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PESE?
Ne segue che per ogni singolo paese (i), la risposta
(∆ ) a crescita temperatura media è regolare, non-
lineare, concava, con un massimo a circa 13°C.
La risposta di ogni specifico paese dipende dalla sua
temperatura annuale media di base.
I Paesi poveri sono poveri perché si trovano
territorialmente in zone con temperatura elevata. A
seconda di come si collochi un paese rispetto la
temperatura ottimale, i paesi più freddi rispetto tale
temperatura saranno avvantaggiati dall’aumento delle
temperature (ex. togliendo energie al riscaldamento, si
liberano delle risorse); mentre quelli già a latitudini
calde, per la maggior parte Paesi poveri, un ulteriore
aumento della temperatura avrà un impatto negativo,
rallentando tali economie.
I paesi poveri sono poveri perché esposti a temperature medie già oltre la temperatura ottimale, e il cambiamento climatico sarà
devastante perché inciderà negativamente sul loro tasso di crescita. Tasso di crescita del PIL, in funzione dei Paesi poveri e ricchi.
Paese ricco: reddito maggiore di Poiché risposta dei paesi ricchi
quello mediano; = risposta dei paesi poveri →
nessuna evidenza di
Paesi ricchi/poveri hanno risposta adattamento. Reddito dei
simile in termini di riduzione del settori non agricoli non è
tasso crescita alla stessa particolarmente sensibile
temperatura. all’aumento della temperatura.
Effetto dell’aumento delle
temperature sulle economie
regionali.
Variazioni % del PIL p.c.
(RCP8.5, SSP5- sviluppo con
ampio impiego di
combustibili fossili) rispetto
al livello basato su
temperature medie costanti
al livello 1980-2010.
Proiezioni al 2100.
Insieme al Canada, la Siberia è destinata a diventare il nuovo granaio del mondo.
Curva nera = migliore stima (SSP5) rispetto a scenario senza riscaldamento globale. Importanti riduzioni del PIL pro-capite.
Paesi classificati per quintili di reddito
del 2010.
Disuguaglianza «between countries»↑
perché paesi poveri e caldi soffriranno
delle max riduzioni di PIL p.c., almeno il
40% della popolazione mondiale.
Ma quale meccanismo? Ragioni
storiche?
Costo sociale del carbone (SCC): costo associato al cambiamento climatico risultante dall’emissione di 1t addizionale di CO2.
«Country social cost of carbon» (CSCC): danno marginale (o beneficio, se negativo) atteso per uno specifico paese e derivante
dall’emissione (a livello globale) di 1t addizionale di co2, che può provenire da ovunque; ∑
=
«Global social cost of carbon» (GSCC): danno marginale atteso in una prospettiva globale:
Come Ricke et alii (2018) calcolano il costo sociale del carbone, come il modello di Solow.
Stime (per 2020) attuali del SCC
(US Environmental Protection 1. Modulo socioeconomico: evoluzione futura delle emissioni, senza valutare
Agency): impatto del cambiamento climatico; ovvero Kaya, SSPs contengono assunzioni
su PIL, popolazione, tecnologia;
12 $/t co2, r = 5%
42 $/t co2, r = 3% 2. Modulo climatico: come emissioni si trasformano in incrementi di temperatura
62 $/t co2, r = 2,5% (a livello dei singoli paesi); ovvero si accoppiano profili emissioni di SSPs con
RCPs 4.5, 6.0 e 8.5 per calcolare risposta ad un «impulso» futuro di 1t di co2,
incertezze;
Stima mediana di Riche et alii (2018): 3. Modulo «danni»: quantifica impatto incremento della temperatura sulle
417 $/t co2! economie (quanto perdo in termini di PIL pro capite dato un nrelativo
incremento della temperatura), ovvero usando Burke et alii (2015), ∆ e ∆
sono trasformate in ∆ (danno) per singoli paesi (i), incertezze;
4. Modulo «sconto»: serie temporale dei danni futuri viene compressa in un unico
= + ,
valore presente, ovvero impatti «futuri» scontati al tasso rendere
omogenee due grandezze riferite a periodi differenti.
5.
Approfondimento sul «tasso di sconto»: Logica dello sconto, 1€-oggi vale di più di 1€-domani, o in futuro. Lo sconto consente di
esprimere costo-presente e costo-futuro nella medesima base, rendendoli comparabili (idem per beneficio-presente e beneficio-
futuro). Lo sconto converte la quantità futura nel suo «valore presente». Attualizzare oggi una grandezza che si presenterà nel
futuro. = tasso di sconto (discount rate)
1 + = fattore di sconto (discount factor)
L’importanza del tasso di sconto nell’analisi del cambiamento climatico deriva dal fatto che l’impatto delle decisioni odierne si
ripercuote su un lungo arco temporale (parliamo di previsioni al 2030, 2050, 2100, ..).
,
Minore maggiore valore presente di : all’aumentare dei benefici futuri, aumenta il valore attuale dei benefici futuri (che
induce a intraprendere tali politiche di mitigazione), maggiore è l’importanza (valutata oggi) di ciò che accadrà tra T periodi
futuri.
(1 + )
Maggiore è r, a parità del numeratore, minore è il valore attuale dei benefici futuri, e ciò spinge a non intraprendere il costo, visto
che il costo sarà troppo alto rispetto al valore dei benefici.
A parità di benefici, e del tasso di sconto r, all’aumentare del lasso temporale, ancora minore è il valore attuale dei benefici futuri,
che induce all’inazione.
,
Mitigazioni! Se = benefici futuri derivanti da politiche di mitigazione decise oggi, allora minore è maggiore il valore presente
dei benefici futuri possibili dalla riduzione attuale di emissioni. Quanto valgono oggi questi benefici nel 2000? Devo scontare
questo valore futuro con l’oggi.
Componenti del tasso di sconto: =+×
«pure rate of time preference», tasso di crescita del consumo pro capite;
pura preferenza temporale. elasticità dell’utilità marginale se generazioni future saranno più ricche
individuale: come cambia la
nell’ipotesi che le generazioni future > 0),
della generazione presente ( tasso
valutazione individuale del
dispongano delle medesime risorse di sconto si riduce poiché avranno meno
consumo addizionale reso
della generazione presente. bisogno di risorse.
disponibile.
= 0 significa che benessere delle Se generazioni future saranno più ricche
Anche se costante, varia al
generazioni future vale esattamente (di noi), allora ci sarà meno bisogno per
.
variare di
come il benessere della generazione noi di investire oggi in mitigazione
attuale. (richiesta per proteggere, appunto, le
generazioni future). Se generazioni future
saranno più povere (di noi)?
Scegliere il tasso di sconto: scegliere il valore delle vite future rispetto il valore delle vite presenti. Cosa significa se il reddito delle
generazioni futuri è maggiore del reddito delle generazioni presenti? Dovremmo presente, correggendo il tasso di preferenza in
due modi. Quanto vale un’unità in più di consumo futuro rispetto al consumo presente? Come si valutano le risorse addizionali
future? In alcuni scenari analizzati, le generazioni future staranno decisamente peggio rispetto quelle correnti () sarà negativo,
con basso/negativo: anziché risparmiare oggi, conviene indebitarsi per far fronte agli scenari futuri.
> 0;
Nordhaus: dal momento che individui risparmiano, allora deduciamo: tasso di sconto dovrebbe essere uguale al tasso reale
+ 1 × 2
di interesse (o al tasso di rendimento del capitale), ossia 5%. Se = 2%, =1, allora 5 = da cui = 3%.
= 0;
Stern: individui di differenti generazioni sono ugualmente importanti: tuttavia, poiché esiste una piccola probabilità (0,1
%) che generazioni future non esistano (a causa di disastri naturali creati dall’uomo, i.e. cambiamento climatico disastroso), allora
= 0,1. Se = 1,3%, =1 e = 0,1, allora = 0,1 + 1,3 = 1,4% = = 1,5% ?
Cosa significa
Significa che 1€ disponibile tra 50 anni (2 generazioni) oggi vale:
1 1
= = 0,475 €
50 50
(1+) (1+0,15)
= 1,5%
«At you are telling your grandchildren that their lives and incomes are only half as important as your own, simply
because they live 50 years after you» (Ackermann, 2007). Questo riflette la critica di Stern.
Weitzman: IPCC dice che esiste probabilità remota (2%) che si verifichi uno scenario catastrofico (∆T = + 6°C). Poiché severità
dell’impatto del cambiamento climatico e la probabilità del suo verificarsi sono incerti, bisognerebbe concentrarsi non sugli esiti
più probabili (predizioni «medie») quanto sui «low-probability, catastrophic events». Se esiste una probabilità positiva che domani
si verifichi un evento catastrofico, allora i consumatori razionali saranno disposti a pagare per evitare l’incorresti di tale evento.
Sacrificare il consumo presente, l’utilità marginale di consumo futuro ha un valore enorme rispetto quello presente. Gli agenti
razionali saranno disposti oggi a pagare una somma infinita per procurarsi una quantità di consumo finita domani!!
India: paese con costo sociale più alto,
ovvero colpita maggiormente dal cambiamento climatico, seguita dagli Stati Uniti e Arabia Saudita.
Distribuzione geografica CSCC (al 2020): SSP2, RCP 6.0, central BHM (short run, no income differentiation), μ = 1.5; ρ = 2%,
dipende dai vari scenari che andremo a considerare.
Quota di costo sociale del carbone del paese iesimo, riferito alla quota globale di emissioni nel 2013.
>
GSCC Share/ Emission share 1: questi paesi sono colpiti dal
cambiamento climatico in misura maggiore rispetto al loro contributo alle
emissioni globali: paesi «perdenti», saranno colpiti in proporzione
maggiore rispetto a quanto questi influiscano sul cambiamento climatico
stesso. <
GSCC Share/ Emission share 1: questi paesi sono colpiti dal
cambiamento climatico in misura minore rispetto al loro contributo alle
emissioni globali: paesi «vincenti», contribuiscono in misura maggiore alle
emissioni complessive, ma sopportano una percentuale minore del danno
complessivo. Cautela nell’interpretare i risultati: i
costi sociali sono stati calcolati sulla
base dei soli fattori macro «within
country». Non comprendono gli effetti
del commercio internazionale; non
comprendono le conseguenze dirette
di ↑T (innalzamento livello mari e
scioglimento permafrost). Le stime
rappresentano dunque i livelli minimali
dei costi sociali.
Cosa succederebbe se ogni Paese