vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
R T
E
B
R A
T
I
L’N-acetil-L-aspartato (NAA) è un importante aminoacido del cervello dei
vertebrati. Qui infatti, raggiunge concentrazioni elevate poiché costituisce il 3-4%
dell’osmolarità totale del cervello; in realtà, esso rappresenta appena l’1% del peso
secco dell’organo, e viene sintetizzato in prevalenza (ma non esclusivamente) nei
neuroni, dove arriva a valori di concentrazione dell’ordine di 20 mM (pari al 7%
dell’osmolarità di ogni singolo neurone): ad esso si associa un gradiente intra-
extracellulare molto elevato. Nei neuroni, quindi, sono presenti delle specifiche
sintasi, che producono NAA a partire da acetil-coenzima A e aspartato, i suoi
precursori.
L’NAA, tuttavia, non è l’unico osmolita celebrale; esiste infatti un suo derivato,
l’N-acetil-L-aspartilglutammato (NAAG), altrettanto importante e sottoposto a
diversi cicli metabolici al pari dello stesso NAA. Anche se rappresenta solo il 10%
della concentrazione di NAA, l’NAAG raggiunge comunque un livello molto alto per
qualunque dipeptide presente nel cervello.
Entrambe le sostanze, infatti, sono sottoposte a dei particolari cicli metabolici:
prodotti nei neuroni e riversati all’esterno, essi possono andare in contro al loro
catabolismo in cellule diverse, in base alla presenza di diversi enzimi in grado di
idrolizzarle.
LOCALIZZAZIONE CELLULARE DEGLI ENZIMI CATABOLICI
DELL’NAA E DELL’NAAG
I primi studi di localizzazione enzimatica, effettuati mediante tecniche di
immunolocalizzazione e ibridazione in situ, indicavano semplicemente che l’enzima
catabolico per l’NAA è associato alla mielina, trovandosi negli oligodendrociti,
è presente negli astrociti. Inoltre, mediante l’utilizzo di
mentre quello per l’NAAG
colture cellulari, si era giunti alla conclusione che gli astrociti puri del cervello del
topo contenevano grosse quantità dell’enzima catabolico per l’NAAG. Tuttavia, nessuna
di queste tecniche è riuscita a sciogliere i dubbi sull’effettiva specificità cellulare di
questi enzimi.
Solo recentemente sono state individuate le corrette localizzazioni di questi enzimi,
insieme ai corrispettivi secondi compartimenti nei cicli di NAA e NAAG. Lo studio ha
fatto uso di cellule in coltura con un alto grado di purezza, isolate da cervello di
topo. 1
Le conclusioni a cui si è giunti sono:
1. l’espressione del gene codificante per l’enzima che idrolizza l’NAA a
L-aspartato e acetato, è limitata agli oligodendrociti; lo stesso enzima ha
poca o nulla attività negli astrociti;
2. l’espressione del gene codificante per l’enzima che permette la separazione
tra NAA e NAAG, è limitata agli astrociti; l’enzima ha poca o nulla attività
negli oligodendrociti.
Questi risultati indicano anche che il rilascio di NAA dai neuroni è indirizzato
specificatamente verso gli oligodendrociti, mentre il rilascio di NAAG è invece
indirizzato specificatamente verso gli astrociti nel SNC. Non è errato pensare che
le funzioni chiave dell’NAA e dell’NAAG nel cervello dei vertebrati consistano nella
segnalazione cellulare, nella regolazione delle interazioni tra le cellule cerebrali e
nel mantenimento delle condizioni dell’intero sistema nervoso.
Ricordiamo che l’NAA comunque, non rientra nel metabolismo proteico dei neuroni
ne in nessun altro percorso metabolico; in alcuni neuroni, una percentuale di NAA è
grazie ad un’altra sintasi specifica, un enzima non ancora
convertita in NAAG
completamente caratterizzato; in ogni caso entrambi i composti sono sintetizzati in
cellule che non possono utilizzarle o idrolizzarle!
L’NAA si muove sempre tra i neuroni e gli oligodendrociti, ovvero le uniche cellule
che contengono grosse quantità di aspartoacilase, il principale enzima catabolico del
cervello; il derivato NAAG, sembra anch’esso sottoporsi allo stesso ciclo dell’NAA,
anche se un enzima catabolico importante è rappresentato dalla peptidase NAAG,
presente sulla superficie degli astrociti; l’NAAG è in particolare sottoposto ad una
insolita, per la sintesi e l’idrolisi, poichè viene
sequenza metabolica tricellulare
sintetizzato nei neuroni a partire da NAA e L-glutamato, viene idrolizzato a NAA
ed infine ulteriormente idrolizzato a L-aspartato e
e L-glutamato negli astrociti,
acetato negli oligodendrociti. Attualmente, a parte l’inattivazione genica dell’enzima
aspartoacilase, non esistono inibitori selettivi per le sintasi NAA e NAAG, mentre
si conoscono inibitori selettivi della peptidase NAAG.
IDENTIFICAZIONE DI UN CICLO NAAG UNICO TRICELLULARE
METABOLICO NEL CERVELLO
Neuroni, contenenti le sintasi di NAA e NAAG, astrociti, contenenti peptidase di
NAAG, e oligodendrociti, contenenti aspartoacilasi, formano nel complesso un
circuito tricellulare lungo il quale l’NAA e l’NAAG si muovono.
I neuroni infatti, sono responsabili della sintesi di NAAG a partire da NAA e
glutaminasi specifiche
glutammato (Glu), prodotto nei neuroni da , e mirano al rilascio
dove avviene esattamente il processo inverso, ovvero
di NAAG agli astrociti,
l’idrolisi dell’NAAG. Qui, il Glu viene assorbito, e può essere riutilizzato nel ciclo
glutammato-glutamina (quest’ultima sintetizzata negli astrociti stessi grazie alla
presenza di sintasi). 2
I vicini oligodendrociti agiscono, completando il ciclo tricellulare, mediante idrolisi
ed eliminazione dell’NAA extracellulare residuo; la recente scoperta dei secondi
compartimenti del metabolismo NAA e NAAG, indica che non solo la loro biosintesi
è collegata, ma lo è anche il loro catabolismo. Ciò è avvalorato dalla presenza
dell’aciduria da NAAG in una particolare patologia, il Morbo di Canavan, poiché non
esistono altre importanti vie per il catabolismo di NAAG.
NAA NEL SNC E LA SUA RELAZIONE CON LA MALATTIA DI
CANAVAN (CD)
La presenza di grosse quantità di NNA nel cervello dei vertebrati è stata scoperta
già nel 1956, e nonostante siano ben conosciuti i meccanismi di sintesi nei neuroni e il
suo metabolismo intercompartimentale, la comprensione della sua funzione nel SNC
resta difficile da comprendere.
Indizi sulla funzione si sono rilevati nel 1988, quando si è osservato che una mancanza
dell’enzima per l’NAA nel cervello era una caratteristica principale di individui
affetti dal Morbo di Canavan (Canavan Disease, CD), una rara e profonda forma
iniziale di leucodistrofia spongiforme. I sintomi clinici associati alla malattia sono
stati studiati recentemente; sebbene essa possa comparire dopo alcuni anni, di norma
si osserva una forma iniziale entro i primi mesi di vita dell’individuo e può essere
atrofia ottica, megaloencefalia, atassia e qualche
caratterizzata da iniziale apatia,
forma di epilessia. Allo stadio più avanzato, si può assistere a forme di ritardo
mentale e psicomotorio, e alla mancanza dei parametri basilari dello sviluppo,
(incapacità nel tenere la testa in alto, incapacità nell’afferrare oggetti e nel
3
camminare). Infine, prima di arrivare alla morte dell’individuo si potrebbero
osservare spasticità e paralisi.
Nella forma iniziale della malattia, l’indizio clinico più importante per la diagnosi
precoce (e che la distingue dalle altre forme di leucodistrofia) è l’aumento dei
livelli di NAA nel cervello, e la sua presenza nel sangue e nelle urine. Nel Morbo di
Canavan, anche il metabolismo dell’NAAG è disturbato: infatti, nei pazienti è stata
identificata un aciduria da NAAG.
Il Morbo di Canavan è una malattia genetica autosomica recessiva, distribuita
codificante
globalmente, che deriva da mutazioni di un gene sul cromosoma 17,
l’enzima per l’idrolisi dell’NAA . Possono esserci 29 tipi diversi di mutazioni
ognuna associata a produzione di enzimi inattivi, e alla
specifiche conosciute,
progressiva decostruzione oligodendrocitica della guaina mielinica dell’assone , sebbene
gli assoni stessi rimangano intatti.
Da questa osservazione è evidente che il metabolismo dell’NAA è estremamente
importante per l’interazione di neuroni e oligodendrociti, e partecipa allo stesso
mantenimento dell’integrità degli oligodendrociti mielinizzanti (anche se la funzione
precisa, l’interazione con gli oligodendrociti e collegamento con il Morbo di Canavan
non sono del tutto note).
Partendo dalla mancanza di attività dell’enzima idrolitico, riscontrata nel Morbo di
Canavan, si era inizialmente pensato che il processo di demielinizzazione potesse
essere collegato al flusso continuo di NAA nei neuroni: ciò provocherebbe un
aumento della pressione osmotica esercitata a livello delle giunzioni paranodali assone-
oligodendrocita, e la risultante rottura dei sigilli di giunzione.
sia l’unica malattia neurodegenerativa per cui è
Nonostante il Morbo di Canavan
stato stabilito un legame tra un errore congenito ed il metabolismo dell’NAA, i
sono stati osservati in molte
cambiamenti dei livelli di NAA e NAAG nel cervello
altre malattie neuropatologiche e neuropsichiatriche non correlate; in tutte queste
patologie si osservano cambiamenti a livello di funzione o sopravvivenza degli stessi
neuroni.
STUDIO DEL METABOLISMO DELL’NAA spettroscopia magnetica a
Per studiarne la sintesi si è fatto spesso uso di
13
risonanza in vivo
, utilizzando C e glucosio; da misure è stato dimostrato che la
sintesi di NAA avviene in stretta associazione con quella del glucosio. Infatti,
essendo l’NAA costituito da acetato e aspartato, il glucosio ne risulta precursore:
esiste una relazione tra il tasso di glucosio (o glucosio equivalente ossidato), G, e il
tasso di NAA sintetizzato, S. Per la costruzione di un modello dinamico per
misurare in maniera percentuale la produzione di NAA sintetizzato nel cervello
umano, si considera anche, il tasso di turnover per l’NAA, T, e il grado di riciclo, R,
suo e del suo prodotto idrolizzato (acetato e aspartato).
Possiamo quindi indicare:
rapporto di glucosio ossidato per NAA sintetizzato
il , G/S = K ;
• 1
4
rapporto del metabolismo dell’acqua prodotta per glucosio ossidato
il ,
• G = W ;
6 1
rapporto molare del metabolismo dell’acqua prodotta per NAA
il
• sintetizzato , W /S = W ;
1 2
rapporto molare delle molecole d’acqua prodotte per NAA rilasciato nei
il
• fluidi extracellulari
, K .
2
il livello di NAA nel cervello è costante, ne segue che il tasso di NAA
Se
sintetizzato