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Storia contemporanea 18/19/20 Marzo
Il concetto di nazione era sconosciuto nell’età classica ma si andò delineando nel secondo settecento con le
rivoluzioni. La parola nazione e l’aggettivo nazionale entrano nel lessico politico rivoluzionario nel corso
soprattutto della rivoluzione francese. Trova la definizione più precisa solo nel primo ottocento in
concomitanza con il romanticismo. Questo è un elemento incentivante alla nazione che trova radice in
Germania. In due autori ,in particolare, la parola nazione ha solo un significato linguistico e culturale. In
verità, non in senso politico, ma come raggruppamento di un popolo (es. nazio Polona) era già presente nel
tardo medioevo. La nazione diventa uno dei fattori più importanti di condizionamento del comportamento
umano. Nella storia politica e sociale dei secoli questa parola ha segnato la storia ed ha cambiato la carta
geografica mondiale.
In età contemporanea il nazionalismo si nutre di elementi non presenti nel 700 fra cui la religione, la lingua.
Si può quindi parlare di nazionalismo anche come ideologia religiosa, linguistica, letteraria. Se c’è la
religione e la lingua come elementi propulsivi, questi hanno una forza prorompente.
Nel medioevo le forme di identificazione erano differenti da quelle che avvertiamo noi oggi: le forme di
legame fra singolo e stato erano diverse. Nel medioevo un uomo di Lione si sentiva in primis
cristiano,;appartenente al delfinato (regione) ed in ultima battuta Francese. Questa scala di valori, nell’800 e
900 si è rovesciata. Con l’emergere del sentimento di nazionalismo, nell’età contemporanea ci si sente parte
prima di una realtà geopolitica, poi appartenente ad una regione ed infine alla religione.
Questo cambiamento è emblematico di correnti di pensiero che si sono rovesciate, con l’emergere
dell’identità nazionale.
- Come individuare la nazione?
Possiamo elaborare due ambiti che sono comunque presenti nell’età contemporanea:
Criterio soggettivo: criterio dell’interpretazione personale, volontaristica. Include le scelte personali.
Criterio oggettivo: include la lingua, i legami di sangue, etnia, cultura, costumi tradizionali, tradizione,
territorio e clima. Questi aspetti si possono misurare
Se la nazione è una comunità umana, unita da vincoli comuni , i componenti sono coscienti della loro
partecipazione.
Una nazione può appartenere ad un’unico Stato oppure una nazione può essere suddivisa fra vari Stati.
Si pone quindi la questione: “uno stato per ogni nazione”: dare alla nazione uno Stato e allo stato una
nazione. La conseguenza di questa espressione è che la presenza di molte nazioni all’interno di uno stato
diventa fattore di tragedie.
es. Il movimento italiano volle farsi stato attraverso le guerre risorgimentali per ottenere l’unificazione
nazionale. Si cercava quindi coesione alle comunità del territorio.
Questo processo si esplica con il congresso di Vienna e la battaglia di Sedan.
Il nazionalismo può essere definito anche come paradosso dal momento che nel mondo dell’età
contemporanea, le barriere fra i popoli si abbassano per maggiore comunicazione, viaggi, turismo, lavoro,
conoscenze. Possiamo dire che i paesi lontani si avvicinano a noi, i mezzi di comunicazione diventano
importanti in questo processo storico. Tuttavia questa maggiore conoscenza porta in un prima fase al declino
di ostilità fra paesi per le migliori relazioni internazionali. A mano a mano che ci si conosce di più e
l’economia mondiale si rafforza, avviene che i nazionalismi culturali diventano sempre più forti perché i
singoli popoli rivendicano la loro identità. L’espansione europea è vista come rischio per le altre comunità.
Si teme infatti di perdere il tratto identitario delle piccole comunità e realtà per l’imminente approdo
europeo. Ci sono infatti dei sentimenti di difesa della propria economia “di villaggio”.
Il nazionalismo è in grado di aggregare e disgregare popoli dal momento che è un sentimento molto forte.
L’economia, in questo processo storico di 200 anni è fondamentale perché strettamente collegata al
nazionalismo. C’è un’iterazione tra economia e nazionalità che è forza d’attrazione dell’idea nazionale.
Chi sono i fautori di un’accelerazione del processo economico?
E’ la borghesia la forza motrice della mondializzazione dell’economia che sente fortemente la necessità di
passare le dogane per arricchirsi. L’arricchimento, la produzione sono elementi facilitati dall’esistenza di un
mercato ampio. L’economia propone quindi un mercato economico sempre più vasto per guadagnare risorse
a suo vantaggio. Esempio: dopo il congresso di Vienna del 1814, la Germania era formata da 350 staterelli
che indicavano frammentazione, un’unica nazione distribuita fra molti stati; questo mondo pieno di dogane si
avvia nel corso degli anni 20 ad un superamento attraverso la creazione di un mercato economico libero da
vincoli doganali dove la borghesia riconosce il processo arricchente per raggiungere anche l’unificazione
politica. Anche in Italia la borghesia si muove sulla stessa linea ma non con il successo tedesco.