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CATEGORIALITÀ
Dopo aver accertato l'importanza delle opposizioni e quindi della negazione per il costituirsi della categorialità, ci accostiamo ora ad un utilizzo particolare della negazione che ne evidenzia non solo il potenziale espressivo, ma anche una funzione rilevante nell'incremento della categorialità. Il tema potrebbe essere adeguatamente affrontato solo ricorrendo in qualche misura all'aiuto di una molteplicità di discipline: aspetti rilevanti di esso sono per tradizione, di pertinenza di volta in volta della logica, della filosofia, in particolare della teoria della conoscenza e della epistemologia, così come della fonologia, dell'antropologia ecc... Il nostro discorso in sede teorica potrà solo formulare qualche ipotesi, mentre tratteremo con maggior dettaglio a livello descrittivo l'uso di formativi con valore negativo nella formazione lessicale. Può offrire un primo spunto nella considerazione del tema ladistinzione entro la concettualità fra osservabili e costrutti. Gli osservabili sono gli strumenti concettuali con cui riscontriamo e protocolliamo i fenomeni che l'esperienza ci attesta. Servono dunque a fissare i dati. La loro origine è plausibilmente l'esperienza stessa: se uno si chiede che cosa significa verde posso portare infiniti esempi di cose verdi che popolano la mia esperienza. Il fatto è che la conoscenza incomincia a essere interessante quando oltrepassa il livello dei dati e punta a capire i fatti che restano nascosti all'esperienza diretta. Li possiamo conoscere costruendo concetti non esemplificabili nell'esperienza. Emerge quindi come la negazione sia uno dei procedimenti più potenti nell'incremento della categorialità necessaria per la costruzione della conoscenza metaempirica. In linguistica rientrano in questa dimensione concetti come fonema, costituente, segno zero, sintagma, connettivo, tema, rema.rilevanza ecc…..I procedimenti con cui questi concetti si costituiscono sono i più svariati. Tutti abbiamo imparato a non confondere il fonema con il suono e sappiamo che il morfema può manifestarsi con un segno zero. È interessante osservare come la negazione operi accanto agli altri procedimenti identificabili come metafore in senso lato nella formazione della categorialità metaempirica. Parole come pensare, riflettere, comprendere, capire e altre parole del lessico relativo alla sfera intellettuale sono esito di questi procedimenti. Talvolta gli stessi contenuti sono espressi mediante procedimenti diversi: spirituale vs incorporeo o immateriale. Il ricorso alla negazione è tanto più insistito quanto maggiore è la lontananza dall'esperienza dei dati. Segnaliamo a titolo esemplificativo la categorialità metaempirica usata da Dionigi Areopagita nel suo trattato Nomi Divini: Invisibile, Ineffabile, Senza Nome, Inafferrabile eIrraggiungibile
Sono solo alcuni dei numerosi aggettivi attributivi con alfa privativo a cui l'autore ricorre nel dare i nomi a Dio. Significativo che il procedimento negativo sia stato addirittura teorizzato come procedimento fondamentale nel linguaggio religioso.
Apporto della negazione alla formazione lessicale
Il peculiare uso che degli aggettivi con alfa privativo viene fatto, per esempio, nell'ambito della via negationis segnala la forte produttività di questo prefisso nella lingua greca. Qui lo troviamo in forme aggettivali soprattutto denominali ma anche deverbali e deaggettivali. Dalla lingua greca l'alfa privativo è entrato nelle lingue europee neolatine, germaniche e slave (italiano amorfo, francese aseptique, inglese anomalous), in numerose forme aggettivali con base di origine latina (italiano aconfessionale, francese anormal, inglese asocial). Dal punto di vista semantico il prefisso A- veicola il significato di "assenza di quanto".
Il prefisso A- indica una negazione o un'opposizione rispetto a ciò che è designato dalla base. Il suo significato differisce quindi da quello del prefisso aggettivale IN-, che apparentemente sembra sinonimico, ma ha una connotazione semantica di opposizione. Ad esempio, mentre amorale e apolitico indicano una mancanza di considerazione per la morale o la politica, immorale e impolitico indicano piuttosto una non conformità agli standard morali e politici.
Il prefisso UN- delle lingue germaniche è etimologicamente affine al prefisso A- e IN-. Secondo esperti nel campo della formazione delle parole, la maggior parte degli aggettivi formati con UN- e IN- ha una connotazione negativa.
La regolarità o l'indeterminatezza? "Qualsiasi parola può diventare negativa aggiungendo il prefisso UN-", recita uno dei principi di Newspeak, il linguaggio immaginario descritto nel romanzo 1984 di Orwell.
quell'operazione di eliminazione dalla lingua naturale delle parole superflue, fra cui gli aggettivi che, come bad, potrebbero essere tranquillamente soppiantati dal rispettivo prefissato negativo (ungood).. Tenendo conto della dimensione della scalarità non può non sorgere un interrogativo sulla plausibilità della sinonimia piena delle forme prefissate in UN- con il contrario polare della loro base (UNGOOD vs BAD) NB: Quando il valore è scalare fra i contrari si viene a creare una zona intermedia caratterizzata come "Zone of Indifference" mentre un prefissato come uneven rimandando a un paradigma discreto, viene a coincidere con l'estremo dell'opposizione (odd), un aggettivo scalare con paradigma continuo come unhappy non coincide con l'estremo dell'opposizione sad, ma rimanda alla zona intermedia. Vediamo quindi cosa accade al prefisso UN- nella concretezza delle lingue storico-naturali. Prendiamo in esame alcune forme.Aggettiva in UN- come l'inglese unhappy, unclean e il tedesco ungut. La ricca produttività del prefisso sia in inglese che in tedesco potrebbe far pensare alla possibilità della formazione di prefissati analoghi con gli aggettivi negativi inglesi unsad, unfalse o con il tedesco unbose, che non sono invece ammessi in queste due lingue. Una restrizione che richiede che la base dei prefissati in UN- sia positiva o semanticamente neutra. Tale restrizione coinvolge anche il prefisso IN-. La ricerca delle ragioni ha portato a una molteplicità di ipotesi. Un "natural linguistic instinct" indurrebbe il parlante ad evitare il "sophisticated detour of negativing a negative to obtain a positive". Si è avanzata l'ipotesi di una correlazione fra restrizione semantica e produttività, in base alla quale la limitazione che comporta l'applicazione del prefisso sarebbe inversamente proporzionale alla produttività del prefisso.
stesso.Non mancano però controesempi che invalidano l'ipotesi di tale correlazione. Da un lato essa sembra trovare conferma nel caso del prefisso UN- quando questo interviene nella formazione di aggettivi deverbali in -ABLE, -BAR e di natura participiale. Qui il prefisso è completamente libero di unirsi a basi deverbali, anche negative undefeated, unblamable dando origine a forme aggettivali semanticamente positive.Ma questa ipotesi non riesce a rendere ragione delle forme aggettivali della lingua inglese in -ABLE prefissate con IN- (irreprochable, invulnerable) analoghe alle precedenti quanto a natura negativa della base aggettivale e valore semantico positivo dell'aggettivo così ottenuto, dove però il prefisso in questione non presenta particolare produttività nella lingua inglese.Inhuman, unhuman, nonhuman?Anche se accomunati da "negative Wertung", i prefissi IN- e UN- presentano una certa differenza semantica, che cercheremodi fare emergere contrastandoli con un ulteriore prefisso negativo, NON, particolarmente produttivo in inglese, a differenza del tedesco. Il tedesco ricorre preferenzialmente al NICHT- con funzione prefissale. Consideriamo un primo gruppo di coppie aggettivale costruite sull'opposizione IN-/ UN- vs NON-/ NICHT-. Immoral vs Non-Moral Irrationnel vs Non Realistico In queste coppie oppositive le forme in IN- e in UN- presentano connotazione valutativa negativa, a differenza di quelle in NON-/ NICHT- che sono semanticamente neutre. Cosi nel celebre esempio di Jespersen: "A Moslem is a non-christian but only a Christian can be unchristian in behaviour, non-christian è scevro di qualsiasi connotazione negativa, mentre l'aggettivo prefissato è fortemente connotato negativamente dal punto di vista valutativo. Le forme aggettivali in NON-/ NICHT- esprimono un essere diverso da, una alterità. Come rileva Horn, gli aggettivi prefissati con NON-/ NICT- hanno inoltre natura nonscalare. Come tali non possono essere oggetto di intensificazioni graduali, diversamente dagli aggettivi in UN- e IN-
He is very unBritish
He is very non-British
Per la loro neutralità dal punto di vista valutativo, gli aggettivi prefissati con NON-/NICHT- si avvicinano semanticamente alle forme aggettivali negative con ALFA PRIVATIVO.
Passiamo ora ad esaminare un secondo gruppo di coppie aggettivali, giocate sull'opposizione IN- vs UN-:
Inartistic vs Unartistic
Immoralisch vs Unmoralisch
Il prefisso IN- continua ad essere percepito anche in questa coppia oppositiva fortemente connotato in modo negativo: inartistic e immoralisch sono infatti dei valutativi negativi, che indicano in entrambi i casi una non conformità rispetto a un certo canone.
Diversamente è percepito UN- che in queste coppie aggettivali si oppone all'estremo negativo come termine neutrale dal punto di vista valutativo.
Con questa connotazione lo ritroviamo nell'esempio di Jespersen
“Children are neither moral nor immoral, they are naturally unmoral”.
Un1true e un2do: due omonimi a confronto
Il prefisso inglese UN1- delle forme aggettivali sopra prese in esame non va confuso con l’omografo UN2- che incontriamo in prefissati verbali quali TO UNTIE, TO UNDO, il quale differisce dal precedente dal punto di vista sia etimologico che semantico.
A differenza di UN1-, etimologicamente affine all’ALFA privativo, al prefisso latino IN- e all’omonimo tedesco UN-, UN2- risale al prefisso Old English OND-/AND- imparentato etimologicamente con il greco AUTI- e con il latino ANTE-.
In quanto prefisso di verbi causativi, esso veicola il significato di “undoing the result of the verbal action”, ossia il disfacimento dello stato risultativi a cui ha messo capo l’azione designata dalla base verbale. Precisazione a livello logico-semantico
Confrontiamo la forma negativa UNTIE con il causativo positivo TIE. Se TIE è analizzabile
nei termini di "to cause sthg to be tied", il semantismo di UNTIE non sarà