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MORBO CELIACO/SPRUE NON TROPICALE
Il morbo celiaco nel bambino e la sprue non tropicale (o sprue celiaca) nell'adulto
rappresentano molto probabilmente la stessa malattia. Si tratta di una patologia
cronica in cui, in individui con una certa predisposizione genetica, si verifica una
caratteristica lesione della mucosa intestinale, che produce malassorbimento ed è
innescata dalla intolleranza al glutine (insieme di proteine presenti in alcuni cereali)
contenuto nella dieta. In particolare, sembra essere in causa la gliadina, proteina ad
alto peso che costituisce la frazione del glutine solubile in alcol e che genera prodotti
di idrolisi che innescano la patologia nei pazienti suscettibili. Il glutine è un aggregato
proteico presente nell'endosperma del grano ed è privo di un importante potere
nutritivo per l'uomo; tuttavia, la sua presenza è fondamentale perché conferisce alla
farina di frumento una sorta di potere "collante" molto importante nel processo di
panificazione. Chimicamente è un insieme complesso di proteine che possono essere
suddivise in due famiglie, le gliadine e le glutenine.
La tossicità molto probabilmente è dovuta all'innesco di una reazione immunitaria di
tipo sia umorale che cellulare contro i prodotti di idrolisi del glutine che coinvolge la
mucosa, che presenta infiltrati di cellule infiammatorie ed in particolare di linfociti T
helper e T citotossici.
La suscettibilità genetica a sviluppare la malattia è stata associata alla regione HLA-D.
Antigen Presenting
Infatti, tutti i pazienti esprimono l'antigene DQ2 o DQ8 sulle APC (
Cells); l'assenza di questi antigeni esclude la diagnosi di celiachia. L'importanza della
stretta associazione celiachia-antigeni di istocompatibilità di classe II è legata al fatto
che gli antigeni peptidici sono riconosciuti dai linfociti solo se legati ad antigeni HLA;
l'interazione tra questi ultimi (in particolare DQ2) e i frammenti immunodominanti
della gliadina attiva i linfociti T, i cui prodotti di secrezione (soprattutto IFN-Y e TNF-α)
hanno un ruolo chiave nel causare le lesioni della mucosa intestinale. I peptidi del
glutine, per attivare i linfociti T CD4+, tramite legame con DQ2 e DQ8, devono essere
deaminati grazie ad un enzima chiamato transglutaminasi tissutale, presente sulle
cellule epiteliali dei villi e nella parte interna della mucosa intestinale. È stato proposto
che nell'innescare la reazione autoimmune sia coinvolto un adenovirus che possiede
una proteina dotata di omologia strutturale con una porzione della gliadina. Fattori
genetici, ambientali ed immunologici cooperano quindi all'espressione della malattia.
SINTOMI Le cripte intestinali sono allungate e iperplastiche. Vi è un aumento di
linfociti intraepiteliali e di plasmacellule e linfociti nella lamina propria. Queste
alterazioni sono reversibili quando i soggetti sono sottoposti ad una dieta priva di
glutine e questo, quando necessario, costituisce la conferma certa della diagnosi. Sono
presenti anche marker sierologici della malattia: anticorpi IgA anti-gliadina (test
sensibile ma poco specifico, non viene più usato), anti-endomisio (l'endomisio è uno
strato connettivale che riveste le fibre muscolari dell'intestino tenue) e contro la
transglutaminasi intestinale, che costituiscono un test sensibile (80-100%) e specifico
(90-100%). In ambito pediatrico, la malattia celiaca classica esordisce tra i 6 mesi e i 2
anni di età e si presenta con classici sintomi gastrointestinali (ad es. diarrea,
inappetenza, arresto della crescita) e segni clinici caratteristici (ad es. estrema
magrezza con addome globoso, pallore, irritabilità, marker sierologici e biopsia
duodenale positivi). Il malassorbimento causa spesso anemia sideropenica,
ipoalbuminemia, ipocalcemia e deficit vitaminici. La malattia celiaca atipica, invece,
interessa i bambini tra i 5 ei 7 anni di età e si caratterizza per sintomi/segni
extraintestinali (ad es. bassa statura, manifestazioni del cavo orale,
ipertransaminasemia idiopatica) o disturbi intestinali più sfumati. I marker sierologici e
la biopsia duodenale sono positivi anche in questo caso. Sempre più frequente è oggi
la possibilità di incorrere in una forma di celiachia che esordisce solo in età adulta, con
un quadro clinico spesso eterogeneo. Tipicamente si possono riscontrare dolore
addominale, diarrea, steatorrea, perdita di peso, astenia, vomito, ma più spesso
l'adulto esprime forme atipiche di malattia che coinvolgono diversi organi/apparati (tra