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IMPORTANTE, L’AMMISSIONE ALL’UNIVERSITA’, ETC.) E LA OTTIENI

•ESCI CON UN RAGAZZO/A E TI VA MALE

Altro questionario sviluppato, nome: Perchè sono/non sono riuscito?

In una discussione durante lezione il tuo intervento è stato molto apprezzato. perchè?

-per caso -mi sono impegnato -sono stato aiutato -sono bravo -era facile

Ti assegnano un es di mate e commetti molti errori. perchè?

-non sono stato aiutato -non sono portato x mate -era difficile -per caso -no impegnato a suff

intelligenza. persone tendono a percepirla come una cosa che non si cambia. Dweck per sviluppare teoria sulle teorie

implicite sul sè parte studiando l’intelligenza. Focus su come persone guardano se stesse, ci possono essere modi

diversi di concepire la modificabilità. Teorie entitarie= proprie caratteristiche sono qualcosa di dato che non possono

essere cambiate più di tanto VS incrementale = possono aumentare. Intelligenza solitamente entitaria e si acquisisce

pericolosamente presto. Dweck dimostra come B anche di prima elementare hanno una percezione della loro

intelligenza. Alle superiori si ha già un’idea iperconsolidata delle proprie capacità.

Importanza del senso di controllo. L'autoefficacia percepita Bandura (1997)

nasce come commportamentista e poi passa alle teorie dell’apprendimento sociale, non necessariamente apprendiamo

facendo ma apprendiamo anche guardando. Uomo che pianifica per raggiungere obiettivi. Studio su convinzioni di

autoefficacia, saper di saper fare. costrutto predittore sia delle attribuzioni di causalità sia delle aspettative, quindi

predittore che è a monte rispetto alla formazione dell’intenzione e alla messa in atto del comportamento. Interpretiamo

un successo anche in funzione di quanto pensiamo di essere capaci di fare. Grande forza di questo costrutto è che è

fortemente specifico, non esiste un sentirsi capace che è trasversale a tutti i compiti che facciamo, esiste un set di

efficacia anche molto differenziato che si applica alle diverse cose che facciamo, che possono essere molto differenziati.

Rispondere a item che cercano autoefficacia stimola autoriflessione. Perchè devi pensare a situazioni simili a quella

descritta nell’item del questionario. percezioni contestualizzate.

Siamo scarsamente spinti ad agire e ad impegnarci se non ci riteniamo all'altezza delle situazioni o

se non crediamo di avere delle buone probabilità di riuscita. L'autoefficacia percepita corrisponde

all'insieme delle valutazioni che le persone fanno rispetto al loro sentirsi capaci di eseguire

determinate azioni e di raggiungere livelli stabiliti di prestazione, in determinati compiti e ambiti

delle loro vite -> importanza di sapere di saper fare.

Autoefficacia percepita

Attribuzioni di causalità

Aspettative

Intenzioni

Azioni

Autoefficacia percepita è sempre specifica e altrettanto specifici sono gli strumenti per la sua

valutazione. Item tutti diversi perchè vanno ad indagare ambiti specifici, specifici contesti.

Quanto sei capace di gestire le intrusioni dei tuoi genitori nella tua vita privata senti irritazione e

risentimento? Quanto sei capace di portare aiuti difensivi a un tuo compagno battuto dal suo

diretto avversario?

Non dobbiamo rilevare intenzione ma la capacità percepita. Bandura ha scritto Linee guida per costruire scale per

valutazione dell’efficacia percepita. Specificità è la prima caratteristica che prende in considerazione. Scale sempre

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formulate in “quanto sei capace”. Riflette comportamento abituale, non necessariamente si associa all’intenzione. Item

devono avere dei contenuti sfidanti.

Item delle linee guida di Bandura legate alla salute: percezione di saper mettere in atto comportamenti di salute è

rilevante per mettere in pratica la salute. “Quanto ti senti capace di praticare regolarmente attività fisica (3 o più volte la

settimana)?” “quanto sei nervoso?” “quanto mangi al ristorante?”. Popolazione cardiovascolare (con almeno un evento

capitato) si chiedono diversi cose per vedere fattori di rischio legati al comportamento, subito dopo episodio i pazienti

testati ti dicono che faranno tutto quello che dice la terapia e che avranno una vita sanissima, molto difficile invece

quando si è a casa, pazienti visti nel corso degli anni: nei primi sei mesi tutti cambiano, a seconda della probelmaticità

del loro stile di vita cambiano diversamente (chi ha profilo multiproblematico fa fatica a cambiare tutto). difficile cambiare

cosa e come cambiare. bisogna capire cosa intendono per attività fisica, no fare le pulizie in casa, oppure trovano scuse

(mia moglie ha sempre cucinato con il burro, sono astemio ma il vino si lo bevo..). Item devono specificare bene cosa si

intende perchè percezione diversa. Vedi Schwarzer

Distinguere tra diversi costrutti di CONTROLLO Skinner (1996)

- AGENTI: soggetto del controllo - studente

- MEZZI: azioni che consentono di controllare - studiare

- FINI: esiti - superamento dell’esame

Agenti - Mezzi Mezzi - Fini Agenti - Fini

Convinzioni di autoefficacia aspettative di esito senso generale di controllo

Sono capace di studiare se studio supererò esame sono in grado di superare esame

I deficit di controllo (le sensazioni di non essere in grado di controllare eventi e situazioni) possono

riguardare aspetti diversi. Le persone:

- possono sentirsi incapaci di gestire i mezzi che hanno a disposizione (non riesco proprio a

studiare questa materia)

- possono non sentirsi in grado di raggiungere i fini desiderati con i mezzi a disposizione (studiare

non mi consentirà di superare l’esame)

- possono vivere di sensazioni di incapacità diffusa (non sono in grado di superare l’esame)

L'importanza degli obiettivi: l’autoefficacia è molto importante nei processi di autoregolazione,

ovvero nei processi attraverso i quali le persone regolano il proprio comportamento in vista di

obiettivi che vogliono raggiungere. Gran parte del nostro comportamento è mosso nella direzione

di ciò che vogliamo ottenere. Come sottolinea Emmons: “le persone spendono quotidianamente

una fetta considerevole del loro tempo a riflettere, decidere e perseguire obiettivi altamente

valorizzati che ordinano e strutturano le loro vite”

Gli obiettivi corrispondono alle rappresentazioni di ciò che la persona vuole ottenere e verso cui

dirige il suo comportamento in maniera volontaria. Diversamente dai desideri (che hanno

connotazioni generiche e spesso irrealistiche) gli obiettivi sono caratterizzati da:

- Concretezza e elevata definizione: “superare due esami” vs “andare bene all’università"

- Specificità di contesto: “vincere la prossima gara” vs “vincere tutte le gare”

- Collocazione temporale precisa: “comprare casa entro i prossimi 12 mesi” vs “comprare casa il

prima possibile”

- Misurabilità: “una persona ha superato il colloquio che si era prefissata” vs “una persona ha

iniziato ad orientarsi nel mondo del lavoro”

Gli obiettivi (teoria Goal Setting - proposizione di obiettivi - Locke e Latham 1994) si distinguono x:

- Livello di difficoltà o sfida che comportano per la persona: questo dipende sia dal contenuto

dell’obiettivo che dagli standard che la persona si prefigge di raggiungere.

- Ampiezza: alcuni obiettivi sono particolarmente ampi e implicano un'articolazione in sotto-

obiettivi più ristretti

- Prossimità temporale: alcuni obiettivi a breve termine, altri a medio termine, altri a lungo termine

- Significato che rivestono per la persona

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Striving (Emmon 2003) e Personal project (Little 1998):

Portata più ampia degli obiettivi: su lungo periodo, no precisa collocazione temporale, ambiti

diversi di vita: “coltivare le proprie amicizie”, “migliorare le proprie capacità atletiche” e “essere utile

alla società”. La loro presenza dà significato alla vita delle persone, associato al benessere di

lunga durata per partecipazione a progetti desiderati e valorizzati.

Anche i VALORI, principi guida che determinano cosa è importante e giusto per una persona,

hanno importante valenza motivazionale, dal momento che le persone sono spinte a comportarsi

in sintonia con i propri valori e a stabilire obiettivi ad essi conformi.

COSTRUTTO DI VALORE: questionario Schwartz sul valore, non chiedendo alla persona che cosa è importante per lei

ma un modo che argina la desiderabilità sociale: chiedere quanti si vede simile rispetto a delle descrizioni date, 40

descrizioni. Teoria universale dei valori, ha dimostrato validità di questa teoria in moltissimi contesti culturali diversi. valori

guidano molti comportamenti soprattutto quelli con connotazioni morali. Modello a circonferenza che prevede 10 valori

(interni). ciascun valore orienta dei motivi e degli obiettivi specifici. es chi è orientato da valori di sicurezza avrà obiettivi

diversi e specifici. Edonismo è un valore particolare, definito come la ricerca del piacere, linee tratteggiate perchè è a

cavallo tra raggruppamenti: questi 10 valori si sviluppano attorno a due assi opposti apertura al cambiamento verso il

conservatorismo e autoaffermazione verso autotrascendenza (valutazione del benessere degli altri e anche della natura

e altri esseri..).

studi: quali comportamenti, scelte sono più fortemente influenzate dai valori: comportamento politico, osservanza

religiosa, formative…

MODELLI SOCIOCOGNITIVI AMPLIATI

Il modello ampliato di J. Eccles (2007) la motivazione al successo in ambito scolastico.

- aspettative di esito personali

- Aspettative di esito di altri (es genitori)

- Convinzioni di autoefficacia

- Percezioni di facilità/ difficoltà

- Adeguatezza degli obiettivi

- Attribuzioni di causalità rispetto a successi/ fallimenti passati

- Valore

The Health Action Process Approach (HAPA model) (Schwarzer 2008) - promuovere il

cambiamento comportamentale connesso alla salute.

Ha studiato molto teorie di Bandura, nel cercare di far capire come cambiare stile di vita delle persone x la salute, ha

cercato di capire che cosa dobbiamo cambiare affinchè persona cambi. Letteratura: se c’è intenzione si cambia.

Predittore più prossimo del comportamento è intenzione. ma basta? non facciamo tutto quello che abbiamo intenzione di

fare. Bisogna ritenersi capace di poterlo fare, ma non basta ci sono meccanismi difensivi (bias ottimismo) devo percepire

il fattore di rischio, rischio relativo = quanto una persona si sente a rischio rispetto ad altri nella popolazione, non

coincide sempre con il rischio assoluto. Mi devo aspettare qualcosa di positivo dal cambiamento. Aspettative in termini di

“ma se lo faccio cosa succede?”. Pe

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A.A. 2015-2016
59 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Lauryelle di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Motivazione, Emozione e Personalità e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Steca Patrizia.