Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Il motivo per cui Agnès ha fatto entrare in casa Horace nei giorni successivi
Ma per soccorrerlo, che cosa chiede? Bambina mia, mi disse lei, non vuole ottenere, Che il piacere di vedervi e parlare con voi. I vostri occhi solo posso impedire la sua rovina, E di essere la medicina del male che hanno fatto. Ahimè! Volentieri, dato che le cose stanno così, Può finché vorrà venirmi a trovare qui."
Il motivo per cui Agnès ha fatto entrare in casa Horace nei giorni successivi è la sua incapacità di leggere il discorso della vecchia, che ha costruito un doppiolivello figurato e Agnès è incapace di comprendere la sottigliezza del linguaggio.
Arnolphe le risponde: "Ah maledetta strega, avvelenatrice di anime. Possa l'inferno pagare le tue trame caritatevoli."
Qui abbiamo il sarcasmo di Arnolphe che capisce benissimo dove vuole arrivare la vecchia.
Questo récit serve a caratterizzare i tre personaggi: l'ingenuità di Agnès, lo smarrimento di Arnolphe furioso per quello.
che è accaduto e l'astuzia dell'avecchia, la figura tradizionale della mezzana che viene dalla novella di Scarron, è la fonte principale di Molière. Il discorso è costruito su due livelli di dialogo: il primo livello è il dialogo tra Arnolphe e Agnès e il secondo invece è il dialogo tra Agnès e la mezzana. Quindi c'è una certa complessità enunciativa in questa scena ed Arnolphe agisce sempre con degli "aparté", ovvero una frase pronunciata da un personaggio in scena, ma non si rivolge agli altri personaggi che sono in scena, bensì a sé stesso. Nell'aparté il personaggio esprime i suoi veri sentimenti, lascia cadere la maschera che invece indossa dialogando con gli interlocutori, quindi qui sentiamo le vere reazioni di Arnolphe che è furioso, ma non può lasciar trasparire questa sua collera con Agnès. L'aparté dunque sottolinea lacomprendere il mondo intorno a lei. Questo processo di evoluzione è evidenziato anche dal suo modo di parlare, che diventa sempre più sicuro e assertivo. La figura di Arnolphe, invece, rimane costante nel suo atteggiamento misogino e nel suo tentativo di controllare Agnès. Le sue reazioni esagerate e spropositate, unite alla sua incapacità di comprendere il cambiamento di Agnès, lo rendono un personaggio comico e ridicolo. Un altro elemento comico presente nella commedia è l'uso dell'aparté. Questa tecnica teatrale permette ai personaggi di esprimere i loro veri sentimenti, senza essere ascoltati dagli altri personaggi presenti in scena. Le reazioni di Arnolphe, pronunciate in aparté, svelano la sua frustrazione e la sua incapacità di controllare la situazione. In conclusione, la commedia "L'école des femmes" di Molière è caratterizzata dalla comicità delle situazioni e dalle reazioni esagerate di Arnolphe. L'evoluzione del personaggio di Agnès e l'uso dell'aparté contribuiscono a rendere la commedia divertente e ironica.contestato l'autorità di Arnolphe, inizialmente in modo timido ma poi sempre più deciso, nel corso della commedia la vedremo sempre più attiva nel cercare di aggirare l'autorità di Arnolphe e ottenere ciò che vuole: cioè incontrarsi con Horace. Progressivamente diventa un personaggio sempre più attivo e sempre più capace di riconoscere i propri desideri, e questa autonomia raggiunge il massimo nel quinto atto, quando si verifica un ultimo grande scontro/confronto tra Agnese e Arnolfo e lei riesce a argomentare contro di lui in modo molto chiaro e convincente. Verso 594, scena del secondo atto, in cui Agnese comincia a manifestare qualche dubbio sui precetti di Arnolfo, quest'ultimo cerca di convincere Agnese che non deve fidarsi di Horace.dato la sua parola riguardo il fatto che sia davvero innamorato di lei, Arnolphe cerca invece di screditare Horace. Imparate che accettare delle cassette (perché Horace ha portato un regalo a Agnès) ed ascoltare le sue sciocchezze/discorsi vani di quei bei damerini/giovani seduttori (blondins) e lasciarsi da loro a forza di languore baciare le mani, e solleticare il cuore, è un peccato mortale dei più grossi che si possano compiere (Arnolphe collega il divieto di avvicinare Horace con una prescrizione di carattere religioso, il peccato mortale). Agnès risponde: un peccato dite voi e la ragione quale sarebbe? (come vediamo Agnès non è più passiva come all'inizio ma inizia a chiedersi la ragione, il perché un comportamento che sembra innocente dovrebbe essere un peccato). Risponde Arnolphe: la ragione è l'arret (parola incontrata anche nel Cid: significa sentenza) la sentenza pronunciata che il cielo è corrucciato.in collera per queste azioni, (il tipo di argomentazione che conduce Arnolphe è molto debole; è un peccato perché è un peccato, è un peccato perché lo dice la religione quindi Arnolphe spera che Agnès si faccia convincere invece lei controbatte...)
Agnès: ma perché dovrebbe corrucciarsi? è una cosa ahimè così piacevole e dolce, mi meraviglio della gioia che si prova in tutto questo, e non sapevo ancora tutte queste cose, (Agnès che non ha avuto alcun tipo di formazione, non ragiona più in base all'autorità di Arnolphe ma in base al piacere che prova; poiché è una cosa così piacevole non può essere vietata...)
Gli argomenti che Arnolphe colpevolizza attraverso l'uso della religione, vengono immediatamente controbattuti in modo molto efficace da Agnès, Arnolphe è in difficoltà quindi ad elaborare tesi per controbattere il pensiero
Di Agnès che si basa sull'evidenza del piacere. Quest'uso di argomenti teologici-religiosi con scopo repressivo è una caratteristica tipica di Arnolphe e lo ritroveremo nel vero e proprio Sermon (sermone) che Arnolphe pronuncia ad Agnès nella seconda scena del terzo atto dove lui le fa un lunghissimo discorso preparato con cura, in cui ripete l'idea che i piaceri della carne di natura adultera sono vietati dalla religione, utilizza delle immagini (quasi da predicatore popolare) come quella dei calderoni bollenti presenti all'inferno dove vengono buttate le donne che si comportano male. Osserviamo che Molière utilizza una chiave naturalistica dell'amore, valorizza la passione dell'amore, il desiderio naturale, valorizza la passione d'amore per la sua LIBERTÀ contro la natura repressiva di un certo filone della religione e di alcuni suoi rappresentanti (non tutti in assoluto), contro un certo uso della religione a scopo repressivo.
naturalmente nel teatro di Molière c'è una certa quantità di personaggi che coltivano una devozione molto più umana, molto più capace di valorizzare gli istinti naturali. Valorizza il desiderio naturale, la passione d'amore per la libertà contro la natura repressiva della religione e dei suoi rappresentanti, almeno di una, non della religione in assoluto, ma di un certo filone contro un certo uso, ecco della religione a scopo repressivo. Perché poi, naturalmente, nel teatro di Molière ci sono anche dei personaggi che coltivano una devozione molto più umana, insomma, molto capace di valorizzare gli istinti naturali. Il personaggio come Cléante di Tartuffe, per esempio, è proprio da questo punto di vista, il contraltare di Tartuffe, di Argante di coloro che invece pensano che la religione debba servire soprattutto a censurare i desideri naturali, i piaceri della vita mondana. C'è anche poinaturalmente una visione diversa, poi della religione all'interno del teatro di Molière, però in questo caso abbiamo a che fare con un personaggio invece che usa la religione a scopo repressivo ed egoistico perché vuole mantenere la propria posizione di autorità rispetto ad Agnes. Volevo, a partire da questo, spiegarvi un po' com'è strutturata questa commedia perché Molière, diciamo in qualche modo, identifica uno schema che riproduce con variazioni da un atto all'altro. I primi quattro atti sono tutti costruiti secondo lo schema che si ripete in maniera ciclica, il quinto atto ha una sua struttura un po' particolare. Lezione 23 La IV scena del III atto. È una delle scene più importanti della commedia, dovevate leggerla tenendo conto dello schema di analisi della scena teatrale. È una scena molto importante, la famosa scena del grès, uno degli episodi chiave della commedia. Questa scena vieneraccontata:Horace incontra Arnolphe. I due chiacchierano, Horace gli racconta quello chegli è appena successo, ossia ha tentato di entrare in casa di Agnes maquest'ultima gli ha vietato di tornare lanciandogli una pietra. Si è comportatacome Arnolphe le aveva chiesto di fare. In realtà, scopriamo che legata aquesta pietra c'era una lettera d'amore. Agnès sta esprimendo in manierapropria i suoi sentimenti per Horace. Per questo è uno degli episodifondamentali, qui vediamo la crescita di Agnes attraverso l'amore, che la portaa scoprire una capacità di iniziativa e quali sono i suoi reali desideri. La scena èanche molto ben riuscita dal punto di vista teatrale.Prendiamo vari punti di analisi:1. Localizzazione della scena della pièce:questo atto è un noed.È una situazione ancora bloccata. Agnes sta facendo dei progressi, ma di fattoè ancora prigioniera di Arnolphe, e Horace ancora non haTrovato il modo per sottrarla alla tutela di Arnolphe. C'è ancora l'ostacolo all'amore dei protagonisti, che verrà tolto solo con il dénouement. Siamo quindi ancora nel nodo, ma è un passaggio fondamentale perché Arnolphe si rende conto di non essere più padrone della situazione, come pensava invece di essere nella scena precedente quando aveva chiesto ad Agnes di comportarsi in un certo modo, perché Agnès aveva trovato un modo per raggirarlo.
Siamo sempre nell'ambito della regola dell'unità di luogo: tutta la pièce si svolge in uno spazio unico, è uno spazio esterno, uno spazio di transizione tra due case. Da una parte c'era la casa di Arnolphe, dove lui abita, e dall'altra c'è la casa dove tiene rinchiusa Agnes. I personaggi si incontrano in questo spazio di transizione. Le due case risultano essere molto vicine. In questo caso, Horace sta tornando.
da casa di Arno