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LEZIONE 8 TEORIE DELLE EMOZIONI
TEORIE CLASSICHE
Teoria periferica di James e Lange
L'esperienza emozionale soggettiva viene alla fine di un processo somatico piuttosto lungo. Prima di provare un'emozione deve accadere qualcosa nel corpo e l'emozione è la sensazione percettiva di quello che accade.
Ad esempio, vedendo un leone si attiva uno stimolo pauroso: nel nostro corpo avvengono mutamenti fisiologici, mutamenti dovuti a risposte espressive e comportamentali, ma solo alla fine di questi mutamenti sentiamo la sensazione oggettiva che è la percezione soggettiva di tutti i movimenti che sono avvenuti nel nostro corpo. Per questo si chiama Teoria periferica: perché prima ci sono tutti i cambiamenti periferici del corpo e solo alla fine la percezione soggettiva dell'emozione.
Teoria centrale o centralistica di Cannon e Bard (1927/28)
Critiche alla teoria periferica: la mancanza di feedback dai visceri non ha un'apparente effetto sull'espressione.
emotiva; i cambiamenti fisiologici associati alle emozioni si attivano anche in altri comportamenti (ad es. il batticuore è presente sia in situazioni di paura che dopo una corsa); i cambiamenti fisiologici associati alle emozioni sono troppo lenti. Secondo questa teoria lo stimolo emotigeno da una immediata risposta emozionale soggettiva che è mediata da alcune aree del cervello (Talamo secondo Cannon e Ipotalamo secondo Bard). La stimolazione del centro nervoso da luogo contemporaneamente alla sensazione soggettiva, all'attivazione del SNA e alle manifestazioni espressive comportamentali, quindi l'esperienza soggettiva non dipende dai mutamenti corporei ma esattamente il contrario. Teorie istintualistiche di Mac Dougall (1932), Le emozioni sono legate agli istinti: Sono segnali che sostengono l'azione istintuale (motivata alla sopravvivenza). L'emozione segnala all'organismo l'andamento del comportamento, cioè se il comportamento.raggiunge o meno il fine prefissatoTeorie funzionalistiche Dewey (1895) e Wallon (1941)
L'emozione è vista come un comportamento istintivo fornito di un certo senso e che favorisce lo sviluppo dei processi mentali dell'individuo.
Teoria comportamentistica di Watson (1919, 1920, 1924)
Le competenze innate sono i riflessi emotivi: rabbia, paura e amore
Le emozioni in una prospettiva clinica.
Nei primi anni del 900 si ha una visione negativa e patologica delle Emozioni
P. Janet (1902) Le emozioni come comportamenti patologici. Comportamenti messi in atto quando l'individuo non dispone di strategie più evolute ed efficaci.
S. Freud (1933) L'interesse per le emozioni negative (ansia e angoscia) come segnale di disagio e conflitto
TEORIE CONTEMPORANEE
TEORIE NEOEVOLUZIONISTICHE
Pongono l'accento sul tema dell'adattamento. Vi è una graduale riscoperta di Darwin.
"L'espressione delle emozioni nell'Uomo e
Nell'animale" 1872. Rivalutazione delle emozioni con valenza positiva e ritorno a una prospettiva evoluzionistica (le emozioni aiutano l'evoluzione attraverso l'adattamento). Aspetti fondamentali delle teorie neo-evoluzionistiche.
Il concetto di emozione primaria. Carattere innato e universale delle emozioni primarie. Il ruolo modulatore della cultura. Valore adattivo e comunicativo delle emozioni. Distinzione emozioni primarie e secondarie.
La teoria dell'amplificazione dei bisogni. S. Tomkins Anni '60. L'emozione è uno strumento di adattamento che agisce in modo particolare amplificando il bisogno.
La teoria differenziale delle emozioni. C. Izard Anni '70 - '80. Le emozioni si evolvono con una certa periodizzazione fissa. Izard era interessato ad analizzare come si sviluppano le emozioni dalla nascita in avanti. Al termine dell'infanzia tutte le emozioni primarie sono presenti e si sono sviluppate secondo una "calendarizzazione".
“ genetica innata.Il modello multidimensionale delle emozioni. R. Plutchik Anni ’60 – oggi.Considera i diversi aspetti delle emozioni primarie.
PAURA → STIMOLO MINACCIA → COGNIZIONE PERICOLO → AFFETTO PAURA → AZIONE FUGA → FUNZIONE PROTEZIONE
P. Ekman La teoria Neuro-culturale Anni ’70 – oggi.Le emozioni per essere tali devono avere delle caratteristiche distintive: Segnali espressivi universali, presenza in altri primati, distinta fisiologia, antecedenti distinti e universali, coerenza dei vari aspetti della risposta, rapida insorgenza, brevedurata, occorrenza spontanea
LE TEORIE COGNITIVE
L’accento è posto sull’aspetto cognitivo degli aspetti emotivi.
Teoria attivazionale-cognitiva di Schachter e Singer (1962)
L’emozione è il frutto di 2 componenti: la prima è l’attivazione fisiologica e la seconda è un processo cognitivo di monitorizzazione dell’ambiente esterno per cercare quali sono le cause di questa
Attività fisiologica. Le teorie dell'interruzione o statiche.
- La teoria viscerale-cognitiva G. Mandler
- K. Pribram Emozione e motivazione.
L'Emozione è l'attivazione SNA causata da interruzione del comportamento; monitorizzazione e valutazione; mille valutazioni, mille emozioni; non ci sono emozioni primarie.
L'emozione è un segnale di allarme che indica un arresto dei piani comportamentali; attivazione mediata dall'amigdala che accompagna e sostiene la monitorizzazione. La motivazione è una spinta all'azione per entrare in rapporto con l'oggetto del bisogno; attivazione mediata dai gangli della base, che spinge a comportamenti finalizzati alla realizzazione dei bisogni.
Le teorie della valutazione o dinamiche.
- Valutazione e benessere M. Arnold.
Emozione: valutazione di stimoli in relazione al benessere dell'individuo. Gli assi della valutazione: piacere / dispiacere. Comportamenti
connessi: avvicinamento/allontanamento
2. Il modello del circuito valutativo R. Lazarus
3. Frijda (1986) Le teorie computazionali.