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Muscoli arto superiore - Riassunto esame Anatomia canale D medicina - prof. Vaccaro, libro consigliato Anastasi Pag. 1
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Muscoli arto superiore

I muscoli dell'arto superiore si possono suddividere in muscoli che originano dal tronco e si inseriscono alla cintura pettorale o all'omero (es: trapezio, grande e piccolo romboide, elevatore della scapola e grande dorsale, cioè muscoli del dorso) e poi quelli del torace come: dentato anteriore, piccolo pettorale, grande pettorale e muscolo succlavio. Poi ci sono i muscoli che originano e si inseriscono sullo scheletro dell'arto superiore e vengono distinti in muscoli della spalla.

Sono i muscoli che originano dalla cintura pettorale e si inseriscono all'omero e sono:

Il muscolo deltoide è un muscolo triangolare con la base in alto, ricopre la parte laterale dell'articolazione scapolomerale ed è innervato dal nervo ascellare. Origina dal terzo laterale del margine anteriore della clavicola, e dal margine laterale dell'acromion e dal margine posteriore della spina della scapola. I fasci muscolari si portano in basso e...

si riuniscono in un tendine che si inserisce alla tuberosità deltoidea del corpo dell'omero. Il muscolo abduce il braccio e con il punto fisso sull'omero può sollevare la spalla e quindi il torace come nell'atto di arrampicarsi.

Il MUSCOLO SOTTOSCAPOLARE ha forma triangolare e origina dalla fossa sottoscapolare della scapola e si porta in alto, passando sotto al processo coracoideo della scapola e davanti all'articolazione scapolomerale, per inserirsi con un tendine al tubercolo minore dell'omero. È innervato dai nervi sottoscapolari. Adduce e ruota internamente l'omero e stabilizza l'articolazione della spalla.

Il MUSCOLO SOPRASPINATO è a forma di piramide, innervato dal nervo soprascapolare e origina dalla fossa sopraspinata della scapola e si dirige verso i lati, passando sotto l'articolazione acromioclavicolare e continua con un tendine che passa sopra all'articolazione della spalla, aderendovi, e si

Il MUSCOLO INFRASPINATO ha forma triangolare, innervato dal nervo soprascapolare e origina dalla fossa sottospinata e si dirige in alto e lateralmente per continuare in un tendine che passa sotto all'acromion e dietro all'articolazione della spalla e si inserisce alla faccetta media del tubercolo maggiore dell'omero. Ruota esternamente l'omero e stabilizza l'articolazione della spalla.

Il MUSCOLO PICCOLO ROTONDO è un muscolo cilindrico, innervato dal nervo ascellare e origina dalla parte bassa della fossa sottospinata e sotto al muscolo infraspinato e si porta in alto e lateralmente per inserirsi alla faccetta inferiore del tubercolo maggiore dell'omero. Ruota esternamente, estende adduce l'omero, stabilizza l'articolazione della spalla.

Il MUSCOLO GRANDE ROTONDO è allungato si trova sotto

al piccolo rotondo, innervato dal nervo toracodorsale e origina dall'angolo inferiore della scapola e i suoi fasci si dirigono in alto e lateralmente e si inseriscono al corpo dell'omero sulla cresta del tubercolo minore. Tra il muscolo piccolo rotondo e il grande rotondo e l'omero compreso il triangolo dei muscoli rotondi detto omerotricipitale e viene diviso dal capo lungo del tricipite in due spazi. Adduce, estende e ruota internamente l'omero.

Muscoli del braccio: muscoli del braccio, anteriori posteriori, setti intermuscolari brachiali. Vengono distinti in e separati dal laterale mediale e che originano dalla faccia profonda della fascia brachiale e si fissano all'omero. I muscoli anteriori sono 3: (innervati dallo stesso nervo)

Il muscolo bicipite brachiale è un lungo muscolo che origina con due capi dalla scapola e si inserisce al radio ed è innervato dal nervo muscolocutaneo. Il deltoide origina dal tubercolo

sopraglenoideo della scapola e con un lungo tendine scorre all'interno dell'articolazione scapolomerale, circondato da una guaina sinoviale, e passa poi nel capo brevesolco intertubercolare . Il del bicipite origina, medialmente al capo lungo, dalla punta del processo coracoideo della scapola. I due capi si uniscono a metà del braccio e continua in un grosso tendine che si inserisce alla tuberosità del radio. Questo muscolo agisce sull'articolazione scapolomerale e su quella del gomito infatti stabilizza i rapporti tra testa dell'omero e cavità glenoidea della scapola e determina la flessione dell'avambraccio sul braccio. Il MUSCOLO CORACOBRACHIALE trova sotto al capo breve del bicipite e origina dal processo coracoideo della scapola e scende per inserirsi al terzo medio della faccia anteromediale del corpo dell'omero. Flette e adduce l'omero. Il MUSCOLO BRACHIALE trova sotto al bicipite, è piatto e largo e uniscel'omero all'ulna. Il muscolo bicipite brachiale è un muscolo con due capi di origine che si estende dalla scapola e dall'omero fino all'ulna ed è innervato dal nervo muscolocutaneo. Il capo lungo del bicipite origina dalla tuberosità sovraglenoidea della scapola, mentre il capo breve origina dalla faccia anteriore dell'omero, sopra al solco del nervo muscolocutaneo. I due capi si uniscono e il muscolo continua in basso con il tendine che si inserisce alla tuberosità radiale dell'ulna. Il bicipite agisce sull'articolazione del gomito, flettendo l'avambraccio.

scapolomerale esull'articolazione del gomito estendendo l'avambraccio sul braccio.Il MUSCOLO ANCONEO è un piccolo muscolo triangolare che continua con la parte inferiore del capo mediale del tricipite brachiale e origina dalla superficie posteriore dell'epicondilo lateraledell'omero e si porta in basso per inserirsi sulla parte alta della faccio posteriore dell'ulna esull'olecrano. Estende l'avambraccio sul braccio.

CAVITÀ ASCELLARE È uno spazio connettivale compreso tra il torace e la radice dell'arto superiore; ha una forma piramidale in cui si possono descrivere: quattro pareti, una base e un' apice. La parete anteriore è formata dal muscolo grande pettorale e più in profondità dai muscoli fascia clavipettorale che succlavio e piccolo pettorale che sono rivestiti dalla origina in alto dalla clavicola, e si sdoppia e riveste i muscoli succlavio e piccolo pettorale e termina in basso fissandosi.

alla fascia ascellare e forma il legamento sospensore dell'ascella. La parete posteriore è formata dai muscoli sottoscapolare, grande rotondo e grande dorsale. La parete laterale è formata dal capo breve del bicipite e dal muscolo coracobrachiale; la parete mediale dal muscolo dentato anteriore e dalla parete toracica. L'apice corrisponde allo spazio compreso tra la clavicola, la prima costa e la base del processo coracoideo; qui sono presenti i vasi succlavi che trapassano negli ascellari e i rami del plesso brachiale. La base è formata dalla fascia ascellare ed è sostenuta al centro dal legamento sospensore dell'ascella che si forma come fascia sul muscolo succlavio poi scende e si divide per ricoprire il piccolo pettorale e si fonde poi con la fascia ascellare. All'interno della cavità ascellare, immersi nel tessuto adiposo, sono presenti 20-30 linfonodi ascellari. (riass.) Muscoli dell'avambraccio I muscolidell'avambraccio sono rivestiti dalla fascia antibrachiale che invia, dalla sua faccia profonda, setti intermuscolari che suddividono i muscoli in gruppi; inoltre è presente anche la membrana interossea, che unisce radio e ulna, e suddivide i muscoli in anteriori che hanno azione flessoria, e muscoli laterali posteriori che hanno azione estensoria. Ci sono anche i muscoli anteriori dell'avambraccio, che sono 8 disposti in quattro strati sovrapposti: 1. Il strato superficiale formato da muscoli che hanno origini comuni dall'epicondilo mediale dell'omero: Il MUSCOLO PRONATORE ROTONDO è il più laterale dello strato superficiale e origina con un capo dall'epicondilo mediale dell'omero, mentre con un altro capo dal processo coronoideo dell'ulna. I suoi fasci si portano in basso e lateralmente per inserirsi a metà della faccia laterale del radio. Ruota internamente l'avambraccio (pronazione) e, con l'apronazione completa, flette.

l'avambraccio sul braccio. Il MUSCOLO FLESSORE RADIALE DEL CARPO si trova subito dopo il pronatore rotondo e raggiunge la mano. Origina dall'epicondilo mediale dell'omero e si inserisce con un lungo tendine alla base del secondo osso metacarpale. Flette la mano e l'avambraccio e partecipa al movimento di pronazione; adduce inoltre la mano.

Il MUSCOLO PALMARE LUNGO si trova tra i due flessori e in alcuni soggetti può essere assente. Origina dall'epicondilo mediale dell'omero e a metà dell'avambraccio, continua con un lungo tendine che si inserisce all'aponeurosi palmare. Tende l'aponeurosi palmare e flette la mano sull'avambraccio.

Il MUSCOLO FLESSORE ULNARE DEL CARPO è il muscolo più mediale, si porta alla mano e origina con un capo dall'epicondilo mediale dell'omero e con un capo dal margine mediale dell'olecrano e i fasci del muscolo continuano in un lungo tendine che, passando sotto

al retinacolo dei muscoli flessori, si inserisce all'osso pisiforme e, tramite i legamenti pisouncinato e pisometacarpico, all'osso uncinato e al quinto ossometacarpale. Flette e adduce la mano e contribuisce a supinare la mano pronata. 2. Il secondo strato è formato solo dal MUSCOLO FLESSORE SUPERFICIALE DELLE DITA è un muscolo che origina con un capo dall'epicondilo mediale dell'omero e dal processo coronoideo capo dell'ulna e con un dalla faccia anteriore del radio. I due capi si uniscono in un arco tendineo e a metà dell'avambraccio, il muscolo si divide in 4 ventri che continuano ciascuno in un tendine. I tendini passano nel canale del carpo e, giunti in prossimità della falange prossimale del secondo, terzo, quarto e quinto dito, si dividono in due linguette che si inseriscono nelle parti laterali della faccia palmare della falange media. Tra le due parti sdoppiate del tendine del flessore superficiale, passa il tendine del flessore.

profondo delle dita che raggiunge la falange distale. Flette

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A.A. 2019-2020
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SSD Scienze mediche MED/08 Anatomia patologica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Gi25 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Anatomia umana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Vaccaro Rosa.