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Nefrologia e urologia – Nefropatia Pag. 1
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Gestione nutrizionale del paziente nefropatico proteinurico

Pier Paolo Mussa Med Vet, Dipl ECVCN, Grugliasco (TO) Liviana Prola, Med Vet, PhD, Grugliasco (TO) Da dati statunitensi, la prevalenza della patologia renale non acidi essenziali con il minor sovraccarico renale possibile. negli animali d'affezione è risultata essere tra 0,5 e il 2% Sotto questo aspetto potrebbe anche essere utile somministra- nel cane. Questa stima re una dieta caratterizzata da un basso tenore proteico (che potrebbe non essere utile in una situazione quale quella ita- consentirà di evitare l'iperfiltrazione proteica) integrata con liana o degli altri paesi del bacino del Mediterraneo vista la aminoacidi essenziali. L'integrazione con aminoacidi deve più alta incidenza di nefropatie coinvolgenti il reparto glo- essere direttamente proporzionale alle proteine perse attraver- merulare come conseguenza della deposizione di immuno- so le urine.che presentano proteinuria, sono le infezioni e le infestazioni complesse che possono essere calcolate con la formula: 20 x PU/CU x Kg peso vivo, dove PU/CU è il rapporto proteinuria/creatininuria. Queste condizioni, come la Leishmaniosi, l'Ehrlichiosi, la Rickettsiosi, la Piroplasmosi e la perdita di proteine nelle urine nelle 24 ore, sono ben rappresentate nella nostra area geografica. I pazienti nefropatici proteinurici possono essere suddivisi in diverse categorie: - Nefropatici proteinurici non azotemici - Affetti da sindrome nefrosica - Non affetti da sindrome nefrosica - Nefropatici proteinurici azotemici Per la riduzione della proteinuria, è importante controllare le condizioni ipertensive sia a livello sistemico che locale. Questo può essere affrontato sia da un punto di vista farmacologico che con l'ausilio di trattamenti specifici per l'ipertensione locale. La sintomatologia dominante e gli elementi da considerare nella gestione dei pazienti nefropatici con proteinuria devono essere presi in considerazione per garantire un trattamento adeguato.

La proteinuria, derivante dall'integrazione della razione con acidi grassi della serie omega-3 (soprattutto acido eicosapentaenoico), è rappresentata da ipertensione, iperfosfatemia, ipoalbuminemia, ipercolesterolemia, proteinuria di grado variabile, ipercoagulabilità, anemia e cachessia. Uno dei meccanismi di induzione dell'ipertensione glomerulare è dato dall'aumento di produzione di prostaglandina E2 e trombossano A2. L'EPA, interferendo con la produzione dei suddetti eicosanoidi, determina una diminuzione della pressione glomerulare. In particolare, si è notato che una dieta con rapporto omega-6:omega-3 pari a 5:1 diminuisce la produzione di eicosanoidi e permette di tenere sotto controllo l'ipertensione.

Iperfosfatemia: la ritenzione del fosfato e l'iperfosfatemia compaiono precocemente in caso di nefropatia e hanno un ruolo primario nella genesi e nella progressione di condizioni come l'iperparatiroidismo secondario renale, osteodistrofia renale.

Abbinati a determina una diminuzione del volume ematico diretto aldiete a ridotto tenore di fosforo. La restrizione del fosforo è rene e, pertanto, potrebbe addirittura risultare controindica-stata descritta come uno degli interventi nutrizionali in gra- to. Recentemente è stato suggerito che somministrare più dido di aumentare l’aspettativa di vita dei pazienti nefropatici 1,5 g di Na/1000 kcal possa promuovere la progressione del-(Finco, 1992; Eliott, 2000). la nefropatia felina negli stati iniziali (Kirk, 2002). Tuttavia,variare l’apporto di Na da 0,5 a 3,25 g di Na/1000 kcal nonProteinuria ed ipoalbuminemia: sono, probabilmente, gli ha influenzato lo sviluppo dell’ipertensione, né influito sul-aspetti che richiedono una più attenta gestione nutrizionale. la velocità di filtrazione glomerulare nel cane con nefropatiaDa un lato il paziente neuropatico proteinurico va incontro ad indotta per via chirurgica (Greco et al., 1994).

Inoltre, unoun’ipoalbuminemia per perdita delle proteine attraverso il fil- studio recente condotto su gatti con patologia renale mode-tro renale, dall’altro le proteine perse devono essere cauta- rata indotta per via chirurgica, non ha mostrato alcun effettomente integrate per non andare a dare un sovraccarico renale. avverso dopo la somministrazione di 2 g di Na/1000 kcalIn pratica, questo aspetto può essere affrontato somministran- (Burankarl, 2004). Burankarl e coll. hanno anche suggeritodo delle razioni con un tenore proteico controllato ma con pro- che la restrizione di Na (0,5 g di Na/1000 kcal) possa attiva-teine di elevato valore biologico in modo da fornire gli ami- re le vie neuroumorali che contribuiscono alla progressione
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Publisher
A.A. 2012-2013
3 pagine
SSD Scienze mediche MED/14 Nefrologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Sara F di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Nefrologia e urologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Messina o del prof Barbaro Mario.