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Temi centrali e temi periferici
Il tema, cioè l'argomento fondamentale del testo, è il filoconduttore che unisce organicamente le varie parti dell'opera. Accanto al tema centrale visono poi dei temi periferici, che sono propri di ogni singola parte dell'opera e che sono comunque convergenti verso il tema principale.
Individuare il tema centrale e quelli periferici significa procedere a una prima generale scomposizione del testo e serve a capire la struttura portante dell'opera stessa.
Facciamo un esempio: nei Promessi Sposi di Alessandro Manzoni il tema centrale è l'amore fra Renzo e Lucia, che viene ostacolato da don Rodrigo. Il tema periferico è la vita di Geltrude; quest'ultima, però, è parte naturale anche del tema centrale, in quanto è lei a dare ospitalità a Lucia ed è lei a consegnare la ragazza ai bravi dell'Innominato al momento del rapimento.
La struttura generale
Nei testi narrativi...
È possibile individuare una struttura generale di base valida per la quasitotalità dei testi. Questa struttura è costituita da quattro momenti:
- situazione iniziale;
- complicazione: un evento che viene ad alterare, più o meno improvvisamente, l’equilibrio iniziale;
- evoluzione della vicenda: una serie di eventi, che possono migliorare o peggiorare la situazione del personaggio principale;
- conclusione della vicenda: alla fine della narrazione si ristabilisce un equilibrio, che può essere positivo o negativo, e la vicenda si scioglie.
Nuclei narrativi e sequenze
In ogni testo narrativo troviamo una serie di informazioni: alcune sono indispensabili per capire lo svolgimento della storia, altre invece aggiungono particolari meno importanti, utili tuttavia a comprendere meglio determinate situazioni. Le prime costituiscono gli eventi essenziali, le seconde gli eventi accessori.
Gli eventi essenziali formano i muri maestri del racconto.
mentre quelli accessori hanno la funzione di far comprendere meglio al lettore il contesto e l'atmosfera in cui si svolge il racconto stesso. Ogni evento essenziale, in concorso ai relativi eventi accessori, forma un nucleo narrativo, cioè una porzione di testo più o meno completa, che sviluppa una parte ben precisa del racconto. Un altro sistema di composizione del testo narrativo è costituito dalle sequenze, che sono dei segmenti di testo, inferiori rispetto ai nuclei narrativi per estensione e complessità, forniti di senso logico compiuto. Le sequenze cambiano quando: - entra in scena un nuovo personaggio; - c'è una variazione di tempo e di luogo. Ad esempio, immaginiamo di essere dei cameramen e di riprendere con la nostra telecamera una scena che si rappresenta in uno studio televisivo: ogni volta che cambiamo inquadratura - primo personaggio, secondo personaggio, due personaggi insieme, dall'interno di una casa.All'esterno di essa — ha luogo un cambio di sequenza. Inoltre, rispetto al loro contenuto, le sequenze si dividono in:
- sequenze statiche, quelle in cui lo svolgimento del racconto non procede, ma si ferma per dare spazio a riflessioni o informazioni varie. Forniscono al lettore informazioni sul tempo e sul luogo dove si svolge la vicenda narrata, contengono considerazioni e osservazioni dell'autore o di qualche personaggio, chiariscono gli umori e gli stati d'animo dei personaggi;
- sequenze dinamiche, quelle che sono caratterizzate dal procedere dei fatti della storia narrata: presentano una prevalenza di verbi che indicano un'azione;
- sequenze miste, quelle in cui non c'è una netta prevalenza di sequenze statiche su sequenze dinamiche, o viceversa, in quanto i verbi di azione e quelli di informazioni, stati d'animo e riflessioni in linea di massima si bilanciano.
Schema di scomposizione del testo:
- Tema centrale: filo
conduttore di tutta l'opera.
- Temi periferici: sottotemi presenti in ogni singola parte dell'opera, convergenti tutti verso il tema centrale.
- Eventi essenziali: fatti, informazioni, riflessioni indispensabili per capire il significato del racconto.
- Eventi accessori: azioni, informazioni, riflessioni che completano il senso del racconto, contribuendo a una migliore comprensione di esso.
- Nucleo narrativo: parte dell'opera che contiene eventi essenziali e secondari e che costituisce un insieme più o meno autonomo all'interno del testo.
- Sequenza: parte di testo in cui si divide un nucleo narrativo; cambia al variare del tempo, del luogo e all'entrata e all'uscita dei personaggi; può essere statica, dinamica o mista.
Il narratore e il suo punto di vista
Non ci può essere atto narrativo senza la presenza di un narratore che racconti la storia. Anzitutto, non dobbiamo confondere il narratore con l'autore.
Della storia stessa: l'autore è una persona realmente esistita o ancora in vita che ha ideato e scritto il testo, mentre il narratore è come una voce che ha il compito di narrare gli avvenimenti.
Per comprendere bene il testo narrativo e il suo significato è di grande importanza scoprire il tipo di narratore e il suo punto di vista. Il punto di vista è per il narratore ciò che l'inquadratura è per un regista televisivo o cinematografico: individuare il punto di vista significa capire la posizione che il narratore assume nei confronti della storia narrata e dei personaggi.
Il narratore esterno alla storia è al di sopra dei personaggi, conosce e vede tutto ciò che accade: si dice che è onnisciente; nessun particolare gli sfugge, anzi è in grado di prevedere il corso degli avvenimenti, di essere presente nello stesso momento in più posti, infatti riesce a raccontare eventi che si svolgono nello stesso tempo in
Luoghi diversi. La persona delle voci verbali è la terza. Il narratore esterno può:
- Manifestare la propria presenza nella storia attraverso interventi utili a cucire i vari fatti narrati o a commentare avvenimenti e vicende;
- Rimanere nascosto dietro le vicende che si limita a raccontare, evitando commenti, spiegazioni, interpretazioni; è questo il narratore esterno impersonale, tipico dei romanzi naturalisti francesi e veristi italiani.
Il narratore interno alla storia conosce solo una parte dei fatti che si svolgono, fatti a cui ha assistito personalmente o che gli sono stati raccontati da un altro personaggio; in compenso può scavare in profondità nei meandri della sua anima per capire i suoi comportamenti, desideri, paure. La persona delle forme verbali è la prima.
Il primo tipo di narratore è tipico dei romanzi dell'Ottocento, da Balzac a Tolstoj, da Manzoni a Gogol.
Il secondo tipo di narratore si ritrova, invece, nei romanzi
del Novecento, da Borgese a Svevo, da Proust a Sartre. A seconda del tipo di narratore, cambia l'assunzione di un punto di vista particolare da cui osservare e raccontare i fatti. Così, nel caso del narratore esterno onnisciente il racconto si dice a focalizzazione zero, poiché questo tipo di narratore non assume il punto di vista di un personaggio in particolare. Nel caso, invece, del narratore interno viene raccontato solo ciò che vede o da un personaggio che narra i fatti in prima persona; il narratore, quindi, adotta il punto di vista di quel personaggio e il racconto si dice a focalizzazione interna fissa. Nel caso poi di un narratore esterno (non più onnisciente) che adotta il punto di vista di un solo personaggio, ma quello di personaggi diversi, man mano che la narrazione procede, abbiamo un racconto a focalizzazione interna variabile. Ultimo caso è quello della focalizzazione esterna. Si ha quando un narratore esterno non onnisciente racconta una
personaggio contemporaneamente. I personaggi sono fondamentali per la storia, poiché sono loro che seguono le azioni o le subiscono. Senza di loro, non sarebbe possibile immaginare alcun sviluppo narrativo. Un personaggio può essere presentato ai lettori in diversi modi. Il narratore, che conosce bene il personaggio, può descriverne le caratteristiche fisiche, l'indole, le aspirazioni e le qualità negative. In alternativa, il personaggio stesso può presentarsi attraverso un autoritratto in prima persona. Altri personaggi possono descrivere il protagonista, o ancora il narratore, il personaggio stesso e un altro personaggio possono fornire una descrizione simultaneamente. La storia viene raccontata in modo impersonale, senza alcun commento o conoscenza anticipata degli eventi o dei pensieri nascosti dei personaggi. Il narratore si limita a registrare freddamente e distaccatamente i fatti.personaggio: si tratta di una presentazione composita affidata a più persone (narratore, personaggi vari), ognuna delle quali aggiunge secondo il proprio punto di vista una nota al ritratto di un determinato personaggio. I principali ruoli che i personaggi possono ricoprire sono: - personaggio principale: è il personaggio intorno al quale ruota la storia e che dà l'impulso all'azione narrativa. Possono essere principali anche più personaggi; - personaggi secondari: sono i personaggi che agiscono sullo sfondo della vicenda narrata; tuttavia essi sono utilissimi a determinare il contesto, il luogo e a dare informazioni, a creare atmosfere, insomma a rendere completo il quadro. I personaggi di un testo narrativo vanno esaminati anche in relazione ai compiti che sono loro stati assegnati e che si trovano a svolgere. Le principali funzioni sono: - protagonista: è l'eroe del racconto, il centro dei discorsi e delle azioni, anche quandononcompare in scena;
- antagonista: è il personaggio che si oppone al protagonista, che cerca di contrastarlo, ostacolarlo. La ragione dello scontro col protagonista è in genere la conquista dell'oggetto di attrazione;
- destinatario: è colui che a conclusione della storia conquista l'oggetto di attrazione;
- aiutante: è quel personaggio secondario che aiuta il protagonista nella sua azione;
- oppositore: è quel personaggio secondario che ostacola il protagonista nella sua azione.
Personaggi statici e dinamici
Un ultimo modo di classificare i personaggi è quello di distinguerli tra personaggi statici e dinamici.
I personaggi statici sono quelli che nel corso della storia non subiscono mutamenti di alcun tipo, né fisici, né psicologici, né di condizione sociale. Un esempio di personaggio statico è Don Abbondio. In tutto l'arco della storia è sempre caratterizzato dalla paura dei
potenti edalla pavidità.I personaggi dinamici