione di binari, in passaggi, ponti e nei padiglioni delle esposizioni sono esempio le forme di Antonelli,

evitandolo però nelle abitazioni, cosa che avviene invece con l'eclettismo. Il nonostante fosse molto legato al

primo ponte in ghisa viene costruito nel 1779 in Inghilterra: un unico arco classicismo, o il Neogotico inglese

alto 30 metri. Fino alla fine dell'800 l'evoluzione del ferro e della ghisa (Westminster Palace).

continuò fino a costruire il Brooklin Bridge di New York alto 487 metri di

luce terminato nel 1883.

Verso la metà del secolo, pilastri di ghisa e sbarre di ferro dolce, usate

insieme a vetrate MODULARI, erano diventate la tecnica standard per la

prefabbricazione e la costruzione rapida dei centri di distribuzione urbana:

banche, mercati coperti e gallerie.

Mercati coperti: grandi strutture in ghisa e ferro; ne è esempio

lampante il Mercato de les Halles a Parigi, raccontato anche da Zola,

che divenne il mercato coperto più grande d'Europa. Venne distrutto

negli anni '60 per la costruzione del Centre Pompidou. Figura 1

Biblioteche: esempio è la Biblioteca Nazionale di Parigi i cui elementi decorativi

sono simili a capitelli ma con le strutture metalliche a vista. (figura 1)

Teatri dell'opera.: l'Operà Garnier (1861-1874) incarna l'idea del teatro come rappresentazione;

l'opera venne criticatissima poiché realizzata con materiali molto innovativi l'acciaio per le strutture,

le decorazioni sfarzose ma con materiali poveri (finti marmi, stucchi, ecc). Nonostante

l'innovazione nei materiali rimaneva comunque la tripartizione neoclassica sulla facciata ed era

caratterizzata da un grosso spazio scenico.

Gallerie coperte commerciali: esempi in Italia sono il ponte vecchio di Martelli, la Galleria

subalpina di Torino, la galleria Vittorio Emanuele II di Milano, costruita da Mengoni nel 1863, e la

I di Napoli → sono tutte molto monumentali e arretrate all'esterno ma innovative

Galleria Umberto

all'interno con grandi cupole vetratae.

Prigioni: costruite con il sistema panottico, cioè un elemento centrale di guardia da cui partono die

bracci a raggera (Prigioni le Nuove di Torino o le Arangueren di Madrid).

Stazioni ferroviarie: esse costituivano una sfida particolare ai canoni architettonici tradizionali

poiché non esisteva un archetipo da seguire per la loro costruzione in quanto edifici totalmente

nuovi e non esistena un tipo adeguato per esprimere la congiunzione tra l'edificio di testa e la tettoia

sui treni. Questo problema vide la sua prima soluzione nel 1852 con la costruzione della Gare de

L'est di Duquesney e successivamente della Gare D'Orsay: la facciata è come una cattedrale o un

palazzo storico ma che dialoga con una grossa tettoia in ferro e vetro (DIALOGO TRA

MODERNITA' E TRADIZIONE). Esempio lo è anche Porta Nuova la cui facciata riprende una

cattedrale gotica mentre la struttura è in ghisa (costruita da Ceppi e Mazzucchetti nel 1865-68).

Crystal Palace (Paxton, 1851): Praxton, famoso

giardiniere, vince il concorso per il padiglione

principale per la Grande Esposizione del 1851

perché garantiva la costruzione in soli 4-5 mesi. Egli

stese un progetto derivante da un metodo per la

costruzione di serre che aveva sviluppato attraverso

i rigorosi principi di Loudon, architetto e giardiniere

scozzese promotore del gardinesque. Inizialmente

doveva essere un'enorme serra ortogonale a tre

gradoni ma poi per un problema di salvaguardia

degli alberi si arrivò a un transetto centrale con un

alto tetto curvo: doppia simmetria tipica del Crystal

Palace ripresa dalle Basiliche. Caratteristica

principale del Crystal Palace è anche la costruzione di un grande edificio con la tipizzazione delle

parti costruttive a basso costo (in GB c'era un tassa sulle finestre), che comporta la

razionalizzazione del cantiere e dei processi costruttivi. Gli interni erano decorati in legno e

tendaggi così rendendo evidente l'opposizione tra architettura razionale e oggettiva degli esterni e il

forte decorativismo degli interni. Unico problema del padiglione erano le condizioni ambientali

desiderabili tipiche di una serra: dentro c'era caldissimo e quindi si ricorse a grossi tendoni per

ripararsi dal sole.

Esposizione universale di Parigi del 1889: il governo della III repubblica manifesta nel 1884 la

volontà di celebrare il centenario della rivoluzione francese con un'esposizione universale con

doppio scopo, cioè festeggiare l'anniversario e testimoniare il rinnovamento della nazione

successivo al 1870 e alla comune di Parigi. Così si inizia a parlare di una torre alta 1000 piedi come

simbolo dell'esposizione. Nel Gennaio 1885 Juler Bourdais illustra durante una conferenza il

proprio progetto per una torre in muratura alta 300 metri chiamata colonna del sole: doveva

illuminare tutta Parigi dalla sua sommità. Il 30 Marzo dello stesso anno Eiffel, ingegnere che si

Dettagli
A.A. 2015-2016
4 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/18 Storia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher gian.luca.mazza di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'architettura contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Torino o del prof Montanari Guido.