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Quando l'avverbio e il suo scope selezionano tutto l'enunciato → AVVERBIO ENUNCIATIVO
Non sempre il variare della posizione dell'avverbio determina uno spostamento dello scope. A volte ciò non influenza la delimitazione del suo ambito di azione, come ad esempio:
- Velocemente Carlo chiuse il portone.
- Carlo velocemente chiuse il portone.
- Carlo chiuse velocemente il portone.
- Carlo chiuse il portone velocemente.
A livello semantico, lo scope dell'avverbio è "chiudere". Gli avverbi lavorano per giustapposizione, vengono collocati in un punto dell'enunciato e dobbiamo stabilire su base semantica quale è l'elemento coordinato e selezionato dall'avverbio. Non abbiamo nessuna marca morfologica esplicita che ci dica qual è l'ambito di applicazione dell'avverbio velocemente. L'avverbio velocemente qui seleziona con il suo scope il predicato "chiudere" e dice che la
Il testo formattato con i tag HTML sarebbe il seguente:mo-dalità dell'azione è stata veloce. L'avverbio cambia il suo punto di applicazione? Non muta il suo scope, non muta il suo campo di azione, seleziona sempre il predicato “chiudere”. Il diverso ordine delle parole non cambia il punto di applicazione del modificatore avverbiale velocemente, che rimane in tutti i casi il sintagma verbale.
In altri casi l'avverbio, variando posizione, e cl variare delle strategie intonazionali, provoca uno spostamento dello scope:
- Forse Maria domani parte per Roma.
- Maria, forse, domani parte per Roma.
- Maria forse domani parte per Roma.
- Maria domani forse parte per Roma.
- Maria domani parte forse per Roma.
- Maria domani parte per Roma forse.
In (1) forse può avere come scope, a seconda dell'intonazione, l'evento nella sua totalità o il solo sintagma nominale Maria. In (2) e (6) è in posizione di inciso e aggiunta, e lo scope è la totalità dell'evento. In (3), (4),
(5), esso spo-sta l'ambito d'azione sul segmento di testo a cui è di volta in volta anteposto (domani, parte, per Roma). Tuttavia, non si può definire lo scope semplicemente come quel "segmento di catena" direttamente coinvolto nellapredicazione. Es: i predicati aggettivali monoargomentali alto, onesto, bello e intelligente.
Giovanni è alto.
Giovanni è onesto.
Giovanni è bello e intelligente.
Tutti hanno come argomento Giovanni, ossia lo stesso segmento della catena, ma non si può dire che lo scope siacostituito dall'elemento argomentale nella sua totalità. Esso assume ogni volta come punto di applicazione un trattospecifico dell'argomento.
Esistono, però, aspetti linguistici la cui riconducibilità a una questione di scope è meno trasparente, anche se moltoprobabile. Ad esempio, le differenze d'interpretazione tra i diversi tipi di opposizione de re e de dicto:
Stefano ha sempre amato
sua moglie. Duplice interpretazione: moglie attuale (de re) o colei che è stata sua moglie di volta in volta (de dicto). Nell'interpretazione de re il tratto individuante di essere moglie coincide con il momento dell'enunciazione, nell'interpretazione de dicto no, e il momento d'instaurazione della referenza individua distributivamente una moglie diversa per tempi diversi. La diversa posizione dell'elemento negativo si riflette nella distinzione fra negazione frasale e negazione di costituente: nella prima la particella negativa è associata al nesso predicativo, nella seconda la negazione tende ad associarsi al costituente negato. Spesso gli enunciati con negazione frasale vengono fatti coincidere con negazioni totali, mentre gli altri con negazioni parziali. Es: non lavoro per divertirmi, duplice interpretazione. Solo nell'interpretazione "La ragione per cui lavoro non è quella di divertirmi" l'espressione èveramente negativa. Nell'interpretazione "La ragione per cui non lavoro è quella di divertirmi" la negazione non interviene sul vertice sintattico ma fa parte del presupposto, quindi l'enunciato è affermativo. La negazione frasale è semanticamente totale quando il vertice sintattico coincide con quello semantico: non è partito, come aveva annunciato. In assenza di coincidenza tra vertice sintattico e semantico la negazione frasale è semanticamente una negativa parziale, come nella seconda interpretazione di Non lavoro per divertirmi. Per quanto concerne la negazione di costituente, non sempre essa coincide con una negativa parziale, come in La camicia non stirata di Mario è di lino. Quando la negazione di costituente interviene sul vertice semantico -> negativa totale: non molti hanno superato la prova di.ammissione.Recensiamo gli effetti di senso della negazione nel senso:
- Non esiste una terza via.
- Non hanno commesso il fatto.
Negazione usata nella sua asserzione più comune, capovolge il valore di verità del giudizio precedente. Asseriamo la falsità di P. Negazione con funzione non marcata. È la negazione vero-condizionale. Se sostituisco il non con "è falso che" allora è vero-condizionale.
La negazione con il suo scope qui seleziona un contenuto proposizionale, il contenuto di una proposizione.
Ma la funzione della negazione non è solo quella di capovolgere il valore di verità di un contenuto proposizionale.
In:
- Non ti prometto di venire
- Non ti domando di venire
- Non chiudete la finestra
la negazione non capovolge alcun valore di verità, ma opera sulla forza illocutoria. Abbiamo a che fare con negazioni performative.
1) la promessa è un atto linguistico COMMISSIVO, con un commitment,
l'assunzione di un impegno.
Mi rifiuto di fare una richiesta, la negazione esprime il rifiuto di compiere un'azione.
Quando ho un ordine e lo nego, la negazione in questo caso fa passare da un comando a un divieto.
[A un primo livello il discorso è un atto locutivo, l'atto stesso di parlare, a cui si sovrappone un livello illocutivo, quello dell'azione che il parlante intende compiere attraverso il proprio atto locutivo. Infine l'atto linguistico è un atto perlocutivo, cioè un'azione che provoca un certo effetto sul destinatario.]
In (1) la negazione non interviene sul contenuto proposizionale (p) ma sull'illocuzione (F) di promessa (Pr).
¬ F (p)
¬ Pr (p)
Diverso sarà lo scope in:
Prometto di non venire
che assume nel suo ambito di azione il contenuto proposizionale (p), senza toccare la forza illocutoria (F).
F (¬ p)
Pr (¬ p)
Quando si nega una promessa lo scope della negazione seleziona come sua zona di
attivazione tra le condizioni disoddisfazione dell'atto illocutivo in particolare la messa in gioco da parte del mittente del proprio impegno a realiz-zare p.1. Questo vestito non è rosso.
2. Questo vestito è rosso.
In questo caso, più che esprimere falsità, la negazione afferma che l'oggetto in questione è di un colore diverso dal rosso, ossia dice un "essere diverso da".
Lo scope della negazione cosa va a colpire?
Non interviene solo sul contenuto, ma seleziona un elemento di un paradigma. Qui il non seleziona un elemento del paradigma cromatico (insieme che contiene tutti i colori). Dicendo che non è rosso, lo scope interviene su un elemento del paradigma e apre questo testo a tutte le altre possibilità previste dal paradigma. Apre il testo a tutti gli altri elementi del paradigma escluso quello negato → emerge il potere comunicativo della negazione. Apre il testo a tutti gli elementi del paradigma ma non a
quello negato. Il non apre il testo a una disgiunzione di possibili alternati-ve. Dice che l'elemento può essere VP1, VP2... del paradigma cromatico.Se confrontiamo 1 e 2, asserendo che il vestito è rosso, dico che è di quel colore là e di non altri, quindi SI NEGAparadossalmente che abbia tutti gli altri requisiti. Esclude dal testo tutte le altre possibilità.In rapporto a paradigmi diversamente strutturati cambia lo scope. La struttura del paradigma dipende dal numerodei suoi elementi e dalla qualità di opposizione.Se abbiamo un paradigma a due elementi, la negazione di un elemento è di necessità percepita come immediata esemplice affermazione dell'altro elemento.La luce della sua camera non era accesa.Acceso rientra in un paradigma semantico detto BINARIO → o si è accesi o si è spenti. Ha solo due alternative.Per capire se il paradigma è binario c'è un test: la luce è
più o meno accesa? No, o è accesa o è spenta.
Questa donna è sposata; o si è sposati, o si è nubili, quindi anche sposato entra in un paradigma binario.
Qualora, invece, avendo a che fare con un valore scalare, il paradigma è continuo, come in
Questa minestra non è calda, tra i due estremi dell'opposizione sono possibili diverse gradazioni, è soggettivo. Potrebbe essere tiepida o una serie di valori che si collocano tra il caldo e il freddo. In questo caso caldo e freddo sono gli estremi di una scala: in mezzo c'è il tiepido.
Quindi se dico che qualcuno non è sposato, ricado sull'altro elemento del paradigma binario, ma caldo e freddo è una serie di elementi continui tra i due estremi → paradigma continuo.
Quindi bisogna sapere che paradigmi sono quando analizziamo la negazione.
Io potrei mettere una correzione avversativa:
Questo vestito non è rosso, ma vermiglio.
Lo scope interagisce.
sempre con i paradigmi. C'è un contesto correttivo, il vermiglio è una certa sfumatura del rosso, quindi in questo caso lo scope della negazione interviene non tanto sul rosso, sull'elemento del paradigma, ma su un suo sottoparadigma. Rosso può avere un tratto d'intensità. Lo scope interviene sul tratto dell'intensità di questo elemento del paradigma cromatico. Non esclude il rosso per rimandarmi a un altro elemento del paradigma, mi fa rimanere in quell'elemento ma interviene sul tratto dell'intensità. Questo caffè non è caldo, è bollente. Bollente è qualcosa di completamente diverso da caldo? No, è una INTENSIFICAZIONE. La negazione interviene con lo scope su caldo, ma ci fa rimanere sullo stesso elemento selezionando il tratto del grado. Consideriamo: Piove ma non fa freddo. Abbaia ma non morde. Sono sempre contesti correttivi. Il ma contraddice un'aspettativa chiamata insemantica IMPLICAZIONECONVENZIONALE (che è il punto di attivazione dello scope). Piovere comporta, implica, che faccia freddo mal'impl